documento 22 novembre 2005

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Catanzaro, 22.11.2005.

 

Proviamo a riassumere. Con cadenza bellica (11, 12 e 13 ottobre scorsi) il quotidiano "Il Giornale" pubblica tre articoli che riferiscono in merito alle presunte conclusioni cui sarebbero giunti gli ispettori ministeriali, dopo una recente attività informativa svolta presso la procura della Repubblica e l'ufficio GIP-GUP di Catanzaro. In tali articoli: 1) si forniscono notizie sul contenuto delle dichiarazioni rese agli ispettori dai magistrati di quegli uffici e sugli atti dai primi esaminati; 2) si arrecano gravi lesioni all'onore ed al prestigio di diversi fra quei magistrati ed agli uffici giudiziari di Catanzaro nel loro complesso; 3) si preannunciano gli esiti della citata ispezione. In particolare, oltre ad essere citati nel dettaglio i contenuti dei carteggi che sarebbero intercorsi fra gli uffici ministeriali ed il Procuratore generale e fra gli stessi uffici ed alcuni sostituti catanzaresi, nonché i contenuti di dichiarazioni verbalizzate di taluni collaboratori di giustizia ed, addirittura, di intercettazioni ambientali eseguite in carcere, si definiscono, testualmente, gli uffici giudiziari di Catanzaro "verminaio catanzarese", si afferma che, nel suddetto "verminaio" tutti i magistrati si sarebbero scagliati contro uno di loro, il dr. Facciolla, si preannunciano gli esiti dell'ispezione ministeriale, indicando le "vittime illustri" designate nelle persone del Procuratore Generale Pudia, del Procuratore della Repubblica Lombardi, del Procuratore aggiunto, Spagnuolo. E' singolare il ripetuto riferimento, in tali articoli, ad alcune indagini svolte dalla Procura in questione. Singolare, perché dal tenore stesso degli articoli si comprende chiaramente che tali indagini non costituiscono in alcun modo (almeno formalmente) l'oggetto delle attenzioni ministeriali. Singolare, perché si tratta (guarda un pò) di indagini che coinvolgono importanti esponenti politici regionali dello stesso schieramento del Presidente del Consiglio, il quale è notoriamente "molto vicino" al giornale in questione.

Con un documento firmato il 17 ottobre scorso da tutti i colleghi della Procura di Catanzaro ed indirizzato, fra gli altri, al C.S.M. ed alle giunte dell'ANM ditrettuale e nazionale, si stigmatizzava lo scoperto tentativo di condizionare le attività dell'ufficio e si esprimeva sconcerto per la palese violazione del segreto d'ufficio che emerge dai citati articoli.

MD catanzarese, con un documento del 20 ottobre, manifestava piena solidarietà ai colleghi di Catanzaro, denunciava con altrettanta forza la campagna di aggressione giornalistica ed, alla richiesta di intervento del Ministro, già sollecitata dai colleghi di cz, aggiungeva la richiesta di una efficace presa di posizione da parte delle Giunte nazionale e distrettuale dell'ANM e da parte delle altre correnti operanti nel distretto.

Sinceramente dobbiamo dire che ci aspettavamo ben altre reazioni.

UNICOST distrettuale, in un documento del 21 ottobre, nel quale esprimeva i propri apprezzamenti in merito agli interventi del CSM sulle tabelle del Tribunale e sui criteri organizzativi adottati della Procura, inseriva un riferimento assolutamente incidentale a quegli articoli di stampa, nei quali la sola notizia di rilievo che rinveniva era la preannunciata assoluzione del collega Facciolla da presunti addebiti disciplinari mossigli.

Per parte sua, Magistratura Indipendente, in un documento del 26 ottobre testualmente affermava: "riteniamo, pertanto, che la Giunta distrettuale non debba assumere alcuna iniziativa in merito ai recenti avvenimenti ...né tanto meno esprimere giudizi in ordine alla ricorrenza di eventuali violazioni del segreto d'ufficio".

