[Area] R: vi sono ragioni di sinistra per votare si

thorgiov thorgiov a libero.it
Ven 25 Nov 2016 16:54:43 CET


Toni apocalittici sono stati utilizzati da entrambe le parti. Mettiamola 
così : se vince il SI, non per questo può dirsi che la democrazia in 
Italia sia finita ; se vince il NO, l'Italia comunque non esce dall'euro 
o almeno non esce dall'euro per questo motivo.
FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

Il 25/11/2016 13:41, Gioacchino Romeo ha scritto:
> Molto francamente, e a prescindere da argomentazioni politicamente 
> controvertibili /ad infinitum/ (e senza contare i tanti problemi di 
> diritto che pone l'attuale testo), trovo davvero singolare 
> l'affermazione di una "aggressività del fronte del NO".
> Allora, giusto per rinfrescare la memoria con uno dei tanti eventi 
> recenti (ma ovviamente è solo uno dei tanti, se perfino Mattarella ha 
> sentito il bisogno di convocare il presidente del consiglio per 
> invitarlo ad abbassare i toni: la qual cosa significa, quanto meno, 
> che toni aggressivi e accesi erano, e sono, praticati /hinc et inde/):
> http://www.corriere.it/politica/16_novembre_20/de-luca-inno-clientelismo-70c15218-aefe-11e6-8815-37f3520714e8.shtml.
> Poi capisco che il tifo può far apparire che l'aggressività appartenga 
> solo al versante opposto e non anche al proprio.
> Gioacchino Romeo
>
> Il 25/11/2016 13:11, Manunta Marco ha scritto:
>> Condivido in pieno le pacate considerazioni di Giancarlo Avenati 
>> Bassi e confesso di essere esterrefatto di fronte all’aggressività 
>> del fronte del NO. Vengono prospettati pericoli gravi e incombenti 
>> per la democrazia in conseguenza dell’abolizione del bicameralismo 
>> perfetto. Ma in proposito si trascura completamente l’attuale ruolo 
>> del Parlamento nella funzione legislativa: da anni, ormai, oltre il 
>> 70% delle norme nazionali sono dettate o determinate dalle 
>> Istituzioni comunitarie; cioè, la nostra vita è regolata o 
>> direttamente dalla normativa europea (regolamenti e sentenze della 
>> Corte di Giustizia) o indirettamente (direttive che devono essere 
>> attuate con l’emanazione di opportune norme nazionali). E’, quindi, 
>> chiaro che, rispetto al Parlamento bicamerale disegnato dai 
>> Costituenti, cui era affidato il pressoché totale compito di dettare 
>> le regole e regolare la vita dei cittadini, oggi il ruolo del potere 
>> legislativo si è, di fatto, fortemente ridimensionato. E già qui si 
>> pone un’elementare riflessione: un Parlamento bicamerale con un 
>> numero record di deputati e senatori non sarà, forse, sovradimensionato?
>> Molti si stracciano le vesti sul “vulnus” alla democrazia e sulla 
>> lesione dei diritti fondamentali causati dalla riforma. Nessuno, 
>> però, si pone il problema di come quel 70% di norme eterodeterminate 
>> entra a far parte del nostro ordinamento. Ricordo, come argomento di 
>> riflessione, che fu la Corte Costituzionale con la sentenza n.183 del 
>> 1973 a descrivere e riassumere il meccanismo di adeguamento 
>> “automatico” alla normativa europea ricordando, a proposito del 
>> Trattato allora vigente (ora trasfuso nel nuovo) che “ il secondo 
>> comma dell'art. 189 stabilisce testualmente: /‘Il regolamento ha 
>> portata generale. Esso è obbligatorio in tutti i suoi elementi, e 
>> direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri’”. /In 
>> proposito la Corte ha rilevato che tale meccanismo di adeguamento 
>> automatico “trova sicuro fondamento di legittimità nella disposizione 
>> dell'art. 11 della Costituzione, in base alla quale /‘l'Italia 
>> consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle 
>> limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la 
>> pace e la giustizia fra le Nazioni’/, e quindi  ‘/promuove e 
>> favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo/’”. 
