[Area] R: R: da Mario Ardigò - appunti da intervento della prof. Urbinati il 4-11-16, durante il Congresso di Md a Bologna

thorgiov thorgiov a libero.it
Mer 9 Nov 2016 08:54:24 CET


Vabbè, io non sono cristiano, per cui mi è indifferente che la dottrina 
della Chiesa sia sociale o socialista. Personalmente rammento che tempo 
fa una donna si lamentò con me delle posizioni di apertura di Bergoglio 
sui migranti. Si notava che l'attuale papa non le stava simpatico. Io le 
feci notare che non era affatto necessario essere cattolici. Se non si 
condivide la morale cristiana, è sufficiente non seguirla, come ho fatto 
io. Ma per i cattolici il papa non è semplicemente un capo spirituale, 
come avviene per le altre confessioni, bensì il vicario di Cristo in 
terra in qualità di successore dell'apostolo Pietro. Ciononostante, non 
mi faccio blandire nè convertire da Bergoglio. Personalmente non 
condivido nessuna delle posizioni da lui espresse, e non solo sui 
migranti, ma proprio perchè non sono cattolico non ho nessun motivo di 
astio nei suoi confronti. Sono, per l'appunto, indifferente. Questo mi 
permette di non adeguarmi alle sue idee senza farmi alcun problema, ma 
senza rancore.

FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 09/11/2016 08:28, Santoro, Dr. Vincenzo - MAGMIL-TMVR ha scritto:
>
> Caro Siddi, a me sembra, magari con quella umiltà che a te sembra 
> supponente, che hai un notevole debole per gli scenari di permanente 
> goliardia, che coltivi con toni e contenuto non di rado oggettivamente 
> divertenti. Un passatempo insomma, dove le altrui opinioni diventano 
> chiacchiere da bar e le tue hanno l’autoreferenziale timbro delle 
> verità rivelate. Ma le censure mai. Continua pure a divertirti. 
> Talvolta fai sorridere anche me. Ma, ovviamente, è sempre un’opinione.
>
> Con affetto e, realmente, simpatia.
>
> Vincenzo Santoro
>
> *Da:*Siddi Massimiliano [mailto:massimiliano.siddi a giustizia.it]
> *Inviato:* mercoledì 9 novembre 2016 08:20
> *A:* Spataro Armando
> *Cc:* Santoro, Dr. Vincenzo - MAGMIL-TMVR; area a areaperta.it
> *Oggetto:* Re: [Area] R: da Mario Ardigò - appunti da intervento della 
> prof. Urbinati il 4-11-16, durante il Congresso di Md a Bologna
>
> Anche la "Spataro censura" è già nota: forse i moderatori, oltreché
>
>
> Inviato da iPhone
>
>
> Il giorno 09 nov 2016, alle ore 08:01, Spataro Armando 
> <armando.spataro a giustizia.it <mailto:armando.spataro a giustizia.it>> 
> ha scritto:
>
>     Il "siddi dixit" è già noto a questa lista, ma ai moderatori non
>     sembra interessare.
>
>     A. Spataro
>
>     Inviato da iPhone
>
>
>     Il giorno 09 nov 2016, alle ore 00:50, Siddi Massimiliano
>     <massimiliano.siddi a giustizia.it
>     <mailto:massimiliano.siddi a giustizia.it>> ha scritto:
>
>         Di superficiale, Santoro, ho visto solo il tacciare
>         apoditticamente di presunzione ed arroganza, o fare pseudo -
>         ironie "da bar", mentre di argomenti seri, francamente, non ne
>         ho letti.
>
>         Magari pensi che attribuire poca dignità di pensiero a chi, a
>         tuo giudizio, demolisce "i pochi che si guardano attorno e
>         vedono le paralizzanti ingiustizie" sia un argomento di grande
>         spessore espresso con umiltà; a me, perdona la consueta
>         arroganza, sembra solo un'altra supponente banalità, perdipiu'
>         assai poco calzante con la reale sostanza del mio discorso.
