SEZIONE DI
GENOVA
Tre i principali fattori
di maggiore disfunzione e disorganizzazione.
Mancata copertura di
posti vacanti di magistrati e riduzioni del personale amministrativo
e/o delle ore lavorative.
- La mancata copertura di
un posto vacante all’ufficio GIP-GUP comporta seri problemi
anche per l’insostenibile e irrazionale sistema delle
incompatibilità, per la celebrazione di udienze preliminari e
riti alternativi, per i quali si sta cominciando a ricorrere a
supplenze con giudici del dibattimento; tali problemi potrebbero
diventare deflagranti con la prevedibile prossima richiesta di rinvio
a giudizio di grossi procedimenti legati ai fatti del G8 e che
potrebbero anche determinare l’impossibilità di formare
un collegio giudicante predeterminato per legge.
- In diversi uffici sono
previste riduzioni del personale amministrativo in relazione al
passaggio di diversi lavoratori dal part-time al tempo pieno; stante
l’impossibilità, in molti casi, di mantenere i predetti
lavoratori nello stesso ufficio in cui prestavano la loro attività,
essendo già coperti i posti destinati ai dipendenti a tempo
pieno, si verifica spesso la perdita secca di personale da parte
dell’ufficio interessato senza alcuna possibilità di
rimpiazzo (per es., all’ufficio GIP/GUP saranno prossimamente
trasferiti tre soggetti con gravi problemi per il funzionamento di
quell’ufficio).
Nel tribunale del
lavoro la prossima riduzione di quattro unità del
personale amministrativo, per la quale è già stata
preannunciata la mancata copertura comporterà la necessaria
riduzione delle udienze da quattro a due per settimana, oltre
all’impossibilità di celebrare udienze pomeridiane.
In diversi uffici è
stato già ampiamente superato il monte ore previsto per il
lavoro straordinario, per cui è stato disposto con ordine di
servizio emanato presso la Procura della Repubblica il divieto di
prestare ulteriore attività lavorativa straordinaria, salvo
ricorrano ridottissime e motivate esigenze eccezionali. Ciò
comporterà spesso l’impossibilità di prosecuzione
delle udienze nelle ore pomeridiane.
La cronica carenza di
ufficiali giudiziari durante lo svolgimento delle udienze
pubbliche, soprattutto monocratiche, rende addirittura non dignitosa
la chiamata dei testi, cui deve provvedere ora il segretario di
udienza, ora il difensore, ora il teste già sentito. In
proposito è stato proposto di attivare quantomeno un sistema
di chiamata dei testi analogo a quello in uso presso uffici pubblici
abitualmente frequentati dal pubblico.
Nel capitolo della
carenza di personale può anche farsi cenno alla assenza di
forza pubblica nei pressi delle aule di udienza durante lo
svolgimento delle udienze pubbliche; sono già stati segnalati
numerosi episodi di persone che danno in escandescenze, se non di
veri e propri atti minatori perpetrati anche nei confronti dei
giudici.
Riduzione delle
disponibilità finanziarie degli uffici giudiziari
La riduzione delle
risorse finanziarie messe a disposizione degli uffici giudiziari per
le spese correnti e per le trascrizioni delle registrazioni sta
comportando vari problemi:
il più grave è
quello costituito dall’impossibilità o dalla grave
difficoltà di continuare a disporre le trascrizioni dei
dibattimenti penali; da cui consegue anche l’impossibilità
di procedere alla mera registrazione fonografica delle istruttorie
dibattimentali, per il rifiuto della ditta incaricata delle
trascrizioni di fornire il proprio personale al fine di procedere
alla sola registrazione, senza trascrizione delle udienze, stante
l’impossibilità contrattuale di essere retribuita per
questa attività.
La riduzione delle
disponibilità finanziarie per le spese correnti, poi, ha
determinato carenze nell’acquisto di materiale di
cancelleria (carta, penne, fotocopie, post-it, evidenziatori,
ricariche per stampanti ecc.), comprese le agende per l’anno
2004 e di materiale di studio (codici, libri, riviste, cd-rom ecc.),
nella riparazione o sostituzione di macchinari guasti o vecchi
(fotocopiatrici, computer, stampanti, apparecchi di registrazione,
auto di servizio ecc.), nel rinnovo di arredamenti ormai usurati e
talvolta pericolosi.
Carenze
igienico-ambientali e di sicurezza del lavoro.
Le condizioni ambientali
di lavoro sono spesso disagevoli, ora per il caldo (mancanza di
impianti di condizionamento dell’aria nel periodo estivo), ora
per il freddo (proprio in questi giorni l’impianto di
riscaldamento è rimasto spento non si sa per quale ragione,
determinando una obiettiva impossibilità di lavorare in
ufficio per il freddo intenso).
Il disagio è stato
ulteriormente aggravato dai lavori in corso nel palazzo di giustizia
genovese, dapprima eseguiti senza alcun avviso al personale
amministrativo e giudiziario interessato dagli stessi, poi, comunque,
senza alcun rispetto delle esigenze lavorative dello stesso (rumori
insostenibili nel corso delle udienze, polvere dappertutto ecc.).
L’ illuminazione
delle aule di udienza è scarsissima e pone difficoltà
per la lettura degli atti a magistrati ed avvocati.
Ci sono anche carenze
addebitabili al Comune quale ente cui compete la fornitura dei
servizi accessori, quali la mancanza di carta igienica, asciugamani e
sapone nei bagni.
Sono stati segnalati,
infine, grossi problemi per l’adeguamento del palazzo di
giustizia alla normativa di sicurezza di cui alla L. n. 626/94.