[Area] R: Ai M.O.T in lista

Francesco Aliffi faliffi8 a gmail.com
Sab 21 Ott 2017 18:24:38 CEST


Condivido anche io ... mi sono permesso di girare la mail di lucia ai mit
del distretto sperando di ingindere un po di speranza ... almeno loro ne
hanno bisogno.
Francesco
Il 21/ott/2017 12:25 "Baggio Giordano Ernesto" <
giordanoernesto.baggio a giustizia.it> ha scritto:

> La storia siamo noi cari Mot. Siete voi a dover scegliere tra "tristezza"
> e " speranza".
> grazie a Lucia , Roberto e a tutti quelli che la pensano come loro
>
>
>
>
> Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
>
>
> -------- Messaggio originale --------
> Da: Arata Roberto <roberto.arata a giustizia.it>
> Data: 21/10/17 08:50 (GMT+01:00)
> A: Vignale Lucia <lucia.vignale a giustizia.it>
> Cc: area a areaperta.it
> Oggetto: Re: [Area] R:  Ai M.O.T in lista
>
> Sarà pure un pò retorica e moralisteggiante, sarà che pure io sono
> retorico e moralisteggiante ma trovo bellissima la mail di Lucia.
> E' per me il manifesto di AreaDg o comunque il riassunto delle ragioni per
> cui con alcuni avverto un'affinità naturale, che naturalmente mi fa sentire
> parte dello stesso insieme.
> Baci
> R
>
> Inviato da iPad
>
> Il giorno 20 ott 2017, alle ore 15:45, Lucia Vignale (Esterna) <
> lucia.vignale a giustizia.it> ha scritto:
>
> Forse M.O.T. in lista non ce ne sono, perché sono troppo impegnati a
> districarsi nelle difficoltà del nuovo lavoro per mettersi a leggere la
> posta.
>
> Nondimeno, dopo aver letto il messaggio di Felice Pizzi , mi sento in
> dovere di intervenire e presentarmi anche io.
>
> Di anni ne ho 58 (ma  mi piace dire quasi 60 perché così mi abituo
> all’idea). Sono entrata in magistratura a trent’anni, in un’epoca in cui il
> concorso lo si poteva fare appena laureati  (e spero proprio che presto
> torni ad essere così),  perché avevo vinto un dottorato, avrei voluto
> lavorare nell’università, ma , dopo alcuni anni di duro lavoro non
> retribuito (o retribuito in maniera simbolica), ho deciso che non potevo
> andare avanti così. Dunque anche io , come Felice Pizzi, sono entrata in
> magistratura perché volevo uno stipendio.
>
> A differenza di Felice Pizzi, però, dopo essere entrata, ho scoperto un
> mondo unico e diverso da quello nel quale avevo vissuto fino a quel
> momento: un mondo in cui non si deve sgomitare e se si progredisce in
> carriera lo si deve solo a se stessi (ai propri meriti o ai propri “non
> demeriti”); un mondo in cui non vi è alcuna necessità di diventare
> dirigenti e “fare carriera” perché lo stipendio non è determinato dalle
> funzioni svolte, ma dall’anzianità di servizio, e  un presidente di sezione
> non guadagna di più dei magistrati della sua sezione salvo che  non sia più
> anziano di loro; un mondo in cui il  “capo”  non è il  datore di lavoro e
> non può dire a nessuno dei magistrati dell’ufficio come devono decidere una
> causa o trattare un fascicolo.
>
>
>
> Entrando in magistratura ho  scoperto un mondo in cui, per Costituzione,
>  si è  *indipendenti* (art.101: i giudici sono soggetti soltanto alla
> legge) e, per Costituzione,  si è  *uguali* (art. 107 : “i magistrati si
> distinguono tra loro soltanto per diversità di funzioni”).
>
> Ho scoperto il sistema tabellare - un sistema che esiste anche (forse
> soprattutto) perché  i magistrati  hanno contribuito ad elaborarlo - e ho
> capito che quel sistema serviva a garantire, oltre all’indipendenza
> esterna, anche l’ indipendenza interna, perché fissava regole
> predeterminate e oggettive volte a distribuire il flusso degli affari.
