[Area] R: Re: R: R: R: R: vi sono ragioni di sinistra per votare si

Valentino Lenoci valenoci a alice.it
Gio 24 Nov 2016 19:25:40 CET


In questi giorni sto partecipando a diversi incontri/dibattiti sul
referendum, sostenendo le ragioni del NO (uno l'ho anche organizzato nella
mia città con la partecipazione di Armando Spataro, che ringrazio ancora per
la disponibilità, e di Luciano Canfora).
La materia mi appassiona e penso che sia un dovere dei giuristi denunciare
le incongruenze e le criticità di questa riforma, la cui approvazione
determinerà, di fatto, in combinato disposto con la legge elettorale, una
abnorme concentrazione di poteri in capo al Presidente del Consiglio
(chiunque esso sia, non importa), che non ha eguali in Occidente.
Peraltro, c'è una "questione pregiudiziale" che secondo me risolve la
questione in via preliminare: la totale mancanza di legittimazione
(politica, se non  anche giuridica) di questo Parlamento ad approvare una
riforma di questo tipo (47 articoli!).
Questa è una riforma approvata da una maggioranza parlamentare frutto di una
legge incostituzionale, ed è una riforma di parte imposta da una minoranza
alla maggioranza dei cittadini.
Già questo penso che possa bastare.
Valentino Lenoci – Bari.

Da:  Area <area-bounces a areaperta.it> on behalf of giudegregorio
<giudegregorio a alice.it>
Data:  giovedì 24 novembre 2016 08:57
A:  "area a areaperta.it" <area a areaperta.it>
Cc:  'area aperta' <area a areaperta.it>
Oggetto:  [Area] R: Re: R: R: R: R: vi sono ragioni di sinistra per votare
si

E per questo abbiamo bisogno di cambiare in questa misura la Costituzione ?
forse invece questo problema nasce dalla precedente riforma Costituzionale,
quella dell'art. 117, di certo non dal bicameralismo.
Saluti Giuseppe De Gregorio



Inviato da smartphone Samsung Galaxy.

-------- Messaggio originale --------
Da: sefucci a tiscali.it
Data: 24/11/16  08:12  (GMT+01:00)
A: mario ardigo <marioardigo a yahoo.com>
Cc: 'area aperta' <area a areaperta.it>
Oggetto: Re: [Area] R: R: R: R: vi sono ragioni di sinistra per votare si


Forse è il caso di parlare anche dei danni che sta provocando il federalismo
"perfetto" in sanità dove ogni regione va per i fatti suoi !!!
Basta pensare alla storia delle vaccinazioni che tanto danno sta provocando
alla salute della collettività per il diminuito numero dei bambini che si
vaccinano e ciò nonostante possono frequentare la scuola ovvero gli asili
nido.
Buona giornata
S. Fucci


Il 24.11.2016 05:20 mario ardigo ha scritto:
> 
>   Che danni ha provocato il bicameralismo perfetto, o paritario?
> Chiediamocelo.
>   Zagrebelsky sostiene che il rimbalzo tra una Camera e l'altra di disegni di
> legge è stato un caso raro.
>   Ceccanti sostiene che dal 1989 è iniziata un'epoca di riforme
> costituzionali: la maggior parte sono state approvate in questo periodo con
> sistema bicamerale (anche quella in decisione fa parte di questo gruppo). Ma
> non è stato questo l'unico campo delle riforme. Il berlusconismo ha cambiato
> l'Italia. Ne dubitate? Il bicameralismo lo ha limitato in questo: lo possiamo
> considerare un danno? Però, indubbiamente quello delle riforme costituzionali
> è stato il settore più delicato. Quante commissioni "bicamerali" dagli anni
> '80, dalla Bozzi! E poi un nulla di fatto, recriminano i fautori della
> riforma! Ma questo deve essere considerato un danno o invece il risultato
> positivo del meccanismo di protezione dei principi fondamentali congegnato in
> Costituzione? Oggi non abbiamo una costituzione improntata al principi della
> neo-destra. E' un male? In particolare, è un male per gente orientata a
> sinistra?
>  Nel giudicare la riforma dovremmo prescindere dalla legge elettorale per la
> Camera dei deputati, sostengono alcuni. Perché? Gli ideologi della riforma
> sostengono che il loro lavoro comprende due parti: riforma elettorale e
> revisione costituzionale (Ceccanti). Esse sono progettate per funzionare
> insieme. Ma sulla prima gli elettori non sono chiamati (formalmente) a
> pronunciarsi. Questo è un male. Se due cose sono progettate per funzionare
> insieme, allora si poteva scrivere qualcosa sulla legge elettorale anche nella
> riforma nella legge di revisione costituzionale. Non lo si è fatto. Perché?
