[Area] Area] I tempi erano oscuri....

thorgiov thorgiov a libero.it
Sab 9 Set 2017 17:56:50 CEST


Se funziona davvero per i boy scout ( parola di Lupetto ? ), questo 
metodo dovrebbe essere applicato anche per la scrittura di tutte le 
sentenze, sia monocratiche che collegiali. Perchè Area, ispirandosi a 
Milani, non porta avanti una proposta in questo senso all'interno della 
magistratura ? Questa sì che sarebbe una innovazione ! Finalmente i 
magistrati si avvicinerebbero alla società civile, dimostrando di non 
essere una corporazione.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 09/09/2017 15:03, Paolo Barlucchi ha scritto:
> Nel testo di lettera a una professoressa c'è uno specifico passo 
> descrittivo di come è stato scritto quello è gli altri testi della 
> scuola di Barbiana.
> Si tratta di un metodo specifico, da allora oggetto di studio e 
> sperimentazione in ambito pedagogico.
> Nel 1989-1990 l'ho sperimentato come capo scout nella scrittura della 
> carta di Clan con risultati che, nella mia ingenuità, allora 
> considerai eccezionali sotto il profilo educativo.
> Insomma quel metodo di scrittura collettiva funziona davvero.
> Saluti
> Paolo Barlucchi
>
> Inviato da iPhone
>
> Il giorno 09 set 2017, alle ore 09:38, Francesco Messina 
> <frate.adso1962 a gmail.com <mailto:frate.adso1962 a gmail.com>> ha scritto:
>
> Collega Pizzi, ho errato nella indicazione del tuo cognome (che è 
> simile a un altro).
> Sul resto, non condivido nulla di ciò che hai scritto, ma non penso 
> sia il caso di tediare ulteriormente i colleghi.
> p.s.
> 1) La “lettera a una professoressa”, diversamente, da te, fu 
> commentata da Pasolini in termini entusiastici.
> 2) Circa le informazioni sulla stesura del testo, io ho informazioni 
> precise, avendo conosciuto direttamente gli autori e il contesto, 
> anche logistico, in cui venne scritto.
> Francesco Messina
> *From:* thorgiov <mailto:thorgiov a libero.it>
> *Sent:* Friday, September 08, 2017 11:56 PM
> *To:* Francesco Messina <mailto:frate.adso1962 a gmail.com> ; 
> area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
> *Subject:* Re: Area] I tempi erano oscuri....
>
> Come sarebbe a dire "Collega Siddi" ? Hai sbagliato persona. Mi sembra 
> un lapsus freudiano. Non è che qualche pregiudizio ( non verso di me ) 
> intacca la tua facoltà di giudizio ? Quanto agli scritti di Lorenzo 
> Milani, ammetto di non conoscerli tutti, perchè qualcuno me lo sono 
> perso, ma la Lettera ad una professoressa, che fu commentata anche da 
> Pasolini, la ricordo benissimo. Su internet sono riportate varie 
> versioni : c'è chi dice che fu scritta solo da Milani. Altri 
> sostengono che furono i suoi alunni gli autori della missiva, con la 
> supervisione della loro guida spirituale, il che è lo stesso che 
> ammettere che fu Milani a scriverla. Per conto mio, all'epoca non ero 
> presente, e lo stesso vale per te. Ma credimi, dopo averla letta con 
> attenzione, senza badare alle notizie che circolano sul web, non si 
> possono avere dubbi : a redigerla non fu uno studente.
>
> Torno alla facoltà di giudizio. Tu sostieni di esserti limitato ad una 
> valutazione sulle modalità di comunicazione della notizia su un 
> quotidiano che non menzioni. Non che sia difficile intuire di quale 
> testata si tratti, e io in proposito ho maturato qualche esperienza 
> proprio a seguito di alcune mie e-mail su questa lista. Però, almeno a 
> mio parere, qualsiasi invito alla moderazione su questo piano non può 
> che fondarsi a sua volta sulla conoscenza  di ciò che effettivamente è 
> avvenuto. E questo non può prescindere da una valutazione medica. In 
> sintesi, se ( e sottolineo il se ) dovesse risultare, dalle analisi ( 
> e non da pregiudizi ideologici ) che il ceppo del virus della malaria 
> che ha causato le complicanze che poi hanno cagionato a loro volta la 
> morte della bambina è lo stesso da cui erano affette le altre due 
> degenti, sarebbe molto difficile sostenere che in nome del 
> politicamente corretto questa verità non deve essere diffusa e non 
> deve essere oggetto di una riflessione critica, fatta ovviamente in 
> primo luogo dai medici e solo in un secondo momento dalla comunità 
> intera. Si possono criticare le modalità della comunicazione, ma non 
> il fatto oggetto della comunicazione solo perchè potrebbe portare a 
> conclusioni non gradite. Bando alle ipocrisie : alla fine è proprio 
> questo che dà fastidio. Ma tu pensa un pò : oggi si ricorda il giorno 
> dell'armistizio badogliano, e tu fai una chiamata alle armi della 
> intera magistratura contro determinati giornali.
