[Area] Contro la proroga "ad personam" dei magistrati

thorgiov thorgiov a libero.it
Mer 26 Ott 2016 09:35:14 CEST


L'ho letto, tantevvero che in un messaggio del 23/10/2016 ho preso 
posizione anche su altre lamentele e richieste, a mio parere 
velleitarie, contenute in quel comunicato. Avevo già detto la mia anche 
sull'accorciamento del periodo di tirocinio, specificando però che la 
formazione teorica presso la scuola andava sacrificata a quella da 
svolgere negli uffici. Poi, certo, non è che posso fare un 
controcomunicato. Non sono stato eletto da nessuno, e posso esprimere 
solo la mia opinione. Con riguardo alla questione dei pensionamenti, 
ribadisco che sarebbe stato meglio non adottare alcuna proroga. Se il 
Parlamento ha deciso che i magistrati devono andare in pensione all'età 
di settant'anni, così sia, senza eccezioni. Se poi questa norma non è 
gradita in sè, non capisco perchè lo sciopero non è stato proclamato 
quando essa fu approvata. Infine, se si sollecitano dimissioni in massa 
dei prorogati, credo che sarebbe altrettanto coerente pretendere le 
dimissioni anche dei magistrati che sono collocati nei vari ministeri, 
visto che magari sono proprio quelli che hanno collaborato alla stesura 
di certe norme. Sarebbe un bel gesto, molto significativo, che 
renderebbe noto a Renzi, fino a quando sarà a capo del Governo ( mi sa 
ancora per poco ) , che la magistratura non è disposta a barattare la 
sua indipendenza.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 25/10/2016 17:33, FALCONE GIORGIO ha scritto:
>
> Felice Pizzi non ha letto per intero il documento di Area in vista 
> dell’incontro con Renzi e del prossimo CDC, in cui le richieste erano 
> molte di più di quella sola che indica lui e molto più articolate di 
> quel che dice lui.
>
> Giorgio Falcone
>
> P.S.: ad ogni buon conto lo ritrascrivo di seguito!
>
> Area in vista del CDC e dell'incontro tra l'ANM ed il Governo
>
> Il decreto legge n. 168/16 e  la sua conversione con la fiducia, tre 
> giorni prima dell’incontro fissato con l’ANM, consolidano l’opinione 
>  che il Governo non sia  affatto intenzionato  ad affrontare in 
> maniera sistematica e organica i problemi della giustizia italiana, 
> tanto meno a risolverli.
>
> Alla  richiesta di un’ organica riforma del processo, di un celere 
> intervento  sulla prescrizione , di un aumento dell’organico della 
> magistratura  il Governo un anno fa  ha risposto con un abbassamento 
> dell'età pensionabile secco e senza disposizioni transitorie che ha 
> comportato la "rottamazione" di centinaia di magistrati.
>
> Alla richiesta di  personale amministrativo ha risposto con 
> l’occasionale trasferimento di personale da altre amministrazioni, 
> senza prevederne la previa indispensabile formazione per lo 
> svolgimento del complesso lavoro giudiziario.
>
> Al danno derivante dal prepensionamento di tanti magistrati, facile da 
> calcolare ex ante, come prontamente all'epoca segnalato dall'ANM, si 
> intende sopperire con il decreto legge  dal titolo evocativo “/misure 
> urgenti per l’efficienza degli uffici giudiziari/”,  annunciando una 
>  “/celere copertura delle vacanze/” che si risolve nella drastica 
> riduzione  del tirocinio dei giovani colleghi e con l’innalzamento del 
> termine di legittimazione che ancora una volta incide soprattutto 
> sulle loro aspettative.
>
> Area intende denunciare la miopia di queste soluzioni:
>
> - la formazione iniziale dei magistrati non è un optional, ma è 
> imprescindibile e necessario presupposto per il consapevole e 
> responsabile esercizio della funzione giudiziaria;
>
> - la politica della mobilità dei magistrati non può non differenziare 
> la posizione di chi viene mandato a lavorare in una sede spesso molto 
> distante da casa, con le conseguenti ricadute sulla programmazione 
> della propria vita e su quella della propria famiglia.
>
> La fase "post rottamazione" svela, poi che per il Governo  alcuni 
> magistrati sono meno “rottamabili" di altri, introducendo una proroga 
> palesemente incostituzionale, che viola gli artt. 3 e 107  comma 3 
> della Costituzione.
>
> Intanto il processo telematico non decolla per la mancanza di risorse, 
> il contenzioso in materia di migrazione paralizza i Tribunali, il 
> processo del lavoro soffre ancora della confusione tra una 
> molteplicità di riti diversi e incompatibili per i licenziamenti.
