La Fondazione Lelio e Lisli Basso ISSOCO - Sezione internazionale, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, Regione Toscana, Università di Firenze, Unione Forense della tutela dei diritti dell'Uomo, Magistratura Democratica, A.S.A.L, partendo dalla riapertura dei processi contro la dittatura in Argentina, intende promuovere un ciclo di tre incontri, a carattere seminariale, sul tema del ruolo che l'informazione, la giustizia e la memoria giocano nello sviluppo democratico di un paese.
L'idea nasce dalla convinzione che senza giustizia non c'è storia; senza storia non c'è una base condivisa da cui poter intraprende un percorso comune di ricostruzione sociale. Nel quadro di contesti politico-sociali frammentati la funzione della storia come fattore ricompositivo del tessuto civile di un paese assume una centralità specifica e strutturale.
Quello dei desaparecidos della America Latina rappresenta, da questo punto di vista, un caso emblematico nel quale la lacerazione della memoria collettiva, coniugata con l'assenza di un processo di giudizio nel campo del diritto e di una complessiva rielaborazione storica, si è articolata parallelamente ad una progressiva rimozione civile, prima ed elusione della giustizia e verità poi.
La convergenza di questi fattori ha finito per comporre un quadro di profonda rottura sociale del tessuto connettivo argentino condizionandone lo sviluppo democratico della vita pubblica e sociale. In questo scenario il fine del progetto è quello di creare momenti di riflessione e sensibilizzazione sugli spunti che la storia dell'Argentina e le connessioni italiane offrono.
Il seminario che si tiene a Firenze presso l'Aula Magna del Polo delle scienze sociali il 23 Ottobre verterà sul tema della giustizia, come costruttrice di democrazia. Si prefigge di mettere a confronto le azioni giudiziarie che sono state intraprese in Argentina e in Italia. Ora con la riapertura dei processi in Argentina si sono potuti celebrare dei processi contro la giunta militare e coloro che ne fecero parte mentre qualche tempo fa questo avveniva solo in Italia, Spagna e Germania, ed erano, comunque, giudicati solo i reati contro i cittadini, nativi di quel paese. Secondo il CELS, Centro Studi legali e Sociali, in Argentina ci sono 188 cause per crimini contro l'umanità. 874 persone sono imputate in processi penali vincolati con il terrorismo di Stato. Il numero totale delle persone attualmente processate è di 351, il 40% del totale. Di queste, 281 si trovano in detenzione di carattere preventivo. Il resto dei processati, un totale di 70 persone si trova in libertà.