La piaga degli infortuni sul lavoro

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Sono ormai decenni che l'Italia detiene il triste primato del numero di infortuni mortali sul lavoro; e Napoli e la Campania sono ai primi posti in questa tragica classifica, che segna emblematicamente la distanza tra i diritti enunciati, sin dalla Carta Costituzionale che attribuisce alla Repubblica, fondata sul lavoro, il compito di tutelare il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni, e le tutele concretamente accordate.

Le istituzioni preposte ai controlli (le ASL, gli ispettorati del lavoro, l'Inps) operano al riguardo in cronica e vergognosa carenza di personale e mezzi, segno di una pi generale indifferenza verso la salute dei lavoratori e di chi comunque entri in contatto con ambienti di lavoro (di ogni tipo, compresi ospedali, scuole e persino tribunali) privi dei requisiti che le leggi impongono per l'integrità e l'incolumità di lavoratori ed utenti.

Alcuni settori, poi, come quello dell'edilizia, vivono spesso nella pi totale illegalità, con la difficoltà persino di individuare i committenti e le imprese appaltatrici, sovente nascoste nei giochi di appalti e subappalti attraverso meccanismi di scatole cinesi.

In questo contesto, si aggrava la posizione di debolezza dei lavoratori in nero, esposti troppo spesso al ricatto del licenziamento immediato di fronte a qualsiasi eventuale richiesta di rispetto degli obblighi previdenziali ed assistenziali e delle tutele antinfortunistiche. E la tanto celebrata nuova legge sul mercato del lavoro, lungi dal provocare il benefico effetto dell'emersione del lavoro nero, sembra stia determinando, con la maggiore precarizzazione dei rapporti, ulteriori arretramenti anche sul versante del rispetto delle regole in materia di ambienti e sicurezza sul lavoro.

Su queste premesse, le ultime tragiche morti in cantieri edili verificatesi a Napoli, pur destando profondo sgomento e grande preoccupazione per le modalità con cui gli infortuni si sono verificati e per l'inspiegabile cinismo e indifferenza anche dei compagni e colleghi di lavoro, non possono purtroppo stupire pi di tanto.

Occorre, tuttavia, reagire fermamente a questo clima di rassegnata ineluttabilità che circonda le morti bianche.

La sezione napoletana di Magistratura Democratica segnala la necessità che, nell'ottica di un pi generale ripensamento delle scelte di politica giudiziaria e nell'individuazione delle priorità delle azioni di contrasto all'illegalità diffusa sul territorio venga assicurata adeguata attenzione al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, rispetto al quale la estrema scarsità di notizie di reato, a fronte della drammaticità della situazione purtroppo ciclicamente sottolineata dalla perdita di vite umane, deve spingere verso scelte operative differenti e nuovi strumenti di indagine, idonei a far luce sui tanti omicidi colposi e, soprattutto sulle cause che determinano le condizioni di straordinaria pericolosità che generano un numero così elevato di infortuni.

12 10 2004
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