[Area] R: R: Intervista di Cassese

thorgiov thorgiov a libero.it
Mer 1 Nov 2017 20:08:55 CET


Non è solo Davigo che si è messo da parte, ma la sua corrente, che ha 
deciso di lasciare la Giunta unitaria e di andare all'opposizione. Lo ha 
fatto per motivi elettorali ? La cosa non mi interessa, perchè io non 
voto e non voterò per Autonomia e Indipendenza, a prescindere dalla 
questa decisione che ha preso. Io voglio evidenziare un'altra 
circostanza. L'ANM aveva con Davigo un presidente dotato di capacità 
comunicative e di visibilità uniche. Preso atto di ciò, le diverse 
correnti avrebbero dovuto ragionare in termini di convenienza per 
l'intera categoria dei magistrati. In altri termini, anche se all'inizio 
era stata concordata la rotazione, si sarebbe dovuta prendere una 
decisione diversa : far rimanere Davigo. Certo, questo avrebbe 
significato avvantaggiare, all'interno dell'ANM, Autonomia e 
Indipendenza, in occasione delle prossime elezioni per il CSM, e questo 
le altre correnti non potevano accettarlo. Il difetto di fondo è sempre 
lo stesso : si guarda all'interesse del singolo gruppo associativo e non 
della magistratura tutta. Si ragiona sempre in termini di fazione, alla 
italiana. Perchè alla fine i magistrati sono come tutti gli altri italiani.

FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 01/11/2017 18:31, Siddi Massimiliano ha scritto:
> Veramente Davigo si è messo da parte da solo con un pretesto; dopo che 
> la sua corrente aveva preteso di iniziare per prima nella rotazione 
> della presidenza ed a pochi mesi dalle elezioni del C.S.M..
> Poi ciascuno, da questi presupposti logico - fattuali, è libero di 
> trarre le conclusioni che vuole, ma finiamola con il cliché del prode 
> Don Chisciotte che combatte contro i mostri del correntismo.
>
>                Massimiliano Siddi
>
> Inviato da iPhone
>
> Il giorno 01 nov 2017, alle ore 17:19, thorgiov <thorgiov a libero.it 
> <mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:
>
>> Perchè dici che la presidenza Albamonte ci ha fatto recuperare 
>> terreno ? Nel dibattito pubblico la sua voce non è utile, perchè il 
>> grosso del pubblico neppure sa chi è Albamonte. A dire il vero 
>> nemmeno io, prima che venisse eletto presidente, avevo mai sentito 
>> parlare di lui, e non è che per questo mi sento in colpa. Tu prova un 
>> po'  a fare il suo nome ad un cittadino qualsiasi, e vedi che cosa ti 
>> risponde. Al contrario, chi è Davigo lo sanno tutti. Può piacere o 
>> meno, ma a livello mediatico conta proprio la notorietà della 
>> persona. Poi ovviamente Davigo, come presidente, aveva delle 
>> posizioni di rottura nei confronti del potere politico, anche di 
>> quello attualmente al Governo  ed era molto efficace a livello 
>> comunicativo, ma capisco che questo possa non piacere ad una parte 
>> della magistratura ( forse c'entra il fatto che molti magistrati di 
>> Area ricoprono incarichi negli uffici ministeriali ? ). Ad una parte, 
>> per l'appunto. Per la prima volta nella storia dell'ANM avevamo un 
>> presidente capace di comunicare con la società e la politica, e 
>> l'abbiamo messo da parte soltanto perchè ogni corrente voleva il suo 
>> posto al sole. Ma quale sole ? Io qui vedo solo ombre. Da quando se 
>> n'è andato Davigo l'ANM non conta più nulla, e noi siamo senza 
>> visibilità.
>>
>> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>>
>>
>> Il 01/11/2017 11:37, Imperato Marco ha scritto:
>>> Mi dispiace aver dato spazio con un po' di superficialità ad 
>>> un'opinione che si dimostra in effetti di contenuto vago e con 
>>> finalità faziose.