>> In sostanza, quindi, la “generosa” limitazione di sovranità prevista 
>> dall’art.11 è stata prevista dai Costituenti per favorire la pace ed 
>> è tuttora il meccanismo che consente l’adeguamento automatico del 
>> nostro ordinamento; adeguamento che non prevede e non consente alcun 
>> vaglio preventivo o successivo di legittimità costituzionale, come 
>> chiarito dalla stessa Corte nella sentenza n.183.
>> E’ chiaro che l’art.11 non poteva e non può essere modificato, 
>> essendo ricompreso nei sacrosanti principi generali della prima parte 
>> della Costituzione, ma a questo punto non si capisce perché, invece 
>> di gridare all’inaccettabile limitazione della democrazia nazionale 
>> per l’abolizione del bicameralismo perfetto, non ci si occupi 
>> minimamente del deficit di democrazia delle Istituzioni comunitarie, 
>> da cui proviene la stragrande maggioranza delle norme in vigore sul 
>> territorio nazionale. Deficit di democrazia ampiamente denunciato in 
>> passato e solo parzialmente rimosso dal Trattato di Lisbona.
>> Sempre a proposito di democrazia ben poco si parla di un aspetto non 
>> secondario della riforma: le modifiche in tema di referendum e di 
>> leggi di iniziativa popolare. Le novità sono molto importanti, perché 
>> rendono più concreta e attuabile la democrazia diretta. La riduzione 
>> del quorum è fondamentale. Ho attivamente partecipato ai movimenti 
>> per la gestione pubblica del servizio idrico e per il riconoscimento 
>> del diritto all’acqua e quando si è avviata la campagna di raccolta 
>> delle firme per l’abrogazione del Decreto Ronchi, approvato dal 
>> Governo Berlusconi e che imponeva la privatizzazione dei servizi 
>> idrici, era enorme la preoccupazione di non raggiungere il quorum, 
>> nonostante le oltre 1.000.000 di firme ottenute. La grande 
>> partecipazione popolare del 2011 ha scongiurato il pericolo del 
>> fallimento, ma la rilevante riduzione del quorum ora prevista dalla 
>> riforma (nel caso in cui si siano raccolte almeno 800.000 firme), può 
>> assicurare il successo di iniziative importanti, trascurate dai 
>> partiti e osteggiate dai governi (forse l’ultimo referendum tenuto, 
>> sulle “trivelle”, avrebbe avuto un diverso esito).
>> Anche l’obbligo per il Parlamento di esaminare prioritariamente le 
>> proposte di legge di iniziativa popolare tende ad assicurare 
>> l’effettività di un importante strumento di democrazia diretta : 
>> personalmente ho contribuito a predisporre una proposta di legge sul 
>> servizio idrico con raccolta delle firme necessarie. La proposta, che 
>> risale a dieci anni fa, ha attraversato le varie legislature intonsa 
>> e l’esame in commissione è stato avviato solo nella presente 
>> legislatura: una beffa per i cittadini proponenti, che viene 
>> opportunamente corretta con la riforma. Il tutto con buona pace dei 
>> crociati del NO che preferiscono lasciare tutto com’è!
>> *From:* Spataro Armando <mailto:armando.spataro a giustizia.it>
>> *Sent:* Tuesday, November 22, 2016 8:10 PM
>> *To:* sefucci a tiscali.it <mailto:sefucci a tiscali.it>
>> *Cc:* Allegra Stracuzzi <mailto:a.stracuzzi a stracuzzi.it> ; area 
>> aperta <mailto:area a areaperta.it>
>> *Subject:* Re: [Area] R: vi sono ragioni di sinistra per votare si
>> È bene, peró, ricordare anche che varie leggi-vergogna sono state 
>> bloccate grazie al bicameralismo dopo l'approvazione con voto di 
>> fiducia da un ramo del Parlamento.
>> Se fosse stato in vigore il sistema che si vuol imporre al Paese 
>> quelle leggi sarebbero oggi in vigore.
