[Area] Gestione o sopravvivenza?

[thorgiov]

Io credo che manchi la consapevolezza di un dato fondamentale : le 
risorse economiche non ci sono più. La revisione delle circoscrizioni 
giudiziarie non è stata sufficiente. I tagli proseguiranno, anche se 
questo è difficile accettarlo per un Paese, come l'Italia, che vive di 
retorica ( e di spesa pubblica ), e credo che in un futuro nemmeno tanto 
lontano sarà l'intero settore della Pubblica Amministrazione a crollare 
per mancanza di fondi.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 08/11/2016 10:38, Picardi Luigi ha scritto:
>
> Recentemente l’ANM ha dedicato una seduta del CDC ai problemi (meglio 
> ormai sarebbe dire “al problema” ) dell’organizzazione giudiziaria.
>
> E’ emersa la drammaticità di una situazione che credo non possa avere 
> eguali in nessuna nazione occidentale.
>
> Al di là di un contesto obbiettivamente difficile (carenza totale di 
> risorse patrimoniali ed umane), quello che sorprende è l’atteggiamento 
> “ministeriale” fatto per un verso di /spot/ e /slogan /del tutto 
> sganciati dalla realtà (tipico esempio il /battage/ pubblicitario 
> costante sull’informatica giudiziaria laddove tutti noi sappiamo che è 
> diventata un’impresa riparare un computer, che il funzionamento di 
> PCT, SICP, TIAP ed altri acronimi a seguire è estremamente lento e non 
> coordinato, che l’imposizione di programmi ministeriali è diventata 
> spesso l’imposizione di …. nessun programma, che per avere a 
> disposizione qualcuno che “formi” e “risolva” bisogna passare per 
> infiniti ostacoli burocratici, ecc. ecc.) e, per un altro, 
> dall’ambizione di risolvere problematiche complesse come la gestione 
> amministrativa degli uffici giudiziari e la necessità di intervenire 
> su quel “bubbone” che sono diventati gli uffici dei giudici di pace 
> con provvedimenti legislativi fatti di buone (vorrei dire ottime) 
> intenzioni, ma senza che all’ispirazione segua la  capacità di 
> realizzare ciò che ci si proponeva attraverso la predisposizione di 
> mezzi e personale.
>
> Fra gli esempi più clamorosi ci sono le conseguenze all’applicazione 
> dell’art. 1 commi 526-530 della l. 23/12/14.
>
> Si tratta della normativa che trasferisce le competenze in tema di 
> spese per la gestione degli Uffici Giudiziari dai comuni al Ministero, 
> idea assolutamente condivisibile  se non fosse per il fatto che è 
> mancata la capacità (forse la possibilità) di gestire in maniera 
> concreta la realizzazione di quanto ci si proponeva di fare.
>
> Si va avanti dunque con una sorta di “fai da te” che, in assenza di 
> disposizioni provenienti dal “Centro”, resta l’unico modo per non far 
> deragliare la “carretta”.
>
> Ultimamente si è aggiunto un ulteriore problema: il Ministero non ha 
> prorogato i contratti di manutenzione né ha consentito che se ne 
> stipulassero altri, so che può sembrare inverosimile ma vi assicuro 
> che è così; in questo modo è diventata un’impresa riparare un vetro, 
> sapere come mai le luci di un’aula di udienza non si accendono e come 
> organizzare le riparazioni conseguenti, fare qualcosa per ripristinare 
> l’impianto di riscaldamento, riparare un bagno che non funziona e via 
> così.
>
> Mancando del tutto disposizioni da parte del ministero (non è stata 
> nemmeno emanata una circolare) ed al fine di garantire comunque la 
> possibilità di intervento e la gestione trasparente di queste 
> situazioni, dopo aver consultato il Provveditorato alle Opere 
> Pubbliche competente ,ho emanato delle linee guida che allego e che 
> potrebbero essere utili ad altri colleghi che hanno incarichi 
> direttivi e che si trovano in una situazione analoga a quella del 
> Tribunale di Nola.
>
> Sono ovviamente graditi suggerimenti, correzioni e critiche.
>
> Luigi Picardi
>
>            (presidente del Tribunale di Nola)
>
>
>
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