>
>         Saluti
>
>          Massimiliano Siddi
>
>
>         Inviato da iPad
>
>
>         Il giorno 08 nov 2016, alle ore 23:58, Santoro, Dr. Vincenzo -
>         MAGMIL-TMVR <vsantoro a gm.difesa.it
>         <mailto:vsantoro a gm.difesa.it>> ha scritto:
>
>             Certo che si tratta di opinioni. Sono tali anche quelle
>             che, con estrema superficialità, demoliscono i pochi che
>             si guardano attorno e vedono le tante paralizzanti
>             ingiustizie. E queste opinioni non diventano più dignitose
>             per il fatto di essere formulare con arguzia lessicale. E
>             possono esprimere anche arroganza di pensiero.
>             Saluti a tutti
>             Vincenzo Santoro
>
>             Il 08 nov 2016 11:37 PM, Frizilio Antonella
>             <antonella.frizilio a giustizia.it
>             <mailto:antonella.frizilio a giustizia.it>> ha scritto:
>
>             Non trovo nè presunzione nè arroganza in quanto ha scritto
>             Massimiliano Siddi. È piuttosto un'opinione, che si può o
>             meno condividere, non qualificare con ...stizza.
>
>             Io in parte la condivido.
>
>             Antonella Frizilio
>
>             Inviato da iPad
>
>
>             Il giorno 08 nov 2016, alle ore 23:25, Dal Moro Alessandra
>             <alessandra.dalmoro a giustizia.it
>             <mailto:alessandra.dalmoro a giustizia.it>> ha scritto:
>
>                 Massimiliano con questa mail hai superato te stesso.
>                 La presunzione e l'arroganza che esprimi  in poche
>                 righe forse non meriterebbero una risposta... ma
>                 questa volta non riesco proprio a stare zitta
>                 A.
>
>                 ------------------------------------------------------------------------
>
>                 *Da:*Area <area-bounces a areaperta.it
>                 <mailto:area-bounces a areaperta.it>> per conto di Siddi
>                 Massimiliano <massimiliano.siddi a giustizia.it
>                 <mailto:massimiliano.siddi a giustizia.it>>
>                 *Inviato:* martedì 8 novembre 2016 07:08:44
>                 *A:* Mario Ardigò
>                 *Cc:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>                 *Oggetto:* Re: [Area] R: da Mario Ardigò - appunti da
>                 intervento della prof. Urbinati il 4-11-16, durante il
>                 Congresso di Md a Bologna
>
>                 I discorsi, spesso banali, di Bergoglio non
>                 rappresentano la "dottrina sociale" della Chiesa
>                 cattolica, ma, al più, la "dottrina socialista" in
>                 versione sudamericana e periferica di un uomo, più
>                 "inculturato" che "acculturato", che con il
>                 cattolicesimo universale autentico ha davvero poco a
>                 che vedere. Lo dimostra, del resto, il fatto che i
>                 suoi più accesi sostenitori sono proprio tra i non
>                 cattolici (che sa blandire, ma non convertire).
>
>                                  Massimiliano Siddi
>
>
>                 Inviato da iPad
>
>
>                 Il giorno 08 nov 2016, alle ore 02:05, Mario Ardigò
>                 <marioardigo a yahoo.com <mailto:marioardigo a yahoo.com>>
>                 ha scritto:
>
>                     A Bologna non ho sentito nessuno favorevole alla
>                     proposta di far votare gli avvocati sulle nostre
>                     valutazioni di professionalità. Del resto la
>                     posizione di Area è nota.
>                       Mi può essere sfuggito? Un pomeriggio sono
>                     mancato, ma ha parlato la Camusso e non su
>                     questioni del nostro mondo.
>                     I nostri problemi non sono solo nostri. È tutto il
>                     mondo del lavoro sotto scacco. Non ci si salva da
>                     soli, nè individualmente  nè come categoria. Il
>                     quadro generale è quello esposto dalla Urbinati.