>> Alla faccia del brand pubblicitario secondo cui la riforma non 
>> riguarda la tutela dei diritti dei cittadini.
>> Ed altri esempi riguardanti settori diversi da quello della giustizia 
>> potrebbero essere fatti
>> A. Sp.
>>
>> Inviato da iPhone
>>
>> Il giorno 22 nov 2016, alle ore 17:53, "sefucci a tiscali.it 
>> <mailto:sefucci a tiscali.it>" <sefucci a tiscali.it 
>> <mailto:sefucci a tiscali.it>> ha scritto:
>>
>>> Per quanto mi riguarda è sufficiente ricordare il potere di 
>>> interdizione che hanno esercitato (e continuano ad esercitare) 
>>> alcuni partiti che pur avendo una forza elettorale molto limitata 
>>> hanno potuto bloccare l'approvazione di alcune leggi  che andavano 
>>> contro i loro interessi personali proprio sfruttando la necessità di 
>>> un doppio passaggio legislativo (Camera-Senato) imposto dal 
>>> bicameralismo perfetto, doppio passaggio che crea occasioni per 
>>> negoziare a prescindere dall'interesse generale.
>>> SF
>>>
>>> Il 22.11.2016 17:41 u.nannucci a alice.it <mailto:u.nannucci a alice.it> 
>>> ha scritto:
>>>
>>>> puoi precisare quali danni ha provocato il bicameralismo perfetto? 
>>>> la storia del ritardo determinato dal doppio passaggio non è stata 
>>>> adeguatamente smentita da chi ha voluto vedere i dati statistici?
>>>> grazie
>>>> nannucci
>>>> *From:* sefucci a tiscali.it <mailto:sefucci a tiscali.it>
>>>> *Sent:* Tuesday, November 22, 2016 5:32 PM
>>>> *To:* Giancarlo Avenati Bassi 
>>>> <mailto:giancarlo.avenatibassi a giustizia.it>
>>>> *Cc:* 'Allegra Stracuzzi' <mailto:a.stracuzzi a stracuzzi.it> ; 'area 
>>>> aperta' <mailto:area a areaperta.it>
>>>> *Subject:* Re: [Area] R: vi sono ragioni di sinistra per votare si
>>>> Come effettivamente funzionerà una legge (anche questa), lo si 
>>>> potrà vedere solo se e quando verrà approvata e applicata.
>>>> Fermo restando che tutte le critiche legittimamente formulate 
>>>> devono essere esaminate senza preconcetti, temo che alcune 
>>>> posizioni non tengono conto del danno che il bicameralismo perfetto 
>>>> ha provocato finora e può provocare in futuro.
>>>> Una realtà politica frammentata, come quella italiana, è stata 
>>>> prodotta anche da questo sistema costituzionale, oltre che da leggi 
>>>> elettorali che hanno incoraggiato la frammentazione dei partiti 
>>>> alcuni dei quali su base strettamente "personale".
>>>> Sergio Fucci
>>>>
>>>> Il 22.11.2016 16:58 Giancarlo Avenati Bassi ha scritto:
>>>>
>>>>     E secondo te, chi sta fuori lo fa per caso o perché  in questo modo consente
>>>>     la elezione di un presidente non sgradito?
>>>>
>>>>       La riforma è stata fatta proprio  nella previsione  che una o più forze
>>>>     politiche possano essere contrarie a qualsiasi candidatura e bloccare anche
>>>>     per sempre l'elezione del presidente.
>>>>       Prevedere che se le forze di opposizione stanno  fuori dall'aula, chi è
>>>>     dentro possa eleggere un presidente sblocca il sistema e consente alle forze
>>>>     di opposizione di decidere se   entrare e votare un proprio candidato o se
>>>>     stare fuori e consentire alla maggioranza di eleggere il presidente .
>>>>       Anche in tal  caso sarebbe un presidente di tutti, perché eletto con
>>>>     l'astensione di un gruppo che esce dall'aula.