>
> FELICE   PIZZI  ( non Siddi )
>
>
> Il 08/09/2017 19:29, Francesco Messina ha scritto:
>> Collega Siddi, evidentemente ignori che “Lettera a una professoressa” 
>> fu scritta NON da don Lorenzo Milani, ma dalla Scuola di Barbiana, e 
>> cioè dai suoi alunni.
>> Milani era sul letto di morte e non poté che dar loro qualche consiglio.
>> Il testo venne pubblicato appena qualche mese prima della morte del 
>> Priore sicché il tuo commento è, sul piano storico e documentale, 
>> quanto meno parziale avendo considerato una parte davvero minima dei 
>> moltissimi altri scritti del Sacerdote (in proposito, ti segnalo la 
>> recente opera omnia pubblicata da Mondatori nella edizione dei 
>> “Meridiani”)
>> In quella lettera uno dei concetti metodologici più indicativi è che 
>> “non si può far parti uguali tra diseguali”, e a me pare ancora 
>> concetto molto valido.
>> Fatte queste precisazioni, io rispetto il tuo pensiero, ma, 
>> diversamente da te, penso che sia necessario giudicare.
>> E questo perché la “facoltà di giudizio” – e quindi NON il giudicare 
>> in senso giurisdizionale - è attività di pensiero.
>> Inoltre, per quanto mi riguarda , evangelicamente, la facoltà di 
>> giudizio è parte dei “talenti” che ci sono stati dati e che non vanno 
>> “sotterrati” pavidamente.
>> Senza contare, poi, che il primo giudizio è sempre verso se stessi, 
>> come attività di coscienza (Lessing affermava il valore dello 
>> “Selbstdenken”, e cioè il “pensare da sé”).
>> Quanto al resto, ti ripeto che le mie considerazioni non inerivano al 
>> profilo sanitario-epidemiologico della vicenda, ma a quello culturale 
>> (linguaggi, modalità comunicative, ricerca di senso nelle cose che si 
>> dicono e si fanno).
>> Concetti che riguardano l’esistere e che hanno interessato non solo 
>> qualche ingenuo parrocchiano, ma atei come Leopardi il quale sul 
>> rapporto tra individui all’interno della comunità umana, su quello 
>> tra felicità, piacere e dolore – anche tra uomini - ha scritto 
>> qualcosa d’interessante.
>> Francesco Messina, giudice Trani
>> *From:* thorgiov <mailto:thorgiov a libero.it>
>> *Sent:* Friday, September 08, 2017 6:48 PM
>> *To:* Francesco Messina <mailto:frate.adso1962 a gmail.com> ; 
>> area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>> *Subject:* Re: [Area] I tempi erano oscuri....
>>
>> Immagino che l'ultimo riferimento da parte tua sia a Lorenzo Milani, 
>> il prete di Barbiana. In proposito rammento una intervista che lessi 
>> nel lontano luglio del 1987 sul settimanale Panorama, resa dalla 
>> professoressa che era stata aspramente, e pubblicamente, criticata da 
>> Milani nella sua famosa lettera aperta, e la simpatia che provai per 
>> quella donna, ormai in pensione, perchè  si era comportata 
>> correttamente nel dare il voto ai propri scolari. La simpatia da 
>> parte mia oggi è ancora più forte, perchè ho fatto l'esperienza 
>> concreta di come giudicare l'operato degli altri , da magistrato o da 
>> professore, sia sempre stato visto negativamente in Italia. Forse è 
>> un riflesso del detto evangelico "non giudicare, se non vuoi essere 
>> giudicato". Anche per questo motivo sono ateo, e rimango tale a tutto 
>> tondo, nel senso che non mi interessano le ragioni dell'esistere in 
>> questo mondo. Mi basta esistere.
>>
>> Per quanto riguarda il riferimento alle trasmissioni pomeridiane, non 
>> voglio fare nomi, ma in questi giorni di vacanza sulle reti pubbliche 
>> ne ho viste parecchie che sul tema dell'immigrazione hanno adottato 
>> con decisione la linea del politicamente corretto più spinto, e 
>> questo è più che evidente nell'atteggiamento dei conduttori. 