>                     Quanto alla dottrina sociale cattolica, andatevi a
>                     leggere, se siete interessati a queste cose, il
>                     discorso di Bergoglio del 5 novembre ai movimenti
>                     popolari che chiede di lottare per terra,casa e
>                     lavoro per tutti (si apre così) e di impegnarsi
>                     per trasformare le democrazie dominate dal grande
>                     capitale e, infine, una vita austera contro la
>                     corruzione. Non sono cose che ha inventato lui, è
>                     l'esperienza di liberazione sociale dell'America
>                     Latina che cu arriva per suo tramite. Sono cose
>                     che non ci riguardano? Decidete voi.
>                     A Bologna ho udito parole sprezzanti di un
>                     dirigente Anm contro gli avvocati, senza
>                     distinguere buoni avvocati e cattivi avvocati:
>                     Sono troppi ha detto. Bisogna non decimarli, di
>                     più, ridurli molto di più perché sarebbero loro a
>                     far litigare la gente e a convincerla a fare
>                     causa. Io se vedi molti avvocati vedi invece molti
>                     possibili alleati nella riforma della giustizia.
>                     Più si è più si conta politicamente. Il nostro
>                     guaio di oggi è di essere isolati in società, e
>                     alcuni ci spingono ad isolarci sempre di più. A
>                     Bologna si è andati in direzione contraria.
>                       "Me ne frego!": in Europa il parlare fascista
>                     spopola. Se ne è uscito anche Juncker. I
>                     lavoratori si salvano, peró, gridando il contrario
>                     "I care!" (nella linea Kennedy>Milani).
>                     Mario Ardigò - Roma
>
>                     ------------------------------------------------------------------------
>
>                     *Da: *casa riccelli <mailto:riccelli91 a alice.it>
>                     *Inviato: *‎07/‎11/‎2016 23:07
>                     *A: *thorgiov <mailto:thorgiov a libero.it>
>                     *Cc: *area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>                     *Oggetto: *Re: [Area] da Mario Ardigò - appunti da
>                     intervento della prof. Urbinati il 4-11-16,
>                     durante il Congresso di Md a Bologna
>
>                     Se fossi venuto, avresti giudicato e udito ...
>                     "nelle tue orecchie" 😊
>
>                     stefano celli
>
>
>                     Il giorno 07 nov 2016, alle ore 19:00, thorgiov
>                     <thorgiov a libero.it <mailto:thorgiov a libero.it>>
>                     ha scritto:
>
>                         Mario, ma qualche appunto sulla ottima
>                         accoglienza fatta nel congresso alla proposta
>                         di dar modo agli avvocati  di votare in sede
>                         di consiglio giudiziario sulla valutazione di
>                         professionalità dei magistrati non lo hai
>                         preso ? Personalmente è un argomento che mi
>                         interessa molto di più della dottrina sociale
>                         della Chiesa cattolica.
>
>                         FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del
>                         Tribunale di Napoli Nord )
>
>                         Il 07/11/2016 08:33, mario ardigo ha scritto:
>
>                             Miei appunti dall’intervento svolto dalla
>                             prof. Nadia Urbinati il 4-11-16 al
>                             Congresso di MD
>
>                              Vi propongo i miei appunti
>                             sull’intervento svolto dalla prof. Nadia
>                             Urbinati il 4-11-16 al Congresso di MD.
>                             Avverto che l'intervento ha riguardato
>                             anche altri argomenti.
>
>                              Oggi si trovano più giustificazioni alle
>                             diseguaglianze. Il fatto nuovo è che sono
>                             condivise anche da coloro che ne sono vittime.
>
>                              Al tempo dell'ultima crisi di Wall
>                             Street, in una relazione di una banca si
>                             scrisse che l'ineguaglianza dei redditi
>                             "non era poi così male", intendendo che
>                             essa era stimolo alla competizione.
>
>                              Questo è un filone di pensiero antico.
>
>                              A un Solone che voleva porre una diga
>                             alle diseguaglianze tra i cittadini si
>                             contrappose un Platone che costruì un
>                             sistema politico di ineguali.
>
>                              Sono stati proposti storicamente molti
>                             argomenti per giustificare la
>                             diseguaglianza. La relatrice ha ricordato
>                             Hume, Adam Smith, Mandeville, Burke, De
>                             Maistre, Nietsche, Carlyle, Friedman, Von
>                             Hayek.