>>>
>>> Purtroppo sui social ha avuto un certo eco e mi pareva giusto farla 
>>> conoscere anche qui.
>>>
>>> Le risposte di Luca Perilli e di Guglielmo Leo meriterebbero una 
>>> visibilità esterna che non riusciamo ad avere.
>>>
>>> Per quanto riguarda il tema dell'accusa è chiaramente 
>>> strumentalizzato ma alcune note vicende degli ultimi vent'anni 
>>> rendono la questione non facilmente eludibile e di grande seduzione 
>>> per chi ritiene (attenzione, anche in buona fede in qualche caso) di 
>>> dover limitare gli spazi di intervento in particolare delle procure.
>>> Dire tra di noi che non sarebbe giusto perché la maggior parte dei 
>>> magistrati lavorano in modo serio, equilibrato e i  condizioni 
>>> difficili non credo basti a contenere gli attacchi. Purtroppo....
>>>
>>> In sintesi voglio dire che abbiamo da affrontare non solo (e anzi 
>>> non tanto...) un problema di contenuto, ma un problema di narrazione 
>>> nel dibattito pubblico e mediatico (che può non piacerci ma esiste e 
>>> pesa).
>>>
>>> Peraltro in questo senso credo che la presidenza Albamonte ci abbia 
>>> fatto recuperare del terreno.
>>>
>>> Grazie e scusate l'ennesimo intervento.
>>>
>>> Marco Imperato
>>>
>>>
>>> -------- Messaggio originale --------
>>> Da: Perilli Luca <luca.perilli a giustizia.it>
>>> Data: 01/11/17 08:40 (GMT+01:00)
>>> A: CENTINI MATTEO <matteo.centini a giustizia.it>, Imperato Marco 
>>> <marco.imperato a giustizia.it>
>>> Cc: area a areaperta.it
>>> Oggetto: Re: [Area] R:  R:  Intervista di Cassese
>>>
>>> Correggo due errori: la ricerca  "Magistrati e cittadini" è del 2015 
>>> ed i mesi di comitato direttivo sono 21 e non 18.
>>>
>>> Buon primo novembre
>>>
>>> Luca Perilli
>>>
>>> ------------------------------------------------------------------------
>>> *Da:* Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di Perilli Luca 
>>> <luca.perilli a giustizia.it>
>>> *Inviato:* mercoledì 1 novembre 2017 08:25
>>> *A:* CENTINI MATTEO; Imperato Marco
>>> *Cc:* area a areaperta.it
>>> *Oggetto:* Re: [Area] R: R: Intervista di Cassese
>>>
>>> Fabio Regolo, nell'indicare le critiche „da cui c'è sempre da 
>>> imparare“ cita i cenni fatti dal professor. Cassese alla presunta 
>>> spartizione dei posti nella SSM”.
>>> Il prof. Cassese scrive: „“persino lì ci sono le cordate dei 
>>> magistrati, le scelte accurate dei docenti "vicini", mentre quella 
>>> potrebbe diventare la palestra per avviare un dialogo tra interno ed 
>>> esterno dell'ordine giudiziario““.
>>> Questa accusa è rivolta al comitato direttivo della SSM di cui 
>>> faccio parte da 21 mesi, ossia l'organismo che sceglie i docenti.
>>> E' difficile replicare ad un'affermazione che non cita non dico la 
>>> fonte ma nemmeno un esempio o un caso.
>>> Provo dunque a citare io due esempi di corsi recenti, che riguardano 
>>> proprio i temi citati dal professore Cassese nell'articolo.
>>> Il primo è//il corso su „professione magistrato“ tenuto nell'ultima 
>>> settima di settembre/, /che trae spunto//dalla ricerca realizzata 
>>> nel 2005 dalla SSM sulla “identità e immagine della magistratura 
>>> nell’Italia di oggi” e intendeva interrogarsi proprio sulla funzione 
>>> del magistrato nella società e rispetto alla politica (temi di 
>>> Cassese). La ricerca è stata condotta da esperti sociologi 
>>> attraverso interviste e questionari, uno diretto ai magistrati e 
>>> compilato da 1100 giudici e pubblici ministeri ed un secondo che 
>>> rappresenta il frutto di interviste ad un campione di 2025 
>>> cittadini. Il volume che dà conto dei risultati ed liberamente 
>>> scaricabile da internet 
>>>  (https://ojs.francoangeli.it/_omp/index.php/oa/catalog/book/210) 
>>> suggerisce alcune risposte alle questioni „agitate dal prof. 