> Azzardo un'ipotesi, solo un'ipotesi. L'effetto potenziato derivante dalle due
> parti della riforma è indicibile, non esplicitabile. Ma era appunto quello che
> i riformatori (di destra e di sinistra) volevano produrre. Per la destra
> significava produrre un governo di tipo peronista, populista, un modello che
> vediamo incarnato oggi in Putin ed Erdogan. Per la sinistra significava
> produrre un partito che, reso coerente da un governo molto rafforzato e
> riformatore, divenisse egemone al modo inteso da Togliatti, al centro del
> mondo politico, al modo in cui lo era stata la DC ma senza necessità di
> dipendere da una coerenza indotta dall'esterno, dall'apparato ecclesiastico.
> In entrambi i casi i riformatori intendevano farla finita con il bipolarismo,
> in cui, a causa dell'alternanza, ogni coalizione disfaceva il lavoro
> dell'altra, e con le maggioranze risicate in Senato, che avevano frustrato le
> ambizioni riformiste delle opposte parti politiche protagoniste nel
> bipolarismo. Ora è chiaro che entrambi questi obiettivi, di destra e di
> sinistra, sono possibili nel decorso applicativo della riforma costituzionale
> in caso di conferma referendaria. Osservo però che l'obiettivo della sinistra
> appare oggi irraggiungibile per venir meno dell'agente della riforma, del
> partito "a vocazione maggioritaria", portato sull'orlo della scissione. Da
> chi? Il peronismo non è solo di destra. L'incredibile degrado che la politica
> nazionale ha manifestato negli ultimi giorni, in cui i maggiori attori
> politici appaiono aver seguito fedelmente la lezione trumpiana, è un ambiente
> ostile, in particolare,  per chi si è formato nel mondo dei comunisti italiani
> e di chi, più giovane, ne ha comunque raccolto la lezione di etica politica e
> di impegno sociale. Estromessa questa componente si apre la via a un peronismo
> di sinistra.
>   La nuova legge c'è. Nel caso di conferma referendaria della revisione
> costituzionale le due parti della riforma lavoreranno insieme. Dati gli
> sviluppi politici degli ultimi mesi è verosimile che producano una specie di
> peronismo. Non era questo, naturalmente, lo scopo degli ideologi della
> riforma. La riforma è stata pensata per un PD partito maggioritario. Ma la
> storia ha corso velocemente in quest'ultimo anno e mezzo. Chi ha scritto la
> riforma si è formato in un'altra epoca, ha più o meno la mia età, ed è
> abituato a ragionare su tempi molto più lunghi, per fasi storiche. Chi poteva
> immaginare, quando tutto è partito, nel 2011 (non 70 anni fa, né 40, né 20),
> una politica come quella che c'è attualmente?
>   Dicono che la legge elettorale sarà, poi, modificata perché c'è un accordo
> politico in tal senso. Dicono che, poi, forse, sarà modificata da una sentenza
> della Corte Costituzionale. Intanto c'è ed è progettata per lavorare insieme
> alla revisione costituzionale. Se però la revisione costituzionale verrà
> confermata, perché mai il futuro peronismo, di destra o di sinistra, dovrebbe
> modificarla, tagliandosi le ali? Dicono che c'è un patto scritto per farlo;
> alcune righe sembra. Ma certi patti nell'era contemporanea sembrano scritti
> sull'acqua. Vedete, ad esempio, quanto è durato il Patto del Nazareno,
> indicibile all'origine tanto che, a mia memoria, non ne sono mai stati resi
> noti i contenuti. L'accordo di revisione della legge elettorale, che  è stato
> raggiunto in un solo partito, contiene tante e tali clausole di riserva, pur
> in uno stringato testo, da poter essere rapidamente superato, nell'era nuova.
> E la Corte Costituzionale. Chi lo sa come deciderà? Noi però, al referendum,
> dobbiamo decidere ora.