>
>                               Sentimenti considerati negativi per
>                             l'etica, come avarizia e invidia,
>                             stimolerebbero a migliorare e
>                             costituirebbero un cemento sociale. Queste
>                             passioni sarebbero come un radar per
>                             intercettare i bisogni e stimolare
>                             all'azione. E molti bisogni sono
>                             artificiali, oggetto di interpretazione.
>                             Le differenze e le diseguaglianze
>                             sarebbero fattore di progresso sociale.
>
>                               Il pensiero democratico, invece,
>                             combatte le diversità tiranniche. Ma gli
>                             sono coeve, fin dall'antichità correnti
>                             opposte, che contrastano i programmi sociali.
>
>                               Oggi, nella volontà di affermazione
>                             della "meritocrazia", si sostiene che le
>                             diseguaglianze nella società sono
>                             "meritate", frutti di insufficiente
>                             impegni po' o di doti scarse. È
>                             l'ideologia del darwinismo sociale,
>                             dell'affermazione dei più adatti. Le
>                             ineguaglianze hanno e cercano un
>                             riconoscimento sociale come "meritate". Ma
>                             si presta attenzione solo al momento
>                             iniziale della “gara” della competizione,
>                             non agli esiti. Se tutti sono messi in
>                             grado di competere, come si sostiene in
>                             questa prospettiva, non si tiene poi conto
>                             delle diseguaglianze che ne derivano, non
>                             ce se ne scandalizza più. Ma il punto
>                             iniziale della competizione, che si valuta
>                             come uguale per tutti, viene considerato
>                             da un punto di vista ideale, non della
>                             situazione com'è veramente, dei privilegi
>                             sociali.
>
>                              Così si sostiene che nessuno deve
>                             chiedere alla società più di quello che
>                             riesce a ottenere. Anzi, è ritenuto
>                             sbagliato correggere la competizione e i
>                             suoi esiti, visti come stato di natura e
>                             non come costruzione sociale. C'è la
>                             retorica dell'emulazione, del rimboccarsi
>                             le maniche, che scoraggia alla rivolta
>                             contro discriminazioni  di classe. Si
>                             tratta  una vera e propria rieducazione
>                             sociale di massa. Non si dovrebbe, secondo
>                             questa ideologia, correggere in corso
>                             d'opera là competizioni per ridurre il
>                             numero dei perdenti, nei confronti dei
>                             quali è ammessa solo la filantropia dei
>                             vincitori. Se non ci fossero questi
>                             ultimi, si sostiene, vale a dire  i più
>                             ricchi, i vincitori nella competizione
>                             sociale, chi si occuperebbe dei poveri?
>                             Chi perde merita, in quest’ottica  solo
>                             benevolenza volontaria.
>
>                               Tutto ciò distrugge la solidarietà
>                             sociale e la possibilità di redenzione
>                             delle masse dei perdenti, perché i più
>                             poveri vengono spinti a farsi guerra fra
>                             loro invece di coalizzarsi contro
>                             l’avversario di classe.
>
>                              In democrazia invece alcuni beni non
>                             possono essere oggetto di competizione e
>                             seguono il bisogno non la possibilità
>                             economica e la vittoria nella competizione
>                             sociale. Nessuno ne può essere privato. Ad
>                             esempio l’acqua, l’aria, ma anche altri
>                             beni indispensabili per una vita dignitosa.
>
>                              Come esempio di quest’ultima concezione
>                             propongo le parole di Jorge Mario
>                             Bergoglio, pronunciate il 5 novembre
>                             scorso ad un incontro con i movimenti
>                             popolari del mondo:  “In questo nostro
>                             terzo incontro esprimiamo la stessa sete,
>                             la sete di giustizia, lo stesso grido:
>                             terra, casa e lavoro per tutti [in
>                             spagnolo: tierra, techo, trabajo. Le 3-T]”.
>                             Si tratta delle rivendicazioni proposte
>                             fin dagli esordi dal socialismo storico e
>                             solo recentemente recepite anche dalla
>                             dottrina sociale cattolica.
>
>                             Mario Ardigò - Roma
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