[Area] riforma magistratura onoraria

Braccialini Roberto roberto.braccialini a giustizia.it
Ven 21 Lug 2017 16:28:06 CEST


?Ringrazio Ubaldo NANNUCCI per l'utile inquadramento ordinamentale, che ha il pregio di ricordarci che il giudice di pace ed il giudice onorario di tribunale sono figure che hanno matrici storico-culturali  ben diverse, anche se questo non spiega secondo me  il divario delle attuali indennità.

Mi rimane la curiosità di capire come mai la proposta di un concorso dedicato per il reclutamento di magistrati ordinari, traendoli da quelli onorari, o la previsione di una certa quota di neomagistrati togati da attingere dagli onorari riservando a questi ultimi una certa quota in tutti i reclutamenti degli uditori/MOT -  quest'ultima idea, ad esempio,  fu proposta dall'Osservatorio JUSGENOVA nel convegno nazionale che organizzò nel 2004 sulla magistratura onoraria - non abbiano mai avuto pratico seguito dal 2003 ad oggi.

A me pare di ricordare che ci furono remore ministeriali giustificate con problemi di compatibilità comunitaria di una tale riserva, ma mi piacerebbe che i molti che ne sanno di più in materia ci spiegassero meglio perchè quella strada è stata fin dall'inizio ritenuta impercorribile, e certamente non è mai stata percorsa.

Al momento, comunque, la strada dei concorsi dedicati o riservati non risolverebbe il problema attuale perché, se anche volessimo calcolare una quota del 20% da riservare ai GOP nei concorsi annuali da 300 posti per i MOT per i sedici anni dell'attuale proroga, saremmo a 960 ingressi, ben lontani dalle attuali presenze dei magistrati onorari.



Veniamo però all'oggi, perché se il passato effettivamente consentiva una pluralità di opzioni ordinamentali, mi sembra che dopo un limbo durato troppi anni la via sia stata ormai tracciata dalla legge di riforma dell'anno scorso, rispetto alla quale non vedo alternative, perché l'idea della stabilizzazione tout cort senza concorso mi pare impraticabile; così come la creazione di una figura "di complemento" sul modello delle "leggine" degli anni '70-'80 sulla stabilizzazione dei vice pretori onorari, le quali  andavano ad interessare una trentina di posizione, non certo 5200 magistrati onorari.



In breve, mi sembra la classica quadratura del cerchio, in cui il complesso meccanismo escogitato nella L. 57 - che a me piace quando dà gambe effettive all'ufficio per il processo - potrebbe stare in piedi per i nuovi magistrati onorari, alla condizione che essi siano già avvocati in attività effettiva: i quali avranno già altrimenti risolto con la Cassa di Previdenza Forense il loro problema previdenziale, per cui  l'indennità prevista dal decreto legislativo (fiscalmente indeducibile, purtroppo) sarebbe per loro meno penalizzante rispetto a chi dovesse iscriversi alla gestione autonoma INPS.

Resta da capire come sia possibile trasferire la gran parte del contenzioso monocratico a giudici onorari impegnati due giorni la settimana e magari pretendere il rispetto dei tempi della legge Pinto...



Ora, la dimensione dei problemi appena sfiorati sopra ha una consistenza immane ed io, che non sono un "esperto" del ramo ma semplicemente un giudice che ha frequenti occasioni di contatto con magistrati onorari grazie al circuito degli  osservatori civili, ho solamente  acquisito un certo interesse per la materia che mi porta ad interrogarmi sul senso di questa presenza negli uffici giudiziari, con la personale conclusione che il recente e un po' misconosciuto parere del CSM sullo schema del decreto delegato fosse un giusto  punto di equilibrio sul piano ordinamentale e processuale.



Da qui, a dire che l'ANM ha imbastito una trattativa per penalizzare i magistrati onorari allo scopo di salvaguardare la sua rendita di posizione, come fa l'articolo de Il Fatto Quotidiano che mi ha fatto sobbalzare, ce ne corre e spero che i vertici associativi facciano la debita chiarezza al riguardo.



Cari saluti circolari

Rbrcc





p.s.: mi rendo conto che l'argomento "magistratura onoraria" non sia appassionante come quello delle malefatte del CSM nelle nomine apicali, però vorrei far sommessamente presente che stiamo parlando di una componente di un terzo dei magistrati italiani, che tratta percentuali molto alte del contenzioso civile e penale. Ripensarne il senso - giurisdizione di prossimità, "sollievo dei giudici" o che altro? - e l'assetto ordinamentale e organizzativo dovrebbe trovarci attenti e vigili...

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