>> Ovviamente gli ospiti in studio esprimono delle opinioni, con 
>> maggiore o minore consapevolezza, che possono non essere gradite agli 
>> intervistatori, ma di ciò questi ultimi non hanno colpa, se di colpa 
>> si può parlare. Se poi cambierà la maggioranza di governo anche la 
>> linea editoriale subirà probabilmente un mutamento, perchè in Italia  
>> l'indipendenza di giudizio non è vista di buon occhio .
>>
>> Condivido la tua seconda opinione. Il relativismo può essere 
>> applicato alle opinioni, non ai fatti. Ma per restare al fatto 
>> specifico di cui si tratta, il contagio da malaria, ribadisco che 
>> l'ANM, e i magistrati in generale, non hanno competenza, e quindi non 
>> hanno titolo per intervenire nel dibattito pubblico con una presa di 
>> posizione ufficiale. L'unica competenza tecnica specifica nella 
>> materia è quella dei medici, i quali correttamente in questi giorni 
>> si stanno interrogando, nel senso che hanno dei dubbi, e non delle 
>> certezze, sulle origini della malaria che ha colpito la bambina poi 
>> deceduta, perchè al momento ci sono solo degli indizi, che sembrano 
>> deporre per una determinata conclusione ma che potrebbero rivelarsi 
>> fuorvianti. Non è un caso se anche il pubblico ministero che si 
>> occupa della indagine penale abbia disposto una autopsia, che è stata 
>> ormai effettuata, senza preoccuparsi della possibilità che l'esito di 
>> quest'ultima porti ad esiti politicamente scorretti. Del resto le 
>> certezze sono un appannaggio esclusivo di Area, che per motivi a me 
>> sconosciuti pretende che queste siano condivise dall'intera ANM. In 
>> realtà per conseguire questo risultato esiste un metodo molto 
>> semplice : è sufficiente che Area formi un sindacato autonomo, 
>> dopodichè non avrà più bisogno di chiamare alle armi sui temi più 
>> disparati della vita pubblica il resto della magistratura.
>>
>> FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>>
>>
>> Il 08/09/2017 15:07, Francesco Messina ha scritto:
>>> Non ho le doti del collega Pizzi e di altri che riescono, attraverso 
>>> processi d’intuizione solipsistica, a comprendere le ragioni 
>>> dell’esistere in questo mondo.
>>> Io mi limito a studiare e a fare qualche riflessione critica nei 
>>> limiti in cui questo mi è possibile.
>>> Il mio scritto era riferito a determinati metodi comunicativi 
>>> paradigmaticamente rappresentati due giorni fa da un titolo di un 
>>> quotidiano.
>>> Considero scontato che tutti sappiano di trasmissioni televisive 
>>> che, in certi orari della giornata, sapendo sia del tipo di 
>>> spettatore sia del tipo attività in corso in quel momento della 
>>> giornata, trattano temi sociali con l’uso di determinati parole e 
>>> scelte linguistiche.
>>> In estrema sintesi: formano l’opinione comune.
>>> Che esista una differenza tra bene e male e che alla sua conoscenza 
>>> si debba pervenire attraverso il ragionamento profondo, e non sulla 
>>> base di pulsioni, è concetto/esigenza che risale al 2.399 a.C. 
>>> (Apologia di Socrate e Critone).
>>> Un po’ più recentemente, nel 2006, ne ha scritto Gustavo Zagrebelsky 
>>> il quale ha ripreso anche alcuni concetti espressi, tra gli altri, 
>>> da Hannah Arendt in “The Aftermath of Nazi-Rule. Report from 
>>> Germany” (trad. “I postumi del dominio nazista: reportage dalla 
>>> Germania”).
>>> Afferma Zagrebelsky che: “...la manipolazione, il travisamento e la 
>>> ri-creazione dei fatti avviene con le parole. Così può accadere che 
>>> la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza. Sono 
>>> regimi corruttori delle coscienze “fino al midollo” quelli che 
>>> trattano i fatti come opinioni traducibili in parole che vanno su e 
>>> giù e instaurano un relativismo nichilistico applicato non alle 
>>> opinioni ma ai fatti, in cui la verità è messa sullo stesso piano 
>>> della menzogna, il giusto su quello dell’ingiusto, il bene su quello 
>>> del male; in cui la “realtà non è più la somma totale di fatti duri 
>>> e inevitabili, bensì un agglomerato di eventi e parole in costante 
>>> mutamento, nel quale oggi può essere vero ciò che domani è già 
>>> falso” secondo l’interesse al momento prevalente”.
