<div dir="ltr"><div style="text-align:center"><img src="cid:ii_lu831xrr0" alt="image.png" width="169" height="60" style="margin-right: 0px;"></div><div><p class="MsoNormal" align="center" style="text-align:center;text-indent:14.2pt;line-height:normal;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b><i><span style="font-size:25pt;font-family:Garamond,serif"><br></span></i></b></p><p class="MsoNormal" align="center" style="text-align:center;text-indent:14.2pt;line-height:normal;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b><i><span style="font-size:25pt;font-family:Garamond,serif">APP: davvero solo informatica?</span></i></b><i><span style="font-size:25pt;font-family:Garamond,serif"></span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;text-indent:14.2pt;line-height:normal;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:18pt;font-family:Garamond,serif"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;text-indent:14.2pt;line-height:normal;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:18pt;font-family:Garamond,serif">Nonostante
il cronoprogramma comunicato dalla DGSIA agli Uffici Giudiziari sui
miglioramenti evolutivi, APP continua a non funzionare ostacolando l’esercizio
della giurisdizione negli uffici.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;text-indent:14.2pt;line-height:normal;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:18pt;font-family:Garamond,serif">In
presenza dei malfunzionamenti che si sono verificati, alcuni Procuratori della
Repubblica (Napoli, Milano, Lecce, Nola, Benevento tra gli altri) hanno
disposto, in applicazione del disposto di cui all’art. 175 bis c.p.p., la
sospensione dell’utilizzo di APP in attesa di comunicazioni della DGSIA di
avvenuto ripristino delle funzionalità.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;text-indent:14.2pt;line-height:normal;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:18pt;font-family:Garamond,serif">In
questa situazione di generalizzata difficoltà operativa, l’analisi svolta dalla
Struttura Tecnica dell’Organizzazione del CSM costituisce un ottimo punto di
partenza perché ha evidenziato non solo le criticità intrinseche del sistema ma
anche le ricadute in termini di inefficienza organizzative conseguenti
all’utilizzo di APP.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;text-indent:14.2pt;line-height:normal;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:18pt;font-family:Garamond,serif">Tale
analisi merita valorizzazione e rende chiaro il tema: non si tratta di
comprendere solo se un sistema informatico è attivo o meno (l’interruzione del
servizio la dichiara certamente il Ministero), ma anche di verificare se tale
sistema, per come è stato progettato e immaginato, impatti negativamente con
l’esercizio quotidiano della giurisdizione tanto da bloccarla o fortemente
rallentarla.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;text-indent:14.2pt;line-height:normal;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:18pt;font-family:Garamond,serif">Così
come debbono essere valorizzate e prese in considerazioni le tante relazioni
dei RID e Magrif che hanno supportato i capi degli uffici nella verifica
organizzativa della diffusione dell’applicativo.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;text-indent:14.2pt;line-height:normal;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:18pt;font-family:Garamond,serif">Ed
allora, nella recente delibera del C.S.M. riteniamo che non sia stato
affrontato il tema di fondo, che non è quello di verificare il perimetro di
applicazione dell’art. 175 bis c.p.p., quanto quello – prettamente di politica
giudiziaria, e certamente di competenza consiliare – relativo alle scelte
informatiche nella giustizia penale e alla complessiva funzionalità del
sistema APP in rapporto all’organizzazione degli Uffici Giudiziari alla luce
delle gravi carenze evidenziate dall’applicativo.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;text-indent:14.2pt;line-height:normal;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:18pt;font-family:Garamond,serif">Sul
punto AreaDG ricorda che l’art. 1 bis del decreto legislativo n. 240 del 2006
stabilisce che “Il magistrato capo dell’ufficio giudiziario deve assicurare la
tempestiva adozione dei programmi per l’informatizzazione predisposti dal
Ministero della giustizia per l'organizzazione dei servizi giudiziari, in modo
da garantire l’uniformità delle procedure di gestione nonché le attività di
monitoraggio e di verifica della qualità e dell'efficienza del servizio”: non
pare possa esservi dubbio sul fatto che il CSM possa ed anzi debba intervenire,
nelle sedi di interlocuzioni con il Ministero ma anche con ogni opportuna
iniziativa di competenza, qualora, come nel caso di APP, i dirigenti degli
Uffici di tutto il territorio nazionale lamentino gravi ripercussioni
organizzative per le carenze e le inefficienze del nuovo sistema informatico.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;text-indent:14.2pt;line-height:normal;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:18pt;font-family:Garamond,serif">AreaDG
da sempre è a favore dell’innovazione e proprio per questo non può non
richiamare l’attenzione sul fatto che la modalità in cui l’innovazione
tecnologica viene immaginata e diffusa negli uffici non è indifferente alla
giurisdizione ma la conforma e la penetra.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;text-indent:14.2pt;line-height:normal;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:18pt;font-family:Garamond,serif">Riteniamo
quindi che, a fronte delle forti inefficienze del Ministero e delle gravi
responsabilità dello stesso, il C.S.M. debba non solo continuare a monitorare
l’implementazione del nuovo sistema informatico e intervenire a sostegno degli
uffici, ma anche e soprattutto porre, nei modi opportuni e con la necessaria
fermezza, la questione cruciale del ‘governo dell’informatica’ da parte del
Consiglio Superiore della Magistratura.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;text-indent:14.2pt;line-height:normal;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:18pt;font-family:Garamond,serif">Il
processo di innovazione deve essere portato avanti dal Ministero nel rispetto
delle prerogative costituzionali della magistratura, affinché l’esercizio della
giurisdizione non subisca impropri condizionamenti né sia orientato da
procedure tecnico/informatiche calate dall’alto senza apporto fattivo e senza
tenere in debita considerazione le indicazioni dei magistrati e della rete
Magrif/RID/STO, con il doveroso controllo del governo autonomo.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:center;text-indent:14.2pt;line-height:normal;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><i><span style="font-size:18pt;font-family:Garamond,serif">Il Coordinamento nazionale di AreaDG </span></i></p>
<i><div style="text-align:center"><i><span style="font-size:18pt;line-height:115%;font-family:Garamond,serif">Il gruppo AreaDG “Innovazione”</span></i></div></i></div></div>