[Area] R: vi sono ragioni di sinistra per votare si.VOTERO' SI

luciano-santoro a virgilio.it luciano-santoro a virgilio.it
Mar 22 Nov 2016 13:12:52 CET



          PER I MOTIVI AMPIAMENTE ESPOSTI DAL COLLEGA GIANCARLO AVENATIBASSI 
VOTERO' SI.

          V'E DA AGGIUNGERE CHE LA RIFORMA RIDUCE DI OLTRE DUECENTO 
PARLAMENTARI IL PARLAMENTO PIU'

           NUMEROSO E COSTOSO DEL MONDO OCCIDENTALE,ELIMINA ENTI INUTILI COME 
IL C.N.E.L.E LE PROVINCIE
   
           ED AUMENTA LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI CON LE MODIFICHE IN TEMA 
DI REFERENDUM.

               LUCIANO SANTORO


>----Messaggio originale----
>Da: "Giancarlo Avenati Bassi" <giancarlo.avenatibassi a giustizia.it>
>Data: 21-nov-2016 12.27
>A: "Allegra Stracuzzi"<a.stracuzzi a stracuzzi.it>, "Giudice Manna"
<giudicemanna a virgilio.it>, "area aperta"<area a areaperta.it>
>Ogg: [Area] vi sono ragioni di sinistra per votare si
>
>Carissimi, sono iscritto da anni alla m.l. di Area, ma non ho mai inviato
>nessun messaggio e non ho mai partecipato a nessun dibattito. Un po' per
>timidezza, un po' perché non avevo tempo, un po' perché non mi sentivo
>all'altezza.
> 
>Oggi mi decido a scrivere del referendum non perché abbia la presunzione di
>dire cose mai dette o l'ambizione di convincere qualcuno, ma per far
>presente che non necessariamente chi voterà "si"  rinnegherà il suo essere
>di sinistra.
> 
>L'altra sera ero a cena con un notaio, il quale mi diceva che avrebbe votato
>"no" , facendomi presente che tutti i privilegi del notariato sarebbero
>stati più al sicuro con il bicameralismo perfetto che con la nuova
>costituzione.  Vi ricordate le "lenzuolate" di Bersani ?  Ebbene, tra
>l'approvazione alla camera, la trasmissione  al senato, il ritorno alla
>camera, le lobbyes le hanno bloccate e svuotate.
>Ogni corporazione si troverebbe di colpo vulnerabile: i tassisti, i
>farmacisti, i titolari di pubbliche concessioni ecc.  
>
>Il discorso che secondo me va valutato è proprio questo: il bicameralismo
>perfetto non consente nessun cambiamento, non consente nessuna eliminazione
>delle rendite di posizione e dei privilegi acquisiti, non consente nessun
>superamento delle diseguaglianze. 
>Certo, mi si obietterà, nello stesso modo impedisce lo smantellamento del
>sistema di garanzie e di diritti costruito nel secolo scorso. E' vero, ma
>alla fine dobbiamo verificare se il ruolo della sinistra oggi sia quello di
>conservare i territori già conquistati o continuare a conquistarne di nuovi.
>Se ci sia più da difendere che da conquistare.    Ci sono tanti  versanti
>sui quali si è all'anno zero sui quali si porterebbe finalmente incidere.
>Non siamo stanchi di votare partiti che presentano completissimi programmi
>di governo, sapendo che sono del tutto irrealizzabili?
>  
>La riforma costituzionale è mal fatta, è ' vero, ma questo è anche il segno
>di come il bicameralismo imponga una ricerca del compromesso che alla fine
>snatura ogni legge. Molti concordano che fosse meglio scritta la prima
>proposta del governo, piuttosto che la riforma poi licenziata dal
>parlamento, dopo una doppia lettura.  E' possibile però fare in tempi
>prossimi una riforma scritta meglio?  E con chi?. Come non vedere che
>nessuna forza politica oggi vuole concedere il merito all'altra di portare
>a compimento una riforma che sia una? 
>
>Bisogna poi considerare che una parte dello schieramento del no è ispirato
>all'antipolitica e che la vittoria del no finirà per ingrandire le schiere
>di chi smetterà di sperare che il sistema tradizionale abbia in sé la
>capacità di riformarsi. Tutto questo non illudiamoci, non porterà risultati
>buoni né per la sinistra né per l'Italia. 
>La prossima riforma costituzionale non lo farà più Renzi, la farà un Trump
