<html><head><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /></head><body style='font-size: 10pt'>
<p class="text-justify"><a href="https://www.giustiziainsieme.it/it/diritto-e-societa/3498-attorno-a-questo-corpo-dalle-mille-paludi-v-convegno-di-giustizia-insieme-marco-dellutri"><strong>Attorno a questo corpo dalle mille paludi. </strong></a></p>
<p class="text-justify"><a href="https://www.giustiziainsieme.it/it/diritto-e-societa/3498-attorno-a-questo-corpo-dalle-mille-paludi-v-convegno-di-giustizia-insieme-marco-dellutri"><strong>Introduzione di Marco Dell'Utri al V Convegno di Giustizia insieme, Roma 6 giugno 2025</strong></a></p>
<p class="text-justify">«È, dunque, un uomo quello il cui corpo diventa programmaticamente la ‘cosa’ voluta dagli altri? L’oggetto che (in contrasto con ogni imperativo di ascendenza kantiana) è destinato a fornire il mezzo per la realizzazione d’interessi altrui?</p>
<p class="text-justify">Sono queste le premesse storico-culturali che, dalla metà del secolo scorso, hanno ispirato e animato l’elaborazione delle carte giuridiche di respiro internazionale per cui al singolo è restituito (o, forse, realmente consegnato per la prima volta nella storia) l’esercizio di una piena sovranità su se stesso: il principio del consenso informato della persona per ogni azione che ambisca a toccarne il corpo; la considerazione della salute, non più come assenza di patologie funzionali di una quantità materiale, ma come completo stato di benessere fisico, psicologico e sociale.»</p>
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