>  La revisione costituzionale accresce le garanzie per le opposizioni,
> sostengono i fautori della riforma. Non è però progettata per questo. Lo grida
> ad alta voce Renzi: "non sono fatto per governicchi e inciuci". E chiama
> governicchi e inciuci i governi di coalizione che sono stati efficacemente
> contrastati dalle opposizioni, nel sistema pre-riforma, sia nell'era DC che in
> quella bipolare. Ma propriamente non si trattò solo di "contrasti". De Gasperi
> definì la DC un partito di centro che "guardava" verso sinistra. Attraverso le
> sue componenti cristiano sociali (la DC era una federazione di partiti) la DC
> fu sempre collegata alle opposizioni socialiste e comuniste, in particolare
> attraverso una rete di fitte relazioni personali risalenti al patto
> resistenziale. L'evoluzione del sistema politico italiano  tra il 1948 e il
> 1980 fu determinata da queste dinamiche. Anche nel sistema bipolare
> sopravvisse, in misura molto minore qualcosa di simile: lì certe relazioni
> erano basate sul cattolicesimo politico. Tutto questo è destinato a finire. Il
> partito maggioritario e il suo governo si mangeranno tutto. E se uno è di
> sinistra e pensa che sarà la sinistra egemone, perché dovrebbe essere timoroso
> di questo sviluppo? Certo: potrebbe divenire egemone un peronismo di sinistra.
> E' più prudente però ragionare sulla base dell'ipotesi opposta, che potrebbe
> realizzarsi. In definitiva siamo nell'era Trump-Putin.
>  Ci sono, in definitiva, ragioni di sinistra per votare SI'? Se uno pensa a un
> peronismo di sinistra, ci sono. Credo però che, oggettivamente, mi pare
> un'ipotesi sempre più improbabile. Ma soprattutto: veramente vogliamo un
> peronismo in Italia, di destra o di sinistra?
> Mario Ardigò - Roma
>  
>  
> 
> 
>  Il Mercoledì 23 Novembre 2016 19:12, Stigliano Domenico ha scritto:
> 
> 
> ​carissimi colleghi
> nel merito ci sono fondatissime ragioni per votare "si"
> e altrettanto fondatissime ragioni per votare "no" (quelle esposte da Spataro
> mi sembrano le più pertinenti);
> ma il voto ha assunto un rilievo quasi esclusivamente politico e dunque credo
> che sia necessario votare sì, non per difendere Renzi (che ha sicuramente
> tanti difetti, ma non mi pare un futuro presidente di una "democratura") ma
> perché questo paese non può permettersi di restare immobile, ostaggio delle
> consorterie più retrive.
> Domenico Stigliano
> Corte di appello di Bologna
> 
> Da: Area per conto di Giancarlo Avenati Bassi
> Inviato: mercoledì 23 novembre 2016 12:57
> A: Guida Marco; Spataro Armando; Giovagnoli Paolo
> Cc: 'area aperta'
> Oggetto: [Area] R: R: R: R: vi sono ragioni di sinistra per votare si
>  
> Gli ultimi interventi dimostrano che parte di chi è per il no, non solo non
> condivide questa riforma, ma ritiene non vi sia bisogno di alcuna riforma.
> Ma allora si è presi tutti un abbaglio?
> Alla rielezione di  NAPOLITANO tutte le forze politiche e tutti i commentatori
> politici si dicevano d’accordo sulla necessità di una riforma costituzionale e
> non solo di una riforma elettorale.
> Non mi ricordo di aver letto posizioni di dissenso a tale orientamento su
> questa m.l.    
>  
>  
> Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Dott. Marco Guida
> Inviato: mercoledì 23 novembre 2016 12:49
> A: 'Armando Spataro'; 'Paolo Giovagnoli'
> Cc: 'area aperta'
> Oggetto: [Area] R: R: R: vi sono ragioni di sinistra per votare si
>  
>  
> A mio modesto avviso quando si parla di “governabilità” intesa come
> maggioranza che possa assecondare le linee del Governo dalla stessa espresso,
> si confonde il profilo costituzionale con quello meramente elettorale.
> E’ la legge elettorale che consente di avere maggioranze parlamentari stabili.
> Se poi in una maggioranza si aprono crepe perché non si è d’accordo su qualche
> provvedimento, la Costituzione non c’entra nulla. La recente esperienza (vedi
> Governo Berlusconi) dimostra che pur avendo la legge elettorale
> garantito ampie maggioranze, le stesse non hanno retto alla prova di proposte
> di legge ritenute “opinabili”.
> Non credo che sia un problema di bicameralismo perfetto, navetta etc.
> Marco Guida
> Tribunale di Bari
>  
>  
>  
> Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Armando Spataro
> Inviato: mercoledì 23 novembre 2016 11:13
> A: 'Paolo Giovagnoli'; sefucci a tiscali.it
> Cc: 'Allegra Stracuzzi'; 'area aperta'
> Oggetto: [Area] R: R: vi sono ragioni di sinistra per votare si
>  
> Caro Paolo, ma quello che dici non si può perseguire con un premio di
> maggioranza artificiale e gonfiato come ha già detto la Consulta (sent. N.