>
> In questo contesto di scarsa attenzione alla questione giustizia, di 
> offensiva disattenzione di fronte a tutti gli operatori che 
> rappresentano come ormai improcrastinabili  interventi di sistema 
> sulle risorse, sull’organizzazione e sul processo
>
> CHIEDIAMO
>
> -          che l’ANM all’incontro del 24 ottobre rappresenti con forza 
> al Presidente del Consiglio che le misure adottate dal Governo sono 
> del tutto inidonee a garantire il buon funzionamento della giustizia, 
> presupposto imprescindibile per la tutela dei diritti e per la 
> competitività del nostro Paese;
>
> -          che siano adottati interventi immediati per il sistema 
> giustizia, che non si  può più reggere solo sulla buona volontà dei 
> magistrati e sulla dedizione del personale amministrativo, che da anni 
> se ne va in  pensione senza ricambio;
>
> -          che siano adottate misure per consentire ai giovani 
> magistrati di completare adeguatamente la formazione iniziale;
>
> -        che in ogni caso l’ANM sostenga sul piano politico le 
> rivendicazioni dei giovani magistrati in materia di legittimazione 
> triennale, sul piano economico i loro eventuali ricorsi;
>
> -      che siano ripensate le modalità di accesso al concorso in 
> magistratura, perché ritorni ad essere un concorso di primo grado, 
> accessibile dopo la laurea;
>
> -         che  sia posto rimedio a tutti i vuoti creati dalla scelta 
> del “prepensionamento” senza un’adeguata disciplina transitoria, 
> eliminando inaccettabili proroghe che riguardano solo alcuni 
> magistrati, con evidenti effetti discriminatori;
>
> -          che siano banditi concorsi per l’assunzione di nuovo 
> personale amministrativo;
>
> -          che al personale amministrativo sia riconosciuta la 
> riqualificazione professionale alla quale ha diritto, nei fatti negata 
> da oltre un decennio;
>
> -          che il personale proveniente da altre amministrazioni, 
> prima di essere immesso nelle funzioni, riceva adeguata formazione;
>
> -          che siano fornite le risorse necessarie, per dare 
> effettività agli investimenti nel settore informatico;
>
> -           che siano affrontate le gravi emergenze processuali e 
> organizzative, che mettono a rischio la tutela di diritti 
> fondamentali, quali  quelli dei migranti richiedenti asilo, il cui 
> contenzioso sta raggiungendo livelli ingestibili in tutti i tribunali 
> capoluoghi di distretto; quelli dei lavoratori, per i quali resta 
> irrisolto il problema della coesistenza di due se non tre riti diversi 
> per i licenziamenti.
>
> *Ci aspettiamo che l’ANM, ove l’incontro con il Presidente del 
> Consiglio non abbia un esito positivo e non siano adottate iniziative 
> immediate, con la predisposizione di un’agenda di interventi 
> strutturali straordinari, adotti forme di protesta idonee a 
> rappresentare ai cittadini ed alle forze politiche l'assoluta gravità 
> della situazione, anche fino alla proclamazione di uno sciopero, 
> articolato anche su più giornate, da organizzare insieme agli altri 
> operatori della giustizia che come noi ne abbiano a cuore la 
> funzionalità e l’efficienza.*
>
> Il Coordinamento nazionale di Area
>
> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di *thorgiov
> *Inviato:* martedì 25 ottobre 2016 09:54
> *A:* area a areaperta.it
> *Oggetto:* Re: [Area] Contro la proroga "ad personam" dei magistrati
>
> Nel settembre di quest'anno ho maturato i tre anni necessari per la 
> legittimazione al trasferimento. Il decreto legge del Governo Renzi ha 
> alzato questo periodo a quattro anni. Lo ha fatto su pressione dei 
> capi degli uffici giudiziari e forse anche per sfavorire qualcuno 
> nella corsa a un posto direttivo. Ora, a parte le ragioni, vere o 
> presunte, di questa innovazione normativa, io l'ho vissuta come una 
> profonda ingiustizia, perchè sono state cambiate le carte in tavola 
> all'improvviso, senza far salve le posizioni già maturate. Sono stato 
> danneggiato anche io. Ciò premesso, non mi verrebbe mai in mente di 
> scioperare per questo motivo. Perchè non credo affatto che la nuova 
> normativa concretizzi un attentato alla indipendenza della 
> magistratura. Personalmente sono contrario alle proroghe, perchè alla 
> fine favoriscono sempre qualcuno a discapito di altri, e certamente 
> Renzi non ha il profilo dello statista. Ma se si vuole reagire la 
> strada maestra è una sola : instaurare un giudizio , a cura dei 
> magistrati che avrebbero voluto la proroga e non l'hanno ottenuta, e 
> sollevare la questione di legittimità costituzionale, se la si ritiene 
> fondata.  Sollecitare il CSM a revocare una revoca mi sembra una 
> iniziativa abnorme. Il CSM deve prendere atto della nuova normativa, 
> che la condivida o meno. Se i posti non sono più liberi non è che può 
> bandire un concorso.
