Programma preliminare
del convegno
“Il processo civile telematico”
La dimensione tecnologica
La dimensione organizzativa
La dimensione normativa
Le applicazioni all’insolvenza civile e fallimentare
Data: 2, 3, 4 dicembre 2004
Sede: Aula Magna dell’Università di Bologna
Durata: da giovedì tardo pomeriggio a sabato mattina
Ente promotore: Fondazione Alma Mater Studiorum (Università di Bologna)
Organizzazione tecnica: Planning Congressi srl (Bologna)
Presenze previste: 400-500 persone
Finanziatori e sponsor: società produttrici di software, banche, ordini degli avvocati
Relatori, presidenza sessioni, interventi e saluti
E’ prevista la presenza di:
Ministro,
Sottosegretario, Vice Presidente ed esponenti del CSM, rappresentanti
di CNF, Avvocatura dello Stato, OUA, ABI, Banca d’Italia,
Ministero della Giustizia e Ministero per l’innovazione
tecnologica, della Corte di Cassazione, Corte dei Conti, Corte
Costituzionale.
Giudici, avvocati, cancellieri, tecnici, esperti in rappresentanza dei sette
laboratori..
Componenti del comitati
di progetto e operativo nonché di altri esperti qualificati
del settore.
Finalità
Scopo del convegno è
di fare il punto sull’ evoluzione del processo civile
telematico e di alcune sue applicazioni specifiche al termine della
prima fase del “Progetto di assistenza alla realizzazione
del processo civile telematico”. Alla luce delle esperienze
condotte in sette tribunali pilota, della messa a punto e
sperimentazione del software, nonché delle elaborazioni
teoriche e progettuali elaborate dai componenti il Comitato di
Progetto verranno prese in esame le diverse dimensioni connesse alla
piena realizzazione del processo civile telematico in una prospettiva
fortemente interdisciplinare.
Il convegno intende dar
conto non solo dei risultati già ottenuti e delle prospettive
a breve-medio termine ma, soprattutto, della complessità e
della ricchezza di potenziale innovativo connesso ad una corretta
utilizzazione delle ICT per una maggiore efficienza ed efficacia del
sistema della giustizia civile.
Il convegno, introdotto
da Sergio Brescia della DGSIA del Ministero della Giustizia, si
articola in quattro sessioni di lavoro riconducibili a due momenti
principali:
- la realizzazione
del processo civile telematico quale infrastruttura portante dell’
informatizzazione del sistema giudiziario nelle sue dimensioni
tecnologiche, organizzative e normative;
- l’applicazione
del processo civile telematico all’insolvenza civile e
fallimentare quale esempio d’ applicazione specifica di
qualificazione delle metodiche processuali.
Prima sessione
La dimensione tecnologica del PCT
Introduce e coordina Dario Maio dell’Università di Bologna.
“L’architettura e gli scenari applicativi del processo civile telematico forniscono una
visione dell’interconnessione sistemica tra sottosistemi
dedicati alla gestione di specifici riti processuali e delle
infrastrutture di comunicazione e interoperabilità
indispensabili affinché i diversi attori del processo e gli
uffici giudiziari possano cooperare, indipendentemente dalla
dislocazione geografica sul territorio, alimentando e consultando
fascicoli elettronici nel rispetto di regole tecniche per il deposito
e l’accesso in regime di sicurezza”
A una introduzione
teorico-metodologica che pone l’accento sugli strumenti
fruibili da parte dei vari attori del processo, sull’integrazione
ed evoluzione degli applicativi del settore civile, sulle
infrastrutture portanti, faranno seguito interventi programmati da
parte di esperti e rappresentanti dei laboratori su temi quali le
regole tecniche, i problemi della sicurezza, la struttura della rete.
La sessione si
concluderà con una dimostrazione realizzata direttamente dal
RTI che ha realizzato gli applicativi del PCT, che consentirà
di apprezzare dal vivo i risultati già acquisiti in tema di
trasmissione telematica degli atti.