>>>
>>> Quanto poi alla “morale da parrocchia” citata dal collega Pizzi, 
>>> ricordo che ci sono state parrocchie sperdute, a 450 metri di 
>>> altezza, senza strada, acqua e luce elettrica, in cui sono state 
>>> elaborate idee e compiuto azioni che sono divenute un faro per 
>>> l’evoluzione della responsabilità civile italiana.
>>> Maggiore ponderazione e umiltà non guasterebbero.
>>> Francesco Messina, giudice Trani
>>> *From:* thorgiov <mailto:thorgiov a libero.it>
>>> *Sent:* Thursday, September 07, 2017 11:01 PM
>>> *To:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>>> *Subject:* Re: [Area] I tempi erano oscuri....
>>>
>>> Quindi l'ANM intera dovrebbe seguire Area ed entrare nel dibattito 
>>> pubblico. Addirittura il sindacato dei magistrati dovrebbe prendere 
>>> una posizione contro il relativismo, come se Einstein non fosse mai 
>>> esistito, per insegnare a tutti che la distinzione tra il bene e il 
>>> male esiste, e magari effettuare non solo valutazioni giuridiche ma 
>>> anche mediche, per le quali non ha nessuna competenza. Una morale da 
>>> parrocchia. Io invece rivendico il mio diritto al relativismo. Non 
>>> esiste una morale valida per tutti e per sempre. Non esiste una 
>>> civiltà eterna. Di conseguenza, se Area vuole impegnarsi in via 
>>> diretta su questi temi, facesse pure. L'importante è che non 
>>> pretenda che gli altri la seguano. Per conto mio non posso che dire 
>>> : vai avanti tu, chè mi vien da ridere.
>>>
>>> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>>>
>>>
>>> Il 07/09/2017 18:50, Francesco Messina ha scritto:
>>>> Il monito di Brecht "i tempi erano oscuri perché loro hanno 
>>>> taciuto" mi è venuto in mente dopo aver letto ieri l'incredibile 
>>>> titolo di un quotidiano sul caso della bambina morta di malaria.
>>>> La vicenda mi ha fatto anche ricordare i primi minuti di un film 
>>>> della propaganda nazista dal titolo "l'ebreo errante".
>>>> Ho rintracciato il documento su Youtube i cui primi dieci minuti 
>>>> sono molto indicativi.
>>>> Lo metto a disposizione:
>>>> https://youtu.be/_okkDPI3c-U
>>>>
>>>> Ciò posto, mi chiedo se, al di là delle valutazioni penali su 
>>>> alcuni eventi, non vi sia anche la necessità che la magistratura si 
>>>> esprima come associazione, sul significato inaccettabile di certa 
>>>> comunicazione.
>>>> Ho trovato ipocrita e debolissima la presa di distanza di qualche 
>>>> giornalista da parole, frasi, metodi propagandistici che sono la 
>>>> negazione assoluta di quella civiltá occidentale che costoro 
>>>> vorrebbero difendere.
>>>> Anche perché, poi, sono gli stessi giornalisti che consentono a 
>>>> quei "maestri" di fare opnione in trasmissioni che vorrebbero 
>>>> essere di approfondimento politico e culturale.
>>>> Mi domando dove siano e cosa facciano, di fronte al bombardamento 
>>>> dei pilastri minimi dell'educazione, i c.d. "intellettuali, i 
>>>> "romanzieri di successo", prontissimi h24 a promuovere i loro 
>>>> libri, i loro spettacoli, ma sostanzialmente silenti davanti 
>>>> all'inquinamento della formazione dei cittadini.
>>>> Mi chiedo, con Brecht, se si debba accettare tutto ciò, tacendo e 
>>>> assuefacendosi all'idea che la libertà di espressione non incontri 
>>>> alcun limite.
>>>> Mi chiedo se ci possa rassegnare a società sempre più sofistica, 
>>>> che relativizza bene e male esiste, che dimentica che la 
>>>> distinzione esiste e la si deve trovare attraverso il pensiero, non 
>>>> sollecitando le pulsioni peggiori.
>>>> Si può decidere di non partecipare più a occasioni pubbliche, anche 
>>>> televisive, in cui siano presenti coloro che incitano all'odio, 
>>>> alterano le notizie, mistificano la realtà per fini evidenti per 
>>>> chi abbia un minimo di capacità critica.
>>>> Ma penso sia soprattutto necessario prendere posizione 
>>>> riconoscibile, chiara e distinta a favore dei giovani e di chiunque 
>>>> non si rassegni a una deriva sempre più spaventosa.
>>>> Francesco Messina, giudice Trani
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