> 1/2014): non è compatibile con l’equilibrio democratico e tradisce il
> principio di rappresentanza collegato all’esercizio del diritto di elettorato
> attivo dei cittadini (cuore di ogni democrazia)!
> Armando
>  
> Da: Paolo Giovagnoli [mailto:paolo.giovagnoli a giustizia.it]
> Inviato: mercoledì 23 novembre 2016 10:52
> A: 'Spataro Armando'; sefucci a tiscali.it
> Cc: 'Allegra Stracuzzi'; 'area aperta'
> Oggetto: R: [Area] R: vi sono ragioni di sinistra per votare si
>  
> Si in effetti a me sembra che questo punto sia il cuore del problema e della
> scelta da fare: se la democrazia consista nel poter bloccare i comportamenti e
> le azioni del governo che si ritengono contrari ai propri principi o
> interessi oppure  se consista nel far governare il gruppo che è stato
> preferito dagli elettori per il periodo in cui è stato eletto e poi decidere
> alle successive elezioni per chi votare. E’ chiaro che semplifico molto, ma io
> preferisco nettamente la seconda soluzione e credo che il Paese ne abbia
> bisogno per poter concorrere alla pari con paesi civili e democratici
> (Francia, Regno Unito, Stati Uniti ecc) dove la mattina dopo le elezioni si sa
> chi governerà e dove il governo ha il potere per governare.
>  
> Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Spataro Armando
> Inviato: martedì 22 novembre 2016 20:10
> A: sefucci a tiscali.it
> Cc: Allegra Stracuzzi; area aperta
> Oggetto: Re: [Area] R: vi sono ragioni di sinistra per votare si
>  
> È bene, peró, ricordare anche che varie leggi-vergogna sono state bloccate
> grazie al bicameralismo dopo l'approvazione con voto di fiducia da un ramo del
> Parlamento.
> Se fosse stato in vigore il sistema che si vuol imporre al Paese quelle leggi
> sarebbero oggi in vigore.
> Alla faccia del brand pubblicitario secondo cui la riforma non riguarda la
> tutela dei diritti dei cittadini.
> Ed altri esempi riguardanti settori diversi da quello della giustizia
> potrebbero essere fatti
> A. Sp.
> 
>  Inviato da iPhone
> 
>  Il giorno 22 nov 2016, alle ore 17:53, "sefucci a tiscali.it"
> <sefucci a tiscali.it> ha scritto:
>> Per quanto mi riguarda è sufficiente ricordare il potere di interdizione che
>> hanno esercitato (e continuano ad esercitare) alcuni partiti che pur avendo
>> una forza elettorale molto limitata hanno potuto bloccare l'approvazione di
>> alcune leggi  che andavano contro i loro interessi personali proprio
>> sfruttando la necessità di un doppio passaggio legislativo (Camera-Senato)
>> imposto dal bicameralismo perfetto, doppio passaggio che crea occasioni per
>> negoziare a prescindere dall'interesse generale.
>>  SF
>> Il 22.11.2016 17:41 u.nannucci a alice.it ha scritto:
>>> puoi precisare quali danni ha provocato il bicameralismo perfetto? la storia
>>> del ritardo determinato dal doppio passaggio non è stata adeguatamente
>>> smentita da chi ha voluto vedere i dati statistici?
>>> grazie
>>> nannucci
>>>  
>>> From: sefucci a tiscali.it
>>> Sent: Tuesday, November 22, 2016 5:32 PM
>>> To:  Giancarlo Avenati Bassi <mailto:giancarlo.avenatibassi a giustizia.it>
>>> Cc: 'Allegra Stracuzzi' <mailto:a.stracuzzi a stracuzzi.it>  ; 'area aperta'
>>> <mailto:area a areaperta.it>
>>> Subject: Re: [Area] R: vi sono ragioni di sinistra per votare si
>>>  
>>> Come effettivamente funzionerà una legge (anche questa), lo si potrà vedere
>>> solo se e quando verrà approvata e applicata.
>>>  Fermo restando che tutte le critiche legittimamente formulate devono essere
>>> esaminate senza preconcetti, temo che alcune posizioni non tengono conto del
>>> danno che il bicameralismo perfetto ha provocato finora e può provocare in
>>> futuro.
>>>  Una realtà politica frammentata, come quella italiana, è stata prodotta
>>> anche da questo sistema costituzionale, oltre che da leggi elettorali che
>>> hanno incoraggiato la frammentazione dei partiti alcuni dei quali su base
>>> strettamente "personale".
