[Area] Area su gli esiti del CDC straordinario del I ottobre

[Coordinamento Area]

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> Abbiamo letto il documento approvato all’esito del CDC straordinario del 1 ottobre e siamo soddisfatti che sia stato fatto un passo avanti nel percorso della mobilitazione, grazie soprattutto all’insistenza della rappresentanza di Area.
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> Area è convinta che quando si parla di modifiche ordinamentali o che incidono sullo staus dei magistrati sia indispensabile assicurare l’unità d’azione dell’ANM.
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> Siamo altrettanto convinti che sarebbe stato profondamente sbagliato e inspiegabile interrompere la protesta ora, alla luce dei contenuti negativi del dl 168/2016 e dell’esito vano dell’interlocuzione fino ad ora avviata con il Ministero.
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> La situazione infatti è ormai insostenibile, lo hanno detto tutti i dirigenti intervenuti nel corso del CDC straordinario ed è evidente a tutti che si rischia di arrivare al blocco della giustizia:
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> le scoperture del personale amministrativo hanno da tempo superato i livelli di guardia; non è stata una risposta, se non parziale e poco efficace, la mobilità da altre amministrazioni di personale spesso privo di qualificazione specifica e con notevole anzianità. È necessario un piano straordinario di assunzioni del personale che in tempi brevi immetta nuove energie qualificate negli uffici, anche al fine di non far naufragare i processi di informatizzazione in corso e di far fronte alle nuove competenze dei magistrati (ad es. nella gestione degli archivi,nella manutenzioni dei palazzi di giustizia e nelle amministrazioni giudiziali);
> è ormai improcrastinabile un piano straordinario che - senza rinunciare alla qualità della giurisdizione - consenta l’abbattimento dell’arretrato e la diminuzione dei tempi di definizione delle cause: non è certo una risposta la proroga di pochi magistrati in posizioni di vertice, quando mancano 1000 - 1500 magistrati da oltre un decennio; non è una risposta neppure l’aumento a 4 anni della legittimazione per i trasferimenti (che colpisce indiscriminatamente anche i colleghi più giovani);
> nessuna risposta è giunta sull’allarme lanciato dall’ANM per l’enorme incremento dei carichi di lavoro derivante dalle migliaia di richieste di protezione internazionale: alla difficoltà di assicurare giustizia con strumenti processuali inadeguati e alla tragicità delle vicende umane sulle quali la magistratura è chiamata a decidere si aggiungono i costi economici determinati dall’inevitabile lentezza delle decisioni (affidate a giudici strappati ad uffici già sovraccarichi) ed i rischi di eventi rilevanti per l’ordine pubblico che potrebbero verificarsi nella pendenza dei procedimenti.
> Bisogna pretendere dal Ministero e dal Governo risposte chiare che fino ad ora, purtroppo, non sono arrivate.
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> Per ottenerle serve una protesta efficace, nessuna forma esclusa, per riportare la Giustizia e le sue condizioni al centro dell’attenzione dei cittadini, coinvolgendo gli organi rappresentativi dell’ Avvocatura e del Personale Amministrativo al fine di concordare modalità e tempi di attuazione della protesta.
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> Il Coordinamento di Area
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