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<h2><a href="https://www.giustiziainsieme.it/it/diritto-dellemergenza-covid-19-e-recovery-fund/3431-covid-19-inchiesta-penale-impraticabile-antonio-angelo-chiappani">Covid-19: inchiesta penale impraticabile?</a></h2>
<p>di Antonio Angelo Chiappani</p>
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<p class="text-justify"><em>Il contributo vuole sommariamente descrivere le problematicità ed i limiti di un’inchiesta che ha inteso individuare responsabilità penali nel mancato contenimento, al loro sorgere, da parte delle Autorità politiche e sanitarie, dei focolai epidemici che costituirono il fulcro della diffusione esponenziale del virus nel territorio bergamasco. L’indagine ha presentato aspetti problematici sui quali l’articolo vuole porre l’attenzione. Di fatto, si è risolta, come descritto nei paragrafi 2 e 3, e non poteva essere altrimenti, in un sindacato sugli effetti delle scelte politiche ed amministrative in materia di salute pubblica, con le allarmanti evidenze descritte nel paragrafo 4. È stata messa in discussione l’iniziativa della Procura di Bergamo che, operando di fatto un’indagine conoscitiva nella ricerca di responsabilità, sarebbe andata oltre i limiti istituzionali spettanti alla funzione del Pubblico Ministero. Altri aspetti di criticità dell’inchiesta hanno riguardato la ritenuta non configurabilità del reato di epidemia colposa (artt.438 e 452 CP) nella forma omissiva (paragrafo 5); la connotazione ‘politica’ delle scelte delle Autorità governative e amministrative, ritenute non sindacabili in sede giudiziaria (paragrafo 6); la difficile individuazione di specifici ruoli decisori cui imputare le gravi omissioni emerse (paragrafo 7); il problema del nesso di causalità tra le riscontrate gravi omissioni nella ‘preparedness’ del contenimento dei focolai locali e la successiva ‘esplosione’ del contagio nel territorio bergamasco e lombardo.</em></p>
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