[Area] Ai M.O.T in lista

thorgiov thorgiov a libero.it
Lun 23 Ott 2017 16:23:39 CEST


Perchè parli di direttivi di Area ? Io non ho detto affatto che sono 
solo gli iscritti ad Area a fare opera di proselitismo e nemmeno ho 
scritto che così si comportano tutti i direttivi. Fra l'altro non trovo 
nulla di strano che avvenga ciò, anzi mi sembra naturale che si cerchi 
di coinvolgere i colleghi in iniziative che si considerano utili, a 
torto o a ragione, per la intera categoria, e che si voglia assicurare 
il  ricambio generazionale, che dovrebbe essere normale. Secondo me il 
problema è un altro : le varie correnti operano  in concorrenza tra di 
loro ma nell'ambito dello stesso sindacato. Ecco, questo lo trovo 
assurdo, perchè in questo modo l'associazione non riesce mai ad avere 
una linea chiara. Se si leggono i comunicati dell'ANM si capisce solo 
una cosa, che il loro contenuto è il frutto di un compromesso al ribasso 
tra le varie correnti, che lottano di continuo l'una contro l'altra. La 
magistratura è divisa, e questo è un dato di fatto non necessariamente 
negativo. Ma è il continuo conflitto tra colleghi, in nome 
dell'appartenenza ad un gruppo organizzato o ad una poltrona da 
occupare, che impedisce di trovare una sintesi.

Quando al distacco del nominato dal gruppo di appartenenza, considera 
che il direttivo sa che il suo incarico di vertice è a termine, e che 
ben prima della scadenza del suo mandato dovrà darsi da fare per trovare 
un posto di pari grado da un'altra parte. Solo che non sempre la 
corrente di provenienza è in grado di assicurare questo risultato, 
perchè dipende tutto dal momento . E allora magari può risultare 
conveniente cercare un appoggio presso un altro gruppo organizzato. 
Quindi non è tanto il desiderio di apparire indipendenti che porta a 
distaccarsi dal gruppo di appartenenza, quanto la necessità di 
assicurarsi un altro incarico di vertice con l'aiuto di qualcun altro, 
che magari, quando il clima politico generale all'interno del Paese 
cambia, si trova in una posizione migliore. Questo lo si vede in modo 
più chiaro quando c'è un cambio di Governo dopo le elezioni politiche, 
quelle generali. D'improvviso i magistrati che erano nei dicasteri del 
precedente Esecutivo ricevono il benservito ed altri magistrati, più 
vicini alla nuova maggioranza, subentrano al loro posto.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )




Il 23/10/2017 10:12, Francesco Mazzagalanti ha scritto:
>
> Probabilmente vivo sulla “luna”: non ricordo direttivi e/o 
> semidirettivi di Area (e/o di Magistratura Democratica e/o dei 
> Movimenti) fare opera di “proselitismo”, e sono in magistratura da 37 
> anni.
>
> Mi viene semmai da aggiungere che un effetto (negativo) di talune 
> nomine, che ho potuto riscontrare nei fatti, è stato il (successivo) 
> distacco del nominato dal gruppo di appartenenza. Non mi sento 
> peraltro di escludere che ciò possa essere dipeso dal particolare 
> impegno profuso nel nuovo incarico (e, magari, dal desiderio di non 
> apparire troppo legato e/o dipendente dal gruppo che si era battuto 
> per la sua nomina).
>
> Saluti
>
> Francesco Mazza Galanti
>
> (Presidente IV Sezione civile – Tribunale di Genova)
>
> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di *thorgiov
> *Inviato:* sabato 21 ottobre 2017 18:54
> *A:* area a areaperta.it
> *Oggetto:* Re: [Area] Ai M.O.T in lista
>
> Il mio individualismo piccolo - borghese forse potrebbe essere 
> solleticato dall'idea di avanzare in carriera, con il paravento ideale 
> dell'intenzione di portare avanti un progetto diverso di lavoro nuovo, 
> diverso. Però sempre lo stesso individualismo, anzi la mia vera e 
> propria asocialità, insieme con la mia innata pigrizia, mi spingono a 
> rifuggire dall'idea di sgomitare con i colleghi per un posto direttivo 
> o semidirettivo. Beninteso, non voglio fare professione di 
> qualunquismo a tutti i costi. A mio parere in chi intraprende una 
> carriera all'interno della magistratura coesistono motivazioni 
> egoistiche, di ambizione personale, di vanità, insieme con la sincera 
> volontà di fare qualcosa per gli altri, o per la giustizia in 
> generale, magari con un pizzico di sopravvalutazione delle proprie 
> capacità. Del resto lo stesso accade nella politica generale, a 
> livello nazionale e locale, perchènon credo che esista un politico che 
> fa quel mestiere unicamente per affarismo. Una spinta ideale è sempre 
> presente, ed è propria di qualsiasi essere umano la coesistenza di 
> motivazioni e impulsi contraddittori.