>italiano.
>Ci salveranno i professori  da una riforma targata Briatore?  
>Tutto questo dico, sapendo che non convincerò nessuno   a cambiare idea, ma
>perché trovo francamente eccessivo che  chi opta per il no abbia
>l'atteggiamento di chi stia salvando l'Italia e  la democrazia e non esiti
>ad esprimere netta disistima verso chi propende per il si.
>   
>Nel merito pur stando io molto sulle generali, mi sembra di dover
>sdrammatizzare le argomentazioni  comparse su questa m.l.  a partuie da
>quelle di Imperato            
>  
>Il contributo di Marco Imperato ripercorre alcune tra le argomentazioni più
>in voga del cosiddetto “fronte del no”. Per maggiore chiarezza le tratterò
>sinteticamente, una per una.
>1-      Il metodo di discussione e approvazione della riforma.
>La proposta iniziale presentata al Parlamento, vedeva il coinvolgimento
>delle due principali forze politiche del Paese: pd e pdl. In seguito
>all’elezione del Presidente Mattarella, per motivi del tutto estranei al
>contenuto del ddl costituzionale, il pdl decise di bloccare il progetto di
>riforma, prendendo posizione contraria.
>La scelta del Governo è stata, dunque, quella di sottoporre al Parlamento un
>ddl che già presentava importanti punti di convergenza (oltre che
>riflessioni ereditate dal lavoro di ben tre commissioni bicamerali e dei
>gruppi di costituzionalisti interpellati dal Presidente Napolitano prima, e
>da Letta poi). 
>La discussione è durata due anni e ha dato luogo a modifiche profonde del
>testo iniziale (con riguardo al nuovo senato, tra le tante).
>La legge costituzionale è stata approvata a maggioranza assoluta in seconda
>votazione cosicchè, ex art. 138 Cost., si è ricorsi al referendum
>oppositivo, nel solco del dettato costituzionale.
>Questo, naturalmente, per quanto attiene alla forma, certamente rispettata.
>Veniamo ora alla sostanza, con alcune precisazioni.
>Sostiene Imperato come il Parlamento, eletto con legge elettorale dichiarata
>illegittima, non avesse l’autorevolezza per approvare una riforma così
>ampia. Opinione senz’altro rispettabile ma eminentemente politica, dal
>momento che senatori e deputati, a seguito della sentenza 1/2014, sono
>rimasti pienamente legittimati. 
>L’opinione politica contraria considera la riforma della Costituzione più
>che mai urgente, per i motivi che si avrà modo di spiegare in seguito.
>Pertanto, approva la scelta di un Governo che, in ossequio alle promesse
>fatte in sede di rielezione del Presidente Napolitano, si è proposto di
>avviare la discussione in Parlamento, senza cedere al ricatto del pdl
>(medesima dinamica affossò la bicamerale D’Alema del 1997).
>
>2-      Nuovo Senato.
>Frutto di un compromesso al ribasso tra la dc e il pci, il Senato italiano
>può definirsi, fin dal 1948, un “personaggio in cerca d’autore”: seppur
>adibito alle medesime funzioni della Camera dei Deputati, presenta infatti
>sostanziali differenze quanto alla sua composizione:
>-          I senatori sono eletti su base regionale e debbono avere più di
>quarant’anni;
>-           circa 4 milioni di elettori sono esclusi dal voto
>(diciotto-venticinquenni).
>Tali peculiarità contribuiscono alla formazione di maggioranze falsate,
>molto spesso dirette a garantire la sopravvivenza dell’esecutivo, più che a
>sostenere l’attuazione di un preciso programma politico.
>Di talché, non solo il Senato non costituisce un effettivo contropotere ma
>concorre alla costituzione di Governi fortemente instabili (più di sessanta
>in soli settant’anni di Repubblica).
>Da qui l’urgenza di una riforma che attribuisca al Senato una nuova veste,
>anche nell’ottica di un bilanciamento con la necessaria modifica del titolo
>V della Costituzione.
>Una Camera dei territori che si faccia interprete dei rapporti tra Comuni,