>
> Ho capito che ero io a dover garantire il funzionamento del sistema
> tabellare vigilando affinché fosse rispettato; che se il mio “capo” voleva
> assegnare a me un fascicolo in deroga alle regole tabellari e mi blandiva
> dicendomi : “fallo tu che sei brava”, dovevo dirgli di no , perché il
> rispetto del sistema tabellare è una garanzia di tutti.
>
> Ho capito che la buona organizzazione dell’ufficio dipendeva anche da me;
> che se i criteri organizzativi erano tali da impormi un superlavoro potevo
> contestarli e chiedere su questo l’appoggio dei colleghi. Ho capito che
> nessun “capo” può dirigere un ufficio contro i magistrati di quell’ufficio
> se quei magistrati non glielo consentono e che ciascuno di noi ha diritto
> di chiedere al proprio dirigente di farsi carico dei problemi che incidono
> sul suo lavoro e sul servizio reso ai cittadini.
>
> Ho scoperto un lavoro bellissimo che mi consentiva di dare un senso
> all’interpretazione della legge applicandone i risultati al caso concreto;
> di scegliere tra le diverse possibili interpretazioni quella più rispettosa
> dei diritti; di fornire tutela a chi  non ha altri diritti che quelli che
> la Legge gli riconosce.
>
>
>
> Per questo vorrei dire ai MOT :
>
> di non farsi ingannare da chi dice che tutti i magistrati sono a caccia di
> medagliette per diventare dirigenti (ce ne sono, certo, ma non sono poi
> così tanti) ;
>
> di ricordarsi sempre che diventare dirigenti, prima che un onore, è un
> onere;
>
> di lavorare con coscienza, attenzione e passione, cercando di assicurare
> una risposta in tempi ragionevoli, ma anche di curare la qualità del
> lavoro,  perché si lavora molte ore al giorno e - se non ci si vuole
> intristire e invecchiare prima del tempo - si deve trovare soddisfazione in
> ciò che si fa;
>
> di non stare chiusi  nelle proprie stanze e di occuparsi dell’
> organizzazione degli uffici di cui fanno parte, perché da quella
> organizzazione dipende la qualità della loro vita e del loro lavoro;
>
> di coinvolgere in questo i tanti colleghi di buona volontà chiedendo anche
> a loro di sollevare la testa dalle carte;
>
> di vigilare sul comportamento del proprio “capo” sostenendolo e aiutandolo
> se occorre,  criticandolo se necessario.
>
>
>
> Ma soprattutto vorrei dire ai MOT ( se ce ne sono in lista) ed anche ai
> non MOT (e in lista ce ne sono tanti) di non dare ascolto a chi parla solo
> di carriera, perché la carriera  non cambia la nostra vita, non cambia la
> qualità del nostro lavoro, non cambia i nostri stipendi e diventa
> importante  solo se noi la consideriamo tale.
>
>
>
> Cordiali saluti a tutti
>
> Lucia Vignale
>
>
>
>
>
>
>
> *Da:* Area [mailto:area-bounces a areaperta.it <area-bounces a areaperta.it>] *Per
> conto di *thorgiov
> *Inviato:* giovedì 19 ottobre 2017 19:42
> *A:* area a areaperta.it
> *Oggetto:* Re: [Area] Ai M.O.T in lista
>
>
>
> Se permetti, mi presento anche io ai giovani colleghi, ovviamente in modo
> molto diverso.
