Cronache dal consiglio n. 12

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La nomina del Procuratore della Repubblica di Termini Imerese e lavori di commissioneIl Consiglio ha approvato la ripartizione del 1 contingente dei 546 posti
di magistrato in aumento nel primo grado.
La delibera è già stata inviata con un’autonoma comunicazione.
Sono state deliberate le sedi per gli uditori, il cui materiale è già
stato trasmesso; ci si riporta anche alle comunicazioni di Luigi Marini.
Abbiamo già comunicato anche l’esito delle votazioni per la Procura di
Termini Imerese: è stato nominato Alberto Di Pisa, che è stato
preferito a Leonardo Agueci.
Hanno votato a favore di Di Pisa Unicost e MI e i cinque laici del Polo; per
Agueci invece MD, Movimenti, Presidente di Cassazione, Procuratore Generale,
Berlinguer e Schietroma. Metteremo in circolo, non appena disponibili, i verbali
della discussione, davvero interessanti per valutare i criteri sulla base dei
quali i consiglieri hanno operato la scelta.
E’ stato inutile rappresentare le esperienze pregresse di direzione di un ufficio
e di organizzazione del lavoro da parte di Agueci e i giudizi già espressi
dal CSM in passato (e indipendenti dall’esito di procedimenti penali e disciplinari)
circa i dati obiettivi emersi dalle modalità delle polemiche del dott.
Di Pisa nei confronti del pool di Palermo e di Giovanni Falcone in particolare;
modalità delle polemiche tali da far ritenere che: ..."Le risultanze
del procedimento paradisciplinare in precedenza illustrate inducono, dunque,
serie perplessità in ordine alla capacità del dott. DI PISA di
relazionarsi alle complessità tipiche di un ufficio di Procura, in contesti
di particolare delicatezza come è indubbiamente quello di Palermo."....
(delibera in data 22.03.2000).
Neppure si è ritenuto di valutare gli elementi positivi, desumibili dalla
disponibilità di Agueci a ricoprire ruoli anche modesti e senza personalismi,
emersi nel 1992, dopo le stragi, quando Agueci chiese insieme ad altri colleghi
di essere applicato alla Procura della Repubblica di Palermo.