>
> Francamente è proprio l'iniziativa di Area che crea sconcerto. Si 
> tratta di una iniziativa di chiaro stampo corporativo, espressione di 
> una magistratura sempre più autoreferenziale e chiusa in se stessa. In 
> questo momento bisognerebbe pensare a ben altro. Fra poco più di un 
> mese in Italia si vota per il referendum costituzionale. Gli sbarchi 
> continui dei migranti mettono a dura prova l'unità europea, con 
> l'intero Est Europa che si rifiuta di accoglierli e la creazione di 
> nuovi muri. In America fra poco si deve scegliere il Presidente tra la 
> Clinton e il Berlusconi statunitense. A Mosul l'ISIS uccide centinaia 
> di civili per rappresaglia. L'aviazione russa e quella di Assad 
> bombardano Aleppo causando continuamente vittime tra i civili. 
> Bergoglio esprime pubblicamente e quotidianamente il suo dolore per 
> queste vicende ( escluso il referendum, come è ovvio ). E Area che 
> cosa fa ? Si mette a protestare perchè la proroga del collocamento in 
> pensione ha riguardato solo alcuni magistrati e non anche altri che 
> speravano di rimanere in servizio ! Addirittura preme sull'ANM perchè 
> si faccia uno sciopero per questo motivo. Mi auguro che il sindacato 
> non accolga queste spinte egoistiche che farebbero pensare ai 
> cittadini che la magistratura costituisce un corpo separato 
> interessato solo ai propri privilegi.
>
> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>
> Il 24/10/2016 18:48, Reale Andrea ha scritto:
>
>     Proprio nei giorni in cui tutti eravamo sgomenti per gravissimi
>     accadimenti che hanno sconvolto e ancora sconvolgono il mondo e
>     anche l’Italia, tra i quali il terremoto che ha distrutto Amatrice
>     e Accumoli, il Governo ha disposto la proroga
>     dell'incarico di pochi magistrati che occupano posti
>     dirigenziali nella Corte di cassazione e nella Procura Generale
>     presso la stessa.
>
>     La proroga è intervenuta, ancora una volta, quasi di nascosto a
>     fine agosto con un decreto d’urgenza che si presenta, sotto più
>     profili, in contrasto con la Costituzione e alza ancora più in
>     alto l’asticella della lesione all'indipendente esercizio della
>     giurisdizione da parte dei magistrati.
>
>     Il decreto viola diversi principi e norme costituzionali, a
>     cominciare dal principio di uguaglianza dei cittadini dinanzi alla
>     legge e alle norme sui limiti alla decretazione d’urgenza.
>
>     Ma, in particolare, tra gli altri, viola anche l’art. 105 della
>     Costituzione, che affida le "assegnazioni" dei magistrati
>     esclusivamente al Consiglio Superiore della
>     Magistratura, rientrando in tale concetto la proroga di un
>     incarico oltre la sua originaria naturale scadenza.
>
>     Purtroppo, non si può più dire, come avvenuto in passato, che sia
>     la prima volta nella storia della Repubblica che
>     magistrati vengano mantenuti nell'incarico mediante un
>     provvedimento emesso dal potere esecutivo.
>
>     Purtroppo, quella “serie” già tristemente profetizzata di fronte a
>     fatti analoghi riceve, con il decreto legge 168 del 2016, la sua
>     massima spinta in avanti.
>
>     Infatti, anche se indubbiamente di minore portata, la vicenda in
>     esame ha un precedente, quello relativo alla proroga dell’incarico
>     dell’allora Procuratore Nazionale Antimafia Pierluigi Vigna,
>     disposta con il decreto legge 314 del 2004.
>
>     E di fronte a quel precedente si levò l’alta protesta di oltre 370
>     magistrati, che nell’appello a Vigna a dire no al provvedimento a
>     lui diretto evidenziarono il rischio della “/cancellazione
>     dell'indipendenza della magistratura (suscettibile di essere
>     governata dall'esterno con una accorta politica di conservazione
>     nell'incarico dei dirigenti graditi alle contingenti maggioranze
>     politiche)/”.
>
>     Occorre evitare, dunque, che si producano gli effetti di questa
>     ulteriore e finale spinta verso la “/cancellazione
>     dell’indipendenza della magistratura/”.