>
> Premetto che non ho un profilo su Facebook, perchè non sono molto
> comunicativo. In compenso mi sono sbizzarrito più volte su questa mailing
> list, fino a creare veri e propri fenomeni di rigetto un po' da parte tutti
> gli iscritti. Ho cinquanta anni, portati benissimo, e sono entrato in
> magistratura nel 1996. Preciso che sono entrato in magistratura con una
> fortissima motivazione : i soldi dello stipendio. Ebbene sì !  Questo è
> stato il nobile ideale che mi ha spinto a studiare ed a superare il
> concorso. Senza questa spinta emotiva non ce l'avrei mai fatta. Vedete,
> subito dopo la laurea in legge, mi resi conto da subito che la strada
> dell'avvocatura era troppo intasata, già da allora. Nella facoltà di legge
> non esiste, purtroppo, il numero chiuso, e neppure per l'ingresso
> nell'avvocatura. Questo ha creato una moltitudine di professionisti che
> sgomitano di continuo tra di loro alla ricerca delle sempre meno numerose
> occasioni di lavoro. Credetemi, la posizione del magistrato è di
> privilegio, perchè noi alla fine del mese lo stipendio lo prendiamo
> comunque ( e qui ritorno alla spinta ideale che mi ha portato in
> magistratura ). I vantaggi non si fermano qui, perchè l'indipendenza
> esterna è garantita addirittura dalla Costituzione. Per l'indipendenza
> interna il discorso purtroppo è diverso. L'avanzamento non è più
> automatico, ma richiede il superamento di valutazioni di professionalità
> periodiche, e queste valutazioni le fa il Consiglio Superiore della
> Magistratura dopo aver acquisito il parere del capo dell'ufficio, il quale
> a sua volta si rifà al parere del presidente di sezione. Ma non finisce
> qui, perchè la vera sintesi è operata dai consigli giudiziari a livello
> locale. Questo sistema è stato voluto dal potere politico per mettere i
> magistrati sotto pressione, ma è stato subito apprezzato dalle varie
> correnti organizzate in magistratura, e non a caso. Piccolo particolare che
> vi deve preoccupare fin d'ora : per avanzare in carriera, e quindi per
> diventare semidirettivi e direttivi, è indispensabile l'appoggio di una
> delle correnti organizzate all'interno della magistratura, perchè oggi si
> fa carriera per merito, e non per anzianità . Anche per fare parte dei
> consigli giudiziari, i cui componenti sono elettivi, è indispensabile
> questo appoggio. Per proprietà transitiva, ne deriva che  pure per superare
> la valutazione di professionalità l'appoggio di una corrente è, se non
> indispensabile, sicuramente utile, perchè qualche incidente di percorso può
> capitare a chiunque. Nessuno è perfetto e tutti possiamo sbagliare. Il che
> è lo stesso che dire che tutti hanno bisogno di tutti, e questa è la prima
> cosa che scoprirete . La seconda cosa che scoprirete è che la carriera si
> costruisce fin dall'inizio. Presto incomincerete a vedere il collega vicino
> di stanza come un pericoloso concorrente per un incarico di vertice, e
> allora vi darete da fare a più non posso non solo per assicurarvi
> l'appoggio di una corrente ma anche per procurarvi più titoli possibili. Lo
> dovrete fare per forza, volenti o nolenti. Innanzitutto cercherete di farvi
> assegnare un tirocinante per la sua formazione. Conviene a tutti e due : il
> tirocinante, se il reddito familiare è inferiore a 50.000 euro, si becca
> una borsa di studio di 400 euro mensili per un anno e mezzo e comunque si
> risparmia il costo di una scuola di specializzazione universitaria. Il
> magistrato si procura un titolo che per legge deve essere valutato ai fini
> della progressione in carriera. Beninteso, non si tratta tanto di avere un
> titolo in più, ma di non avere un titolo in meno rispetto al collega della
> stanza accanto, perchè state tranquilli che lui avrà fatto la stessa cosa
> prima di voi. Poi cercherete di pubblicare il più possibile relazioni o
> provvedimenti, perchè anche quelli servono, e in questo la collaborazione
> degli avvocati potrà servire. Si tratta della famosa società civile, con la
> quale pure vi converrà tenere buoni rapporti, se non altro per limitare gli
> esposti disciplinari, che ai fini della carriera non fanno mai bene. Questa
> è la vera, autentica comunità degli operatori giudiziari.
