[Area] voto NO o voto SI ? un contributo per una scelta come cittadino elettore e non come giurista

thorgiov thorgiov a libero.it
Dom 27 Nov 2016 12:31:01 CET


Il referendum ormai non riguarda solo la legge di riforma 
costituzionale. Riguarda l'intera politica del Governo Renzi. Gli 
scontenti sono parecchi. Del resto diciamoci la verità : anche dieci 
anni fa, quando si votò il referendum sulla proposta di riforma 
costituzionale avanzata dal Governo del Berlusca, chi votava NO aveva in 
mente soprattutto di dare una spallata al Silvio nazionale. Certo, oggi 
i toni sono più accesi, e non solo per la presenza del Movimento 5 
Stelle, che fa una opposizione durissima su tutto. Il problema è che la 
proposta di Renzi ha spaccato il suo stesso schieramento. La sinistra 
oggi è divisa al suo interno proprio a causa del referendum. Del resto 
Renzi ha voluto giocarsi il tutto per tutto, secondo una precisa logica 
: o la va o la spacca.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 27/11/2016 10:53, Rosa & Ferrarese ha scritto:
>
> Ho letto con attenzione i diversi contributi che sulla lista sono 
> stati scritti sul tema.
>
> Il 4 dicembre io sarò chiamato a votare come cittadino (seppur come 
> singolo “soggetto politico”)  e con questo azione sarò chiamato a 
> concorrere nelle scelte politiche  del paese.
>
> Ciò mi impone di valutare, oltre le ragioni giuridiche, anche le 
> conseguenze politiche di quella che sarà la mia scelta.
>
> A questo riguardo trovo interessante l’editoriale di Eugenio Scalfari 
> su Repubblica e ne consiglio la lettura; articolo che per i suoi 
> contenuti mi sembra equilibrato e sereno.
>
> Per chi volesse leggerlo lo riporto di seguito, relativamente alla 
> parte che maggiormente interessa il problema.
>
> Aggiungo, alle parole di Scalfari, solo che non mi piace come 
> cittadino né la minaccia di un governo tecnico (gli ultimi sono stati 
> un disastro, perché hanno solo aumentato le disuguaglianze sociali nel 
> nome di un Europa distante dalle persone e vicina solo alle ragioni 
> della finanza !), né quella di uno “spread” in salita (che mi sembra 
> volere condizionare dall’esterno le mie scelte).
>
> Vorrei anche che la vera politica tornasse a prevalere sulla facile 
> “non politica” (anche perché  gli esempi che abbiamo recentemente 
> avuto ci portano a rimpiangere …. il passato).
>
> Buona lettura
>
> Antonio Rosa
>
>
>   /“ //L’Ideologia dei 5 Stelle e la deriva dell'Uomo qualunque/
>
> //
>
> /di EUGENIO SCALFARI/
>
> //
>
> /Il mio tema di oggi è soltanto uno: il referendum di domenica 
> prossima, del quale conosceremo l'esito il lunedì 5. Il tema ne 
> contiene e ne implica molti altri, non soltanto italiani e non 
> soltanto costituzionali, ma anche internazionali, politici, economici. 
> Cominciamo ad esaminarli uno per uno.
>
> Mercoledì scorso c'è stato un incontro al Quirinale durato a quanto si 
> sa un'ora e mezza tra il presidente Sergio Mattarella e Renzi. 
> Ufficialmente hanno trattato molti argomenti, il primo dei quali la 
> riunione del giorno dopo del Consiglio supremo della Difesa. Ma nella 
> realtà il tema principale è stato proprio il referendum. Mattarella ha 
> raccomandato maggiore cautela nel linguaggio, ha ricordato che i 
> referendum in genere e questo in particolare non comportano alcun 
> obbligo di dimissioni del presidente del Consiglio quando la tesi da 
> lui sostenuta fosse battuta dagli elettori (tra l'altro i referendum 
> costituzionali non prevedono alcun quorum ed è possibile che il numero 
> degli elettori che andranno al voto domenica sia inferiore al 51 per 
> cento dei cittadini con diritto di voto). Infine Mattarella ha 
> ricordato a Renzi che, subito dopo il referendum, c'è una quantità di 
> problemi da affrontare con notevole urgenza, uno dei quali derivanti 
> proprio dall'esito del referendum stesso che, in caso di vittoria del 
> No, comporterebbe la riforma della legge elettorale poiché quella 
> attualmente vigente riguarda un sistema monocamerale e il 
> bicameralismo perfetto che tuttora c'è e c'è sempre stato. Quando fu 
> fondato lo Stato italiano da Cavour nel 1861 il Senato era di nomina 
> regia e tale durò durante la Monarchia. Il regio Senato aveva gli 
> stessi poteri della Camera ma la nomina dei suoi membri era appunto 
> diversa: non la faceva il popolo ma il Sovrano.
