[Area] LA REPUBBLICA sul Referendum

thorgiov thorgiov a libero.it
Sab 3 Dic 2016 20:06:49 CET


Va bene, ma ora è inutile porsi questi problemi. Aspettiamo lunedì. 
Domani pensiamo a votare con lucidità e razionalità, senza timore di 
repubblichini e crolli dell'euro, e senza farci condizionare da 
antipatie o simpatie personali. Almeno noi, che siamo dei tecnici del 
diritto.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 03/12/2016 19:09, mario ardigo ha scritto:
>  Se la legge di revisione costituzionale verrà confermata, alle 
> elezioni politiche,  tra poco più di un anno, saranno Renzi e Grillo, 
> stando agli attuali sondaggi elettorali, a contendersi il ruolo di 
> capi del "partito delle riforme". che avrà l'opportunità di 
> egemonizzare a lungo la politica italiana. L'effetto combinato legge 
> elettorale/revisione costituzionale è stato ideato proprio per 
> produrre questa opportunità. Attualmente sono in grado di coglierla 
> solo Renzi e Grillo, vale a dire i campioni della rottamazione della 
> classe politica che ha dominato fino al 2012: il nuovo che ne è 
> scaturito. Non abbiamo un'idea chiara del loro programma di riforme, 
> fondamentalmente perché non l'hanno spiegato. Politicamente di questi 
> tempi  sembrano attivi nella situazione, nel contingente, giorno per 
> giorno, addirittura ora per ora. Per quanto riguarda Renzi, però, 
> dovrebbe trattarsi di un prolungamento dell'azione di governo, 
> comprendente molte iniziative legislative, svolta finora. Si andrà 
> verosimilmente nella direzione del "Jobs act", della "Buona Scuola"  e 
> della riforma Madia della pubblica amministrazione. Stando ad alcune 
> dichiarazioni fatte in campagna referendaria, può ipotizzarsi che uno 
> dei principali prossimi campi  di intervento sarà quello della sanità. 
> In questo quadro, l'attività sindacale, in particolare quella nel 
> pubblico impiego, è vista come un fattore di conservazione e 
> rallentamento. Si è puntato, mi pare di aver capito, sulla creazione 
> di una vasta rete di dirigenti di osservanza governativa con ampi 
> poteri sui dipendenti. Si preferisce l'organizzazione di tipo 
> aziendalistico dei servizi pubblici piuttosto che quella di tipo 
> comunitario, partecipata da lavoratori e cittadini/utenti, i quali a 
> questo punto tendono a divenire solo utenti. A ben considerare è un 
> nuovo modello di società e di pubblica amministrazione. Per certi 
> versi appare attagliarsi al tipo di esperienza professionale avuta da 
> Renzi nell'impresa di famiglia: il suo particolare punto di vista sul 
> mondo del lavoro privato e sul sindacalismo di categoria. C'è poi 
> stato un intenso attivismo governativo nel settore della riforma della 
> giustizia, con prospettive ampie e risultati apprezzabili, dopo tanti 
> anni in cui gli interventi venivano criticati per essere "ad 
> personam". C'è da aspettarsi che, dopo aver riguardato il settore 
> civile, si applicherà anche a quello penale. Ma gli obiettivi mi 
> sembrano essere molto più impegnativi e dovranno essere perseguiti in 
> ogni caso, comunque vada il referendum, perché corrispondono a impegni 
> presi dall'Italia in sede di Unione Europea.
