POCO PIU' CHE UNA INTRODUZIONE
di Rita Sanlorenzo
1. In una recente occasione[1], parlando della giustizia del lavoro e del suo possibile futuro, si è dato atto di una situazione di forte disomogeneità territoriale, tale da disegnare un quadro complessivo «a macchia di leopardo», in cui accanto a realtà di notevole efficienza, ne esistono altre in cui viceversa la situazione si presenta compromessa in modo, almeno apparentemente, irresolubile. Secondo i dati Istat, per la celebrazione del primo grado di giudizio occorrono in media, in Italia, 949 giorni: disaggregando il dato, peraltro, emerge una realtà significativamente diseguale, in cui se a Catanzaro occorrono 1.303 giorni perché il processo del lavoro approdi al grado di appello (esclusa la sentenza), vi sono uffici come quelli di Milano, Torino e Trento, ove sono sufficienti 320 - 350 giorni...
[1] R. Sanlorenzo, Appunti sul futuro della giustizia del lavoro, in questa Rivista, 2006, 421 ss.