[Area] Area] I tempi erano oscuri....

Paolo Barlucchi barlucchip a libero.it
Sab 9 Set 2017 15:03:40 CEST


Nel testo di lettera a una professoressa c'è uno specifico passo descrittivo di come è stato scritto quello è gli altri testi della scuola di Barbiana.
Si tratta di un metodo specifico, da allora oggetto di studio e sperimentazione in ambito pedagogico. 
Nel 1989-1990 l'ho sperimentato come capo scout nella scrittura della carta di Clan con risultati che, nella mia ingenuità, allora considerai eccezionali sotto il profilo educativo.
Insomma quel metodo di scrittura collettiva funziona davvero.
Saluti
Paolo Barlucchi

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Il giorno 09 set 2017, alle ore 09:38, Francesco Messina <frate.adso1962 a gmail.com> ha scritto:

Collega Pizzi, ho errato nella indicazione del tuo cognome (che è simile a un altro).
Sul resto, non condivido nulla di ciò che hai scritto, ma non penso sia il caso di tediare ulteriormente i colleghi.
p.s.
1) La “lettera a una professoressa”, diversamente, da te, fu commentata da Pasolini in termini entusiastici.
2) Circa le informazioni sulla stesura del testo, io ho informazioni precise, avendo conosciuto direttamente gli autori e il contesto, anche logistico, in cui venne scritto.
Francesco Messina
 
From: thorgiov
Sent: Friday, September 08, 2017 11:56 PM
To: Francesco Messina ; area a areaperta.it
Subject: Re: Area] I tempi erano oscuri....
 
Come sarebbe a dire "Collega Siddi" ? Hai sbagliato persona. Mi sembra un lapsus freudiano. Non è che qualche pregiudizio ( non verso di me ) intacca la tua facoltà di giudizio ? Quanto agli scritti di Lorenzo Milani, ammetto di non conoscerli tutti, perchè qualcuno me lo sono perso, ma la Lettera ad una professoressa, che fu commentata anche da Pasolini, la ricordo benissimo. Su internet sono riportate varie versioni : c'è chi dice che fu scritta solo da Milani. Altri sostengono che furono i suoi alunni gli autori della missiva, con la supervisione della loro guida spirituale, il che è lo stesso che ammettere che fu Milani a scriverla. Per conto mio, all'epoca non ero presente, e lo stesso vale per te. Ma credimi, dopo averla letta con attenzione, senza badare alle notizie che circolano sul web, non si possono avere dubbi : a redigerla non fu uno studente.

Torno alla facoltà di giudizio. Tu sostieni di esserti limitato ad una valutazione sulle modalità di comunicazione della notizia su un quotidiano che non menzioni. Non che sia difficile intuire di quale testata si tratti, e io in proposito ho maturato qualche esperienza proprio a seguito di alcune mie e-mail su questa lista. Però, almeno a mio parere, qualsiasi invito alla moderazione su questo piano non può che fondarsi a sua volta sulla conoscenza  di ciò che effettivamente è avvenuto. E questo non può prescindere da una valutazione medica. In sintesi, se ( e sottolineo il se ) dovesse risultare, dalle analisi ( e non da pregiudizi ideologici ) che il ceppo del virus della malaria che ha causato le complicanze che poi hanno cagionato a loro volta la morte della bambina è lo stesso da cui erano affette le altre due degenti, sarebbe molto difficile sostenere che in nome del politicamente corretto questa verità non deve essere diffusa e non deve essere oggetto di una riflessione critica, fatta ovviamente in primo luogo dai medici e solo in un secondo momento dalla comunità intera. Si possono criticare le modalità della comunicazione, ma non il fatto oggetto della comunicazione solo perchè potrebbe portare a conclusioni non gradite. Bando alle ipocrisie : alla fine è proprio questo che dà fastidio. Ma tu pensa un pò : oggi si ricorda il giorno dell'armistizio badogliano, e tu fai una chiamata alle armi della intera magistratura contro determinati giornali. 

FELICE   PIZZI  ( non Siddi )