>
> Con l'avvento della Repubblica entrambe le Camere furono elette dai 
> cittadini sia pure con leggi elettorali diverse ma con identici poteri 
> legislativi. Renzi, a quanto ci risulta, ha dato assicurazioni sul 
> linguaggio e ha ricordato che è suo interesse pubblicamente annunciato 
> di riformare profondamente la legge elettorale, sia che vincano i Sì 
> sia che vincano i No, il che significa anche che non si dimetterà 
> dalla carica di presidente del Consiglio almeno fino a quando queste e 
> le altre questioni urgenti ricordate da Mattarella non siano state 
> condotte a buon fine. Fin qui il colloquio assai importante, del quale 
> i giornali hanno dato adeguato rilievo nei titoli ma assai scarsa 
> informazione sui contenuti.
>
> ***
>
> Debbo dire che, strada facendo da quando fu indetto, il referendum 
> costituzionale ha ampiamente cambiato il significato che gli 
> attribuisce la gran parte dei cittadini che hanno deciso di votare, il 
> che lascia anche supporre che l'afflusso alle urne sarà più elevato di 
> quanto si prevedeva all'inizio. Per quanto risulta a noi, chi voterà 
> Sì lo farà per rafforzare l'autorevolezza politica di Renzi; chi 
> voterà No lo farà per mandarlo in soffitta; quel che avverrà dopo non 
> lo sanno e non gli importa granché.
>
> Ho avuto nei giorni scorsi un esempio assai chiaro di queste due 
> posizioni in un confronto televisivo guidato da Bianca Berlinguer 
> nella sua trasmissione pomeridiana a RaiTre, tra il governatore della 
> Regione Piemonte, Chiamparino e il governatore della Puglia Michele 
> Emiliano. Chiamparino ha esposto numerose motivazioni a favore della 
> riforma costituzionale e altrettante contro, concludendo però che il 
> suo voto sarebbe stato Sì. La motivazione di questo gesto - ha detto - 
> è interamente politica: un No getterebbe il nostro Paese in una sorta 
> di caos non solo politico ma anche economico, sociale e internazionale 
> che coi tempi che corrono è da evitare assolutamente. La posizione di 
> Emiliano è stata l'esatto contrario e ne ha indicato le ragioni, 
> quelle che ha chiamato il merito del problema. La Berlinguer ha 
> contrastato quel "merito" in tutti i suoi aspetti e alla fine Emiliano 
> ha indicato la vera verità del suo No: "Ritengo dannosa la permanenza 
> di Renzi al vertice della politica italiana". Ecco il punto, cara 
> gente: ormai il Sì è un "viva Renzi" e il No è "abbasso". Salvo 
> qualche eccezione motivata veramente dal merito, visto da angolazioni 
> diverse. Mario Monti è un tecnico dell'amministrazione, vota No per 
> dissensi sul merito; così pure Zagrebelsky e così anche Alessandro 
> Pace. Ma il grosso dei No è di provenienze grilline e cioè: prima di 
> tutto piazza pulita. Questo non ha niente a che vedere col merito ma 
> coincide con l'ideologia. Sembra impossibile che il Movimento 5 Stelle 
> si fondi su un'ideologia; noi siamo abituati a pensare che l'ideologia 
> abbia una base culturale e spesso è così: il comunismo si basava su 
> Marx ed Engels. Il liberalismo di Adam Smith e Ricardo coniugati con 
> l'Illuminismo di Diderot, D'Alembert e Voltaire; il liberalismo 
> moderato aveva come base il pensiero di Tocqueville. Ma il "piazza 
> pulita" è uno slogan non un'ideologia. Uno slogan anarcoide come un 
> tempo lo fu l'Uomo qualunque. Quelli che Ezio Mauro chiama "forgotten 
> men".
