[Area] Questione morale e dirigenti degli uffici giudiziari

giacomo marson giacomomarson1 a yahoo.it
Gio 27 Ott 2016 08:04:14 CEST


 blockquote, div.yahoo_quoted { margin-left: 0 !important; border-left:1px #715FFA solid !important; padding-left:1ex !important; background-color:white !important; } Avendo avuto esperienza  diretta e trovandomi oggi pienamente in accordo con l'ultimo periodo del comunicato, mi permetto di aggiungere che anche la definizione celere (il che non vuole significare sommaria) dei procedimenti di riconferma dei dirigenti allo scadere del quadriennio e, più in generale, di tutti quelli che riguardano situazioni patologiche riveste una enorme rilevanza.Non solo perché io c'ero, ma constatare che in una seduta di ottobre il plenum ha deliberato la non riconferma di un dirigente "scaduto" nel precedente mese di gennaio credo illustri meglio di qualsiasi altra affermazione quello che intendo dire e che il comunicato di Area vuole esprimere.Giacomo Marson - giudice Tribunale Torino (preciso che il "misfatto" riguarda la mia precedente sede di servizio)


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On mercoledì, ottobre 26, 2016, 11:23 PM, Coordinamento Area <coordinamentoarea a gmail.com> wrote:


Questione morale  e  dirigenti degli uffici giudiziari

 

Nella seduta del 12 ottobre scorso il Plenum ha archiviato, con voto unanime, il procedimento ex art. 2 O.g  per incompatibilità ambientale  a carico di un aspirante dirigente  al posto di Procuratore 

della Repubblica di Cagliari, sede di Procura distrettuale. 

La procedura era stata aperta nel corso dell’espletamento del concorso, allorquando il magistrato in questione era già stato proposto in quinta commissione a maggioranza, con il  solo voto contrario dei consiglieri di Area e di un membro non togato. 

 

L’archiviazione della pratica ex art. 2 con trasmissione degli atti al Procuratore generale per la valutazione dei profili disciplinari, perviene ad esito di una approfondita istruttoria, nella quale è emerso:
1) che l’aspirante alla Procura cagliaritana e già  Procuratore della Repubblica di Nuoro intrattiene una frequentazione con un imprenditore  indagato dalla  DDA di Cagliari per riciclaggio con l’aggravante mafiosa  per un gravissimo reato per fatti che riguardano l’Asl nuorese  e da cui il procuratore di Nuoro avrebbe ricevuto tutti gli anni degli omaggi natalizi;2) che inoltre intrattiene una “ sorta “ di amicizia con un facoltoso imprenditore  del settore dei gioielli, aderente alla massoneria, “personaggio controverso e poliedrico, onnipresente nel piccolo contesto territoriale nuorese e, in misura minore, ma non certo irrilevante, nel più ampio scenario degli intrecci politici, affaristici e, per certi versi, criminali della intera regione sarda”;3) che  l’aspirante alla procura cagliaritana abita in una casa  intestata ad una società anonima maltese ma, che, secondo la Guardia di Finanza  apparterrebbe al figlio del predetto faccendiere massone;4) che da un’intercettazione  sarebbe emerso che l’aspirante alla procura cagliaritana avrebbe “raccomandato un medico per un importante concorso ( vicenda questa definita dalla Procura di Roma con richiesta di archiviazione della contestazione ex art 323 c.p….. con la motivazione secondo cui la raccomandazione in oggetto non integra gli estremi di reato “rilevando semmai solo ai fini disciplinari con valutazione rimessa agli organi titolari del relativi potere”) .
 

Area  ritiene che  il tema delle ‘frequentazioni’ e delle modalità di intrattenimento di rapporti con imprenditori e politici,  chiami in causa un dovere fondamentale del magistrato, specie se dirigente, quale è la sua imparzialità  e indipendenza. 

La vicenda dimostra quindi come, specialmente nelle nomine dei dirigenti, il CSM debba prestare la massima attenzione al profilo etico degli aspiranti dirigenti, anzitutto attraverso l’ampliamento delle fonti di conoscenza, per assicurare che coloro che ricoprono così delicati e importanti incarichi prima che tecnicamente idonei alla funzione, siano e  vengano percepiti, nell’ufficio ed all’esterno, come magistrati autorevoli,  imparziali e indipendenti. 

Perché  la nomina di dirigenti non adeguati non solo mina la fiducia della società nella imparzialità e indipendenza giurisdizione, ma anche la fiducia dei  magistrati nell’autogoverno. 

 

Il Coordinamento nazionale di Area
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