>
> Tornando alle logiche interne all'ANM, magari anche l'attività di 
> proselitismo viene fatta da parte di alcuni direttivi e semidirettivi 
> con le migliori intenzioni, perchè si pensa veramente che il progetto 
> portato avanti dalla corrente di appartenenza è il migliore. Ora, non 
> spetta a me fare un processo sulle intenzioni. Io mi sono limitato a 
> descrivere un dato di fatto, senza finzioni. Alla fine, credo che 
> questo sistema sia gradito alla maggior parte dei magistrati, 
> altrimenti non reggerebbe neppure per un giorno. Osservo però che 
> tutto ciò porta alla fine ad un obiettivo gradito a molti, anche 
> all'interno della magistratura : la gerarchizzazione. E io questo 
> obiettivo non riesco proprio a condividerlo.
>
> FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>
> Il 21/10/2017 12:06, Ferrari Roberto ha scritto:
>
>     Bellissima la sintesi di Lucia del buono e del non buono dell’
>     essere magistrati. Piena di sapiente armonia e di saggio ottimismo.
>
>     Da conservare e inoltrare ai MOT che non sono in lista e alle
>     altre liste.
>
>     Importantissimo l’ accento sulla scarsa importanza del cursus
>     honorum in una carriera che consente di scegliere tra funzioni
>     giuridicamente equivalenti.
>
>     Dai suoi interventi ho acquisito una grande stima del collega
>     mirandrew, ora motore di polemiche che vengono da lontano. Per cui
>     non credo che egli pensi veramente ci siano funzioni “ultime tra
>     le ultime”. Si potrebbe persino dubitare che egli tenga tanto al
>     ruolo direttivo, se non fosse che, avendo forse lavorato
>     efficientemente su soluzioni organizzative sezionali, può aver
>     riscontrato difficoltà di attuazione che richiedono l’ inserimento
>     di un progetto organizzativo parziale all’ interno di un progetto
>     globale che interessi tutto l’ ufficio.
>
>     Tuttavia è vano pretendere che l’ assegnazione di funzioni
>     direttive sia fondata prevalentemente sul merito. Se siamo
>     istintivamente portati a percepire differenti gradi di importanza
>     nella distinzione tra funzioni (e così è, poichè non si può in
>     grado di esser manager di realtà che ancora non si conosce) il
>     tendere verso quelle più importanti è naturale, poichè in
>     relazione con la contemplazione e la narrazione del sè.
>
>     E, poichè i posti in grado di soddisfare questa esigenza di
>     autostima sono pochi e il conflitto è elevato, è logico che chi ne
>     dispone pretenda una contropartita. Che nei sistemi democratici è
>     costituita essenzialmente dall’ /affectio societatis/, dalla
>     fattiva partecipazione del candidato alla realizzazione dello
>     scopo sociale, degli obiettivi del gruppo o corrente. In relazione
>     alle funzioni direttive è evidente come l’ /affectio societatis/,
>     in termini di provata fedeltà del candidato direttivo, sia
>     decisiva, poichè in questo caso l’ eletto acquisisce la facoltà di
>     contribuire in misura rilevante alla conservazione o all’
>     espansione del potere del gruppo.
>
>     Seppur meno rilevante, una valutazione meritocratica è necessaria
>     anche in funzione di tale scopo, oltre che al fine di occultare i
>     criteri di scelta decisivi. Sicchè oggi è difficile attendersi un
>     dirigente del tutto incapace (il che –come il fatto di avere un
>     esercito ben armato- non è sempre una buona notizia).
