Cari colleghi,
nella giornata di giovedì 25 verrà definitivamente approvato dalla
Commissione Giustizia del Senato il progetto governativo di controriforma
dell'ordinamento giudiziario.
Si tratta di un progetto pessimo, ulteriormente peggiorato con emendamenti
dell'ultima ora che si situa fuori dal modello costituzionale e che vuole
un magistrato arrivista, succube e sottoposto ad una rigida gerarchia,
privo dei diritti costituzionali di opinione, di associazione e di
manifestazione del pensiero, solo e del tutto indifferente e insensibile
alla salvaguardia dei diritti del cittadino.
Un magistrato arrivista il cui principale obiettivo ed attività sarà quello
di prepararsi per i continui concorsi teorici che scandiranno la carriera
di ogni magistrato.
Un magistrato succube e gerarchizzato, che dovrà obbedire ciecamente al
capo nelle procure e dovrà ingraziarsi il capo e evitare qualsiasi
interpretazione innovativa tra i giudici.
Un magistrato che non potrà associarsi ( il divieto di adesione ai
sindacati mette in dubbio la stessa legittimità dell'Associazione
Magistrati), non potrà manifestare (neppure contro mafie e terrorismo),
non potrà avere rapporti con la stampa, non potrà pensare liberamente (pena sanzioni disciplinari per le giurisprudenze che non piacciono).
Un magistrato solo, senza pi tutela da parte di un Consiglio Superiore
della Magistratura mortificato e che perde poteri, e del tutto avulso dalla
società, impegnato solo a studiare la teoria e cui la qualità del servizio
da dare ai cittadini è del tutto indifferente.
Non siamo di fronte a un semplice tentativo di tornare agli anni 50. E'
molto peggio, si vuole una magistratura privata dei diritti pi elementari,
del tutto scollegata con la società e incapace di cercare di adeguare il
diritto alla domanda di giustizia e all'evoluzione sociale.
La controriforma dell'ordinamento giudiziario non è questione che riguarda
(solo) i magistrati: un modello come quello che ci viene proposto
dall'attuale maggioranza è incompatibile con un servizio decente e con la
stessa possibilità per il giudice di attuare i diritti dei cittadini.
Da domani deve partire la pi ampia sensibilizzazione e mobilitazione, ma
solo se si muoveranno anche la cultura giuridica, tutti gli operatori del
diritto, la società civile, questo tentativo gravissimo ed insidioso potrà
essere sconfitto. La partita è ancora tutta da giocare e noi non ci tireremo indietro.