[Area] Conoscere l'opinione di qualche uomo/donna liber* della lista sarebbe molto interessante...

anna2010 a tiscali.it anna2010 a tiscali.it
Mer 16 Nov 2016 22:22:34 CET


  
Conoscere l'opinione di qualche uomo/donna liber* della lista su
questo disastro, sarebbe molto interessante...

Grazie!

--

Saluti.

Anna Venturieri 
(insegnante in pensione)


http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/intercettazioni_non_piu_utilizzabili_chiesta_assoluzione_non_luogo_procedere_ras_clan_nuvoletta_abbinante-2074025.html

Il
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INTERCETTAZIONI NON PIÙ
UTILIZZABILI, CHIESTA L'ASSOLUZIONE PER I RAS DEI CLAN NUVOLETTA E
ABBINANTE

Intercettazioni inutilizzabili e fonti di prova
irrimediabilmente perdute: il pm Vincenza Marra chiede il non luogo a
procedere o l'assoluzione per non aver commesso il fatto per cinquanta
imputati. Traffico di droga e associazione mafiosa per un processo, uno
dei tre filoni sul clan Nuvoletta, che si sta celebrando da anni presso
la prima sezione penale del tribunale di Napoli. Una sorta di «resa»,
quella della pubblica accusa, dettata essenzialmente dall'impossibilità
di trascrivere gran parte delle intercettazioni, ambientali e
telefoniche, che portarono all'arresto di cento persone, tra cui capi e
gregari delle due potentissime organizzazioni criminali. 

Le ordinanze
di custodia cautelare, emesse nel lontano 2002, avevano tratto
fondamento proprio da quelle intercettazioni oggi ritenute non più
utilizzabili: fonti di prova che purtroppo sono andate disperse. Quelle
intercettazioni, che erano state estrapolate in svariati contesti
investigativi, prevedevano - come chiarito dai periti nominati dal
tribunale - l'utilizzo di apparecchiature di registrazione oggi ritenute
ampiamente superate e quindi non più trascrivibili in svariate parti.
Tutto in alto mare, insomma. Il processo è destinato ad andare in
archivio (le sentenze saranno pronunciate a gennaio) con un nulla di
fatto, dopo anni di lavoro e risorse impiegate dai magistrati inquirenti
e dai carabinieri. 

Le difese, in un simile contesto, hanno avuto vita
facile e non hanno consentito alla pubblica accusa di avvalersi dei
vecchi «brogliacci» utilizzati nelle prime fasi dell'inchiesta.
Beneficeranno della situazione, per intervenuta prescrizione (tempo
prezioso, infatti, è andato perso nel tentativo di ricostruire in modo
valido gli elementi probatori) oppure per non aver commesso il fatto
tutti gli imputati, molti dei quali già condannati per analoghi reati e
in regime di detenzione. Per le difese, in pratica, si tratta di una
duplicazione di altri filoni processuali.

Nomi di primo piano, come
quello di Armando Del Core, alias «'o Pastore», killer del clan
Nuvoletta condannato all'ergastolo per l'omicidio del giornalista del
«Mattino» Giancarlo Siani. Nella lunga lista degli imputati figurano
altri personaggi «eccellenti» della malavita organizzata partenopea: c'è
il boss Raffaele Abbinante, meglio noto come «Papele 'e Marano»,
cresciuto all'ombra dei padrini Lorenzo e Angelo Nuvoletta e divenuto
poi uno dei capi clan più potenti di Secondigliano e Scampia; Luigi
Esposito, alias «'o Celeste», ritenuto vicino alla fazione criminale
degli Orlando, storico gruppo di Marano legato da vincoli di parentela
con la famiglia Nuvoletta. Ma a beneficiare delle più che probabili
assoluzioni saranno anche i rampolli della famigerata famiglia di
Montesanto: Filippo Nuvoletto, già detenuto da alcuni anni, Giovanni e
Salvatore Nuvoletta, figli e nipoti di quei boss che avevano stretto
legami solidissimi con la mafia siciliana e in particolare con la
fazione Corleonese capeggiata da Totò Riina. 

L'indagine sui Nuvoletta,
gli Abbinante e gli altri imputati era partita nel 1999. Un'inchiesta
articolata, quella condotta dal comando provinciale dei carabinieri, che
aveva fatto emergere le relazioni esistenti tra i due clan nell'ambito
del traffico internazionale di stupefacenti: hashish soprattutto,
l'attività illecita da sempre più fiorente per le potenti organizzazioni
criminali di Marano. Nel mirino della magistratura napoletana, che si
era avvalsa anche dei racconti di alcuni collaboratori di giustizia,
erano finite cento persone: capi clan, gregari, pusher ma anche
professionisti e commercianti. Il principale collaboratore di giustizia
è Massimo Tipaldi, affiliato al clan Nuvoletta e pentitosi proprio alla
fine degli anni Novanta. Rivelazioni, riscontri che non avranno alcuna
influenza su un processo che ormai si avvia alle battute
finali.

Venerdì 11 Novembre 2016, 08:42 di Ferdinando Bocchetti

  



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