[Area] Area sulle valutazioni di professionalità

thorgiov thorgiov a libero.it
Mer 12 Ott 2016 19:21:58 CEST


Sono assolutamente contrario : consentire agli avvocati nei consigli 
giudiziari di esprimere delle valutazioni, che sarebbero molto 
interessate, sulla professionalità dei magistrati, significa 
istituzionalizzare le pressioni che sono soliti fare per ottenere 
provvedimenti a loro favorevoli. Fra l'altro, non sarebbero nemmeno 
tutti gli avvocati a poter dire la loro, ma solo quelli che sono 
consiglieri dell'Ordine. Detto ciò, rammento che proprio su questa lista 
molti componenti di Area hanno più volte auspicato un maggior 
coinvolgimento degli avvocati al momento della valutazione di 
professionalità. Non comprendo pertanto il senso di quest'ultimo comunicato.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 12/10/2016 13:43, Coordinamento Area ha scritto:
>
> *Destano preoccupazione le parole pronunciate dal  Ministro Orlando al 
> Congresso Nazionale Forense**,**in relazione  alle annunciate 
> iniziative  del governo per il  rafforzamento del ruolo degli avvocati 
> nei consigli giudiziari  nella materia delle valutazioni di 
> professionalità dei magistrati.*
>
> *Secondo quanto riportato dalla stampa, il  Ministro  avrebbe 
> addirittura  rappresentato di aver inteso, in un primo tempo, inserire 
> la innovazione nella decretazione di urgenza relativa alle proroghe 
> disposte per i pensionamenti di alcune cariche  apicali  della 
> magistratura. *
>
> *In una situazione, ben nota al Ministro ed al Governo, in cui il 
> sistema giudiziario è ormai al collasso per la gravissime scoperture 
> del personale di magistratura e amministrativo   e  per la cronica 
>  mancanza di risorse,  in una situazione di    drammatico scadimento 
> delle condizioni di lavoro divenute per molti magistrati ormai 
> inostenibili,  si annuncia, addirittura con decretazione d'urgenza,  
> un'intervento  che incide sul sistema delle valutazioni di 
> professionalità, che nulla ha a che vedere con le urgenze degli uffici 
> giudiziari  e con  il recupero dell'efficienza.*
>
> *Area ribadisce la propria contrarietà**:*
>
> *1)****all'introduzione nel**le **valutazion**i**della 
> **professionalità di qualsiasi forma di 
> parere****provenient**e**dall'Avvocatura*
>
> *2)****al**la ventilata abrogazione dell’art. 16 d.lgs. del 2006 sui 
> Consigli giudiziari, che oggi esclude la partecipazione degli avvocati 
> alle valutazioni di professionalità*
>
> *senza che **sia prima **avviata una riflessione attenta e scevra da 
> pregiudizio, con riferimento al sistema delle fonti di conoscenza, al 
> fine di assicurare valutazioni di professionalità non burocratizzate e 
> capaci di rappresentare la reale professionalità del magistrato in 
> termini di qualità del servizio e senza che siano pensate 
> e****adottate misure idonee ad evitare indebite intromissioni ed 
> interferenze inopportune**, particolarmente rischiose, soprattutto a 
> livello locale, atte ad incidere sulla indipendenza dei magistrati.*
>
> *Piuttosto, Area ritiene che debbano essere riprese e sostenute le 
> proposte avanzate nel proprio comunicato di alcuni giorni fa, che si 
> riporta in calce: si tratta di proposte che mirano a superare 
> l’attuale sistema di valutazioni, che risulta sostanzialmente (ed 
> eccessivamente) centrato  sulle valutazioni dei capi degli uffici, con 
> tutti i rischi che ne conseguono per l’autonomia del singolo magistrato.*
>
> *Il Coordinamento nazionale di Area*
>
> TESTO COMUNICATO 18.09.2016
>
> Il tema delle valutazioni di professionalità, su cui è in corso un 
> interessante e partecipato dibattito sulle liste,  è di tale 
> importanza per la  magistratura da richiedere una discussione ampia, 
> serena e senza pregiudizi e la capacità di ciascuno di 
> confrontarsi  in modo costruttivo.