Sulla deliberazione sono intervenuti con fermezza Marini, Menditto e Salvi.
Purtroppo le argomentazioni, che ancora oggi ci appaiono di particolare evidenza,
non sono riuscite a smuovere le posizioni già delineatesi.
Non si è invece discusso della pratica relativa alla destinazione, nel
Tribunale di Udine, di un collega proveniente dalla Procura della stessa città
all’ufficio del Gip. La destinazione, bench transitoria, ha determinato
una forte reazione nella stampa e una richiesta di ritorno in Commissione.
Tale proposta è stata accolta. Si cercherà di realizzare un difficile
bilanciamento tra la normativa vigente, le circolari del CSM e l’ esigenza di
tener conto della mutata sensibilità in tema di esercizio di funzioni
requirenti e giudicanti, nel medesimo grado e nel medesimo tribunale.
Il CSM ha deliberato l’archiviazione della pratica per il trasferimento d’ ufficio
di Antonio Franco Cassata.
Si allegano le conclusioni della motivazione. Il Consiglio ha ritenuto tuttavia
provati tre dei fatti che fondavano l’ipotesi di trasferimento; tali fatti sono
stati ritenuti meritevoli di valutazione disciplinare: gli atti sono quindi
stati trasmessi ai titolari dell’azione disciplinare per l’episodio per il quale
questi organi non risultavano ancora informati.
Si è espresso il concerto sulla rosa delle candidature proposte dal Ministro
per i magistrati di collegamento per Spagna e Regno Unito. Si è discusso
sull’interpretazione del rapporto che intercorre tra il magistrato e l’ Amministrazione,
indicato dal Ministro come "fiduciario"; il termine ricorre anche
nelle precedenti delibere del CSM in materia e può creare confusione.
Si è quindi concordato un emendamento che chiarisse, pur nei limiti di
una delibera e quindi non in sede di normazione generale, che il rapporto del
Magistrato di collegamento può essere ricondotto a quelli fiduciari di
diretta collaborazione. Va segnalato che il Cons. Tenaglia si è espresso
contro l’indicazione del termine "concerto" - emendamento Fici - così
proponendo un ritorno indietro rispetto a quanto già previsto dalla delibera
del 25.01.01 e peraltro accettato anche dal Ministro. Fortunatamente questa
posizione è rimasta minoritaria.
Particolarmente rilevante è la deliberazione in tema di referenti per
la formazione decentrata, per i quali si è ritenuto di inserire nel bando
la seguente previsione: "gli aspiranti proposti per la nomina dovranno,
entro tre giorni dalla comunicazione della proposta da parte della Nona Commissione,
presentare una dichiarazione di impegno a non candidarsi nelle elezioni per
il rinnovo del CSM se non decorsi due anni dalla cessazione dell’incarico".
Si è così ritenuto di anticipare una pi compiuta disciplina
della equiparazione, sotto questo rispetto, dei referenti della formazione decentrata
ai magistrati segretari e addetti all’ufficio studi; su tale aspetto lavorano
ora la Seconda e la Sesta Commissione".Estratto della motivazione della delibera Cassata:
"Come si è già avuto modo di esporre, non può ritenersi
fondata la ricostruzione della condotta del dott. Cassata nei termini di cui
alla "incolpazione" del 19 novembre 2001.
Di tutti gli episodi in essa indicati come dimostrativi di una stabilità
di relazioni tra il dott. Cassata ed il Gullotti possono ritenersi veritieri
solo quelli riguardanti la iscrizione del Gullotti alla "Corda Fratres"
e quello relativo all’incontro del dott. Cassata con la moglie del Gullotti.
Questi due episodi peraltro non appaiono tra di loro collegati ma "slegati"
ed inoltre non vi è prova che nell’ambito della "Corda Fratres"
vi fosse consapevolezza della attività criminosa del Gullotti e del relativo
ruolo mentre l’episodio dell’incontro con la Rugolo appare del tutto occasionale
ed "innocuo".
Questi specifici episodi non appaiono neppure rilevanti, di per s considerati,
ad essere apprezzati ai fini di una valutazione in termini di incompatibilità
ambientale, funzionale o disciplinare. Di tutti gli altri episodi se ne ritengono
solo tre di potenziale rilievo ex art. 2 L.G. l’intervento sul M.llo Campolo
per "sopprimere" la relazione di servizio sull’incontro con la moglie
del Gullotti, l’intervento eseguito su pi soggetti nella vicenda del
carabiniere Napoletano, l’intervento sul G.I.P. dott. Cappuccio. Tutti e tre
questi episodi sono caratterizzati da un atteggiamento "interventista"
del dott. Cassata in situazioni nelle quali le regole deontologiche avrebbero
dovuto consigliargli di astenersi mantenendo un contegno consono alla funzione