>>>  Sergio Fucci
>>> Il 22.11.2016 16:58 Giancarlo Avenati Bassi ha scritto:
>>>> E secondo te, chi sta fuori lo fa per caso o perché  in questo modo
>>>> consente
>>>> la elezione di un presidente non sgradito?
>>>>  
>>>>  La riforma è stata fatta proprio  nella previsione  che una o più forze
>>>> politiche possano essere contrarie a qualsiasi candidatura e bloccare anche
>>>> per sempre l'elezione del presidente.
>>>>  Prevedere che se le forze di opposizione stanno  fuori dall'aula, chi è
>>>> dentro possa eleggere un presidente sblocca il sistema e consente alle
>>>> forze
>>>> di opposizione di decidere se   entrare e votare un proprio candidato o se
>>>> stare fuori e consentire alla maggioranza di eleggere il presidente .
>>>>  Anche in tal  caso sarebbe un presidente di tutti, perché eletto con
>>>> l'astensione di un gruppo che esce dall'aula.
>>>> E' una forma raffinata di democrazia, che consente alla parte che non vuole
>>>> compromettersi  con il proprio elettorato, di influire comunque
>>>> sull'elezione del presidente.
>>>>  Come accadde con la non sfiducia al governo Andreotti nel 1976 quando il
>>>> P.C.I si astenne uscendo al senato dall'aula.  La maggioranza quindi
>>>> dovrebbe cercare un nome che ottenga che le opposizioni si astengano
>>>> uscendo
>>>> dall'aula. 
>>>>  
>>>> Se invece la minoranza entra nell'aula e vota il suo candidato,   quello
>>>> della maggioranza non passa. Ma la maggioranza potrebbe sbloccare la
>>>> situazione votando a sua volta quello delle minoranza.  O addirittura
>>>> uscire.
>>>> Il caso non è peregrino. Per esempio  quando il Movimento 5 stelle
>>>> candidava
>>>> Rodotà,  poteva o uscire o insistere su Rodotà ed il P.D. avrebbe potuto
>>>> anche lui votare Rodotà.
>>>>  
>>>> L'equivoco è ignorare che,  data una regola, le forze politiche si
>>>> atteggino
>>>> di conseguenza. Quindi se il quorum è sui presenti le forze politiche
>>>> valuteranno se presenziare o no e consentire quindi o meno l'elezione di un
>>>> presidente proposto da altri.
>>>> Nessuna deriva autoritaria, ma una possibilità in più per l'opposizione di
>>>> graduare la propria influenza.
>>>> Giancarlo    
>>>>  
>>>>  
>>>> -----Messaggio originale-----
>>>> Da: Allegra Stracuzzi [mailto:a.stracuzzi a stracuzzi.it]
>>>> Inviato: martedì 22 novembre 2016 14:43
>>>> A: 'Giancarlo Avenati Bassi'; 'Giudice Manna'; 'area aperta'
>>>> Oggetto: R: [Area] vi sono ragioni di sinistra per votare si
>>>>  
>>>> Per amor di verita'....la riforma non innalza il quorum per il Presidente
>>>> della Repubblica, bensi' lo abbassa, riducendolo, dalla settima votazione,
>>>> alla maggioranza dei tre quinti dei votanti (quindi basta che poche persone
>>>> non si presentino e se lo elegge la maggioranza da sola!)
>>>>  
>>>> Nuovo art. 83
>>>> L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a
>>>> maggioranza di due terzi della assemblea. Dal quarto scrutinio è
>>>> sufficiente
>>>> la maggioranza dei tre quinti dell'assemblea. Dal settimo scrutinio è
>>>> sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei votanti.
>>>>  
>>>> art. 83 vigente
>>>> L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a
>>>> maggioranza di due terzi dell'assemblea.
>>>> Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.
>>>>  
>>>> A. Stracuzzi
>>>>  
>>>> -----Messaggio originale-----
>>>> Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Giancarlo Avenati
>>>> Bassi
>>>> Inviato: lunedì 21 novembre 2016 13:28
>>>> A: 'Allegra Stracuzzi' <a.stracuzzi a stracuzzi.it>; 'Giudice Manna'
>>>> <giudicemanna a virgilio.it>; 'area aperta' <area a areaperta.it>
>>>> Oggetto: [Area] vi sono ragioni di sinistra per votare si
>>>>  
>>>> Carissimi, sono iscritto da anni alla m.l. di Area, ma non ho mai inviato
>>>> nessun messaggio e non ho mai partecipato a nessun dibattito. Un po' per
>>>> timidezza, un po' perché non avevo tempo, un po' perché non mi sentivo
>>>> all'altezza.
