[Area] Areadg e magistratura onoraria: riflessione di Angelo Costanzo.

massimiliano sicilia sternahirundo3 a yahoo.it
Lun 29 Maggio 2017 16:01:34 CEST



     Parendomi che non sia stata ancora diffusa in questa m-l, trasmetto in Areaperta una breve riflessione del dottor Angelo Costanzo, consigliere alla VI^ sez cass. penale, in ordine a quanto in oggetto.

     cordialmente      
                                                                      m sicilia


Intervento in Area.AUTORIZZO LA DIFFUSIONE DI QUESTO MIO INTERVENTO SULLE MAILING LIST DI NUOVA AREA, AREA-APERTA DELL'A.N.M. ANCHE AL DI FUORI DELLE STESSE Angelo Costanzo 

Una Associazione rappresentativa di una categoria peculiarmente caratterizzata da rilevanza istituzionale non può (se non vuole snaturarsi) trascurare temi che sono essenziali. Ne esistono diversi. Per concretezza, mi concentrerò su due certamente attuali: a) la riforma della magistratura onoraria; b) il prossimo concorso per magistratura. 
1. La Magistratura onoraria. Il buon andamento della Giustizia e le giuste aspettative dei magistrati onorari di lunga esperienza 
AREA Democratica per la Giustizia ha ribadito che la magistratura onoraria costituisce una risorsa centrale nel sistema della Giustizia. Questo significa che senza la magistratura onoraria l’amministrazione della Giustizia non funziona e che se le risorse (le persone) che la compongono sono trattate in modo inadeguato si producono effetti negativi per tutti. L’intelligente intervento di Claudio Castelli sulla riforma in gestazione può costituire una ragionevole base per prossime concrete proposte. La magistratura onoraria va considerata nelle sue diverse componenti: le condizioni che riguardano i giudici di pace sono differenti da quelle che valgono per gli altri magistrati onorari. All’interno di questa seconda categoria la situazione del vice procuratori onorari presenta profili distinti rispetto a quelli che valgono per i giudici onorari di Tribunale. I vice procuratori onorari sono semplicemente indispensabili per il funzionamento di molte Procure (ancor più di quelle piccole, in molte sedi esposte a periodiche devastanti carenze di organico) per garantire lo svolgimento delle udienze e le indagini sui reati minori. Il ruolo dei giudici onorari dei tribunali (come pure dei giudici di pace) potrebbe anche essere rivisitato nell’ambito di una nuova concezione dell’ufficio del processo.  Inoltre, fra i magistrati onorari esistono professionisti che da decenni ormai sono funzionari della giurisdizione, che hanno maturato competenze e esperienze superiori (per la natura delle cose) a quelle di un magistrato togato di nuova nomina. Le previsioni normative in cantiere finirebbero per espungerli dalla amministrazione della Giustizia e si risolverebbero in una riduzione dell’organico reale della magistratura. Sarebbe un ingiusto danno per loro e per l’amministrazione trattarli allo stesso modo di quelli che accederanno nei prossimi anni. Ha ragione Castelli: è necessaria una “netta separazione del trattamento tra i giudici onorari e i procuratori onorari già in funzione, che hanno già maturato un congruo periodo di permanenza e quelli di nuovo accesso. I primi, oltre ad avere prestato per oltre un decennio la loro opera, si sono creati un affidamento di permanenza e potrebbero tranquillamente proseguire sino al pensionamento (vicino per molti) con livello di prestazioni e compensi invariati. Una misura transitoria che non sarebbe una stabilizzazione, ma una razionalizzazione a esaurimento dell'esistente”. Questo consentirebbe che gli uffici giudiziari possano continuare a funzionare durante il passaggio verso nuovo regime che durerà anni. 
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