[Area] R: R: NO alla proposta di modifica dell'art. 2 della legge sulle guarentigie
thorgiov
thorgiov a libero.it
Mer 12 Apr 2017 16:52:45 CEST
Ma il neo presidente dell'ANM che cosa fa ? Possibile che non faccia
sentire la voce della magistratura associata ? Davigo sarebbe già
intervenuto.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
Il 11/04/2017 14:56, Gioacchino Romeo ha scritto:
>
> Rispondo brevemente.
>
> Sulla compatibilità con l’art. 107.1. /Adottata o per i motivi e con
> le garanzie etc./: a mio avviso “i motivi” devono essere
> specificamente indicati, non potendo consistere in un generico ed
> evanescente richiamo al /prestigio dell’ordine giudiziario/, nel quale
> si può far rientrare tutto e il contrario di tutto.
>
> Sulle luci e sulle ombre: certamente ricordo momenti e occasioni di
> utilizzi proficui della disposizione che consentirono di “rimuovere
> pessime incrostazioni di potere della peggiore specie” (che però –
> osservo – si erano potute determinare solo grazie a reiterate
> omissioni di interventi tempestivi). Ma non basta evocare questi
> momenti. Nell’economia generale, in un raffronto costi-benefici,
> dubito molto che questi ultimi abbiano prevalso sui primi. E ad ogni
> modo, nell’attuale contesto politico e nel dubbio sul possibile uso
> dello strumento come possibile mezzo per reprimere il dissenso, ho
> fondato motivo per ritenere che una espansione dei poteri del CSM sia
> un danno piuttosto che un vantaggio.
>
> Gioacchino Romeo
>
> ----Messaggio originale----
> Da: marco.patarnello a giustizia.it
> Data: 11-apr-2017 12.00
> A: "Gioacchino Romeo"<gioarom a alice.it>, <andreale a yahoo.com>,
> "AREA Mailing List"<area a areaperta.it>
> Ogg: R: [Area] R: NO alla proposta di modifica dell'art. 2 della
> legge sulle guarentigie
>
> So di levare una voce fuori dal coro, ma a mio giudizio il tema
> non è affatto semplificabile. Sono preoccupato anche io
> dall’attuale sistema dell’autogoverno e dal modo in cui viene
> gestito e perciò capisco le preoccupazioni di chi è soddisfatto
> dell’eliminazione o per meglio dire del forte ridimensionamento
> dell’istituto del trasferimento ex art. 2 L.G, istituto
> controverso anche nel passato. Ma innanzitutto voglio osservare
> che se si rilegge l’art. 107 c. 1 della Costituzione non mi pare
> affatto centrato dire che l’istituto sia contro il dettato
> costituzionale. In secondo luogo quello strumento, prima della sua
> attuale modificazione, ha una lunga storia fatta di ombre
> soprattutto del passato, ma anche di luci nei decenni più recenti.
> In molte ed importanti occasioni, che credo che Gioacchino Romeo
> possa ricordare, ha consentito al CSM di rimuovere pessime
> incrostazioni di potere della peggiore specie, che non era
> concretamente possibile rimuovere diversamente. Oggi le armi del
> CSM sono spuntate, mentre non lo sono affatto quelle del Ministro
> e della Procura Generale. Il bilancio è difficile e io stesso non
> so che cosa sia meglio, ma come sempre il tema è politico e
> riguarda, più che lo specifico istituto, la qualità del nostro
> autogoverno ed in fin dei conti della magistratura come è oggi
> concretamente.
>
> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di
> *Gioacchino Romeo
> *Inviato:* martedì 11 aprile 2017 11:00
> *A:* andreale a yahoo.com; AREA Mailing List
> *Oggetto:* [Area] R: NO alla proposta di modifica dell'art. 2
> della legge sulle guarentigie
>
> Da ex magistrato che, per avere osato liberamente esprimere, su
> una testata a diffusione nazionale, critiche a una decisione della
> Corte di cassazione a sezioni unite, diciannove anni fa fui sul
> punto di essere considerato non più "compatibile" con l'ufficio
> nel quale prestavo servizio e quindi di essere trasferito senza il
> mio consenso in virtù di una iniziativa assunta dal Primo
> Presidente, non posso non aderire in modo pieno e convinto. So
> bene come vengono gestiti poteri radicati su basi così fortemente
> ambigue e posso solo immaginare quante nefandezze sarebbero
> consumate grazie a un così indefinito contenitore come il
> "prestigio dell'ordine giudiziario", soprattutto nei confronti di
> chi non appartiene a nessuno dei gruppi che spadroneggiano
> nell'ANM e, quindi, nel CSM.