>>>>  
>>>> Oggi mi decido a scrivere del referendum non perché abbia la presunzione di
>>>> dire cose mai dette o l'ambizione di convincere qualcuno, ma per far
>>>> presente che non necessariamente chi voterà "si"  rinnegherà il suo essere
>>>> di sinistra.
>>>>  
>>>> L'altra sera ero a cena con un notaio, il quale mi diceva che avrebbe
>>>> votato
>>>> "no" , facendomi presente che tutti i privilegi del notariato sarebbero
>>>> stati più al sicuro con il bicameralismo perfetto che con la nuova
>>>> costituzione.  Vi ricordate le "lenzuolate" di Bersani ?  Ebbene, tra
>>>> l'approvazione alla camera, la trasmissione  al senato, il ritorno alla
>>>> camera, le lobbyes le hanno bloccate e svuotate.
>>>> Ogni corporazione si troverebbe di colpo vulnerabile: i tassisti, i
>>>> farmacisti, i titolari di pubbliche concessioni ecc.
>>>>  
>>>> Il discorso che secondo me va valutato è proprio questo: il bicameralismo
>>>> perfetto non consente nessun cambiamento, non consente nessuna eliminazione
>>>> delle rendite di posizione e dei privilegi acquisiti, non consente nessun
>>>> superamento delle diseguaglianze.
>>>> Certo, mi si obietterà, nello stesso modo impedisce lo smantellamento del
>>>> sistema di garanzie e di diritti costruito nel secolo scorso. E' vero, ma
>>>> alla fine dobbiamo verificare se il ruolo della sinistra oggi sia quello di
>>>> conservare i territori già conquistati o continuare a conquistarne di
>>>> nuovi.
>>>> Se ci sia più da difendere che da conquistare.    Ci sono tanti  versanti
>>>> sui quali si è all'anno zero sui quali si porterebbe finalmente incidere.
>>>> Non siamo stanchi di votare partiti che presentano completissimi programmi
>>>> di governo, sapendo che sono del tutto irrealizzabili?
>>>>   
>>>> La riforma costituzionale è mal fatta, è ' vero, ma questo è anche il segno
>>>> di come il bicameralismo imponga una ricerca del compromesso che alla fine
>>>> snatura ogni legge. Molti concordano che fosse meglio scritta la prima
>>>> proposta del governo, piuttosto che la riforma poi licenziata dal
>>>> parlamento, dopo una doppia lettura.  E' possibile però fare in tempi
>>>> prossimi una riforma scritta meglio?  E con chi?. Come non vedere che
>>>> nessuna forza politica oggi vuole concedere il merito all'altra di portare
>>>> a
>>>> compimento una riforma che sia una?
>>>>  
>>>> Bisogna poi considerare che una parte dello schieramento del no è ispirato
>>>> all'antipolitica e che la vittoria del no finirà per ingrandire le schiere
>>>> di chi smetterà di sperare che il sistema tradizionale abbia in sé la
>>>> capacità di riformarsi. Tutto questo non illudiamoci, non porterà risultati
>>>> buoni né per la sinistra né per l'Italia.
>>>> La prossima riforma costituzionale non lo farà più Renzi, la farà un Trump
>>>> italiano.
>>>> Ci salveranno i professori  da una riforma targata Briatore?
>>>> Tutto questo dico, sapendo che non convincerò nessuno   a cambiare idea, ma
>>>> perché trovo francamente eccessivo che  chi opta per il no abbia
>>>> l'atteggiamento di chi stia salvando l'Italia e  la democrazia e non esiti
>>>> ad esprimere netta disistima verso chi propende per il si.
>>>>    
>>>> Nel merito pur stando io molto sulle generali, mi sembra di dover
>>>> sdrammatizzare le argomentazioni  comparse su questa m.l.  a partuie da
>>>> quelle di Imperato
>>>>   
>>>> Il contributo di Marco Imperato ripercorre alcune tra le argomentazioni più
>>>> in voga del cosiddetto "fronte del no". Per maggiore chiarezza le tratterò
>>>> sinteticamente, una per una.
>>>> 1-      Il metodo di discussione e approvazione della riforma.
>>>> La proposta iniziale presentata al Parlamento, vedeva il coinvolgimento
>>>> delle due principali forze politiche del Paese: pd e pdl. In seguito
>>>> all'elezione del Presidente Mattarella, per motivi del tutto estranei al
>>>> contenuto del ddl costituzionale, il pdl decise di bloccare il progetto di
>>>> riforma, prendendo posizione contraria.
