[Area] LA REPUBBLICA sul Referendum

mario ardigo marioardigo a yahoo.com
Sab 3 Dic 2016 19:09:27 CET


 Se la legge di revisione costituzionale verrà confermata, alle elezioni politiche,  tra poco più di un anno, saranno Renzi e Grillo, stando agli attuali sondaggi elettorali, a contendersi il ruolo di capi del "partito delle riforme". che avrà l'opportunità di egemonizzare a lungo la politica italiana. L'effetto combinato legge elettorale/revisione costituzionale è stato ideato proprio per produrre questa opportunità. Attualmente sono in grado di coglierla solo Renzi e Grillo, vale a dire i campioni della rottamazione della classe politica che ha dominato fino al 2012: il nuovo che ne è scaturito. Non abbiamo un'idea chiara del loro programma di riforme, fondamentalmente perché non l'hanno spiegato. Politicamente di questi tempi  sembrano attivi nella situazione, nel contingente, giorno per giorno, addirittura ora per ora. Per quanto riguarda Renzi, però, dovrebbe trattarsi di un prolungamento dell'azione di governo, comprendente molte iniziative legislative, svolta finora. Si andrà verosimilmente nella direzione del "Jobs act", della "Buona Scuola"  e della riforma Madia della pubblica amministrazione. Stando ad alcune dichiarazioni fatte in campagna referendaria, può ipotizzarsi che uno dei principali prossimi campi  di intervento sarà quello della sanità. In questo quadro, l'attività sindacale, in particolare quella nel pubblico impiego, è vista come un fattore di conservazione e rallentamento. Si è puntato, mi pare di aver capito, sulla creazione di una vasta rete di dirigenti di osservanza governativa con ampi poteri sui dipendenti. Si preferisce l'organizzazione di tipo aziendalistico dei servizi pubblici piuttosto che quella di tipo comunitario, partecipata da lavoratori e cittadini/utenti, i quali a questo punto tendono a divenire solo utenti. A ben considerare è un nuovo modello di società e di pubblica amministrazione. Per certi versi appare attagliarsi al tipo di esperienza professionale avuta da Renzi nell'impresa di famiglia: il suo particolare punto di vista sul mondo del lavoro privato e sul sindacalismo di categoria. C'è poi stato un intenso attivismo governativo nel settore della riforma della giustizia, con prospettive ampie e risultati apprezzabili, dopo tanti anni in cui gli interventi venivano criticati per essere "ad personam". C'è da aspettarsi che, dopo aver riguardato il settore civile, si applicherà anche a quello penale. Ma gli obiettivi mi sembrano essere molto più impegnativi e dovranno essere perseguiti in ogni caso, comunque vada il referendum, perché corrispondono a impegni presi dall'Italia in sede di Unione Europea.  Che ne sa la gente dei contenuti della legge di revisione costituzionale? Negli ultimi tempi incontro molte più persone che ne hanno compreso i tratti fondamentali e che quindi, pur non conoscendo ogni dettaglio, saranno in grado di decidere consapevolmente. Come osservato ieri da un professore intervistato su Repubblica, lo strumento informativo più importante sono stati i circoli ristretti, familiari, di associazione, parrocchiali e via dicendo. Lì ci si è confrontati faccia a faccia, spesso con l'aiuto di esperti invitati da fuori. E' mancata quasi del tutto, invece,  un'informazione sistematica del servizio pubblico radiotelevisivo, con esperti che esponessero in modo neutrale i contenuti della revisione costituzionale. Ci si è limitati in genere, per ciò che mi consta, a mandare in onda monologhi o dibattiti tra due esponenti di opposte fazioni che si sono dedicati prevalentemente alla propaganda. Bisognava programmare qualcosa del genere della trasmissione "Non è mai troppo tardi", tenendo conto che in materia di diritto costituzionale quasi tutti siamo un po' scolari delle elementari. Non mi è parso di rilevare azioni correttive dalla Commissione parlamentare di vigilanza. Ci si è preoccupati molto di garantire una proporzione alla propaganda delle varie fazioni, ma questa non è vera informazione. Poi, negli ultimi tempi, mi è parso di vedere Renzi un po' dappertutto, solo o appaiato a contraddittori. Egli ha chiarito questo, che mi pare un elemento caratteristico della revisione: con le nuove norme costituzionali il Governo sarà più forte in Italia, incontrerà meno ostacoli nel suo progetto di riforme. Ha sostenuto anche che i poteri del Governo non cambieranno, ma su questo non sono tanto d'accordo, perché, in effetti, ampliamenti ci sono, anche se gli autori della riforma hanno lavorato di fino, non è facile individuarli, ma ci sono. Ma, soprattutto, sarà il partito "maggioritario", quello che sarà egemone alla Camera dei deputati in virtù della nuova legge elettorale, che potenzierà l'azione del Governo, il quale dovrà ottenere la fiducia solo da quel partito, che sarà il "suo" partito. In questo quadro non c'è da attendersi più l'alternanza bipolare destra/sinistra che c'è stata dal 1994 al 2011. Le ere politiche non saranno più calcolate per legislature, perché il Parlamento verrà eclissato e per il nuovo Senato non ci sarà nemmeno più una legislatura, perché sarà rinnovato sempre parzialmente e continuamente. Saranno invece segnate dalle figure egemoni nei Governi, al modo in cui nel Regno Unito vi fu un'era Thatcher (undici anni di governo)  e un'era Blair (dieci anni di governo), e in Germania un'era Kohl (sedici anni di governo).Quindi effettivamente, la conferma della riforma potrebbe inaugurare un'era Renzi o un'era Grillo.  Ciò che uscirà dalla riforma confermata sarà una nuova "Repubblica", una "Terza Repubblica". Non mi pare fuori luogo quindi, come giustamente ha fatto anche il collega Caruso in termini appassionati, rivolgendosi alla sua cerchia di conoscenti, richiamare i votanti all'importanza della scelta. Votare emotivamente, lasciandosi trascinare da rabbia o risentimento, o peggio dalla paura,  non è consigliabile. C'è una nuova classe politica che propone di avere mani più libere. Si tratta di decidere se affidagli le nostre vite, il nostro futuro e quello dei nostri figli. Nella grande politica c'è sempre questo in ballo.Mario Ardigò - Roma   

    Il Sabato 3 Dicembre 2016 17:53, Spataro Armando <armando.spataro a giustizia.it> ha scritto:
 

 Oggi, ad un giorno dal voto, sulla prima pagina di "LA REPUBBLICA" compare il seguente titolone : "Renzi - Grillo, il rush finale".

A questo è ridotto il referendum sui principi costituzionali in gioco.
Non vi è bisogno di alcun commento

Armando Spataro





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