[Area] R: La riqualificazione del personale Giustizia

Domenico Truppa domenico.truppa a giustizia.it
Gio 3 Ago 2017 08:55:48 CEST


 

Si è conclusa da pochi giorni la mia esperienza presso il Ministero della Giustizia in qualità di Presidente della Commissione per la riqualificazione del personale giustizia.

La Commissione è stata composta da me, dalla collega Vicepresidente Chiara De Franco e da 6 componenti scelti dal Direttore Generale del Personale tra dirigenti amministrativi ed Unep.

I lavori sono durati nove mesi, da ottobre 2016 a luglio 2017.

I bandi prevedevano una prova selettiva del personale e una valutazione di ogni singola posizione in relazione alla anzianità di servizio e ai titoli di studio con attribuzione di un punteggio finale che sommava i tre dati in ragione di un valore massimo, per ognuno di essi, di trenta.

La prova selettiva è stata, poi, preceduta da una prova formativa che si sviluppata attraverso alcune settimane presso gli uffici di appartenenza dei candidati.

L’esame delle domande pervenute e la selezione degli ammessi, di quelli idonei alla fase formativa, di quelli ammessi alla prova selettiva, di quelli da valutare ed inserire nella graduatoria finale con attribuzione dei punteggi sono state operazioni di grande complessità sia per il numero di domande pervenute, sia per gli elementi da valutare per singola posizione.

Ed infatti, sulla base di quanto dichiarato era possibile stabilire con un buon grado di approssimazione la qualifica posseduta, l’immissione in possesso, la anzianità di servizio; ma poi su tali dai era necessario un controllo sulla loro esattezza e correttezza ai fini della attribuzione del relativo punteggio.

Sulla base del dichiarato, poi, in relazione ai titoli di studio, era necessario verificare il loro corretto inserimento nei riquadri e la loro effettiva valenza per il riconoscimento del punteggio previsto. Operazione, questa, di enorme difficoltà poiché i dati molto spesso non erano in possesso della Amministrazione in quanto i titoli erano conseguiti lungo il percorso professionale e non più comunicati all’Ufficio del personale.

Quanto alla prova selettiva, era chiaro sin dall’inizio che l’intenzione del Ministero fosse quella di stimolare tutto il personale interessato a ‘rimettersi in gioco’ con materie ed argomenti ormai lasciati da tanto tempo, ed approfondire altri di stretta attinenza con le attività lavorative quotidiane.

Lo scopo può ritenersi essere stato raggiunto se si considera che nelle prove selettive moltissimi candidati hanno riportato votazioni ricomprese tra il 28 e il 30 (punteggio massimo) ed in ogni caso pochissimi non hanno raggiunto il punteggio di 18 al di sotto del quale il candidato era dichiarato non idoneo.

La settimana di marzo 2017 dedicata alla prova selettiva di oltre 6000 candidati meriterebbe, da sola, una mail a parte, per raccontare lo sforzo organizzativo del Ministero, della DGSIA e del DAP che ha fornito locali e personale: qui basti sottolineare che la non comune sinergia tra tutti questi fattori e la collaborazione dei candidati (che, venuti da ogni parte di Italia, hanno –credo – compreso ed apprezzato la disponibilità la competenza e la funzionalità delle scelte adottate) ha consentito la riuscita della prova con comunicazione dei risultati pochissimi giorni dopo la conclusione della ultima sessione.

La consegna delle due graduatorie (per Unep e funzionari giudiziari) avvenuta nelle mani del Direttore Generale del Personale è stato l’ultimo atto della Commissione.

Racconto tutto questo per testimoniare che le grandi difficoltà incontrate (accresciute senza dubbio dalla circostanza che non vi erano precedenti ‘recenti’ non essendosi proceduto a riqualificare il personale forse da un ventennio) non hanno impedito alla Commissione di affrontare la complessità delle questioni emerse e di adottare soluzioni equilibrate, condivise e coerenti.

Ma soprattutto io ed il resto della Commissione abbiamo ‘toccato con mano’ la complessità di una ‘macchina ministeriale’ di dimensioni enormi, con grandi problemi ma anche con straordinarie professionalità e competenze. Solo vivendo questa realtà per un tempo apprezzabile si può comprendere tutto ciò e capire che l’atteggiamento di critica e lamentela che spesso accompagnano i nostri commenti sulla organizzazione della Giustizia da parte del Ministero sono ingiustificati o quanto meno approssimativi e superficiali.

La Commissione ha, così, dato il suo piccolo contributo che si è snodato attraverso faticose riunioni al Ministero per circa nove mesi senza alcuno sgravio dalle rispettive attività giurisdizionali ed amministrative e, attraverso la collaborazione degli uffici ministeriali ed in particolare della DGSIA, per un sopporto informatico oramai ineliminabile per affrontare sfide del genere, abbiamo posto le basi per percorsi di riqualificazione professionale futuri e – compatibilmente con la disponibilità di risorse economiche - anche di nuovi concorsi ed assunzioni di personale esterno.

Ed in definitiva non posso essere che contento della opportunità che mi è stata concessa di lavorare – diversamente ma efficacemente – per la giurisdizione, poiché sono certo che i magistrati devono impegnarsi in percorsi che servano la giurisdizione anche nelle istituzioni e negli uffici che a ciò siano strettamente funzionali.

Buona estate a tutti

Mimmo Truppa

 

  

  

 

    

 

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