>>>> La scelta del Governo è stata, dunque, quella di sottoporre al Parlamento
>>>> un
>>>> ddl che già presentava importanti punti di convergenza (oltre che
>>>> riflessioni ereditate dal lavoro di ben tre commissioni bicamerali e dei
>>>> gruppi di costituzionalisti interpellati dal Presidente Napolitano prima, e
>>>> da Letta poi).
>>>> La discussione è durata due anni e ha dato luogo a modifiche profonde del
>>>> testo iniziale (con riguardo al nuovo senato, tra le tante).
>>>> La legge costituzionale è stata approvata a maggioranza assoluta in seconda
>>>> votazione cosicchè, ex art. 138 Cost., si è ricorsi al referendum
>>>> oppositivo, nel solco del dettato costituzionale.
>>>> Questo, naturalmente, per quanto attiene alla forma, certamente rispettata.
>>>> Veniamo ora alla sostanza, con alcune precisazioni.
>>>> Sostiene Imperato come il Parlamento, eletto con legge elettorale
>>>> dichiarata
>>>> illegittima, non avesse l'autorevolezza per approvare una riforma così
>>>> ampia. Opinione senz'altro rispettabile ma eminentemente politica, dal
>>>> momento che senatori e deputati, a seguito della sentenza 1/2014, sono
>>>> rimasti pienamente legittimati.
>>>> L'opinione politica contraria considera la riforma della Costituzione più
>>>> che mai urgente, per i motivi che si avrà modo di spiegare in seguito.
>>>> Pertanto, approva la scelta di un Governo che, in ossequio alle promesse
>>>> fatte in sede di rielezione del Presidente Napolitano, si è proposto di
>>>> avviare la discussione in Parlamento, senza cedere al ricatto del pdl
>>>> (medesima dinamica affossò la bicamerale D'Alema del 1997).
>>>>  
>>>> 2-      Nuovo Senato.
>>>> Frutto di un compromesso al ribasso tra la dc e il pci, il Senato italiano
>>>> può definirsi, fin dal 1948, un "personaggio in cerca d'autore": seppur
>>>> adibito alle medesime funzioni della Camera dei Deputati, presenta infatti
>>>> sostanziali differenze quanto alla sua composizione:
>>>> -          I senatori sono eletti su base regionale e debbono avere più di
>>>> quarant'anni;
>>>> -           circa 4 milioni di elettori sono esclusi dal voto
>>>> (diciotto-venticinquenni).
>>>> Tali peculiarità contribuiscono alla formazione di maggioranze falsate,
>>>> molto spesso dirette a garantire la sopravvivenza dell'esecutivo, più che a
>>>> sostenere l'attuazione di un preciso programma politico.
>>>> Di talché, non solo il Senato non costituisce un effettivo contropotere ma
>>>> concorre alla costituzione di Governi fortemente instabili (più di sessanta
>>>> in soli settant'anni di Repubblica).
>>>> Da qui l'urgenza di una riforma che attribuisca al Senato una nuova veste,
>>>> anche nell'ottica di un bilanciamento con la necessaria modifica del titolo
>>>> V della Costituzione.
>>>> Una Camera dei territori che si faccia interprete dei rapporti tra Comuni,
>>>> Regioni, Stato e Unione Europea e con competenze (tra le altre) che si
>>>> estendono al controllo sull'attuazione delle leggi nonché sulle nomine
>>>> governative, potrebbe effettivamente divenire quel "contropotere" oggi
>>>> tanto
>>>> invocato. 
>>>> Pertanto, la tesi di Imperato, secondo cui una modifica del Senato
>>>> costituirebbe un vulnus democratico, non è condivisibile.
>>>> Se da un lato non si può prescindere dal confronto politico, va rammentato
>>>> altresì come le istituzioni siano tenute a fornire adeguate risposte ai
>>>> cittadini: una moltiplicazione dei centri di spesa e di decisione non
>>>> garantisce la qualità della vita democratica; ben sarebbe possibile,
>>>> altrimenti, immaginare tre, quattro o cinque Senati, tutti con le medesime
>>>> funzioni.
>>>>  
>>>> 3          La legge elettorale.
>>>> La legge elettorale, come noto, non sarà oggetto del referendum.
>>>> L'Assemblea
>>>> Costituente, infatti, decise di non inserire nella Carta la materia
>>>> elettorale. Agli atti si legge come il sistema elettorale sia stato
>>>> considerato inevitabilmente fluttuante, e cioè variabile rispetto ai
>>>> mutamenti storico-politici nel breve periodo.