>
> Sia però chiaro : la vera marcia in più per la carriera rimane l'attività
> correntizia all'interno dell'ANM. Datevi da fare fin da subito. Partecipate
> a tutti gli incontri organizzati a livello associativo. Alcuni direttivi e
> semidirettivi vi indicheranno la strada giusta da percorrere, perchè il
> proselitismo è la vera forza di ogni corrente. Ognuna di esse è solita
> scannarsi con le altre all'interno della stessa associazione per procurarsi
> più adepti possibile. Come diceva quel tale : il numero è potenza !
>
> Però è un peccato che accada tutto questo. Tutto sommato, rispetto agli
> altri dipendenti pubblici, la parte più interessante del nostro lavoro,
> vale a dire lo stipendio, non dipende dall'avanzamento in carriera, ma
> dall'anzianità, ferma restando la necessità di superare le forche caudine
> periodiche delle valutazioni di professionalità. Ogni tanto pensateci un
> po' : forse non vale la pena affannarsi e scannarsi reciprocamente tra
> colleghi, visto che almeno per la Costituzione i magistrati si distingono
> solo per le funzioni e non esiste una gerarchia. Concludo anche io
> segnalandovi una vecchia canzone, ma senza il link di riferimento. Si
> tratta di Senza Cornice, di Alice Visconti.
>
> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>
>
>
>
>
> Il 19/10/2017 10:07, Patrizia Bellucci ha scritto:
>
> Care Ragazze e cari Ragazzi (permettemi di chiamarvi così dall'alto dei
> miei 71 anni: praticamente avete l'età di mio figlio e non molto di più dei
> miei Studenti di un tempo),
>
> mi rivolgo a voi, che probabilmente ancora non mi conoscete: molti dei
> meno giovani mi sono 'compagni di viaggio' già da tempo.
>
>
>
> Come prima cosa vi dedico una canzone: Edoardo Bennato "Sono solo
> canzonette" (https://youtu.be/JBS48R2i6Pw) :-)
>
> I motivi TEORICI per cui *vi invito 'a studiare ANCHE su youtube'*,
> magari quando ho tempo - se mi riinvitano - vengo a spiegarvelo A PORTE
> CHIUSE alla Scuola Superiore della Magistratura.
>
> Se poi qualcuno - per conoscermi meglio - ha voglia di sapere cosa dico
> invece, da libera cittadina, *coram populo* può accedere alla mia pagina
> facebook (https://www.facebook.com/patrizia.bellucci.7).
>
> In proposito, a voi 'nativi digitali' che su facebook ci siete
> praticamente tutte e tutti allego - per chi abbia tempo e voglia - un
> articolino su facebook decisamente 'leggero', che avevo scritto ormai
> diversi anni fa: naturalmente dovete riflettere sul fatto che quel
> "comunicar se stessi" da parte di un Magistrato *deve* saper declinarsi
> IN MODO SPECIFICO: i nostri media sono di tal livello che stanno a guardare
> perfino di che colore portate i calzini!
>
>
>
> Doverosamente mi presento - non c'è un motivo al mondo perché mi
> conosciate già - per la parte che più direttamente vi riguarda, per
> esplicitarvi a che titolo e CON QUALI LIMITI sono presente in lista.
>
> Trovate il mio cv sul mio sito (http://www.patriziabellucci.it/), dove
> potete anche scaricare il pdf di stampa del mio libro *A onor del vero.
> Fondamenti*, che potete benissimo anche non leggere, mentre *vi invito
> caldamente a leggere l'Introduzione di Tullio De Mauro* (che vi allego,
> in modo da non farvi perdere tempo).
>
> *Si può e si deve apprendere in molti luoghi, ma di sicuro la carta
> stampata non si salta!!!*
>
> A questo link http://www.patriziabellucci.it/laligi/contributi.htm
> trovate i Collaboratori giuridici e quindi vedete i nomi di chi aveva
> capito da subito la pertinenza della componente linguistica nella vostra
> formazione.