>>>>     E' una forma raffinata di democrazia, che consente alla parte che non vuole
>>>>     compromettersi  con il proprio elettorato, di influire comunque
>>>>     sull'elezione del presidente.
>>>>       Come accadde con la non sfiducia al governo Andreotti nel 1976 quando il
>>>>     P.C.I si astenne uscendo al senato dall'aula.  La maggioranza quindi
>>>>     dovrebbe cercare un nome che ottenga che le opposizioni si astengano uscendo
>>>>     dall'aula.
>>>>       
>>>>     Se invece la minoranza entra nell'aula e vota il suo candidato,   quello
>>>>     della maggioranza non passa. Ma la maggioranza potrebbe sbloccare la
>>>>     situazione votando a sua volta quello delle minoranza.  O addirittura
>>>>     uscire.
>>>>     Il caso non è peregrino. Per esempio  quando il Movimento 5 stelle candidava
>>>>     Rodotà,  poteva o uscire o insistere su Rodotà ed il P.D. avrebbe potuto
>>>>     anche lui votare Rodotà.
>>>>
>>>>     L'equivoco è ignorare che,  data una regola, le forze politiche si atteggino
>>>>     di conseguenza. Quindi se il quorum è sui presenti le forze politiche
>>>>     valuteranno se presenziare o no e consentire quindi o meno l'elezione di un
>>>>     presidente proposto da altri.
>>>>     Nessuna deriva autoritaria, ma una possibilità in più per l'opposizione di
>>>>     graduare la propria influenza.
>>>>     Giancarlo
>>>>
>>>>
>>>>     -----Messaggio originale-----
>>>>     Da: Allegra Stracuzzi [mailto:a.stracuzzi a stracuzzi.it <mailto:a.stracuzzi a stracuzzi.it>]
>>>>     Inviato: martedì 22 novembre 2016 14:43
>>>>     A: 'Giancarlo Avenati Bassi'; 'Giudice Manna'; 'area aperta'
>>>>     Oggetto: R: [Area] vi sono ragioni di sinistra per votare si
>>>>
>>>>     Per amor di verita'....la riforma non innalza il quorum per il Presidente
>>>>     della Repubblica, bensi' lo abbassa, riducendolo, dalla settima votazione,
>>>>     alla maggioranza dei tre quinti dei votanti (quindi basta che poche persone
>>>>     non si presentino e se lo elegge la maggioranza da sola!)
>>>>
>>>>     Nuovo art. 83
>>>>     L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a
>>>>     maggioranza di due terzi della assemblea. Dal quarto scrutinio è sufficiente
>>>>     la maggioranza dei tre quinti dell'assemblea. Dal settimo scrutinio è
>>>>     sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei votanti.
>>>>
>>>>     art. 83 vigente
>>>>     L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a
>>>>     maggioranza di due terzi dell'assemblea.
>>>>     Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.
>>>>
>>>>     A. Stracuzzi
>>>>
>>>>     -----Messaggio originale-----
>>>>     Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it <mailto:area-bounces a areaperta.it>] Per conto di Giancarlo Avenati
>>>>     Bassi
>>>>     Inviato: lunedì 21 novembre 2016 13:28
>>>>     A: 'Allegra Stracuzzi' <a.stracuzzi a stracuzzi.it <mailto:a.stracuzzi a stracuzzi.it>>; 'Giudice Manna'
>>>>     <giudicemanna a virgilio.it <mailto:giudicemanna a virgilio.it>>; 'area aperta' <area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>>
>>>>     Oggetto: [Area] vi sono ragioni di sinistra per votare si
>>>>
>>>>     Carissimi, sono iscritto da anni alla m.l. di Area, ma non ho mai inviato
>>>>     nessun messaggio e non ho mai partecipato a nessun dibattito. Un po' per
>>>>     timidezza, un po' perché non avevo tempo, un po' perché non mi sentivo
>>>>     all'altezza.
>>>>       
>>>>     Oggi mi decido a scrivere del referendum non perché abbia la presunzione di
>>>>     dire cose mai dette o l'ambizione di convincere qualcuno, ma per far
>>>>     presente che non necessariamente chi voterà "si"  rinnegherà il suo essere
>>>>     di sinistra.
