Il 16 novembre 2005 il Senato ha definitivamente approvato, per quanto di sua competenza la modifica della seconda parte della Costituzione. Resta il referendum previsto dall'art. 138 della Carta, saggiamente voluto dai costituenti del 1947 contro i colpi di mano di contingenti maggioranze, ché le costituzioni moderne sono carte di tutti e non imposizioni dei vincitori (chiunque essi siano).