>
> L'Uomo qualunque disprezza l'establishment, la classe dirigente di cui 
> non fa parte. Ad essa attribuisce tutte le colpe (che in parte 
> certamente ha). Ne vede una diversa, una nuova. Il più delle volte è 
> storicamente accaduto che quella nuova sia la vecchia che ha cambiato 
> abito e si è mascherata: pensate al fascismo che nasce dal socialista 
> Benito Mussolini. Quel socialista fondò i fasci di combattimento, 
> ispirato al sindacalismo rivoluzionario di Georges Sorel; poi diventò 
> reazionario, distruggendo le Case del popolo del partito socialista, 
> pur restando ancora repubblicano. Infine, nel primo congresso del 
> partito nazionale fascista, dette un calcio alla Repubblica e accettò 
> la Monarchia unificandosi con il partito nazionalista guidato da 
> Federzoni. Vedete come vi si può ingannare, voi dell'Uomo qualunque 
> che oggi vi chiamate 5 Stelle e volete la piazza pulita? Voi domani 
> presumibilmente voterete No. E poi che cosa farete? Quale programma, 
> quale politica estera, quale visione dell'Europa e della moneta comune?
>
> L'Uomo qualunque non cambierà mai e c'è sempre stato. Non è il popolo 
> sovrano che vorremmo fosse la base consapevole della democrazia. Sono 
> piuttosto i Ciompi. Ricordate il tumulto dei Ciompi? Ricordate i 
> Lazzari napoletani che appoggiarono la rivoluzione giacobina del 1799 
> promossa dalle famiglie nobili guidate dal principe Gennaro Serra di 
> Cassano e da un gruppo di intellettuali? I Lazzari appoggiarono quella 
> rivoluzione ma pochi mesi dopo, quando il Re tornò con la flotta di 
> Nelson e le bande contadine di Ruffo di Calabria, i rivoluzionari 
> furono tutti impiccati, molti morirono per strada e decapitati e le 
> loro teste mozze vennero prese a calci dai Lazzari da quel momento 
> chiamati lazzaroni. Che buie storie ha questo Paese!
>
> ***
>
> Caro Matteo Renzi, qualche errore in questa vicenda l'hai fatto anche 
> tu. Il principale, che per l'ultima volta hai ribadito nel tuo 
> dibattito con Gramellini sulla //Stampa //di venerdì, riguarda il tuo 
> ritiro dalla vita politica se vinceranno i No. Penso che tu faccia 
> volontariamente questo errore per aumentare il numero dei Sì. Può 
> darsi, ma contemporaneamente e forse anche di più aumenterà il numero 
> dei No. Forse è un voluto errore di tattica, ma qui ti sbagli, è un 
> errore di strategia perché se vincono i No ti sarà difficile tornare a 
> Palazzo Chigi e proseguire come lo stesso Mattarella ritiene 
> perfettamente costituzionale oltreché praticamente opportuno.
>
> La legge sulla riforma del Senato e l'abolizione del bicameralismo: 
> questo è il nodo della questione. Dovresti insistere continuamente su 
> questo punto e porre questa domanda: qual è il Paese europeo che abbia 
> un Senato legislativo? Salvo qualcuno piccolo o piccolissimo nessuno 
> dei ventisette ha un Senato di tal fatta. Tantomeno l'Inghilterra, ora 
> uscita dall'Ue: lì c'è la Camera dei Comuni che ha tutto il potere 
> legislativo e la Camera dei Lord che può solo formulare pareri ed è 
> nominata dalla Corona, cioè dal primo ministro con la firma del 
> Sovrano. Il referendum di domenica prossima è questo che stabilisce: 
> monocamera anche in Italia. Ci sarà poi il tempo per assegnare ai 
> senatori dei compiti meno confusi di quelli attualmente previsti, ma 
> il tema centrale è quello: monocamerale. Attenzione però: No o Sì per 
> mantenere o abolire il Senato, il resto non conta niente o quasi.//“///
>
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