>
>     Quindi è bene che i MOT imparino presto a considerare che in tema
>     di selezione di funzioni direttive nulla mai potrà cambiare. Che,
>     ove disposti a destinare parte del tempo libero o del tempo
>     lavorativo ad attività relazionali associative, hanno ottime
>     chances di portare a compimento il cursus honorum desiderato.
>
>     Che continueranno ad assistere a conflitti tra chi aspira a
>     funzioni direttive per soddisfare la propria autostima in un
>     contesto relazionale e chi le invoca, come forse mirandrew o
>     magari anche Felice, per portare a compimento una ricerca ed un
>     opera già avviata, non potendo egli esser gratificato da altro che
>     da questo.
>
>     RF -trib.AQ
>
>     ------------------------------------------------------------------------
>
>     *Da:*Area <area-bounces a areaperta.it>
>     <mailto:area-bounces a areaperta.it> per conto di thorgiov
>     <thorgiov a libero.it> <mailto:thorgiov a libero.it>
>     *Inviato:* venerdì 20 ottobre 2017 19:50
>     *A:* Vignale Lucia; area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>     *Oggetto:* Re: [Area] Ai M.O.T in lista
>
>     Hai detto bene : la carriera diventa importante solo se noi la
>     consideriamo tale. Il problema è proprio questo. Quella targhetta
>     sulla porta con su scritto "Presidente" è diventato l'obiettivo di
>     molti magistrati. Secondo me della maggioranza. Non dovrebbe
>     essere così, perchè della carriera potremmo farne benissimo a
>     meno, ma io mi sono limitato a prendere atto di una realtà. E se
>     si progredisce in carriera non lo si deve solo a se stessi.
>     Inutile illudere i colleghi, giovani o meno giovani. Gli appoggi
>     ci vogliono, eccome se ci vogliono. D'altronde non è un caso se il
>     sistema delle valutazioni di professionalità è stato accolto con
>     grande favore proprio all'interno della magistratura.
>
>     FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli
>     Nord )
>
>     Il 20/10/2017 15:44, Lucia Vignale (Esterna) ha scritto:
>
>         Forse M.O.T. in lista non ce ne sono, perché sono troppo
>         impegnati a districarsi nelle difficoltà del nuovo lavoro per
>         mettersi a leggere la posta.
>
>         Nondimeno, dopo aver letto il messaggio di Felice Pizzi , mi
>         sento in dovere di intervenire e presentarmi anche io.
>
>         Di anni ne ho 58 (ma  mi piace dire quasi 60 perché così mi
>         abituo all’idea). Sono entrata in magistratura a trent’anni,
>         in un’epoca in cui il concorso lo si poteva fare appena
>         laureati  (e spero proprio che presto torni ad essere così),
>          perché avevo vinto un dottorato, avrei voluto lavorare
>         nell’università, ma , dopo alcuni anni di duro lavoro non
>         retribuito (o retribuito in maniera simbolica), ho deciso che
>         non potevo andare avanti così. Dunque anche io , come Felice
>         Pizzi, sono entrata in magistratura perché volevo uno stipendio.
>
>         A differenza di Felice Pizzi, però, dopo essere entrata, ho
>         scoperto un mondo unico e diverso da quello nel quale avevo
>         vissuto fino a quel momento: un mondo in cui non si deve
>         sgomitare e se si progredisce in carriera lo si deve solo a se
>         stessi (ai propri meriti o ai propri “non demeriti”); un mondo
>         in cui non vi è alcuna necessità di diventare dirigenti e
>         “fare carriera” perché lo stipendio non è determinato dalle
>         funzioni svolte, ma dall’anzianità di servizio, e un
>         presidente di sezione non guadagna di più dei magistrati della
>         sua sezione salvo che  non sia più anziano di loro; un mondo
>         in cui il  “capo”  non è il  datore di lavoro e non può dire a
>         nessuno dei magistrati dell’ufficio come devono decidere una
>         causa o trattare un fascicolo.
>
>         Entrando in magistratura ho  scoperto un mondo in cui, per
>         Costituzione,  si è _indipendenti_ (art.101: i giudici sono
>         soggetti soltanto alla legge) e, per Costituzione,  si è
>         _uguali_ (art. 107 : “i magistrati si distinguono tra loro
>         soltanto per diversità di funzioni”).