>>> Cassese“. Il programma del corso, scaricabile liberamente (e quindi 
>>> anche dagli esterni e dal prof. Cassese) dal sito della scuola 
>>> evidenzia che le „cordate“ non avrebbero funzionato, perchè al corso 
>>> hanno partecipato solo due magistrati: il Presidente della Corte di 
>>> cassazione ed il Presidente della ANM. Per il resto la SSM ha 
>>> cercato il „dialogo con l'esterno dell'ordine giudiziario“, 
>>> auspicato da Cassese, invitando ricercatori, studiosi, accademici, 
>>> avvocati. Per inciso il corso ha registrato un altissimo gradimento 
>>> dei partecipanti.
>>> Secondo esempio. Due settimane fa si è svolto il corso su 
>>> „Ordinamenti giudiziari comparati“. L'idea del progetto scientifico 
>>> era, come suggerisce il titolo, quella di riflettere su alcuni temi 
>>> del nostro ordinamento giudiziario utilizzando la lente della 
>>> comparazione. Tra i temi affrontati nel corso vi era, ad esempio, il 
>>> ruolo del pubblico ministero tra autonomia e organizzazione 
>>> gerarchica, tra obbligatorietà e discrezionalità nell'esercizio 
>>> dell'azione penale (vedi Cassese). Si è discusso di etica e di 
>>> valutazione di professionalità, per cercare di comprendere perchè i 
>>> Paesi meridionali dell'Europa siano così concentrati su una 
>>> valutazione dell'individuo (vedi l’individualismo di Cassese) quando 
>>> i Paesi settentrionali si concentrano sulla valutazione del servizio 
>>> e sull'accountability (il rendere conto) in un dialogo con la 
>>> società. Anche in questo caso (programma scaricabile da internet), 
>>> ci siamo rivolti a studiosi di comparazione  degli ordinamenti 
>>> giudiziari, a ricercatori che si occupano solo di comparazione di 
>>> sistemi giudiziari (IRSIG-CNR) e  -confesso- sono stati anche 
>>> invitati cinque  magistrati: due italiani  che hanno rivestito 
>>> l'incarico di Presidenti del consiglio consultivo dei giudici 
>>> europei e dei procuratori europei e tre magistrati di Portogallo, 
>>> Regno Unito e Francia. Che siano questi ultimi cinque i docenti 
>>> „vicini“? Ancora per inciso, anche questo corso ha registrato un 
>>> alto gradimento dei partecipanti.
>>>
>>> Perchè insisto sul gradimento? Non per dimostrare a chi legge che la 
>>> SSM sta facendo bene ma per evidenziare la SSM ha appunto scelto la 
>>> strada della „accountability“ ossia di dare conto dei risultati, 
>>> pubblicando le valutazioni dei corsi. Ammetterà chi legge che, in un 
>>> percorso di trasparenza sulla qualità, sarebbe suicida cooptare i 
>>> vicini piuttosto che scegliere quelli che, a torto o a ragione, il 
>>> comitato direttivo ritiene i migliori (e non escludo che queste 
>>> scelte possano creare disappunto anche nell'Accademia, se è vero che 
>>> non ho memoria di un accademico che abbia rifiutato una docenza alla 
>>> SSM).
