01 giu 2004
Vorrei soffermarmi in particolare sul problema della rappresentanza "politica" nei contesti associativi ed istituzionali.
Vorrei soffermarmi in particolare sul problema della rappresentanza "politica" nei contesti associativi ed istituzionali.
E' tradizione che alla donna sia riservato un ruolo preminente nell'allevare e nell'assicurare la formazione dei figli propri e, per quanto riguarda i contesti scolastici, anche dei figli altrui, loro affidati.
Nella magistratura, invece, tale ruolo è da sempre riservato in modo preminente all'uomo, nonostante, come abbiamo sentito, nelle nuove leve sia dominante la componente femminile.
L'adesione allo sciopero indetto dall'Anm è stata massiccia e senza
precedenti. Si è visto in concreto come tutta la magistratura italiana,
senza distinzioni di provenienza geografica, culturale e professionale,
ritenga grave ed inaccettabile una controriforma punitiva che ci
riporterebbe agli anni 50. Oggi viene ad essere del tutto chiaro che se
il disegno di legge sull'ordinamento giudiziario venisse approvato lo
sarebbe contro l'intera magistratura.
Mi
è accaduto, giorni fa, commentando su queste pagine la
proclamazione dello sciopero dei magistrati, di sottolineare la
connessione tra il tentativo di modificare, con la riforma
dell'ordinamento giudiziario, lo status di giudici e pubblici
ministeri e alcune vicende in atto sulla scena
La
giurisdizione e i conflitti culturali
Il
diritto, i diritti e i giudici nella società multiculturale
(per scaricare il documento completocliccare sul link in fondo a questa pagina)
Atto Camera n. 4636-bis
ORDINAMENTO GIUDIZIARIO
testo risultante dagli emendamenti
approvati in data 11 maggio 2004
Ci sono
fatti che, seppur apparentemente isolati, segnano pesantemente la
vicenda politica e le stesse regole di convivenza. Ne segnalo alcuni,
accaduti nei giorni scorsi nel nostro Paese, anche per cogliere il
filo che li lega ad alcuni mutamenti istituzionali in atto.
Primo.
A Melfi, dopo anni, la polizia è intervenuta pesantemente per
disperdere i manifestanti che presidiavano lo stabilimento
Anche i
magistrati infine, dopo attese e ripensamenti, hanno proclamato lo
sciopero. Anche i magistrati, dopo medici, tranvieri, metalmeccanici,
insegnanti, ferrovieri, piloti, giornalisti e via elencando. Perché,
dunque? Per preconcetta opposizione corporativa a ogni progetto di
cambiamento della giustizia, come provocatoriamente sostiene
il ministro Castelli? o per ostilità politica nei confronti
del governo, come pateticamente affermano autorevoli esponenti della
Il Cdc dell'Associazione Nazionale Magistrati ha deliberato lo
sciopero dei magistrati per il giorno 25 maggio 2004, come primo di tre giorni di mobilitazione. Una scelta sofferta per una categoria come la nostra non abituata a rivendicazioni e ad azioni di tipo sindacale, ma assolutamente necessaria.
Il progetto di legge sull'ordinamento giudiziario, già approvato dal
Senato ed oggi in discussione alla Commissione Giustizia della Camera