[Area] i giudici non devono occuparsi degli immigrati?

Lorenzo Miazzi casarossa.miazzi a gmail.com
Gio 19 Gen 2017 20:41:39 CET


Nel corso della cerimonia d’inaugurazione del nuovo Tribunale di 
Vicenza, sabato 14 gennaio scorso, il Presidente della Regione Veneto ha 
affermato che “non si possono dedicare magistrati alla gestione dei 
ricorsi degli immigrati”.
Su tale affermazione è intervenuta l’ANM Veneta, che pur rilevando che 
la gestione di tali procedimenti ha aggravato le difficoltà degli uffici 
giudiziari veneti già penalizzati dall’esiguità delle risorse, evidenzia 
che tale proposta non è accettabile e ricorda che la Costituzione 
Italiana assicura a tutti, indistintamente, il ricorso all’Autorità 
Giudiziaria per la tutela dei propri diritti compreso il riconoscimento 
del diritto di asilo, previsto dalla stessa Carta costituzionale.

Bene ha fatto l’ANM Veneto a intervenire.
Ero presente e vorrei riportare un altro passaggio del discorso del 
Presidente, quello in cui richiede un “tribunale speciale per gli 
azionisti beffati” dalle banche venete (BPVi e VB), passaggio che è il 
presupposto dell’invito, censurato dall’ANM, a “non dedicare magistrati 
alla gestione dei ricorsi degli immigrati”.

Non è il richiamo al “Tribunale speciale” che vorrei portare 
all’attenzione (perché  penso che si sia trattato di un riferimento 
atecnico ad una sezione specializzata o qualcosa di simile), quanto il 
chiaro invito a trattare prima le cause degli italiani, anzi dei veneti, 
e non quelle degli immigrati.

E’ il solito vizio della politica di dettare l’agenda ai giudici.

Ho fatto in tempo, quando sono entrato in magistratura, a vivere le 
critiche ai “pretori di assalto”, invitati a lasciare stare i processi 
agli imprenditori per inquinamento, o per infortuni sul lavoro, e a 
occuparsi dei reati che preoccupavano davvero i cittadini (i furti, lo 
spaccio…).
Poi ho vissuto le critiche nel periodo di tangentopoli, con l’attacco ai 
“giudici comunisti” che perdevano tempo a perseguire i finanziamenti 
illeciti dei partiti invece che i reati degli immigrati introdotti dalla 
Bossi Fini.
E via così.
Oggi ci viene chiesto invece di non tutelare i diritti delle persone 
straniere, e di tutelare gli interessi economici degli azionisti delle 
banche.
Come ha bene osservato l’ANM, un periodo di esiguità di risorse (di cui 
è responsabile unicamente, ricordiamolo sempre, la stessa politica) non 
può giustificare questo. Non posso non pensare che la decisione sul 
destino di una persona, di una famiglia (rimanere in Europa o essere 
rimpatriata nel paese da cui è fuggita per la guerra o la fame), di 
qualsiasi colore e provenienza, sia più importante e urgente della 
decisione di una causa su una servitù di passaggio su cui litigano da 
vent’anni due eredi; o di un processo per le mitiche minacce aggravate 
consistenti in un “te copo” pronunciate da vicini di casa litigiosi.

Fortunatamente i magistrati non hanno subito queste pressioni. E 
continuo a pensare che sia stato più coerente al ruolo costituzionale 
della magistratura perseguire i reati di inquinamento, gli infortuni sul 
lavoro, le corruzioni etc;  e oggi lo sia la tutela dei diritti 
fondamentali delle persone, rispetto ai loro interessi economici. Sono 
sicuro che tutta la magistratura la pensa così, o tradirebbe la sua 
stessa funzione costituzionale.
Lorenzo Miazzi

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