>>>>       
>>>>     L'altra sera ero a cena con un notaio, il quale mi diceva che avrebbe votato
>>>>     "no" , facendomi presente che tutti i privilegi del notariato sarebbero
>>>>     stati più al sicuro con il bicameralismo perfetto che con la nuova
>>>>     costituzione.  Vi ricordate le "lenzuolate" di Bersani ?  Ebbene, tra
>>>>     l'approvazione alla camera, la trasmissione  al senato, il ritorno alla
>>>>     camera, le lobbyes le hanno bloccate e svuotate.
>>>>     Ogni corporazione si troverebbe di colpo vulnerabile: i tassisti, i
>>>>     farmacisti, i titolari di pubbliche concessioni ecc.
>>>>
>>>>     Il discorso che secondo me va valutato è proprio questo: il bicameralismo
>>>>     perfetto non consente nessun cambiamento, non consente nessuna eliminazione
>>>>     delle rendite di posizione e dei privilegi acquisiti, non consente nessun
>>>>     superamento delle diseguaglianze.
>>>>     Certo, mi si obietterà, nello stesso modo impedisce lo smantellamento del
>>>>     sistema di garanzie e di diritti costruito nel secolo scorso. E' vero, ma
>>>>     alla fine dobbiamo verificare se il ruolo della sinistra oggi sia quello di
>>>>     conservare i territori già conquistati o continuare a conquistarne di nuovi.
>>>>     Se ci sia più da difendere che da conquistare.    Ci sono tanti  versanti
>>>>     sui quali si è all'anno zero sui quali si porterebbe finalmente incidere.
>>>>     Non siamo stanchi di votare partiti che presentano completissimi programmi
>>>>     di governo, sapendo che sono del tutto irrealizzabili?
>>>>        
>>>>     La riforma costituzionale è mal fatta, è ' vero, ma questo è anche il segno
>>>>     di come il bicameralismo imponga una ricerca del compromesso che alla fine
>>>>     snatura ogni legge. Molti concordano che fosse meglio scritta la prima
>>>>     proposta del governo, piuttosto che la riforma poi licenziata dal
>>>>     parlamento, dopo una doppia lettura.  E' possibile però fare in tempi
>>>>     prossimi una riforma scritta meglio?  E con chi?. Come non vedere che
>>>>     nessuna forza politica oggi vuole concedere il merito all'altra di portare a
>>>>     compimento una riforma che sia una?
>>>>
>>>>     Bisogna poi considerare che una parte dello schieramento del no è ispirato
>>>>     all'antipolitica e che la vittoria del no finirà per ingrandire le schiere
>>>>     di chi smetterà di sperare che il sistema tradizionale abbia in sé la
>>>>     capacità di riformarsi. Tutto questo non illudiamoci, non porterà risultati
>>>>     buoni né per la sinistra né per l'Italia.
>>>>     La prossima riforma costituzionale non lo farà più Renzi, la farà un Trump
>>>>     italiano.
>>>>     Ci salveranno i professori  da una riforma targata Briatore?
>>>>     Tutto questo dico, sapendo che non convincerò nessuno   a cambiare idea, ma
>>>>     perché trovo francamente eccessivo che  chi opta per il no abbia
>>>>     l'atteggiamento di chi stia salvando l'Italia e  la democrazia e non esiti
>>>>     ad esprimere netta disistima verso chi propende per il si.
>>>>         
>>>>     Nel merito pur stando io molto sulle generali, mi sembra di dover
>>>>     sdrammatizzare le argomentazioni  comparse su questa m.l.  a partuie da
>>>>     quelle di Imperato
>>>>        
>>>>     Il contributo di Marco Imperato ripercorre alcune tra le argomentazioni più
>>>>     in voga del cosiddetto "fronte del no". Per maggiore chiarezza le tratterò
>>>>     sinteticamente, una per una.
>>>>     1-      Il metodo di discussione e approvazione della riforma.