professionale svolta che impone riserbo e rispetto delle altrui sfere di competenza
e libera determinazione. Deve rilevarsi che questi atteggiamenti del dott. Cassata
appaiono peraltro espressione di alcuni suoi tratti caratteriali evidenziatisi
pure nel suo impegno civile nella lotta alla mafia. Egli ha molto sentito il
ruolo e l’impegno morale che lo stesso comportava e lo ha svolto in maniera
molto forte avendo una alta concezione della propria integrità morale
che lo ha portato ad avere una visione volta a comporre, dall’alto della sua
personalità, situazioni di conflitto o a ritenersi arbitro della legittimità
di scelte altrui ponendo così in essere condotte ai limiti della correttezza
professionale. Non si ritiene che simili condotte possano integrare ipotesi
di incompatibilità ambientale o funzionale e ciò in considerazione
del contesto nel quale i fatti sono accaduti, della oggettiva loro limitatezza
a fronte dal trascorso professionale di alto rilievo del magistrato e della
permanente positiva considerazione della immagine professionale del magistrato
come attestata dallo stesso Procuratore Generale e dal Consiglio dell’Ordine
degli avvocati della sede giudiziaria ove lo stesso opera. I tre episodi in
esame appaiono, per le ragioni già esposte, meritevoli di valutazione
in sede disciplinare.
In relazione all’episodio della relazione di servizio del M.llo Campolo risulta
che l’esposto dell’avv.to Colonna del 10 ottobre 2000 contenente la notizia
è stato inviato anche al Ministero della Giustizia ed al Procuratore
Generale presso la Corte di Cassazione. L’episodio relativo all’intervento presso
il G.I.P. dott. Cappuccio è già stato oggetto di indagine predisciplinare
da parte del Ministro della Giustizia. Circa le interferenze del dott. Cassata
nella vicenda del carabiniere Napoletano si osserva che la notizia era contenuta
negli esposti dell’avv.to Repici in data 19 novembre 2001 e 11 marzo 2002 inviati
al solo C.S.M.: in relazioni a tali condotte risulta essere stato anche aperto
procedimento penale conclusosi con decreto di archiviazione del G.I.P. presso
il Tribunale di Reggio Calabria in data 21 giugno 2002. Pur essendo logicamente
conseguente a ciò che anche i titolari della azione disciplinare siano
stati informati si ritiene di darne notizia agli stessi in quanto dagli atti
in possesso di questo Consiglio non risulta con certezza l’avvenuta formale
comunicazione.
All’unanimità propone l’archiviazione del procedimento e dispone la comunicazione
ai titolari dell’azione disciplinare relativamente al solo episodio di interferenze
nella vicenda del carabiniere Napoletano.". I commissione
Sono proseguite le audizioni del Procuratore della Repubblica di Napoli, che
continueranno anche nella prossima settimana. Parallelamente è proseguito
l’esame delle numerosissime pratiche in materia di incompatibilità ex
art. 18 e 19 (nonch ex art.2, sotto questo profilo).V commissione
Procura della Repubblica di Marsala: dopo avere riesaminato i candidati sono
stati proposti: il dott. Bodero Maccabeo (Menditto, Schietroma, Mammone, Buccico)
e Trainito (Riello). Astenuto Aghina.VIII commissione
Sono terminati gli incontri con i coordinatori del settore penale dei Giudici
di pace. Nel corso degli
incontri sono stati raccolti questionari che, elaborati, saranno utilizzati
per completare il monitoraggio sulla situazione di tale branca dell’Amministrazione
della giustizia (che appare già in difficili condizioni) al fine di potere
intervenire rapidamente, nei limiti delle competenze del CSM.IX commissione
Formazione decentrata:
Dopo un intenso lavoro in Commissione, è ormai in via di completamento
il rinnovamento delle rete dei formatori decentrati.
Come primo atto (plenum del 13/2) , è stata deliberata la riapertura
dei termini per i distretti per i quali non vi è stato un numero sufficiente
di domande; il nuovo termine scade il 3 marzo 2003 e riguarda:
distretto di Ancona un referente per il settore civile
distretto di Brescia un referente per il settore civile
distretto di Caltanissetta
distretto di Catania un referente per il settore civile
distretto di Palermo un referente per il settore civile
distretto di Potenza un referente per il settore civile ed uno per il settore
penale
distretto di Reggio Calabria un referente per il settore civile
distretto di Salerno un referente per il settore penale
distretto di Roma settore civile e settore penale
distretto di Torino due per il settore civile e uno per il settore penale
Corte di Cassazione uno per il settore giudicante penale