>
> Perciò anch'io dico NO senza riserve alla proposta all'o.d.g. di
> domani del CSM.
>
> Gioacchino Romeo
>
> ----Messaggio originale----
> Da: andreale a yahoo.com <mailto:andreale a yahoo.com>
> Data: 11-apr-2017 10.15
> A: "AREA Mailing List"<area a areaperta.it
> <mailto:area a areaperta.it>>
> Ogg: [Area] NO alla proposta di modifica dell'art. 2 della
> legge sulle guarentigie
>
> Giro un messaggio del collega Giuliano Castiglia inviato sulla
> mailing list dei magistrati.
> Lo condivido in toto, dico anche io NO ed invito tutti gli
> iscritti a questa mailing list (anche non magistrati) a
> sostenerlo.
> Un cordiale saluto,
> Andrea Reale
>
>
> Allego a questo messaggio la proposta di modifica dell’art. 2
> della “legge sulle guarentigie della magistratura” all’ordine
> del giorno del Plenum di domani, mercoledì 12 aprile 2017,
> invitando tutti a leggerla molto attentamente.
>
>
> C’è poco da dire, attacca al cuore l’indipendenza di tutti e
> di ciascun magistrato e, dunque, l’indipendenza della funzione
> giurisdizionale.
> Mira ad annullare l’unico profilo positivo della
> “controriforma” , ossia la sino ad allora troppo ritardata
> attuazione dell’articolo 107 della Costituzione, laddove lo
> stesso prevede che i magistrati possono essere trasferiti
> senza il loro consenso soltanto "per i motivi" previsti dalla
> legge.
> Mira cioè a (ri)dare al Consiglio Superiore della Magistratura
> mano libera su un campo - il trasferimento dei magistrati
> senza il loro consenso - tra i più sensibili e pericolosi per
> l'esercizio indipendente della giurisdizione, che non a caso
> il Costituente - pur avendo previsto una generale riserva di
> legge in materia di ordinamento giudiziario (art. 108 Cost.) -
> ha voluto ulteriormente garantire con una specifica previsione
> che riserva solo al legislatore l'individuazione dei “motivi”
> per i quali il CSM può trasferire un magistrato senza il suo
> consenso. Ed è di assoluta evidenza che la clausola
> precostituzionale del “prestigio dell'ordine giudiziario” è
> talmente generica che non soddisferebbe in alcun modo la
> riserva in questione e (ri)metterebbe alla totale
> discrezionalità del CSM il potere di trasferimento dei
> magistrati con gravissima lesione della loro indipendenza e
> correlativo gravissimo pericolo per i diritti delle persone.
> Comprendo che in un ormai radicatissimo contesto di
> “Costituzione di carta” è difficile anche percepire la gravità
> di certi fatti ma non riesco a credere che, a fronte di una
> così pesante minaccia, ciascuno di noi magistrati non si desti
> per opporsi in tutti i modi possibili a questa iniziativa (e,
> a scanso di equivoci, perché qui sta diventando un rischio
> anche esprimere le proprie idee, preciso che con l’espressione
> “tutti i modi possibili” mi riferisco a tutti quelli
> consentiti dall’ordinamento).
> La Proposta, infatti, prefigura un vero e proprio
> sovvertimento del sistema costituzionale, il quale conforma la
> “magistratura” come “ordine” funzionale all’indipendenza dei
> singoli magistrati, ai quali in via diffusa è invece affidato
> l’esercizio della funzione sovrana della giurisdizione.
> Affinché tale esercizio avvenga in modo indipendente e
> imparziale, i magistrati sono soggetti soltanto alla legge ed
> è ovvio che, se potessero essere trasferiti ad libitum dal
> CSM, la soggezione soltanto alla legge sarebbe mero flatus vocis.
> Dunque, cari colleghi magistrati, la nostra indipendenza, e
> con essa la tutela e la garanzia dei diritti delle persone,
> sono gravemente minacciate.
> Poiché siamo noi coloro che per primi e meglio di tutti gli
> altri possiamo rendercene conto, dobbiamo essere noi ad
> attivarci. Prima che sia troppo tardi e nella speranza che già
> non sia troppo tardi.
>
> Per questo occorre, innanzi tutto, fare sentire la nostra voce
> dicendo “no” alla proposta all’ordine del giorno di domani e
> per questo invito tutti i magistrati a dire “no” e a farlo
> presto, perché c’è poco tempo.
>
> Io dico “NO”.
>
>
> Giuliano Castiglia
>
>
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