[Area] R: R: R: Re: [mailinglist-anm] R: La Corrente ed il Sole

MARIELLA FINO mariella.fino a giustizia.it
Sab 12 Ago 2017 11:32:34 CEST


Finalmente un po’ di buon senso!

mfino

 

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Siddi Massimiliano
Inviato: venerdì 11 agosto 2017 15:34
A: thorgiov
Cc: area a areaperta.it
Oggetto: Re: [Area] R: R: Re: [mailinglist-anm] R: La Corrente ed il Sole

 

Mi sembra che questo dibattito trascuri un banale dato di fondo che spiega
quasi tutto: i magistrati (per fortuna) sono uomini e gli uomini sono spesso
ambiziosi, presuntuosi e vanagloriosi.

Ciò vale anche per quelli capaci.

Per cui mi fa un po' sorridere tutto questo ingenuo chiedersi perché ci sia
un così strenuo attaccamento alla poltrona direttiva.

 

         Massimiliano Siddi

Inviato da iPhone


Il giorno 11 ago 2017, alle ore 15:08, thorgiov <thorgiov a libero.it> ha
scritto:

Si tratta sicuramente di una questione di cultura dei singoli magistrati,
oltre che del CSM. L'ossessione del posto direttivo e semidirettivo c'è
sempre stata, e personalmente non ricordo un candidato che si sia mai posto
una domanda molto semplice : sono effettivamente idoneo all'incarico al
quale aspiro ? Al contrario, ho sempre visto dirigenti che, una volta
raggiunta l'agognata poltrona, non si schiodavano da lì nemmeno con le
cannonate, anche quando era evidente a tutti, e a loro per primi, che non
erano adatti a quell'incarico o a quel singolo ufficio.

Si tratta di una violazione della legge di gravità : il peso morto galleggia
anzichè andare a fondo. Ciò è dovuto ad una ragione molto semplice : non è
prevista una valutazione dei magistrati dell'ufficio sul loro dirigente. E
non è prevista perchè la magistratura associata non ha mai sollecitato il
potere politico in tal senso. Un simile metodo porterebbe a scoperchiare le
magagne. Al contrario, è molto più semplice e comodo, per le correnti
organizzate nell'ANM, che si replicano nel CSM, fare accordi spartitori tra
di loro prescindendo completamente dalla realtà, sulla base di pareri
stereotipati redatti da altri capi degli uffici che a loro volta sono stati
nominati dalle stesse correnti. Quindi i candidati, ricevuta la nomina,
rafforzeranno, in virtù della loro posizione di vertice in un  ufficio,
quella stessa fazione che li ha portati in alto, e dipenderanno per sempre
da essa, perchè l'incarico direttivo è temporaneo, e prima ancora della sua
scadenza occorre darsi da fare per cercare un posto dirigenziale da un'altra
parte. Tutto ciò però conviene anche al potere politico, e non è un caso che
i membri laici del CSM votino sempre compatti. Il candidato sa che ormai non
è più sufficiente garantirsi l'appoggio della propria corrente, perchè
occorre anche ingraziarsi il politico di turno. Nessuno ricorda, proprio a
proposito della Procura di Napoli, che un candidato si rivolse, per
interposta persona, addirittura a Maurizio Gasparri affinchè sostenesse la
sua domanda ? Si tratta di un circolo vizioso, ed è triste che ciò avvenga
all'interno della magistratura, perchè, tutto sommato, se noi vogliamo
essere autonomi, abbiamo la possibilità concreta di esserlo, a differenza di
altre categorie. Alla fine, si tratta di una scelta volontaria.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

, 

 

Il 11/08/2017 11:10, Guido Vecchione ha scritto:

Mi piace questo dialogo  e concordo con  Marcello: non si tratta di una
questione di correnti, bensì  di cultura.

Aggiungerei anche di natura umana.

Concordo che i magistrati dovrebbero sentirsi liberi dall'ossessione della
carriera, ma di fatto per molti non è così.