>
>         Ho scoperto il sistema tabellare - un sistema che esiste anche
>         (forse soprattutto) perché  i magistrati  hanno contribuito ad
>         elaborarlo - e ho capito che quel sistema serviva a garantire,
>         oltre all’indipendenza esterna, anche l’ indipendenza interna,
>         perché fissava regole predeterminate e oggettive volte a
>         distribuire il flusso degli affari.
>
>         Ho capito che ero io a dover garantire il funzionamento del
>         sistema tabellare vigilando affinché fosse rispettato; che se
>         il mio “capo” voleva assegnare a me un fascicolo in deroga
>         alle regole tabellari e mi blandiva dicendomi : “fallo tu che
>         sei brava”, dovevo dirgli di no , perché il rispetto del
>         sistema tabellare è una garanzia di tutti.
>
>         Ho capito che la buona organizzazione dell’ufficio dipendeva
>         anche da me; che se i criteri organizzativi erano tali da
>         impormi un superlavoro potevo contestarli e chiedere su questo
>         l’appoggio dei colleghi. Ho capito che nessun “capo” può
>         dirigere un ufficio contro i magistrati di quell’ufficio se
>         quei magistrati non glielo consentono e che ciascuno di noi ha
>         diritto di chiedere al proprio dirigente di farsi carico dei
>         problemi che incidono sul suo lavoro e sul servizio reso ai
>         cittadini.
>
>         Ho scoperto un lavoro bellissimo che mi consentiva di dare un
>         senso all’interpretazione della legge applicandone i risultati
>         al caso concreto; di scegliere tra le diverse possibili
>         interpretazioni quella più rispettosa dei diritti; di fornire
>         tutela a chi  non ha altri diritti che quelli che la Legge gli
>         riconosce.
>
>         Per questo vorrei dire ai MOT :
>
>         di non farsi ingannare da chi dice che tutti i magistrati sono
>         a caccia di medagliette per diventare dirigenti (ce ne sono,
>         certo, ma non sono poi così tanti) ;
>
>         di ricordarsi sempre che diventare dirigenti, prima che un
>         onore, è un onere;
>
>         di lavorare con coscienza, attenzione e passione, cercando di
>         assicurare una risposta in tempi ragionevoli, ma anche di
>         curare la qualità del lavoro,  perché si lavora molte ore al
>         giorno e - se non ci si vuole intristire e invecchiare prima
>         del tempo - si deve trovare soddisfazione in ciò che si fa;
>
>         di non stare chiusi  nelle proprie stanze e di occuparsi dell’
>         organizzazione degli uffici di cui fanno parte, perché da
>         quella organizzazione dipende la qualità della loro vita e del
>         loro lavoro;
>
>         di coinvolgere in questo i tanti colleghi di buona volontà
>         chiedendo anche a loro di sollevare la testa dalle carte;
>
>         di vigilare sul comportamento del proprio “capo” sostenendolo
>         e aiutandolo se occorre,  criticandolo se necessario.
>
>         Ma soprattutto vorrei dire ai MOT ( se ce ne sono in lista) ed
>         anche ai non MOT (e in lista ce ne sono tanti) di non dare
>         ascolto a chi parla solo di carriera, perché la carriera  non
>         cambia la nostra vita, non cambia la qualità del nostro
>         lavoro, non cambia i nostri stipendi e diventa importante
>          solo se noi la consideriamo tale.
>
>         Cordiali saluti a tutti
>
>         Lucia Vignale
>
>         *Da:* Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di
>         *thorgiov
>         *Inviato:* giovedì 19 ottobre 2017 19:42
>         *A:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>         *Oggetto:* Re: [Area] Ai M.O.T in lista
>
>         Se permetti, mi presento anche io ai giovani colleghi,
>         ovviamente in modo molto diverso.
>
>         Premetto che non ho un profilo su Facebook, perchè non sono
>         molto comunicativo. In compenso mi sono sbizzarrito più volte
>         su questa mailing list, fino a creare veri e propri fenomeni
>         di rigetto un po' da parte tutti gli iscritti. Ho cinquanta
>         anni, portati benissimo, e sono entrato in magistratura nel
>         1996. Preciso che sono entrato in magistratura con una
>         fortissima motivazione : i soldi dello stipendio. Ebbene sì ! 
