[Area] R: [Nuovarea] R: Area e i diritti di fine vita

Luca Poniz luca.poniz a giustizia.it
Mar 28 Feb 2017 16:45:00 CET


Basterebbe cominciare con il dire che:

-          la vita appartiene a ciascuno, e ciascuno – adulto  e   capace – ne dispone ;

-          diritto di vivere significa rinunciarvi;

-          in caso di impossibilità  fisica a “rinunciarvi” personalmente (ciò che è possibile fare con il suicidio, che infatti è lecito), una volta accertata la libera volontà di “rinuncia alla vita”, è garantita la collaborazione a morire;

-          è sempre riconosciuto il diritto  a ciascuno  - adulto e capace - a rifiutare ogni cura e trattamento , e tra essi ancora di più ogni cura e trattamento che prolunghi la mera esistenza, accertando – in caso di mancata espressa e valida volontà, essa sempre enunciabile quando un soggetto sia nelle condizioni di farlo – la volontà non più esprimibile (cfr. Cassazione su caso Englaro).

 

A me sembra tutto molto lineare, salvo immetervi – senza avere il coraggio di enunciarli apertamente – dogmi religiosi.

Luca Poniz

 

Da: Nuovarea [mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it] Per conto di Stefano Civardi
Inviato: martedì 28 febbraio 2017 16:17
A: 'Coordinamento Area' <coordinamentoarea a gmail.com>; mailinglist-anm a associazionemagistrati.com; nuovarea a nuovarea.it; 'area' <area a areaperta.it>
Oggetto: [Nuovarea] R: Area e i diritti di fine vita

 

I confini fra rifiuto dell’accanimento terapeutico e diritto al suicidio meritano forse una riflessione più articolata e meno emotiva che inevitabilmente mal si presta ad un comunicato di sei righe nelle quali non riesco a trovare il lume che AREA offre al legislatore. Dovremmo forse distinguere fra vite che vale la pena di essere vissute e vite che si possono rifiutare ? Ci sono vite la cui eliminazione, con il consenso dell’interessato, è opportuna ? Qual è il grado di handicap che consente l’eliminazione, su base volontaria ovviamente ? Comprendo come sia oggettivamente difficile disciplinare la materia…

Stefano Civardi

Da: Nuovarea [mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it] Per conto di Coordinamento Area
Inviato: martedì 28 febbraio 2017 11:30
A: mailinglist-anm a associazionemagistrati.com <mailto:mailinglist-anm a associazionemagistrati.com> ; <nuovarea a nuovarea.it <mailto:nuovarea a nuovarea.it> > <nuovarea a nuovarea.it <mailto:nuovarea a nuovarea.it> >; area <area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it> >
Oggetto: [Nuovarea] Area e i diritti di fine vita

 

< La straziante vicenda umana di Fabiano Antoniani, e il suo doloroso epilogo , che lo ha visto costretto a un inumano viaggio finale , suscita emozioni profondissime e interroga le coscienze di tutti noi , cittadini prima ancora che magistrati. Ancora una volta un drammatico caso evidenzia un vuoto normativo che permane ancorché si tratti di regolare diritti fondamentali in coerenza con principi sovranazionali e costituzionali e di rispondere  ad istanze ormai diffusamente avanzate dai cittadini. Riteniamo che la corretta lettura ed applicazione di tali principi debbano portare a riconoscere 

la libertà di autodeterminazione negando ogni forma di 'obbligo di vivere ' incompatibile con i principi della carta costituzionale .  La giurisdizione - non di rado accusata di supplenza da quella stessa politica che troppo spesso abdica ai propri doveri - ha saputo svolgere il proprio compito in precedenti, dolorosi casi, individuando nella carta costituzionale una tavola di valori supremi, in cui trovano irrinunciabile tutela la dignità umana, la libertà e, a ben vedere, la vita nel suo senso più profondo .

Il Coordinamento nazionale di Area 

I componenti di Area in CDC

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