Condivido, inoltre, che il criterio della mera anzianità dovesse essere
superato, ma ritengo che forse sia stato un errore abbandonarlo del tutto,
perché era l'unico che dava qualche garanzia di obiettività.

L'aver previsto, infatti, criteri molto flessibili ha purtroppo aumentato,
in molti di noi, la corsa alla carriera ed è accresciuta enormemente   la
discrezionalità di chi decide, vale a dire non soltanto dei nostri colleghi,
ma anche dei laici di nomina politica del CSM.

Tutto questo ha un prezzo molto alto che stiamo già pagando: la limitazione
della nostra autonomia.

Guido Vecchione



Inviato da BlueMail <http://www.bluemail.me/r?b=10066>  

Il giorno 11 Ago 2017, alle ore 10:15, Marcello Basilico
<marcello.basilico a giustizia.it> ha scritto: 

Caro Mario, 

è proprio vero che uno dei nostri problemi è che ad ogni concorso
continuiamo a chiederci chi sia il candidato migliore e non quale dirigente
serva per quel singolo ufficio.

  Quando avremo fatto questo passo, l’autogoverno inizierà ad elaborare
modelli di figure dirigenziali idonee per le diverse posizioni. 

  Ad oggi, purtroppo, ne siamo molto lontani. E non è, direi, questione di
correnti, ma di cultura.

                                 Marcello Basilico

 

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di marioardigo
Inviato: giovedì 10 agosto 2017 16:37
A: Oscar Magi
Cc: AREA Mailing List
Oggetto: Re: [Area] R: Re: [mailinglist-anm] R: La Corrente ed il Sole

 

 Vincendo il nostro concorso si ha il grande privilegio di essere liberati
dalla carriera per guadagnare di più. Come nelle altre amministrazioni non
si ha diritto a una carriera, ma si è liberi di non essere ossessionati.
Alcuni non riescono avere i posti di dirigente a cui ambiscono. Bisogna
chiedersi: che cosa ci siamo persi? Nel caso di un magistrato come Falcone
ad un certo punto che ci siamo persi molto. È più o meno da quei tempi che è
cominciata, tra di noi, a partire dal nostro associazionismo una svolta
culturale che ha portato a) alla temporaneità degli incarichi dirigenziali
(istanza recepita dal legislatore) e b) a criteri più elastici per
attribuire i posti, abbandonando quello in tempo prevalente dell'anzianità
senza demerito. 

 Il "merito", le medaglie al valore conquistate sul campo, non dovrebbe
essere considerato nel decidere sugli incarichi di dirigente, se non in
quanto dimostra una specifica idoneità al posto che deve essere assegnato.
Il lavoro fuori ruolo, in organizzazioni internazionali e anche in politica
non è in linea di principio controindicato per posti di dirigente. La
capacità "politica", anzi, può essere indicata per certi uffici. Ogni
dirigente dovrebbe esserne dotato, perché significa capacità di governo, e
gli uffici giudiziari vanno governati. 

  È molto importante che le procedure di nomina e le successive verifiche
siano trasparenti, perché l'autogoverno, per essere tale, deve consentire
una partecipazione critica. In questo modo ci si potrà correggere nelle
scelte future.

  Le procedure non dovrebbero essere primariamente volte alla tutela delle
aspettative dei candidati a posti dirigenziali, perché, lo ripeto, non c'è
un "diritto alla carriera", ma all'individuazione di chi è più idoneo per un
certo incarico, nell'interesse, innanzi tutto, degli altri magistrati
dell'ufficio. Bisogna essere molto duri su questo, senza tenere in alcun
conto le rivendicazioni dei carrieristi le cui ambizioni sono rimaste
frustrate. 

  Disprezzo chi si considera diminuito se rimane a fare il magistrato
"semplice", vale a dire non solo ciò che primariamente gli compete e per cui
è stato assunto, ma ciò che è maggiormente utile in società, la fatica più
bella perché è quella che cambia le cose in società. Una posizione radicale?
Certo. Da anziano testimonio che le soluzioni radicali sono le sole giuste.
Per tanti innovatori sociali puntare agli ultimi posti è stata una dura
disciplina interiore, per noi rimanere dove ci hanno messi, senza fare un
dramma per i galloni non attribuiti, significa solo fare ciò che dobbiamo,
con "guarentigie" che nessun altro se non in magistratura ha. Il nostro
dovere.

