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<p><a href="https://www.giustiziainsieme.it/it/processo-civile/3347-crimini-di-guerra-ed-esecuzione-civile-franco-de-stefano"><strong>Crimini di guerra ed esecuzione civile</strong><span> </span></a></p>
<p>di Franco De Stefano </p>
<p>L’effettività della tutela dei diritti fondamentali, non solo di quello - processuale - di un accesso al giudice, ma pure di quelli - sostanziali - alla vita ed alla dignità umana, diviene un’esigenza insopprimibile quando la prima sia stata conseguita almeno in una modalità secondaria e, cioè, risarcitoria: sicché la congruità della risposta dell’ordinamento al portatore di un titolo ricognitivo di un risarcimento per i danni arrecati da quelli che comunemente possono ormai definirsi <em>delicta imperii</em> incide direttamente sulla misura dell’effettività di quella tutela. In un’annosa disputa bilaterale, stretta tra rinvigorita valutazione di cogenza di impegni internazionali ed esigenza di assicurare effettività alla tutela di principi cardinali del suo ordinamento, la Repubblica ha scelto un bilanciamento mediante sostanziale accollo dei debiti di uno Stato estero, successore di uno dei primi e maggiori regimi condannati dalla giustizia internazionale, ma con modalità tali da indurre il rischio di una sostanziale amara negazione concreta dell’idonea riparazione di quegli orrendi misfatti.</p>
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