>
>     Giusto e opportuno, pertanto, è l’appello a non accettare la
>     proroga rivolto al Primo Presidente della Corte di cassazione
>     Giovanni Canzio dal collega Dario Colasanti.
>
>     Condividiamo in pieno tale appello e lo
>     sottoscriviamo estendendolo a tutti gli
>     altri magistrati interessati dalla proroga nel loro incarico, a
>     cominciare dal Presidente Aggiunto della stessa Corte
>     di Cassazione Renato Rordorf e dal Procuratore Generale
>     Pasquale Ciccolo, certi che detti colleghi, dimettendosi dalla
>     magistratura alla data in cui avrebbero dovuto essere collocati a
>     riposo, sapranno dire di no a un provvedimento che, anche perché
>     li riguarda personalmente, lede le condizioni di indipendenza di
>     tutti i magistrati e incrina gravemente l’equilibrio predisposto
>     dalla Costituzione nell’esercizio delle funzioni sovrane.
>
>     Ma, al di là delle possibili e volontarie attivazioni
>     delle responsabilità e dei doveri individuali, l’ora grave esige
>     che sia il Consiglio Superiore della Magistratura ad intraprendere
>     le dovute iniziative a salvaguardia del principio supremo della
>     separazione delle funzioni.
>
>     Chiediamo al Consiglio Superiore della Magistratura, pertanto, di
>     fare la sua parte.
>
>     Riteniamo che la strada maestra sia quella di proporre, nella sede
>     competente, conflitto di attribuzioni contro questa macroscopica
>     violazione delle sue prerogative, funzionali all’esercizio
>     indipendente della giurisdizione da parte di ciascun magistrato.
>
>     Peraltro, poiché non si può escludere l’evenienza che la
>     Consulta dichiari inammissibile il conflitto sul rilievo
>     dell’astratta possibilità  di attivare il rimedio della
>     proposizione della questione di legittimità costituzionale
>     nell'ambito di un giudizio comune, il Consiglio dovrebbe
>     anche dare seguito al concorso per i posti già pubblicati con
>     delibera del 7 luglio 2016 (tra i quali quelli di Primo Presidente
>     e di Presidente Aggiunto della Corte di Cassazione nonché quelli
>     di Procuratore Generale e Procuratore Generale Aggiunto della
>     Corte di Cassazione), revocando quindi la delibera del 22
>     settembre 2016 con la quale è stata revocata
>     l’anzidetta pubblicazione del 7 luglio 2016.
>
>     Ma anche l’Associazione Nazionale Magistrati non può mancare di
>     fare la sua parte.
>
>     Parte che, in questo caso più che mai, non può esaurirsi, come
>     purtroppo sempre più spesso è accaduto negli ultimi anni, nel
>     formulare sterili declamazioni.
>
>     Chiediamo all’A.N.M., quindi, di fare qualcosa di concreto e, in
>     particolare, invitiamo la stessa ad impugnare dinanzi al Giudice
>     amministrativo la delibera del 22 settembre 2016 con la quale il
>     Consiglio Superiore della Magistratura, accettando di fatto gli
>     effetti del decreto legge 168 del 2016, ha revocato i concorsi già
>     banditi per i posti, tra gli altri, di Primo Presidente, di
>     Procuratore Generale, di Presidente Aggiunto e di Procuratore
>     Generale Aggiunto della Corte di Cassazione.
>
>     *Affidiamo quanto precede alla valutazione di tutti  gli operatori
>     e studiosi di diritto, a tutti i colleghi  e, in particolare, agli
>     oltre 370 colleghi che sottoscrissero l'appello a Pierluigi Vigna.
>     A tutti costoro chiediamo di dare forza a questo appello,
>     sottoscrivendolo.*
>
>      1) Giuliano Castiglia (Tribunale di Palermo)
>
>     2) Massimo Vaccari (Tribunale di Verona)
>
>     3) Milena Balsamo (Tribunale di Pisa)
>
>     4) Nicola Saracino (Tribunale di Roma)
>
>     5) Andrea Reale (Tribunale di Ragusa)
>
>     6) Felice Lima (Tribunale di Catania)
>
>     7) Concetta Maria Ledda (Procura Generale di Catania)
>
>     8) Donato D’Auria (Tribunale di Pisa)
>
>     9) Andrea Mirenda (Tribunale di Verona)
>
>     10) Ida Moretti (Tribunale di Benevento)
>
>     11) Clementina Forleo (Tribunale di Roma)
>
>     12) Luciano Varotti ( Corte Appello di Bologna)
>
>     *Chi è interessato può aderire all’appello anche sul blog:
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