Seconda sessione
La dimensione organizzativa del PCT
Introduce e coordina
Stefano Zan dell’Università di Bologna
“L’adozione
delle ICT in una prospettiva sistemica e governata strategicamente
induce, comporta, consente interventi di modernizzazione degli
assetti organizzativi e comportamentali su tre piani dell’agire
organizzativo: quello delle conoscenze, quello della configurazione
dei ruoli, quello delle metodologie di lavoro in una prospettiva di
trasparenza e responsiveness ad oggi sconosciuta anche per mancanza
di adeguati supporti informativi. Le nuove tecnologie offrono gli
strumenti informativi per una sostanziale modificazione degli attuali
assetti organizzativi”
Ad una introduzione
teorico-metodologica volta ad illustrare come una maggiore efficienza
del sistema sia raggiungibile attraverso la progettazione e il
governo coerente delle tecnologie, degli assetti organizzativi e
delle metodologie di lavoro, faranno seguito interventi programmati
su temi quali il ruolo delle nuove cancellerie, l’ufficio del
giudice, l’organizzazione del lavoro dei giudici, il ruolo
degli avvocati e dei loro Ordini.
Terza sessione
La dimensione normativa del PCT
Introduce e coordina
Giorgio Costantino dell’Università di Bari
La dimensione normativa
legata alla realizzazione del processo civile telematico sarà
affrontata attraverso una tavola rotonda che coinvolge alcuni dei più
importanti processualisti italiani.
“Il
PCT può contribuire alla efficienza del sistema giudiziario,
ma presuppone una organizzazione degli uffici. Tra la norma
processuale, generale ed astratta, e le concrete prassi applicative
vi sono ampi spazi, destinati ad essere riempiti dal giudice
nell’esercizio dei poteri discrezionali di direzione del
processo. In più sedi, pertanto, sono stati promossi
«protocolli d’udienza» al fine di rendere almeno
uniformi le prassi applicative all’interno di ciascuna sessione
e favorire l’informatizzazione dell’ufficio giudiziario.
E’ stato elaborato un “Libro bianco” sulla
giustizia civile. Sono in via di revisione i criteri di misurazione
dell'efficienza degli uffici e del lavoro giudiziario. E’ in
corso un vivace dibattito sull’«ufficio per il processo»,
sulle funzioni del personale amministrativo e su quelle dei
magistrati onorari.
Si
tratta di percorsi ancora in fieri, che interagiscono con la
realizzazione del PCT e che dal quale possono trarre spinta
propulsiva.
In questa prospettiva, sono esaminate le conseguenze della pluralità
di riti anche in riferimento alle più recenti novità
legislative ed alle proposte di riforma (Federico Carpi), la
rilevanza del precedente giudiziale (Massimo Franzoni) e la struttura
della decisione nei processi a cognizione piena in funzione della
«consolle» del giudice (Giorgio Costantino)”.
Quarta sessione
L’applicazione
del PCT all’insolvenza civile e fallimentare
Introduce e coordina
Pasquale Liccardo, giudice del tribunale di Bologna.
“La
necessità di una complessiva opera di revisione della
disciplina dell’insolvenza fallimentare e civile è
ormai unanimemente riconosciuta come elemento centrale per favorire
lo sviluppo del nostro sistema economico e la realizzazione di più
mature relazioni di credito tra banche e imprese.
In questo contesto, e alla luce del dibattito sui diversi progetti di
riforma, è importante mettere in evidenza come la modifica di
una normativa per molti versi datata debba accompagnarsi a interventi
sul piano dell’organizzazione e della tecnologia in grado di
consentire l’efficace gestione delle nuove procedure e della
loro relazione con il mercato.
Le esperienze avviate in alcune realtà, i risultati conseguiti
dalle best practice che proprio in Bologna hanno avuto il luogo
della loro prima elaborazione e attuazione, indicano un nuovo
itinerario della riflessione concorsuale capace di integrare
normativa processuale e novità degli scenari economici,
disamina delle criticità organizzative e soluzioni
tecnologiche concretamente disponibili, effettività dei
diritti e cultura dei risultati”.
Dopo un’introduzione di carattere generale e di prospettiva volta
a mettere in evidenza le
potenzialità di innovazione correlate all’applicazione
del processo civile telematico sono previsti interventi specifici su
temi quali: gli itinerari della vendita coattiva; tassonomie
dell’insolvenza civile e fallimentare; le prospettive di
riforma; le nuove regole di Basilea; il finanziamento d’impresa
e le patologie dell’impresa.