>
> Con questo spirito intendiamo perciò fornire il nostro contributo.
>
> Riteniamo che l’attuale sistema di valutazione di professionalità 
> debba essere migliorato e sotto questo profilo, appaiono apprezzabili 
> alcune _proposte della Commissione Vietti_:
>
> - mantenimento della scansione quadriennale, con previsione di 
> ulteriori momenti di valutazione anche oltre la VII;
>
> - accorpamento dei parametri diligenza ed impegno;
>
> - arricchimento delle statistiche di elementi qualitativi (con 
> riferimento alla tipologia degli affari e dei provvedimenti adottati);
>
> - introduzione del principio di autonomia tra i procedimenti 
> disciplinari e le valutazioni di professionalità;
>
> - semplificazione delle procedure relative ai pareri (intermedi)  di 
> professionalità, nei casi in cui all' esito di “adeguato” il Consiglio 
> Giudiziario sia giunto all'unanimità.
>
>  Riteniamo invece che debba essere avviata una riflessione attenta e 
> scevra da pregiudizio con riferimento alla ventilata abrogazione 
> _dell’art. 16 d.lgs. del 2006 sui Consigli giudiziari_, che oggi 
> esclude la partecipazione degli avvocati alle valutazioni di 
> professionalità. Se è vero infatti che all' autogoverno centrale 
> partecipano i componenti laici, è anche vero che a livello locale 
> occorre evitare indebite intromissioni ed interferenze inopportune, 
> atte ad incidere sulla indipendenza dei magistrati.
>
> La riflessione dovrebbe piuttosto declinarsi sul tema della possibile 
> _integrazione delle fonti di conoscenza _e sulla opportunità di 
> introdurre tra queste le _segnalazioni di fatti specifici_ provenienti 
> dall’Ufficio giudicante o requirente corrispondente e dall’Ufficio 
> competente per le impugnazioni. Già oggi, peraltro, il sistema prevede 
> segnalazioni _per fatti specifici_ da  parte dei Consigli dell’Ordine 
> degli Avvocati.
>
> Per questo appare apprezzabile  che l'emendamento inizialmente 
> proposto da alcuni consiglieri di Area sia stato sostituito per 
> iniziativa degli stessi consiglieri da un altro che ha poi ricevuto il 
> voto dell'intero plenum. Nel testo approvato (con un solo voto 
> contrario ed un  astenuto), infatti, si conferma la necessità di 
> approfondire il  tema dell'allargamento delle fonti di conoscenza in 
> materia di valutazioni di professionalità, impegnando sul punto la IV 
> commissione
>
> Riteniamo che l’attuale sistema di valutazione di professionalità 
> debba essere migliorato anche introducendo meccanismi che consentano 
> di _valorizzare i rapporti dei dirigenti come elementi di valutazione 
> della loro professionalità. _Pensiamo ad esempio che si debba 
> prevedere l’inserimento nel fascicolo personale dei dirigenti dei 
> rapporti che i Consigli Giudiziari o il CSM dovessero valutare carenti 
> e inadeguati.  In altre parole: ci sembra giunta l’ora di censurare 
> quei dirigenti che fondano i propri rapporti su vuote formule tipo “… 
> ottenendo risultati più che lusinghieri”, senza analizzare, come 
> invece dovrebbero fare, “i concreti risultati conseguiti  e comprovati 
> da adeguata documentazione”.
>
> Sotto il medesimo profilo riteniamo utile anche l’introduzione, in 
> vista della conferma quadriennale o di  che li riguardino, il 
> prelevamento a campione dei rapporti di professionalità predisposti 
> dai dirigenti.
>
> Occorre, in definitiva , costruire una cultura della valutazione, 
> evitando di dare valore a “titoli” astratti, per verificare le 
> concrete ed effettive modalità con cui ogni incarico o funzione sono 
> stati svolti, spostando il baricentro delle valutazioni da che cosa 
> hanno fatto i candidati a come lo hanno fatto e con quali risultati.