>         Questo è stato il nobile ideale che mi ha spinto a studiare ed
>         a superare il concorso. Senza questa spinta emotiva non ce
>         l'avrei mai fatta. Vedete, subito dopo la laurea in legge, mi
>         resi conto da subito che la strada dell'avvocatura era troppo
>         intasata, già da allora. Nella facoltà di legge non esiste,
>         purtroppo, il numero chiuso, e neppure per l'ingresso
>         nell'avvocatura. Questo ha creato una moltitudine di
>         professionisti che sgomitano di continuo tra di loro alla
>         ricerca delle sempre meno numerose occasioni di lavoro.
>         Credetemi, la posizione del magistrato è di privilegio, perchè
>         noi alla fine del mese lo stipendio lo prendiamo comunque ( e
>         qui ritorno alla spinta ideale che mi ha portato in
>         magistratura ). I vantaggi non si fermano qui, perchè
>         l'indipendenza esterna è garantita addirittura dalla
>         Costituzione. Per l'indipendenza interna il discorso purtroppo
>         è diverso. L'avanzamento non è più automatico, ma richiede il
>         superamento di valutazioni di professionalità periodiche, e
>         queste valutazioni le fa il Consiglio Superiore della
>         Magistratura dopo aver acquisito il parere del capo
>         dell'ufficio, il quale a sua volta si rifà al parere del
>         presidente di sezione. Ma non finisce qui, perchè la vera
>         sintesi è operata dai consigli giudiziari a livello locale.
>         Questo sistema è stato voluto dal potere politico per mettere
>         i magistrati sotto pressione, ma è stato subito apprezzato
>         dalle varie correnti organizzate in magistratura, e non a
>         caso. Piccolo particolare che vi deve preoccupare fin d'ora :
>         per avanzare in carriera, e quindi per diventare semidirettivi
>         e direttivi, è indispensabile l'appoggio di una delle correnti
>         organizzate all'interno della magistratura, perchè oggi si fa
>         carriera per merito, e non per anzianità . Anche per fare
>         parte dei consigli giudiziari, i cui componenti sono elettivi,
>         è indispensabile questo appoggio. Per proprietà transitiva, ne
>         deriva che  pure per superare la valutazione di
>         professionalità l'appoggio di una corrente è, se non
>         indispensabile, sicuramente utile, perchè qualche incidente di
>         percorso può capitare a chiunque. Nessuno è perfetto e tutti
>         possiamo sbagliare. Il che è lo stesso che dire che tutti
>         hanno bisogno di tutti, e questa è la prima cosa che
>         scoprirete . La seconda cosa che scoprirete è che la carriera
>         si costruisce fin dall'inizio. Presto incomincerete a vedere
>         il collega vicino di stanza come un pericoloso concorrente per
>         un incarico di vertice, e allora vi darete da fare a più non
>         posso non solo per assicurarvi l'appoggio di una corrente ma
>         anche per procurarvi più titoli possibili. Lo dovrete fare per
>         forza, volenti o nolenti. Innanzitutto cercherete di farvi
>         assegnare un tirocinante per la sua formazione. Conviene a
>         tutti e due : il tirocinante, se il reddito familiare è
>         inferiore a 50.000 euro, si becca una borsa di studio di 400
>         euro mensili per un anno e mezzo e comunque si risparmia il
>         costo di una scuola di specializzazione universitaria. Il
>         magistrato si procura un titolo che per legge deve essere
>         valutato ai fini della progressione in carriera. Beninteso,
>         non si tratta tanto di avere un titolo in più, ma di non avere
>         un titolo in meno rispetto al collega della stanza accanto,
>         perchè state tranquilli che lui avrà fatto la stessa cosa
>         prima di voi. Poi cercherete di pubblicare il più possibile
>         relazioni o provvedimenti, perchè anche quelli servono, e in
>         questo la collaborazione degli avvocati potrà servire. Si
>         tratta della famosa società civile, con la quale pure vi
>         converrà tenere buoni rapporti, se non altro per limitare gli
>         esposti disciplinari, che ai fini della carriera non fanno mai
>         bene. Questa è la vera, autentica comunità degli operatori
>         giudiziari.