Il 08/09/2017 19:29, Francesco Messina ha scritto:
> Collega Siddi, evidentemente ignori che “Lettera a una professoressa” fu scritta NON da don Lorenzo Milani, ma dalla Scuola di Barbiana, e cioè dai suoi alunni.
> Milani era sul letto di morte e non poté che dar loro qualche consiglio.
> Il testo venne pubblicato appena qualche mese prima della morte del Priore sicché il tuo commento è, sul piano storico e documentale, quanto meno parziale avendo considerato una parte davvero minima dei moltissimi altri scritti del Sacerdote (in proposito, ti segnalo la recente opera omnia pubblicata da Mondatori nella edizione dei “Meridiani”)
> In quella lettera uno dei concetti metodologici più indicativi è che “non si può far parti uguali tra diseguali”, e a me pare ancora concetto molto valido.
> Fatte queste precisazioni, io rispetto il tuo pensiero, ma, diversamente da te, penso che sia necessario giudicare.
> E questo perché la    “facoltà di giudizio” – e quindi NON il giudicare in senso giurisdizionale - è    attività di pensiero.
> Inoltre, per quanto mi riguarda , evangelicamente, la facoltà di giudizio è parte dei “talenti” che ci sono stati dati e che non vanno “sotterrati” pavidamente.
> Senza contare, poi, che il primo giudizio è sempre verso se stessi, come attività di coscienza (Lessing affermava il valore dello “Selbstdenken”, e cioè il “pensare da    sé”).
> Quanto al resto, ti ripeto che le mie considerazioni non inerivano al profilo sanitario-epidemiologico della vicenda, ma a quello culturale (linguaggi, modalità comunicative, ricerca di senso nelle cose che si dicono e si fanno).
> Concetti che riguardano l’esistere e che hanno interessato non solo qualche ingenuo parrocchiano, ma atei come Leopardi il quale sul rapporto tra individui all’interno della comunità umana, su quello tra felicità, piacere e dolore – anche tra uomini - ha scritto    qualcosa d’interessante.
> Francesco Messina, giudice Trani
> From: thorgiov
> Sent: Friday, September 08, 2017 6:48 PM
> To: Francesco Messina ; area a areaperta.it
> Subject: Re: [Area] I tempi erano oscuri....
>  
> Immagino che l'ultimo riferimento da parte tua sia a Lorenzo Milani, il prete di Barbiana. In proposito rammento una intervista che lessi nel lontano luglio del 1987 sul settimanale Panorama, resa dalla professoressa che era stata aspramente, e pubblicamente, criticata da Milani nella sua famosa lettera aperta, e la simpatia che provai per quella donna, ormai in pensione, perchè  si era comportata correttamente nel dare il voto ai propri scolari. La simpatia da parte mia oggi è ancora più forte, perchè ho fatto l'esperienza concreta di come giudicare l'operato degli altri , da magistrato o da professore, sia sempre stato visto negativamente in Italia. Forse è un riflesso del detto evangelico "non giudicare, se non vuoi essere giudicato". Anche per questo motivo sono ateo, e rimango tale a tutto tondo, nel senso che non mi interessano le ragioni dell'esistere in questo mondo. Mi basta esistere.
> 
> Per quanto riguarda il riferimento alle trasmissioni pomeridiane, non voglio fare nomi, ma in questi giorni di vacanza sulle reti pubbliche ne ho viste parecchie che sul tema dell'immigrazione hanno adottato con decisione la linea del politicamente corretto più spinto, e questo è più che evidente nell'atteggiamento dei conduttori. Ovviamente gli ospiti in studio esprimono delle opinioni, con maggiore o minore consapevolezza, che possono non essere gradite agli intervistatori, ma di ciò questi ultimi non hanno colpa, se di colpa si può parlare. Se poi cambierà la maggioranza di governo anche la linea editoriale subirà probabilmente un mutamento, perchè in Italia  l'indipendenza di giudizio non è vista di buon occhio . 
> 
> Condivido la tua seconda opinione. Il relativismo può essere applicato alle opinioni, non ai fatti. Ma per restare al fatto specifico di cui si tratta, il contagio da malaria, ribadisco che l'ANM, e i magistrati in generale, non hanno competenza, e quindi non hanno titolo per intervenire nel dibattito pubblico con una presa di posizione ufficiale. L'unica competenza tecnica specifica nella materia è quella dei medici, i quali correttamente in questi    giorni si stanno interrogando, nel senso che hanno dei dubbi, e non delle certezze, sulle origini della malaria che ha colpito la bambina poi deceduta, perchè al momento ci sono solo degli indizi, che sembrano deporre per una determinata conclusione ma che potrebbero rivelarsi fuorvianti. Non è un caso se anche il pubblico ministero che si occupa della indagine penale abbia disposto una autopsia, che è stata ormai effettuata, senza preoccuparsi della possibilità che l'esito di quest'ultima porti ad esiti politicamente scorretti. Del resto le certezze sono un appannaggio esclusivo di Area, che per motivi a me sconosciuti pretende che queste siano condivise dall'intera ANM. In realtà per conseguire questo risultato esiste un metodo molto semplice : è sufficiente che Area formi un sindacato autonomo, dopodichè non avrà più bisogno di chiamare alle armi sui temi più disparati della vita pubblica il resto della magistratura.
> 
> FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
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> Il 08/09/2017 15:07, Francesco Messina ha scritto:
>> Non ho le doti del collega Pizzi e di altri che riescono, attraverso processi d’intuizione solipsistica, a comprendere le ragioni dell’esistere in questo mondo.
>> Io mi limito a studiare e a fare qualche riflessione critica nei limiti in cui questo mi è possibile.