>
> Aggiungiamo che per restituire trasparenza al sistema delle 
> nomine sarebbe necessaria la più ampia _pubblicità degli atti_, 
> rendendo accessibili a tutti , nella loro completezza, le pratiche 
> relative all’attribuzione di incarichi direttivi, alle nomine in 
> Cassazione, alle nomine dei componenti delle Commissioni di concorso. 
> Al fine di salvaguardare la privacy appare sufficiente prevedere la 
> possibilità di formulare singole, esplicite e motivate richieste di 
> segretazione da parte dei candidati, limitate a singole parti di atti 
> e documenti che riguardino questioni di salute, familiari o simili 
> (gli unici aspetti che meritano tutela sotto il profilo della 
> privacy). Per il resto, trattandosi di attività svolte nell’esercizio 
> delle proprie pubbliche funzioni, parlare di privacy appare un fuor 
> d’opera.
>
> Area è l'unico gruppo ad essersi speso in tal senso, proponendo un 
> emendamento apposito che è stato bocciato da tutte le altre componenti.
>
> Infine riteniamo che, in vista delle valutazioni dei dirigenti, sia 
> giunto il momento di dare _spazio e voce anche ai magistrati che hanno 
> vissuto a contatto con il magistrato in valutazione_, ovvero a quelli 
> che lavorano nell’ufficio che un magistrato aspira a dirigere.
>
> Anche su questo il Gruppo di Area è l’unico ad averci provato, 
> trovando l’opposizione di tutti gli altri Gruppi.
>
> È possibile – infatti - individuare alcuni momenti in cui introdurre 
> questa forma di partecipazione diretta all’autogoverno, prevedendo la 
> possibilità di presentare segnalazioni su fatti specifici e 
> osservazioni su circostanze concrete (ovviamente non meri 
> apprezzamenti positivi o negativi).
>
> Ciò può avvenire in particolare:
>
> _- in sede di conferma quadriennale_, poiché non ha senso chiedere al 
> dirigente un resoconto dell'attività svolta, dei risultati raggiunti e 
> delle buone prassi introdotte e applicate, se poi non viene data la 
> possibilità ai magistrati dell'ufficio di dire la loro. Non  ha 
> neppure senso chiedere al dirigente di stilare un documento 
> programmatico per il successivo quadriennio, se poi non viene data la 
> possibilità ai magistrati dell’Ufficio di valutarne la fattibilità. 
> Non si tratta di dare un voto al progetto, ma di segnalare fatti e 
> circostanze che lo rendono adeguato o non adeguato.
>
> _- alla fine del mandato dirigenziale o in occasione di nuove domande 
> per posti direttivi da parte di chi è già dirigente_, arricchendo le 
> fonti di conoscenza anche con le segnalazioni dei magistrati che hanno 
> lavorato a stretto contatto col dirigente, giovandosi delle sue 
> capacità o subendo le conseguenze negative della sua incapacità; 
> ancora una volta non una pagellina, ma la segnalazione di fatti 
> specifici ed elementi concreti sul modo in cui quel  magistrato ha 
> fatto il dirigente.
>
> _- in occasione delle nomine dei direttivi_, quando l’aspirante 
> dirigente è chiamato a presentare le proprie proposte organizzative 
> per l’Ufficio.  Quale migliore occasione, infatti, per rendere quelle 
> proposte conoscibili ai magistrati che dovranno attuarle. Perché non 
> consentire a quei magistrati di fare valutazioni sulla correttezza 
> dell’analisi e/o sulla fattibilità delle proposte di coloro che 
> aspirano a dirigerli.
>
> Si  tratta di argomenti tutt'altro che semplici, sui quali è 
> necessario discutere tutti assieme, senza pregiudizi e senza secondi 
> fini . Soprattutto senza semplificazioni e battute ad effetto che non 
> mirano a fornire un apporto costruttivo, ma solo a raccogliere facili 
> consensi.
>
> Il Coordinamento nazionale di Area
>
>
>
> _______________________________________________
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