>>>> Prendere posizione sul referendum in base al sistema elettorale vigente
>>>> pare, pertanto, del tutto illogico. Ad oggi l'Italicum è al vaglio della
>>>> Consulta; nei giorni passati, inoltre, si è raggiunto un accordo di massima
>>>> sulla sua modifica e non potremmo, certo, sapere, cosa accadrà in caso di
>>>> nuove elezioni, qualora alla vittoria del no seguisse una crisi di Governo.
>>>> Tutto ciò non toglie l'ovvia considerazione che la materia elettorale sia
>>>> direttamente connessa alla nostra architettura costituzionale. Tanto che,
>>>> sosteneva Calamandrei, i lavori dell'Assemblea fecero sempre implicito
>>>> riferimento al modello proporzionale.
>>>> Orbene, da circa vent'anni in Italia si è optato per sistemi elettorali
>>>> misti o proporzionali con correttivi maggioritari (l'Italicum, attualmente
>>>> in vigore, conferma questa tendenza).
>>>> Da qui, un motivo ulteriore per sostenere l'urgenza di una riforma che
>>>> prenda atto del mutato contesto politico, intervenendo sul quorum
>>>> deliberativo per l'elezione del Presidente della Repubblica (innalzandolo)
>>>> e
>>>> sulla nomina parlamentare dei giudici della Consulta (La Camera ne
>>>> esprimerà
>>>> soltanto tre, gli altri due saranno nominati dal Senato). E' quindi
>>>> necessario concentrarsi sulle modifiche apportate dalla riforma,
>>>> considerando come non vi sia alcun pericolo di deriva autoritaria laddove,
>>>> addirittura, si opera un rinforzo degli organi di garanzia, proprio alla
>>>> luce della mutevolezza dei sistemi elettorali.
>>>>  
>>>> Cordialmente. Giancarlo Avenati Bassi
>>>>  
>>>>  
>>>>  
>>>>  
>>>>  
>>>> -----Messaggio originale-----
>>>> Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Allegra Stracuzzi
>>>> Inviato: domenica 20 novembre 2016 11:07
>>>> A: 'Giudice Manna'; 'area aperta'
>>>> Oggetto: [Area] R: referendum costituzionale
>>>>  
>>>> Aggiungo la versione video
>>>>  
>>>> Tommaso Montanari https://youtu.be/yzxqqZV62zA
>>>>  
>>>>  
>>>> -----Messaggio originale-----
>>>> Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Giudice Manna
>>>> Inviato: domenica 20 novembre 2016 10:40
>>>> A: 'area aperta' <area a areaperta.it>
>>>> Oggetto: [Area] referendum costituzionale
>>>>  
>>>> Penso sia un link interessante, da cui trarre ulteriori argomenti a favore
>>>> del NO
>>>>  
>>>>  
>>>>  
>>>> http://download.kataweb.it/micromega/cosino.pdf
>>>>  
>>>>  
>>>>  
>>>>  
>>>>  
>>>>  
>>>> _______________________________________________
>>>> Area mailing list
>>>> Area a areaperta.it
>>>> http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
>>>>  
>>>>  
>>>> _______________________________________________
>>>> Area mailing list
>>>> Area a areaperta.it
>>>> http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
>>>>  
>>>>  
>>>>  
>>>> _______________________________________________
>>>> Area mailing list
>>>> Area a areaperta.it
>>>> http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
>>> 
>>> 
>>> 
>>>  Con Smart 3 Giga a 9 euro/4 sett navighi veloce, chiami e invii SMS dal tuo
>>> smartphone verso tutti i fissi e mobili in Italia. Passa a Tiscali Mobile!
>>> http://casa.tiscali.it/mobile/
>>>  
>>>  
>>> 
>>> _______________________________________________
>>>  Area mailing list
>>> Area a areaperta.it
>>> http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
>> 
>> 
>> 
>>  Con Smart 3 Giga a 9 euro/4 sett navighi veloce, chiami e invii SMS dal tuo
>> smartphone verso tutti i fissi e mobili in Italia. Passa a Tiscali Mobile!
>> http://casa.tiscali.it/mobile/
>> _______________________________________________
>>  Area mailing list
>> Area a areaperta.it
>> http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
> 
> _______________________________________________
> Area mailing list
> Area a areaperta.it
> http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
> 
> 
_______________________________________________ Area mailing list
Area a areaperta.it 
http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it

-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://mail.areaperta.it/mailman/private/area_areaperta.it/attachments/20161124/33f5428d/attachment.html>


Maggiori informazioni sulla lista Area