<span style="font-family: Arial; font-size: medium;" xam-editor-container="true"><div><font size="5" style="font-family: Georgia; color: rgb(25, 25, 112);">Le reazioni politiche del Ministro della giustizia e del Presidente del
Consiglio all’imputazione coatta decisa dal giudice nel caso Delmastro
non esprimono solo il disappunto per una pronuncia sgradita ma
contengono affermazioni di principio che sembrano preannunciare intenti
di fuoriuscita dal nostro modello processuale. Teorizzare il ripristino
di un monopolio assoluto ed incontrollato del pubblico ministero
nell’esercizio dell’azione penale; auspicare la rinascita di un suo
insindacabile potere di cestinazione delle notizie di reato ; puntare a
sottrarre l’organo di accusa al controllo giudiziale sulla sua eventuale
inerzia: tutte queste scelte, che vanno in direzione dell’attribuzione
di un amplissimo potere discrezionale al pubblico ministero, porrebbero –
immediatamente o dopo un breve periodo di sperimentazione – il problema
della responsabilità “politica” di tale ufficio. Le sortite
ministeriali gettano dunque un fascio di luce sulla cultura e sulle
opzioni di fondo del governo di centro destra in tema di assetto e di
prerogative dell’ufficio del pubblico ministero e rendono chiaro che -
con buona pace delle anime belle che “per ora” sostengono il contrario –
non si mira affatto ad una separazione delle carriere di giudici e pm
con il mantenimento del principio di obbligatorietà dell’azione penale e
di garanzie di indipendenza dell’ufficio del pubblico ministero.
Cerchiamo di spiegare come e perché l’innesto sul tronco del nostro
ordinamento processuale di una logica mutuata da altri contesti
istituzionali- segnatamente quello statunitense - avrebbe come
ineluttabile effetto la radicale trasformazione della fisionomia del
pubblico ministero e reclamerebbe o la sua sottoposizione all’esecutivo o
una scelta per l’elettività.</font></div><div><font size="4" style="font-family: Georgia; color: rgb(25, 25, 112);"><br /></font></div><div><font size="4" style="font-family: Georgia; color: rgb(25, 25, 112);">di Nello Rossi</font></div><div><font size="4" style="font-family: Georgia; color: rgb(25, 25, 112);"><br /></font></div><div><font size="4" style="font-family: Georgia; color: rgb(25, 25, 112);"><a href="https://www.questionegiustizia.it/articolo/il-caso-delmastro-e-il-ruolo-del-pubblico-ministero-le-lezioni-americane-del-governo" target="_blank">https://www.questionegiustizia.it/articolo/il-caso-delmastro-e-il-ruolo-del-pubblico-ministero-le-lezioni-americane-del-governo</a></font></div></span>