>
> Quel progetto e quel sito si son fermati anni fa, perché sono bravina nel
> pensare - non è un particolare merito, sono semplicemente allieva di grandi
> Maestri - ma non nel trovare finanziamenti: fra me e i soldi c'è una vera
> incompatibilità...
>
> Vi informo, peraltro, che con l'ultima riformina non solo si è tolto il
> PUBBLICA dal Ministero dell'Istruzione, ma - udite, udite - adesso i
> Professori non si valutano più tanto sulla ricerca prodotta e sul numero e
> la qualità degli Studenti che formano, ma SULLA QUANTITA' DEI FINANZIAMENTI
> CHE SONO CAPACI DI ATTRARRE!
>
> Scusatemi se faccio un esempio personale, perché gli 'esempi concreti'
> facilitano sempre la COMPRENSIONE DELLA TEORIA: ho formato 300 Studenti
> all'anno per 40 anni e sono stata capace di attrarre dall'Europa e dai vari
> Continenti una marea di Studenti Erasmus, ma adesso con i loro parametri
> probabilmente avrei una valutazione bassina...
>
> Insomma, le vie per SQUALIFICARE Scuola e Università sono tante e spesso
> abbastanza 'occulte': si sa, i decreti di attuazione sono importanti quanto
> le leggi!
>
> *Altro che chiudere gli accessi a Giurisprudenza: in Italia vanno alzati
> tasso e qualità dell'Istruzione, che generano LIVELLO E INNOVAZIONE!!!*
>
> Altrimenti il Paese non avrà nemmeno la ripresa economica, che di sicuro
> non si fa con il *Jobs act*  e da linguista lasciatemi sottolineare che
> quelli che il popolo NON ha eletto parlano a un Paese che domina poco e
> male perfino l'italiano gli si spara dai media quell'inutile anglismo
> incomprensibile ai più: da* quaedam de populo* lasciatemi dire che invece
> si dovrebbe tornasse a parlare - e fare - di 'Riforma del lavoro'!  Come
> sempre, le scelte linguistiche SVELANO TANTO: 'dimmi come parli e ti dirò
> chi sei' e teniamoci carissima la Suprema Corte.
>
> In particolare, se non erro, le mie relazioni alla Scuola Superiore della
> Magistratura dovreste trovarle sul suo sito a cui voi tutti accedete.
>
> Scusate se approfitto del discorso: *mi pare GIUSTISSIMO che le relazioni
> alla SSM restino 'a porte chiuse' e quindi che vi accediate SOLO VOI*, ma
> come potrei fare io per avere le relazioni su quel bellissimo corso sulla
> rappresentazione massmediatica della Giustizia su cui sono intervenuti
> Luigi Lanza, Bruti Liberati, l'eccezionalmente bravo Antoine Garapon, ecc.
>
> Sulla rappresentazione massmediatica della Giustizia PENALE mi sono già
> espressa in varie occasioni e scritti vari, ma adesso - quando ne avrò il
> tempo - vorrei dire qualcosina sulla rappresentazione massmediatica della
> Giustizia CIVILE e quelle relazioni mi sarebbero di grandissimo aiuto:
> potreste darmi una mano, visto che anch'io, come voi, di tempo ne ho
> proprio poco?
>
> Adesso devo mettermi a fare altro, ma appena avrò un po' di tempo torno ad
> argomentare 'dal mio punto di vista' somiglianze e differenze - che
> ovviamente riguardano anche la parte che può essere comune e la parte che *deve
> *restar diversa nelle due Scuole Superiori, perché *altrimenti va
> cambiato il C.p.p. e sarebbe un errore enorme!* - nella seconda parte del
> sintagma del Dott. Bruti Liberati "COMUNITA' DEGLI *OPERATORI GIUDIZIARI*
> ".
>
> Grazie per lo spazio e l'eventuale attenzione e buona giornata e buon
> lavoro ai Magistrati e alle Magistrate di ogni età,
>
> Pat
>
>
>
>
>
>
>
>
> _______________________________________________
>
> Area mailing list
>
> Area a areaperta.it
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