[Area] Hard Rain on Stockholm

Paolo Spaziani 12 paolospaziani.12 a gmail.com
Dom 11 Dic 2016 11:38:57 CET


"Dove sei stato figlio mio dagli occhi azzurri? 
Dove, dolce mio figlio?"
Gli accordi della chitarra riscaldano le stanze del municipio di Stoccolma, si diffondono dalla sala dorata alla sala blu, sui resti della cerimonia appena conclusa. La signora si avvicina al microfono, ha sentito quella musica infinite volte; infinite volte l'ha riempita del suo canto.
"Ho camminato nel mezzo di sette tristi foreste
Sono stato di fronte a dodici oceani morti".
Ognuno di quei versi è l'inizio di una nuova canzone, lo aveva detto lui. Aveva detto che quando li aveva scritti pensava di non avere il tempo di scriverne altri; così aveva voluto dire tutto.
"Ho visto un'autostrada di diamanti e nessuno la percorreva 
E diecimila persone parlare con lingue spezzate".
La bocca della signora bacia le corde della chitarra, le anime si schiudono per accogliere la melodia, tanto nota quanto meravigliosamente nuova.
"Ho sentito il fragore di un'onda tale da sommergere il mondo intero
E cento suonatori di tamburo con le mani in fiamme".
La voce scandisce le parole imperiosa. Quelle sono pietre preziose che risvegliano la memoria. 
"Ho incontrato un bambino accanto ad un cavallino morto  
E una bambina che mi ha dato un arcobaleno".
Come abbiamo potuto, non dico dimenticarle, ma abbandonarle negli angoli della mente? Perché non le abbiamo tirate fuori prima? Perché abbiamo avuto bisogno che lei ce le ricordasse?
"Camminerò nel profondo della foresta più profonda 
dove la gente è tanta e le loro mani sono completamente vuote".
La potenza delle pietre fa esplodere la coscienza, la voce pesa sulle ginocchia. La signora sorride sconvolta dal suo stesso canto.
"Saprò bene la mia canzone prima di cominciare a cantare".
Dopo un attimo di smarrimento e la dolcezza della confessione, il canto riprende. L'umanità dell'interprete è coinvolgente come la sua voce. E questa ora, tra la catarsi profetica e la purezza del linguaggio, è irresistibile. Vola tra Stoccolma e Cuba e il mondo intero sembra aprirsi alla verità. 
Patti la dice, la pensa, la pronuncia la respira.
E mentre la seguiamo vediamo sul vecchio piatto girare il lato B di The Freewheelin.  E la puntina frusciante ci fa trovare la verità riflessa sulle cime nevose delle montagne o scritta sulle acque profonde degli oceani. E ci sentiamo semi di nuovi universi. E il vecchio mondo non è che un principio.

Paolo Spaziani



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