E’ stata effettuata una prima serie di nomine (plenum del 20/2), sulla base
dei seguenti criteri: riconferma per un biennio dei formatori già in
carica che hanno reiterato la loro disponibilità (tenendo conto del numero
delle domande che consente di contemperare rinnovamento della rete e continuità
dell’esperienza), valutazione di inopportunità di cumulo dell’incarico
con l’ufficio semidirettivo (salvo in due casi, trattandosi di conferma di formatori
già in carica) e con i direttivi delle scuole post-universitarie, esclusione
dei componenti dei Consigli giudiziari e del Gruppo consultivo presso la Corte
di Cassazione.

Sono stati nominati:
Ancona: D’Aprile Mario Vincenzo (penale)
Bari: Lucafò Franco (civile/lavoro), scalera Vito (civile) Tarantino
Michele (penale)
Bologna: Benassi Giovanni e Graziosi Chiara (civ), De Marco Eleonora e Magliaro
Letizio (pen)
Brescia: Nuzzo (pen)
Cagliari: Amato Vincenzo (civ) e Lavena Giovanni (pen)
Caltanissetta: Ornella D’Orazi (civ.)
Campobasso: Mercone Mario (pen) e Cristiano Valle (civ.)
Catania: Costanzo Angelo (pen) e Zappia Pietro (civ/lav)
Catanzaro: Benigno Letizia (pen), Maria Ausilia Ferraro (civ.), Petrini Marco
(civ/pen); aumento di un posto in considerazione del numero dei circondari del
distretto e della conformazione geografica
Genova: Haupt Alberto (civ), Merlo Sergio e Vidali Elisabetta (pen)
L’Aquila: Paola Filippi (civ) e Filippini Stefano (pen)
Lecce: Aprile Ercole (pen) e Positano Gabriele (civ)
Messina: D’Arrigo Cosimo (civ) e Licata Ferdinando Maria (pen)
Palermo: De Luca Salvatore e Licata Fabio (pen)
Perugina: Matteini Chiari Sergio (civ) e Ricciarelli Massimo (pen)
Reggio Calabria: Iside Russo (pen)
Salerno: Scarpa Antonio (civ.)
Torino: Marco Bouchard (pen)
Trento: Riccardo Dies (pen) e Luca Perilli (civ)
Trieste: Dario Grohmann (pen) e Giovanni Sansone (civ)
Corte di Cassazione: Pasquale D’Ascola e Angelo Spirito (civ), Giovanni Diotallevi
e Iadecola (pen) Roselli (lav).
Rete europea di formazione giudiziaria
La Rete Europea di formazione giudiziaria si è trasformata da associazione
di fatto in persona giuridica secondo la legge belga; la società, di
cui fanno parte tutte le istituzioni pubbliche europee che si occupano stabilmente
di formazione dei giudici e dei pubblici ministeri (ove facenti parte dell’ordine
giudiziario) e l’ERA (una fondazione che si occupa di formazione comunitaria),
è priva di scopo di lucro, ha sede a Bruxelles ma può operare
in tutta Europa; la trasformazione è stata decisa, all’esito di complesse
trattative e di approfondimenti giuridici sull’ammissibilità della partecipazione
del Consiglio ad una società di diritto privato, su indicazione della
Commissione Europea che, reputando inattuale l’ipotesi della costituzione di
una agenzia europea presso la Commissione per la formazione europea dei magistrati,
ha individuato nella creazione di un soggetto con personalità giuridica
lo strumento tecnico pi adeguato per agire in Europa secondo obiettivi
condivisi da tutte le strutture di formazione. Scopo della società è
ovviamente favorire attraverso la formazione la cooperazione giudiziaria e sviluppare
la fiducia e la conoscenza tra magistrati dei paesi dell’UE, nonch organizzare
incontri di formazione negli stati membri su temi di interesse europeo.

Programma 2004
La Commissione vuole che il programma 2004 sia frutto di un percorso partecipativo
e responsabile; per questo ha previsto la consultazione, direttamente o tramite
il Comitato scientifico, della rete di formazione decentrata, del Comitato pari-opportunità,
dell’associazione magistrati minorili e della famiglia e dei gruppi di lavoro
dell’ANM. All’esito verrà sottoposta al plenum la discussione sulle linee
culturali della formazione dei magistrati e sui rapporti tra formazione centrale
e decentrata. Sulla base delle indicazioni della delibera il CS elaborerà
poi una proposta di programma di massima che costituirà anch’esso oggetto
di discussione da parte della commissione e del plenum. Poich il CS
si sta incontrando con i formatori distrettuali, può essere opportuno
far pervenire tramite essi ogni utile indicazione o suggerimento.

Giornata con gli uditori giudiziari
Il 17 gennaio gli uditori giudiziari che hanno iniziato il tirocinio il 21 dicembre
si sono incontrati con il CSM e con il Presidente della Repubblica. Sugli incontri
si è già riferito con un comunicato a parte.
Resta da sottolineare l’importanza, anche ai fini dell’assunzione del ruolo,
di una giornata, che ha avuto momenti solenni e commoventi, in stretto contatto
con l’organo di autogoverno e col Capo dello Stato.

03 03 2003
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