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Carlo Brusco c.brusco a alice.it
Mar 22 Nov 2016 21:29:10 CET


Mi sembra veramente singolare che, per una riforma costituzionale di così
vaste dimensioni, ci si ponga il problema se la riforma sia di destra o di
sinistra.

 

Le riforme costituzionali riguardano tutti e dovrebbero essere condivise
dalla più ampia fascia possibile di posizioni politiche. Se i costituenti
avessero ragionato con questa logica non avremmo una costituzione condivisa
(anche dal PD che nel programma delle ultime elezioni la presentava quasi
come immodificabile). Un’ampia riforma, come quella oggi approvata, avrebbe
dovuto inoltre formare oggetto di esame da parte di un organo che non fosse
eletto col sistema maggioritario: questo sistema può valere per garantire la
governabilità non per modificare le regole della convivenza civile  tra i
cittadini.

 

Quando il congresso Usa (nel 1913 !) decise di approvare il XVII emendamento
– che rendeva il Senato elettivo a suffragio universale (in precedenza erano
scelti dai parlamenti locali: vi dice niente ?) - fece una scelta di destra
o di sinistra ? Ovvero fece una scelta di democrazia mentre la riforma su
cui dobbiamo votare ne fa una opposta ?

 

Né si dica che questa scelta è giustificata dall’eliminazione del
bicameralismo perfetto perché il bicameralismo perfetto rimane per le più
rilevanti funzioni legislative (modifica della Costituzione, leggi
costituzionali e politica europea: vi sembra poco ?) e per l’elezione del
presidente della Repubblica. Non solo interviene quindi (al di là del
problema della maggioranza prevista) nella scelta del più importante organo
di garanzia ma addirittura si sceglie (da solo!) ben due componenti
dell’altro fondamentale organo di garanzia, la Corte costituzionale,
alterandone inevitabilmente l’equilibrio.

 

Anche la riforma Berlusconi del 2005 – pur se le sue competenze erano state
ridotte a quelle riguardanti gli enti territoriali – prevedeva l’elezione
del Senato a suffragio universale. Era di destra o di sinistra questa scelta
(che, tra l’altro, riduceva sensibilmente il numero di deputati e senatori)
? E questa riforma prevedeva anche un sistema di composizione dei contrasti
che residuavano, pur dopo la drastica riduzione delle competenze, nella
restante legislazione in cui rimaneva la competenza del Senato.

 

Saluti a tutti.

 

Carlo Brusco

 

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