>>>>     La proposta iniziale presentata al Parlamento, vedeva il coinvolgimento
>>>>     delle due principali forze politiche del Paese: pd e pdl. In seguito
>>>>     all'elezione del Presidente Mattarella, per motivi del tutto estranei al
>>>>     contenuto del ddl costituzionale, il pdl decise di bloccare il progetto di
>>>>     riforma, prendendo posizione contraria.
>>>>     La scelta del Governo è stata, dunque, quella di sottoporre al Parlamento un
>>>>     ddl che già presentava importanti punti di convergenza (oltre che
>>>>     riflessioni ereditate dal lavoro di ben tre commissioni bicamerali e dei
>>>>     gruppi di costituzionalisti interpellati dal Presidente Napolitano prima, e
>>>>     da Letta poi).
>>>>     La discussione è durata due anni e ha dato luogo a modifiche profonde del
>>>>     testo iniziale (con riguardo al nuovo senato, tra le tante).
>>>>     La legge costituzionale è stata approvata a maggioranza assoluta in seconda
>>>>     votazione cosicchè, ex art. 138 Cost., si è ricorsi al referendum
>>>>     oppositivo, nel solco del dettato costituzionale.
>>>>     Questo, naturalmente, per quanto attiene alla forma, certamente rispettata.
>>>>     Veniamo ora alla sostanza, con alcune precisazioni.
>>>>     Sostiene Imperato come il Parlamento, eletto con legge elettorale dichiarata
>>>>     illegittima, non avesse l'autorevolezza per approvare una riforma così
>>>>     ampia. Opinione senz'altro rispettabile ma eminentemente politica, dal
>>>>     momento che senatori e deputati, a seguito della sentenza 1/2014, sono
>>>>     rimasti pienamente legittimati.
>>>>     L'opinione politica contraria considera la riforma della Costituzione più
>>>>     che mai urgente, per i motivi che si avrà modo di spiegare in seguito.
>>>>     Pertanto, approva la scelta di un Governo che, in ossequio alle promesse
>>>>     fatte in sede di rielezione del Presidente Napolitano, si è proposto di
>>>>     avviare la discussione in Parlamento, senza cedere al ricatto del pdl
>>>>     (medesima dinamica affossò la bicamerale D'Alema del 1997).
>>>>
>>>>     2-      Nuovo Senato.
>>>>     Frutto di un compromesso al ribasso tra la dc e il pci, il Senato italiano
>>>>     può definirsi, fin dal 1948, un "personaggio in cerca d'autore": seppur
>>>>     adibito alle medesime funzioni della Camera dei Deputati, presenta infatti
>>>>     sostanziali differenze quanto alla sua composizione:
>>>>     -          I senatori sono eletti su base regionale e debbono avere più di
>>>>     quarant'anni;
>>>>     -           circa 4 milioni di elettori sono esclusi dal voto
>>>>     (diciotto-venticinquenni).
>>>>     Tali peculiarità contribuiscono alla formazione di maggioranze falsate,
>>>>     molto spesso dirette a garantire la sopravvivenza dell'esecutivo, più che a
>>>>     sostenere l'attuazione di un preciso programma politico.
>>>>     Di talché, non solo il Senato non costituisce un effettivo contropotere ma
>>>>     concorre alla costituzione di Governi fortemente instabili (più di sessanta
>>>>     in soli settant'anni di Repubblica).
>>>>     Da qui l'urgenza di una riforma che attribuisca al Senato una nuova veste,
>>>>     anche nell'ottica di un bilanciamento con la necessaria modifica del titolo
>>>>     V della Costituzione.
>>>>     Una Camera dei territori che si faccia interprete dei rapporti tra Comuni,
>>>>     Regioni, Stato e Unione Europea e con competenze (tra le altre) che si
>>>>     estendono al controllo sull'attuazione delle leggi nonché sulle nomine
>>>>     governative, potrebbe effettivamente divenire quel "contropotere" oggi tanto
>>>>     invocato.