>Regioni, Stato e Unione Europea e con competenze (tra le altre) che si
>estendono al controllo sull’attuazione delle leggi nonché sulle nomine
>governative, potrebbe effettivamente divenire quel “contropotere” oggi tanto
>invocato. 
>Pertanto, la tesi di Imperato, secondo cui una modifica del Senato
>costituirebbe un vulnus democratico, non è condivisibile.
>Se da un lato non si può prescindere dal confronto politico, va rammentato
>altresì come le istituzioni siano tenute a fornire adeguate risposte ai
>cittadini: una moltiplicazione dei centri di spesa e di decisione non
>garantisce la qualità della vita democratica; ben sarebbe possibile,
>altrimenti, immaginare tre, quattro o cinque Senati, tutti con le medesime
>funzioni.
>
>3          La legge elettorale.
>La legge elettorale, come noto, non sarà oggetto del referendum. L’Assemblea
>Costituente, infatti, decise di non inserire nella Carta la materia
>elettorale. Agli atti si legge come il sistema elettorale sia stato
>considerato inevitabilmente fluttuante, e cioè variabile rispetto ai
>mutamenti storico-politici nel breve periodo. 
>Prendere posizione sul referendum in base al sistema elettorale vigente
>pare, pertanto, del tutto illogico. Ad oggi l’Italicum è al vaglio della
>Consulta; nei giorni passati, inoltre, si è raggiunto un accordo di massima
>sulla sua modifica e non potremmo, certo, sapere, cosa accadrà in caso di
>nuove elezioni, qualora alla vittoria del no seguisse una crisi di Governo.
>Tutto ciò non toglie l’ovvia considerazione che la materia elettorale sia
>direttamente connessa alla nostra architettura costituzionale. Tanto che,
>sosteneva Calamandrei, i lavori dell’Assemblea fecero sempre implicito
>riferimento al modello proporzionale.
>Orbene, da circa vent’anni in Italia si è optato per sistemi elettorali
>misti o proporzionali con correttivi maggioritari (l’Italicum, attualmente
>in vigore, conferma questa tendenza).
>Da qui, un motivo ulteriore per sostenere l’urgenza di una riforma che
>prenda atto del mutato contesto politico, intervenendo sul quorum
>deliberativo per l’elezione del Presidente della Repubblica (innalzandolo) e
>sulla nomina parlamentare dei giudici della Consulta (La Camera ne esprimerà
>soltanto tre, gli altri due saranno nominati dal Senato). E’ quindi
>necessario concentrarsi sulle modifiche apportate dalla riforma,
>considerando come non vi sia alcun pericolo di deriva autoritaria laddove,
>addirittura, si opera un rinforzo degli organi di garanzia, proprio alla
>luce della mutevolezza dei sistemi elettorali.
>
>Cordialmente. Giancarlo Avenati Bassi 
>
>
>
>
>
>-----Messaggio originale-----
>Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Allegra Stracuzzi
>Inviato: domenica 20 novembre 2016 11:07
>A: 'Giudice Manna'; 'area aperta'
>Oggetto: [Area] R: referendum costituzionale
>
>Aggiungo la versione video 
>
>Tommaso Montanari https://youtu.be/yzxqqZV62zA
>
>
>-----Messaggio originale-----
>Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Giudice Manna
>Inviato: domenica 20 novembre 2016 10:40
>A: 'area aperta' <area a areaperta.it>
>Oggetto: [Area] referendum costituzionale
>
>Penso sia un link interessante, da cui trarre ulteriori argomenti a favore
>del NO
>
> 
>
>http://download.kataweb.it/micromega/cosino.pdf
>
> 
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>_______________________________________________
>Area mailing list
>Area a areaperta.it
>http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
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>_______________________________________________
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>http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
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