Queste, infine, le determinazioni della Giunta, per come da verbale del 17 scorso, che testualmente si trascrive:

Prende parola il collega dott. Domenico Commodaro, il quale fa presente che sull'argomento all'ordine del giorno sarebbe opportuno che la Giunta non prendesse posizione e questo per tre ordini di ragioni: in primo luogo perché, sono già intervenuti i segretari delle varie correnti con documenti di contenuto diverso ed articolato, per cui ritiene che un comunicato della Giunta oggi sarebbe fuori luogo; in secondo luogo perché dato il tempo trascorso, l'intervento della giunta sarebbe intempestivo; in terzo luogo perché, data la tipologia e la natura dell'attività degli ispettori ministeriali sulla quale la Giunta sarebbe chiamata a pronunciarsi, un comunicato della Giunta sarebbe comunque inopportuno, perché coinvolgente una attività istituzionale.

            La collega Chiara Ermini rileva, invece, la necessità di intervenire con un comunicato della Giunta contro la fuga di notizie riservate e la delegittimazione della Procura della Repubblica di Catanzaro, ufficio giudiziario chiamato istituzionalmente a svolgere una fondamentale funzione di presidio contro la criminalità in un territorio in cui sarebbe quantomai necessario favorire la fiducia dei cittadini nello Stato ed in tutte le sue istituzioni. Rileva che si deve distinguere la vicenda dell'ispezione ministeriale, sul merito della quale condivide l'opinione dei colleghi circa il fatto che la Giunta non dovrebbe esprimersi, dall'attacco giornalistico che strumentalizza l'ispezione per delegittimare la Procura. 

            Il dott. Prestinenzi osserva che sarebbe necessario pervenire ad un documento unitario; diversamente qualsiasi documento della Giunta non avrebbe significato. 

            Il collega Raffaele P. Miele condivide la posizione del collega Commodaro ed aggiunge che, in un caso come questo, è difficile isolare la frase incriminata, con la quale si apostrofa la Procura di Catanzaro come un "verminaio", dal contesto dell'intero articolo, che fa esplicito riferimento ai supposti risultati dell'ispezione ministeriale, sui quali non è opportuno che la giunta prenda posizione.

I colleghi Caliò e Mingrone si associano al primo ed al secondo punto della mozione presentata dal collega Commodaro.

            Su richiesta del dott. Prestinenzi si tenta, comunque, di deliberare un documento unitario senza però raggiungere alcun accordo.

            Pertanto la Giunta, con la maggioranza espressa: da tutti i componenti di Unicost, per le ragioni sopra evidenziate, e dal Presidente, dott. Domenico Prestinenzi, per l'impossibilità di pervenire ad un documento unitario, delibera di non esprimere alcun comunicato sul punto all'ordine del giorno.

Poche osservazioni. Veniamo tacciati di essere la corrente "politicizzata", eppure i nostri rappresentanti in organismi associativi non si sognerebbero mai di rifiutare di esprimersi su di un argomento, sol perché la corrente ha già preso posizione al riguardo. La lamentata intempestività dell'eventuale intevento della Giunta è stata determinata da un rinvio della precedente riunione del 27 ottobre, per l'assenza di due rappresentanti di UNICOST. Quanto alla vicenda del segreto d'ufficio delle due l'una: o corrisponde al vero quanto affermato negli articoli, in merito alle conclusioni degli ispettori ed allora vi è una palese violazione del medesimo ovvero si tratta di affermazioni fase ed, in quanto tali, diffamatorie. Bastava constatare questo per prendere posizione, senza che alcun profilo di "inopportunità" potesse opporsi.

Quanto alle "difficoltà" che ravvisa il collega nell'identificazione delle frasi che potrebbero suonare come aggressione verso i magistrati di catanzaro, gli articoli, anche a non voler credere al riassunto che precede, sono a disposizione di chiunque sulla rassegna stampa di COSMAG e posso fornirne copia a chi me la richieda.

Noi credevamo che fosse impegno prioritario di tutte le correnti difendere i colleghi ingiustamente aggrediti con campagne giornalistiche di rilievo nazionale, orchestrate per evidenti finalità politiche, ma pare ci sbagliassimo.

 

Emilio Sirianni - Magistratura Democratica Catanzaro.    

22 09 2007
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