>>>
>>> Ma voglio aggiungere altro, non tanto o non solo per tutelare la 
>>> reputazione della SSM, che essendo un istituzione molto giovane ha 
>>> bisogno di rafforzarsi con il sostegno di tutti, ma per difendere la 
>>> reputazione della magistratura intera. In 18 anni mesi di comitato 
>>> direttivo non solo non  mi sono mai accorto della „scelta accurata 
>>> dei magistrati vicini“ ma non ho nemmeno ricevuto una sola 
>>> telefonata, dico una sola, di candidati alla docenza o ad altri 
>>> incarichi che la SSM è in condizione di attribuire (e alzi la mano 
>>> qui ed ora chi conosce una verità diversa). Io appartengo ad un 
>>> gruppo associato, ad Area, ma nessuno nè della mia associazione nè 
>>> di altra ha pensato che potessi, quale componente del comitato 
>>> direttivo SSM, diventare uno strumento del “correntismo” o della 
>>> costruzione di carriere.
>>>
>>> Ed a proposito di carriera, abbiamo molto discusso la scorsa 
>>> settimana con i MOT europei che si trovavano in scambio 
>>> internazionale a Scandicci se esista una carriera del magistrato. I 
>>> nostri giovani colleghi dimostravano piuttosto interesse per l'etica 
>>> e l'imparzialità: sì l'imparzialità e non l'indipendenza che, per 
>>> citare Cappelletti, è data ai giudici per garantirne l'imparzialità. 
>>> Ma abbiamo dovuto parlare anche di indipendenza in questa Europa che 
>>> cede sui principi fondamentali. I giovani colleghi polacchi ci 
>>> mostravano le immagini di cartelloni luminosi proiettati dal Governo 
>>> nelle principali città della Polonia per attaccare in modo subdolo 
>>> la magistratura, citando con malevolenza pretesi casi di 
>>> malagiustizia. Ed abbiamo assistito con sgomento alle conseguenze 
>>> dello sgretolamento dell’ indipendenza magistratura, quando l'ex 
>>> giudice turco Yavuz Aydin, che oggi, dopo avere affidato la sua 
>>> famiglia e se stesso ai trafficanti di essere umani,  è un rifugiato 
>>> politico in Romania con passaporto europeo, ha raccontato, su invito 
>>> della SSM, a  MOT molto „presenti“  cosa succede quando si rompono 
>>> gli argini dello stato dei diritto.
>>>
>>> Ed allora caro Marco (Imperato) e caro Fabio (Regolo), vi dico va 
>>> bene, non chiudiamoci di fronte alle critiche ma pretendiamo che 
>>> queste siano documentate o quantomeno argomentate, altrimenti non 
>>> sono critiche ma attacchi gratuiti e gli attacchi gratuiti che 
>>> provengono da voci autorevoli non solo  indeboliscono le istituzioni 
>>> ma possono trasformarsi in un pretesto di azione per i nemici –e non 
>>> sono pochi- dell'indipendenza della magistratura.
>>> Cari saluti
>>> Luca Perilli
>>> Comitato Direttivo ​
>>>
>>>
>>> ------------------------------------------------------------------------
>>> *Da:* Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di CENTINI MATTEO 
>>> <matteo.centini a giustizia.it>
>>> *Inviato:* martedì 31 ottobre 2017 21:30
>>> *A:* Imperato Marco
>>> *Cc:* area a areaperta.it
>>> *Oggetto:* Re: [Area] R: R: Intervista di Cassese
>>> Detta così caro caro Marco credo che tu abbia condiviso l’intervista 
>>> di Cassese perché era di Cassese. Altrimenti quelle quattro amenità 
>>> che dice le leggiamo sulla bocca di politici d giornalisti tutti 
>>> giorni. Uguali uguali, senza motivazioni nè esemplificazioni. 
>>> Abbiamo tanti difetti e certamente dobbiamo farci carico del fatto 
>>> che la gente crede sempre meno in noi, ma questo non è dovuto alle 
>>> sciocchezze che scrive il professore. Ben altri sono i motivi.
>>>
>>> Inviato da iPhone
>>>
>>> Il giorno 31 ott 2017, alle ore 20:08, Imperato Marco 
>>> <marco.imperato a giustizia.it <mailto:marco.imperato a giustizia.it>> 
>>> ha scritto:
>>>
>>>> Ringrazio Fabio per le sue parole.