>   Che ne sa la gente dei contenuti della legge di revisione 
> costituzionale? Negli ultimi tempi incontro molte più persone che ne 
> hanno compreso i tratti fondamentali e che quindi, pur non conoscendo 
> ogni dettaglio, saranno in grado di decidere consapevolmente. Come 
> osservato ieri da un professore intervistato su Repubblica, lo 
> strumento informativo più importante sono stati i circoli ristretti, 
> familiari, di associazione, parrocchiali e via dicendo. Lì ci si è 
> confrontati faccia a faccia, spesso con l'aiuto di esperti invitati da 
> fuori. E' mancata quasi del tutto, invece,  un'informazione 
> sistematica del servizio pubblico radiotelevisivo, con esperti che 
> esponessero in modo neutrale i contenuti della revisione 
> costituzionale. Ci si è limitati in genere, per ciò che mi consta, a 
> mandare in onda monologhi o dibattiti tra due esponenti di opposte 
> fazioni che si sono dedicati prevalentemente alla propaganda. 
> Bisognava programmare qualcosa del genere della trasmissione "Non è 
> mai troppo tardi", tenendo conto che in materia di diritto 
> costituzionale quasi tutti siamo un po' scolari delle elementari. Non 
> mi è parso di rilevare azioni correttive dalla Commissione 
> parlamentare di vigilanza. Ci si è preoccupati molto di garantire una 
> proporzione alla propaganda delle varie fazioni, ma questa non è vera 
> informazione. Poi, negli ultimi tempi, mi è parso di vedere Renzi un 
> po' dappertutto, solo o appaiato a contraddittori. Egli ha chiarito 
> questo, che mi pare un elemento caratteristico della revisione: con le 
> nuove norme costituzionali il Governo sarà più forte in Italia, 
> incontrerà meno ostacoli nel suo progetto di riforme. Ha sostenuto 
> anche che i poteri del Governo non cambieranno, ma su questo non sono 
> tanto d'accordo, perché, in effetti, ampliamenti ci sono, anche se gli 
> autori della riforma hanno lavorato di fino, non è facile 
> individuarli, ma ci sono. Ma, soprattutto, sarà il partito 
> "maggioritario", quello che sarà egemone alla Camera dei deputati in 
> virtù della nuova legge elettorale, che potenzierà l'azione del 
> Governo, il quale dovrà ottenere la fiducia solo da quel partito, che 
> sarà il "suo" partito. In questo quadro non c'è da attendersi più 
> l'alternanza bipolare destra/sinistra che c'è stata dal 1994 al 2011. 
> Le ere politiche non saranno più calcolate per legislature, perché il 
> Parlamento verrà eclissato e per il nuovo Senato non ci sarà nemmeno 
> più una legislatura, perché sarà rinnovato sempre parzialmente e 
> continuamente. Saranno invece segnate dalle figure egemoni nei 
> Governi, al modo in cui nel Regno Unito vi fu un'era Thatcher (undici 
> anni di governo)  e un'era Blair (dieci anni di governo), e in 
> Germania un'era Kohl (sedici anni di governo).
> Quindi effettivamente, la conferma della riforma potrebbe inaugurare 
> un'era Renzi o un'era Grillo.
>   Ciò che uscirà dalla riforma confermata sarà una nuova "Repubblica", 
> una "Terza Repubblica". Non mi pare fuori luogo quindi, come 
> giustamente ha fatto anche il collega Caruso in termini appassionati, 
> rivolgendosi alla sua cerchia di conoscenti, richiamare i votanti 
> all'importanza della scelta. Votare emotivamente, lasciandosi 
> trascinare da rabbia o risentimento, o peggio dalla paura,  non è 
> consigliabile. C'è una nuova classe politica che propone di avere mani 
> più libere. Si tratta di decidere se affidagli le nostre vite, il 
> nostro futuro e quello dei nostri figli. Nella grande politica c'è 
> sempre questo in ballo.
> Mario Ardigò - Roma
>
>
> Il Sabato 3 Dicembre 2016 17:53, Spataro Armando 
> <armando.spataro a giustizia.it> ha scritto:
>
>
> Oggi, ad un giorno dal voto, sulla prima pagina di "LA REPUBBLICA" 
> compare il seguente titolone : "Renzi - Grillo, il rush finale".
>
> A questo è ridotto il referendum sui principi costituzionali in gioco.
> Non vi è bisogno di alcun commento
>
> Armando Spataro
>
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