>
>         Sia però chiaro : la vera marcia in più per la carriera rimane
>         l'attività correntizia all'interno dell'ANM. Datevi da fare
>         fin da subito. Partecipate a tutti gli incontri organizzati a
>         livello associativo. Alcuni direttivi e semidirettivi vi
>         indicheranno la strada giusta da percorrere, perchè il
>         proselitismo è la vera forza di ogni corrente. Ognuna di esse
>         è solita scannarsi con le altre all'interno della stessa
>         associazione per procurarsi più adepti possibile. Come diceva
>         quel tale : il numero è potenza !
>
>         Però è un peccato che accada tutto questo. Tutto sommato,
>         rispetto agli altri dipendenti pubblici, la parte più
>         interessante del nostro lavoro, vale a dire lo stipendio, non
>         dipende dall'avanzamento in carriera, ma dall'anzianità, ferma
>         restando la necessità di superare le forche caudine periodiche
>         delle valutazioni di professionalità. Ogni tanto pensateci un
>         po' : forse non vale la pena affannarsi e scannarsi
>         reciprocamente tra colleghi, visto che almeno per la
>         Costituzione i magistrati si distingono solo per le funzioni e
>         non esiste una gerarchia. Concludo anche io segnalandovi una
>         vecchia canzone, ma senza il link di riferimento. Si tratta di
>         Senza Cornice, di Alice Visconti.
>
>         FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di
>         Napoli Nord )
>
>         Il 19/10/2017 10:07, Patrizia Bellucci ha scritto:
>
>             Care Ragazze e cari Ragazzi (permettemi di chiamarvi così
>             dall'alto dei miei 71 anni: praticamente avete l'età di
>             mio figlio e non molto di più dei miei Studenti di un tempo),
>
>             mi rivolgo a voi, che probabilmente ancora non mi
>             conoscete: molti dei meno giovani mi sono 'compagni di
>             viaggio' già da tempo.
>
>             Come prima cosa vi dedico una canzone: Edoardo Bennato
>             "Sono solo canzonette" (https://youtu.be/JBS48R2i6Pw) :-)
>
>             I motivi TEORICI per cui _vi invito 'a studiare ANCHE su
>             youtube'_, magari quando ho tempo - se mi riinvitano -
>             vengo a spiegarvelo A PORTE CHIUSE alla Scuola Superiore
>             della Magistratura.
>
>             Se poi qualcuno - per conoscermi meglio - ha voglia di
>             sapere cosa dico invece, da libera cittadina, /coram
>             populo/ può accedere alla mia pagina facebook
>             (https://www.facebook.com/patrizia.bellucci.7).
>
>             In proposito, a voi 'nativi digitali' che su facebook ci
>             siete praticamente tutte e tutti allego - per chi abbia
>             tempo e voglia - un articolino su facebook decisamente
>             'leggero', che avevo scritto ormai diversi anni fa:
>             naturalmente dovete riflettere sul fatto che quel
>             "comunicar se stessi" da parte di un Magistrato _deve_
>             saper declinarsi IN MODO SPECIFICO: i nostri media sono di
>             tal livello che stanno a guardare perfino di che colore
>             portate i calzini!
>
>             Doverosamente mi presento - non c'è un motivo al mondo
>             perché mi conosciate già - per la parte che più
>             direttamente vi riguarda, per esplicitarvi a che titolo e
>             CON QUALI LIMITI sono presente in lista.
>
>             Trovate il mio cv sul mio sito
>             (http://www.patriziabellucci.it/), dove potete anche
>             scaricare il pdf di stampa del mio libro /A onor del vero.
>             Fondamenti/, che potete benissimo anche non leggere,
>             mentre *vi invito caldamente a leggere l'Introduzione di
>             Tullio De Mauro* (che vi allego, in modo da non farvi
>             perdere tempo).
>
>             _Si può e si deve apprendere in molti luoghi, ma di sicuro
>             la carta stampata non si salta!!!_
>
>             A questo link
>             http://www.patriziabellucci.it/laligi/contributi.htm
>             trovate i Collaboratori giuridici e quindi vedete i nomi
>             di chi aveva capito da subito la pertinenza della
>             componente linguistica nella vostra formazione.
>
>             Quel progetto e quel sito si son fermati anni fa, perché
>             sono bravina nel pensare - non è un particolare merito,
>             sono semplicemente allieva di grandi Maestri - ma non nel
>             trovare finanziamenti: fra me e i soldi c'è una vera
>             incompatibilità...
