[Area] zavorre

[Carlo Brusco]

Complimenti a Paola Perrone per la recensione al libro “Zavorre” di Gotz Aly
appena pubblicato da Einaudi che ricostruisce una delle vicende più
sconvolgenti di cui si è reso responsabile il nazismo: l’eliminazione
programmata dei malati disabili. Vorrei solo aggiungere poche informazioni
che sarebbe opportuno approfondire e riguardano più direttamente il ceto dei
giuristi.

 

Traggo le informazioni da G. FORNASARI (Il principio di inesigibilità nel
diritto penale). Nell’immediato dopoguerra furono processati i medici
psichiatri che avevano dato attuazione alle direttive del regime dirette
all’eliminazione dei malati psichici non curabili. I medici si difesero
ammettendo di aver disposto che alcuni malati venissero eliminati ma
affermando di aver compiuto queste azioni per salvarne altri. Se si fossero
opposti, secondo le loro difese, sarebbero stati sostituiti da altri più
disposti ad attuare le direttive naziste e quindi il numero dei malati
uccisi sarebbe aumentato.

 

Ebbene questa linea di difesa fu accolta dalle corti tedesche; Fornasari (a
p. 138) ne riporta il testo di una (Corte d’Appello di Colonia del 24
ottobre 1951) che così si esprime: “Al di sopra di ogni diritto legislativo
vi è un diritto più elevato e non scritto. Il diritto creato dagli uomini
non può avere alcuna pretesa di validità se esso contraddice il diritto
naturale. Chi senza colpa si trova in una situazione  in cui può salvare un
più elevato numero di uomini destinati alla morte solo attraverso il
sacrificio di un più piccolo numero non può essere giustificato, ma tuttavia
agisce penalmente senza colpevolezza”.

 

Avete capito bene: i giudici tedeschi invocarono il diritto naturale per
giustificare gli autori di migliaia di omicidi programmati.

 

Un (triste) saluto a tutti.

 

Carlo Brusco

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