>>>>     Pertanto, la tesi di Imperato, secondo cui una modifica del Senato
>>>>     costituirebbe un vulnus democratico, non è condivisibile.
>>>>     Se da un lato non si può prescindere dal confronto politico, va rammentato
>>>>     altresì come le istituzioni siano tenute a fornire adeguate risposte ai
>>>>     cittadini: una moltiplicazione dei centri di spesa e di decisione non
>>>>     garantisce la qualità della vita democratica; ben sarebbe possibile,
>>>>     altrimenti, immaginare tre, quattro o cinque Senati, tutti con le medesime
>>>>     funzioni.
>>>>
>>>>     3          La legge elettorale.
>>>>     La legge elettorale, come noto, non sarà oggetto del referendum. L'Assemblea
>>>>     Costituente, infatti, decise di non inserire nella Carta la materia
>>>>     elettorale. Agli atti si legge come il sistema elettorale sia stato
>>>>     considerato inevitabilmente fluttuante, e cioè variabile rispetto ai
>>>>     mutamenti storico-politici nel breve periodo.
>>>>     Prendere posizione sul referendum in base al sistema elettorale vigente
>>>>     pare, pertanto, del tutto illogico. Ad oggi l'Italicum è al vaglio della
>>>>     Consulta; nei giorni passati, inoltre, si è raggiunto un accordo di massima
>>>>     sulla sua modifica e non potremmo, certo, sapere, cosa accadrà in caso di
>>>>     nuove elezioni, qualora alla vittoria del no seguisse una crisi di Governo.
>>>>     Tutto ciò non toglie l'ovvia considerazione che la materia elettorale sia
>>>>     direttamente connessa alla nostra architettura costituzionale. Tanto che,
>>>>     sosteneva Calamandrei, i lavori dell'Assemblea fecero sempre implicito
>>>>     riferimento al modello proporzionale.
>>>>     Orbene, da circa vent'anni in Italia si è optato per sistemi elettorali
>>>>     misti o proporzionali con correttivi maggioritari (l'Italicum, attualmente
>>>>     in vigore, conferma questa tendenza).
>>>>     Da qui, un motivo ulteriore per sostenere l'urgenza di una riforma che
>>>>     prenda atto del mutato contesto politico, intervenendo sul quorum
>>>>     deliberativo per l'elezione del Presidente della Repubblica (innalzandolo) e
>>>>     sulla nomina parlamentare dei giudici della Consulta (La Camera ne esprimerà
>>>>     soltanto tre, gli altri due saranno nominati dal Senato). E' quindi
>>>>     necessario concentrarsi sulle modifiche apportate dalla riforma,
>>>>     considerando come non vi sia alcun pericolo di deriva autoritaria laddove,
>>>>     addirittura, si opera un rinforzo degli organi di garanzia, proprio alla
>>>>     luce della mutevolezza dei sistemi elettorali.
>>>>
>>>>     Cordialmente. Giancarlo Avenati Bassi
>>>>
>>>>
>>>>
>>>>
>>>>
>>>>     -----Messaggio originale-----
>>>>     Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it <mailto:area-bounces a areaperta.it>] Per conto di Allegra Stracuzzi
>>>>     Inviato: domenica 20 novembre 2016 11:07
>>>>     A: 'Giudice Manna'; 'area aperta'
>>>>     Oggetto: [Area] R: referendum costituzionale
>>>>
>>>>     Aggiungo la versione video
>>>>
>>>>     Tommaso Montanarihttps://youtu.be/yzxqqZV62zA
>>>>
>>>>
>>>>     -----Messaggio originale-----
>>>>     Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it <mailto:area-bounces a areaperta.it>] Per conto di Giudice Manna
>>>>     Inviato: domenica 20 novembre 2016 10:40
>>>>     A: 'area aperta' <area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>>
>>>>     Oggetto: [Area] referendum costituzionale
>>>>
>>>>     Penso sia un link interessante, da cui trarre ulteriori argomenti a favore
>>>>     del NO
>>>>
>>>>       
>>>>
>>>>     http://download.kataweb.it/micromega/cosino.pdf
>>>>
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