>
>             Vi informo, peraltro, che con l'ultima riformina non solo
>             si è tolto il PUBBLICA dal Ministero dell'Istruzione, ma -
>             udite, udite - adesso i Professori non si valutano più
>             tanto sulla ricerca prodotta e sul numero e la qualità
>             degli Studenti che formano, ma SULLA QUANTITA' DEI
>             FINANZIAMENTI CHE SONO CAPACI DI ATTRARRE!
>
>             Scusatemi se faccio un esempio personale, perché gli
>             'esempi concreti' facilitano sempre la COMPRENSIONE DELLA
>             TEORIA: ho formato 300 Studenti all'anno per 40 anni e
>             sono stata capace di attrarre dall'Europa e dai vari
>             Continenti una marea di Studenti Erasmus, ma adesso con i
>             loro parametri probabilmente avrei una valutazione bassina...
>
>             Insomma, le vie per SQUALIFICARE Scuola e Università sono
>             tante e spesso abbastanza 'occulte': si sa, i decreti di
>             attuazione sono importanti quanto le leggi!
>
>             _Altro che chiudere gli accessi a Giurisprudenza: in
>             Italia vanno alzati tasso e qualità dell'Istruzione, che
>             generano LIVELLO E INNOVAZIONE!!!_
>
>             Altrimenti il Paese non avrà nemmeno la ripresa economica,
>             che di sicuro non si fa con il /Jobs act/  e da linguista
>             lasciatemi sottolineare che quelli che il popolo NON ha
>             eletto parlano a un Paese che domina poco e male perfino
>             l'italiano gli si spara dai media quell'inutile anglismo
>             incomprensibile ai più: da/quaedam de populo/ lasciatemi
>             dire che invece si dovrebbe tornasse a parlare - e fare -
>             di 'Riforma del lavoro'! Come sempre, le scelte
>             linguistiche SVELANO TANTO: 'dimmi come parli e ti dirò
>             chi sei' e teniamoci carissima la Suprema Corte.
>
>             In particolare, se non erro, le mie relazioni alla Scuola
>             Superiore della Magistratura dovreste trovarle sul suo
>             sito a cui voi tutti accedete.
>
>             Scusate se approfitto del discorso: _mi pare GIUSTISSIMO
>             che le relazioni alla SSM restino 'a porte chiuse' e
>             quindi che vi accediate SOLO VOI_, ma come potrei fare io
>             per avere le relazioni su quel bellissimo corso sulla
>             rappresentazione massmediatica della Giustizia su cui sono
>             intervenuti Luigi Lanza, Bruti Liberati, l'eccezionalmente
>             bravo Antoine Garapon, ecc.
>
>             Sulla rappresentazione massmediatica della Giustizia
>             PENALE mi sono già espressa in varie occasioni e scritti
>             vari, ma adesso - quando ne avrò il tempo - vorrei dire
>             qualcosina sulla rappresentazione massmediatica della
>             Giustizia CIVILE e quelle relazioni mi sarebbero di
>             grandissimo aiuto: potreste darmi una mano, visto che
>             anch'io, come voi, di tempo ne ho proprio poco?
>
>             Adesso devo mettermi a fare altro, ma appena avrò un po'
>             di tempo torno ad argomentare 'dal mio punto di vista'
>             somiglianze e differenze - che ovviamente riguardano anche
>             la parte che può essere comune e la parte che _deve
>             _restar diversa nelle due Scuole Superiori, perché
>             _altrimenti va cambiato il C.p.p. e sarebbe un errore
>             enorme!_ - nella seconda parte del sintagma del Dott.
>             Bruti Liberati "COMUNITA' DEGLI *OPERATORI GIUDIZIARI*".
>
>             Grazie per lo spazio e l'eventuale attenzione e buona
>             giornata e buon lavoro ai Magistrati e alle Magistrate di
>             ogni età,
>
>             Pat
>
>
>
>             _______________________________________________
>
>             Area mailing list
>
>             Area a areaperta.it <mailto:Area a areaperta.it>
>
>             http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
>
>
>
>
>     _______________________________________________
>
>     Area mailing list
>
>     Area a areaperta.it <mailto:Area a areaperta.it>
>
>     http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
>

-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://mail.areaperta.it/mailman/private/area_areaperta.it/attachments/20171023/f66de9a7/attachment.html>


Maggiori informazioni sulla lista Area