>>>>
>>>> Io credo che sia un importante (per quanto a volte fastidioso) 
>>>> esercizio ascoltare le critiche e le opinioni diverse, soprattutto 
>>>> se significative (non uso nemmeno il termine autorevoli, perché non 
>>>> è solo quello il punto)
>>>>
>>>> Non sono un collega esperto, caro Fabio… cerco solo di ascoltare 
>>>> quello che avviene al di fuori e di farmi carico anche di punti di 
>>>> vista lontani dai miei perché ritengo che l’autoreferenzialità 
>>>> resti uno dei nostri rischi più grandi e proprio Area è il gruppo 
>>>> che più di tutti può provare a mantenere il dialogo verso l’esterno 
>>>> anche con spirito di costruttiva autocritica.
>>>>
>>>> Condividere un contenuto vuol dire semplicemente voler far 
>>>> conoscere un contenuto che si ritiene comunque rilevante… e non 
>>>> necessariamente condividerne il contenuto.
>>>>
>>>> Buona sera a tutti
>>>>
>>>> Marco Imperato
>>>>
>>>> *Da:*REGOLO FABIO
>>>> *Inviato:* martedì 31 ottobre 2017 19:16
>>>> *A:* CENTINI MATTEO <matteo.centini a giustizia.it 
>>>> <mailto:matteo.centini a giustizia.it>>; Imperato Marco 
>>>> <marco.imperato a giustizia.it <mailto:marco.imperato a giustizia.it>>; 
>>>> area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>>>> *Oggetto:* R: [Area] R: Intervista di Cassese
>>>>
>>>> Capisco l’amarezza di Matteo, perché quando non si lavora per 
>>>> “farsi vedere”, né si agisce “come giustizieri”, né, soprattutto, 
>>>> si ha voglia di “correre verso la politica”, ma si vuole fare solo 
>>>> il proprio dovere, essere descritti in questo modo (vogliamo dire 
>>>> un po’ semplicistico?) da proprio fastidio.
>>>>
>>>> Nel suo condividere l’intervista, ritenendola meritevole della 
>>>> nostra attenzione, immagino che Marco da esperto collega avrà 
>>>> percepito qualche spunto di riflessione. Io nel mio piccolo, 
>>>> volendo carpire spunti, perché in fondo dalle critiche anche quelle 
>>>> più aspre e anche quelle meno fondate c’è sempre da imparare, vedo 
>>>> i cenni fatti dal prof. Cassese alla presunta spartizione dei posti 
>>>> nella SSM o al fatto che nei sondaggi sembra che la gente abbia 
>>>> sempre meno fiducia in noi (questo sì un punto che davvero mi 
>>>> ferisce).
>>>>
>>>> Aldilà di questo ci vedo però solo un dito puntato da chi ritiene, 
>>>> a quanto pare, che sia colpa delle Procure se la gente viene 
>>>> assolta dopo decenni, se qualcuno si azzarda a dire che la mafia 
>>>> non ha limiti geografici predefiniti o se si prova persino a dire 
>>>> che i fenomeni corruttivi sono una zavorra sulla crescita del 
>>>> nostro Paese. Io non lo so se la nostra è una Nazione corrotta o 
>>>> meno, non faccio il sociologo, né il criminologo, ma l’operatore di 
>>>> diritto. In tale veste dico che nei fascicoli se ne vedono di tutti 
>>>> i colori. Magari si posse fare un discorso di “expertise” e di 
>>>> rispetto della discrezionalità amministrativa! A me pare di vedere 
>>>> troppo spesso clamorosi abusi e grossolani falsi ripagati da ogni 
>>>> tipo di utilità.
>>>>
>>>> Ritengo utile ricordare che siamo in un contesto in cui tutti gli 
>>>> indicatori internazionali (vedi da ultimo rilevazioni 
>>>> “Eurobarometer”) dicono che l’Italia si colloca al 72° posto su 174 
>>>> Paesi valutati in termini di radicamento della corruzione ed il 
>>>> conto che paghiamo alla criminalità economica sembra attestarsi sui 
>>>> _120 miliardi di euro all’anno_ e quello della corruzione sui _60 
>>>> miliardi di euro_. Non se basta questo per dire che di mitologico 
>>>> c’è ben poco, però credo sia sufficiente almeno per dare l’idea 
>>>> della diffusività dei fenomeni corruttivi.