>> Il mio scritto era riferito a determinati metodi comunicativi paradigmaticamente rappresentati due giorni fa da un titolo di un quotidiano.
>> Considero scontato che tutti sappiano di trasmissioni televisive che, in certi orari della giornata, sapendo sia del tipo di spettatore sia del tipo attività in corso in quel momento della giornata, trattano temi sociali con l’uso di determinati parole e scelte linguistiche.
>> In estrema sintesi: formano l’opinione comune. 
>> Che esista una differenza tra bene e male e che alla sua conoscenza si debba pervenire attraverso il ragionamento profondo, e non sulla base di pulsioni, è concetto/esigenza che risale al 2.399 a.C. (Apologia di Socrate e Critone).
>> Un po’ più recentemente, nel 2006, ne ha scritto Gustavo Zagrebelsky il quale ha ripreso anche alcuni concetti espressi, tra gli altri, da Hannah Arendt in “The Aftermath of Nazi-Rule. Report from Germany” (trad. “I postumi del dominio nazista: reportage dalla Germania”).
>> Afferma Zagrebelsky che: “...la manipolazione, il travisamento e la ri-creazione dei fatti avviene con le parole. Così può accadere che la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza. Sono regimi corruttori delle coscienze “fino al midollo” quelli che trattano i fatti come opinioni traducibili in parole che vanno su e giù e instaurano un relativismo nichilistico applicato non alle opinioni ma ai fatti, in cui la verità è messa sullo stesso piano della menzogna, il giusto su quello dell’ingiusto, il bene su quello del male; in cui la “realtà non è più la somma totale di fatti duri e inevitabili, bensì un agglomerato di eventi e parole in costante mutamento, nel quale oggi può essere vero ciò che domani è già falso” secondo l’interesse al momento prevalente”.
>> 
>> Quanto poi alla “morale da parrocchia” citata dal collega Pizzi, ricordo che ci sono state parrocchie sperdute, a 450 metri di altezza, senza strada, acqua e luce elettrica, in cui sono state elaborate idee e compiuto azioni che sono divenute un faro per l’evoluzione della responsabilità civile italiana.
>> Maggiore ponderazione e umiltà non guasterebbero.
>> Francesco Messina, giudice Trani
>>  
>> From: thorgiov
>> Sent: Thursday, September 07, 2017 11:01 PM
>> To: area a areaperta.it
>> Subject: Re: [Area] I tempi erano oscuri....
>>  
>> Quindi l'ANM intera dovrebbe seguire Area ed entrare nel dibattito      pubblico. Addirittura il sindacato dei magistrati dovrebbe prendere una posizione contro il relativismo, come se Einstein non fosse mai esistito, per insegnare a tutti che la distinzione tra il bene e il male esiste, e magari effettuare non solo valutazioni giuridiche ma anche mediche, per le quali non ha nessuna competenza. Una morale da parrocchia. Io invece rivendico il mio diritto al relativismo. Non esiste una morale valida per tutti e per sempre. Non esiste una civiltà eterna. Di conseguenza, se Area vuole impegnarsi in via diretta su questi temi, facesse pure. L'importante è che non pretenda che gli altri la seguano. Per conto mio non posso che dire : vai avanti tu, chè mi vien da ridere.
>> 
>> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>> 
>> 
>> Il 07/09/2017 18:50, Francesco Messina ha      scritto:
>>> Il monito di Brecht "i tempi erano oscuri perché loro hanno taciuto" mi è venuto in mente dopo aver letto ieri l'incredibile titolo di un quotidiano sul caso della bambina morta di malaria.
>>> La vicenda mi ha fatto anche ricordare i primi minuti di un film della propaganda nazista dal titolo "l'ebreo errante".
>>> Ho rintracciato il documento su Youtube i cui primi dieci minuti sono molto indicativi.
>>> Lo metto a disposizione:
>>> https://youtu.be/_okkDPI3c-U
>>> 
>>> Ciò posto, mi chiedo se, al di là delle valutazioni penali su alcuni eventi, non vi sia anche la necessità che la magistratura si esprima come associazione, sul significato inaccettabile di certa comunicazione.
>>> Ho trovato ipocrita e debolissima la presa di distanza di qualche giornalista da parole, frasi, metodi propagandistici che sono la negazione assoluta di quella civiltá occidentale che costoro vorrebbero        difendere.
>>> Anche perché, poi, sono gli stessi giornalisti che consentono a quei "maestri" di fare opnione in trasmissioni che vorrebbero essere di approfondimento politico e culturale.
>>> Mi domando dove siano e cosa facciano, di fronte al bombardamento dei pilastri minimi dell'educazione, i c.d. "intellettuali, i "romanzieri di successo", prontissimi h24 a promuovere i loro libri, i loro spettacoli, ma sostanzialmente silenti davanti all'inquinamento della formazione dei cittadini.
>>> Mi chiedo, con Brecht, se si debba accettare tutto ciò, tacendo e assuefacendosi all'idea che la libertà di espressione non incontri alcun limite.
>>> Mi chiedo se ci possa rassegnare a società        sempre più sofistica, che relativizza bene e male esiste, che dimentica che la distinzione esiste e la si deve trovare attraverso il pensiero, non sollecitando le pulsioni peggiori.
>>> Si può decidere di non partecipare più a occasioni pubbliche, anche televisive, in cui siano presenti coloro che incitano all'odio, alterano le notizie, mistificano la realtà per fini evidenti per chi abbia un minimo di capacità critica.
>>> Ma penso sia soprattutto necessario prendere posizione riconoscibile, chiara e distinta a favore dei giovani e di chiunque non si rassegni a una deriva sempre più spaventosa.
>>> Francesco Messina, giudice Trani
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