  È chiaro che la maggiore discrezionalità responsabilizza maggiormente il
nostro associazionismo, che è effettivamente all'origine delle scelte che si
fanno. Un buon motivo per non chiamarsene fuori. Saremo ciò che
collettivamente avremo deciso di essere, nel bene o nel male. In questo
credo che dovremmo molto migliorare. E non sto a dilungarmi: osservo che
sembra che ognuno pensi essenzialmente a sé stesso e questo non va bene.

Mario Ardigò - Roma

  

  

Inviato da iPad


Il giorno 10 ago 2017, alle ore 09:57, Oscar Magi <oscar.magi a giustizia.it>
ha scritto:

Ebbene si, lo confesso. sono un eliocentrico, o perlomeno ho sempre pensato
che il sole sia più importante della luna , sebbene ami anche il pallido
astro notturno di leopardiana memoria.

Lo sono perchè correntocrate ?

Mah, guardando la mia storia personale e professionale con uno sguardo
“esterno “ forse si : ho collezionato un semidirettivo in primo grado (
anche confermato !), ed un altro, recentemente, in secondo ; dovrei quindi
vergognarmi profondamente , anche se non so bene di cosa.

Guardando la stessa storia dal di dentro, mi sento un pò meno colpevole : in
questi ultimi otto anni mi sono spaccato la schiena ed ho collezionato due
operazioni agli occhi scrivendo lo stesso numero di sentenze dei giudici
della mia sezione e passando una buona altra porzione della mia giornata a
fare statistiche, organizzare calendari, andare a riunioni e tentare di
mediare tra le varie esigenze dei componenti della mia sezione e del
tribunale penale ( con risultati alterni, questo sì, ma sempre con molta
buona volontà).

In questo giorni mi sono fatto due settimane di sezioni feriali , ed a
settembre, quando prenderò possesso in appello, mi sono fatto applicare ad 8
udienze già fissate per terminare 45 procedimenti monocratici che,
altrimenti , avrebbero dovuto ricominciare daccapo. ( a proposito, a quando
una bella riformina a costo zero che eviti la necessità di rifare  i
processi già fatti in seguito a mutamento del giudice ?).

Insomma , a dirla tutta, non mi sento un “ correntocrate” a tutto tondo  e
non mi riconosco nelle categorie “Tintiane” di cui all’articolo citato.

C’è, forse una terza via : fatta di persone che lavorano e spalano con
doverosa continuità  e che prendono i Direttivi ed i semidirettivi come un
servizio in più da rendere alla giustizia, intesa quest’ultima come comunità
e servizio, e non solo potere.

Ma mi rendo conto che , con i tempi che corrono, si fa più bella figura a “
sparare sul quartier generale” che a difenderlo ; anche perchè , talvolta,
anche la difesa di quest’ultimo non è sempre facile.

Un caro ed accaldato saluto.

Oscar Magi 

 

From: carlocitt a alice.it 

Sent: Wednesday, August 09, 2017 3:13 PM

To: AREA Mailing List <mailto:area a areaperta.it>  

Subject: [Area] R: Re: [mailinglist-anm] R: La Corrente ed il Sole

 


Dunque, Marcello, tu non sai guardare la luna.

Devi infatti prenderti l'articolo di Tinti, che per come è scritto si
risolve in una grande stupidaggine (in sintesi: c'è il magistrato normale
che spala; c'è il correntista che pensa solo alla carriera e non lavora sul
serio; se lavora sul serio lo fa se e in quanto gli serve per essere speso
per la carriera. Punto.), lasciar perdere quel che dice ed argomenta e
guardare la luna: cioè l'assunto che il CSM è irreversibilmente perso e
chiunque sia collegato/connesso/coinvolto in esperienza di corrente o
associativa (salvo quelle estemporanee salvifiche, secondo le contingenze)
deve tacere e possibilmente vergognarsi.

Quindi, ricorda: l'assunto vive di vita propria, a prescindere dagli
argomenti; però gli argomenti (di cui non devi tener conto) in quanto
esposti in un articolo pubblicato su un giornale danno autorevolezza
all'assunto e dimostrano che l'assunto è attendibile e condiviso anche da
esperti della vita di magistratura, non importa se sono
argomenti/stupidaggine. 

Quindi, allertati: ogni osservazione in fatto è dimenticare la luna, che ti
è data a prescindere; perciò non ti resta che abbozzare.

Se tutto questo ti sembrasse un pochino molto illogico e il problema CSM ti
sembrasse un po' più complesso, stai facendo finta di non vedere la luna,
che ti si impone. Addurre complessità è infatti sostenere l'illecito.

Ora, da ultimo, ho un problema, Marcello. 

Provando a dirti queste due parole, mi rendo conto che ho finito
inevitabilmente per ignorare la luna; la pretesa che i temi complessi si
affrontino senza dire anche vere e proprie stupidaggini è infatti ignorare
la luna. Quindi, io volevo dirti qualcosa, ma mi rendo conto che adesso
siamo in due a non saper guardare la luna.

E c'è un altro problema. 

Tu e io, con tante/i altre/i, stiamo schiattando (= spalando) per cercare di
dar senso all'attività giurisdizionale che facciamo; nell'interesse,
credevamo, ingenuottti o forse proprio maliziosi, pubblico. Ma ci dicono che
lo facciamo per monetizzare un domani un passaggio di carriera; se ci
guardiamo allo specchio e ci viene da dire spontaneamente che questi
interlocutori sono 'particolari', non  stiamo comprendendo che non vediamo
la luna.

Insomma, Marcello: non ci resta che sperare che sorga presto il sole, così
per un po' siamo giustificati a non riuscire a guardare la luna.

carlo citterio

 

 

----Messaggio originale----
Da: andreale a yahoo.com
Data: 8-ago-2017 16.24
A: <mailinglist-anm a associazionemagistrati.com>, "AREA Mailing
List"<area a areaperta.it>
Ogg: Re: [Area] [mailinglist-anm] R: La Corrente ed il Sole

Io, infatti, avevo raccomandato di guardare  la Luna! 

 

 

 

Inviato da smartphone Samsung Galaxy.

 

-------- Messaggio originale --------

Da: Marcello Basilico <marcello.basilico a giustizia.it> 

Data: 08/08/17 10:51 (GMT+01:00) 

A: mailinglist-anm a associazionemagistrati.com, 'AREA Mailing List'
<area a areaperta.it> 

Oggetto: [mailinglist-anm] R: [Area] La Corrente ed il Sole 

 

Caro Reale,

c’è chi entra in ufficio alle 7.30 uscendone alle 20, operando con passione
in una corrente anche più tardi.

  Fa parte d’una categoria evidentemente ignota a Tinti salvo che, con gli
anni,  l’ex collega, non potendo più frequentare una nota corrente e
aspirare ai posti di procuratore, sia divenuto un facile generalizzatore. 

  Ti ringrazio comunque per la segnalazione dell’ottimo pezzo.

                                   Marcello Basilico

 

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di andreale
Inviato: martedì 8 agosto 2017 09:23
A: mailinglist-anm a associazionemagistrati.com; 'AREA Mailing List'
Oggetto: [Area] La Corrente ed il Sole

 

Un articolo di Bruno Tinti su La Verità. 

Si aspettano tanti (sdegnati) commenti sul direttore del quotidiano dal
titolo impegnativo  e sull'Autore dell'articolo.....

La Luna resti sempre in secondo piano, mi raccomando.

Buona lettura, spalatori!

Andrea Reale 

 

 

 

Inviato da smartphone Samsung Galaxy.

 

 


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