>>>>
>>>> Partendo dal presupposto che ognuno, viva Dio, può pensare ciò che 
>>>> vuole, magari ritenendo anche di avere sempre la verità in tasca, 
>>>> va detto però che quando si sta negli Uffici di primo grado così 
>>>> lontani dai salotti ovattati di certe Amministrazioni, Uffici dove 
>>>> si affoga tra le carte, dove si assiste ogni giorno a tagli di 
>>>> risorse e personale nel mentre aumentano le incombenze alle quali 
>>>> dover fare fronte e con sempre meno tempo concesso dal codice di 
>>>> rito, dove si deve correre per stare dietro a tutto cercando di 
>>>> dare quante più possibili risposte dignitose a chi ha bisogno di 
>>>> noi, perché il peso della giustizia lo si sente forte, sullo 
>>>> stomaco ogni santo giorno, dove si lavora cercando in tutti i modi 
>>>> di garantire tanta quantità (perché noi non essendo accademici 
>>>> eruditi dobbiamo rendere un servizio) senza sacrificare la qualità, 
>>>> magari sacrificando gli affetti o le vite personali perché si crede 
>>>> in quello che si fa e ci si illude di servire a qualcosa, vedersi 
>>>> liquidati in questo modo, non penso possa essere visto come uno 
>>>> stimolo di riflessione, ma solo un ulteriore fonte di amarezza 
>>>> della quale francamente non c’era davvero bisogno.
>>>>
>>>> Nonostante ciò vorrei però rassicurare i nostri osservatori esterni 
>>>> sul fatto che nonostante le amarezze,  tra tante prime donne o 
>>>> individualisti esasperati, innamorati dello loro tesi o carrieristi 
>>>> - giocatori di scacchi interessati solo a crearsi carriere 
>>>> accelerate, anche stasera, ci saranno tanti “semplici” servitori 
>>>> dello Stato che chiuderanno l’ufficio a tarda sera e lo riapriranno 
>>>> all’alba, magari svegliandosi la notte pensando di non essere stati 
>>>> in grado di fare tutto quello che dovevano o che avrebbero voluto.  
>>>> Persino orgogliosi di farlo.
>>>>
>>>> Ecco, a me stanno a cuore solo questi, altro che j’accuse o non 
>>>> j’accuse.
>>>>
>>>> Saluti
>>>>
>>>> Fabio Regolo - Procura Catania.
>>>>
>>>> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di *MATTEO 
>>>> CENTINI
>>>> *Inviato:* martedì 31 ottobre 2017 14:11
>>>> *A:* 'Imperato MArco'; area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>>>> *Oggetto:* [Area] R: Intervista di Cassese
>>>>
>>>> Caro Marco
>>>>
>>>> Non voglio sembrare autoreferenziale, ne autoassolutorio, ma frasi 
>>>> del tipo “Le tensioni sono provocate nella maggior parte dei casi 
>>>> dalle procure, quindi non dalla giustizia, ma dall'accusa” si 
>>>> commentano da sole. Le procure non fanno parte della Giustizia? Sa 
>>>> il professor Cassese che nel concetto di AG i costituenti hanno 
>>>> incluso senza differenze pm e giudici? E perché di grazia la 
>>>> lentezza della Giustizia è colpa delle sole procure? Perché il 
>>>> professore, che pure è stato tra le migliaia di cose (tra le quali 
>>>> presidente del banco di Sicilia ed altre amenità) ministro della 
>>>> funzione pubblica, non accenna minimamente alle inefficienze di 
>>>> organico e strumenti di cui disponiamo? Io personalmente ho dovuto 
>>>> fare il pieno più volte all’auto di servizio per fare giungere in 
>>>> tempo al TDL di Bologna atti, lui si è mosso sempre nell’agiatezza 
>>>> di alte amministrazione che questi problemi non sanno cosa sono. 
>>>> Perché si dice che questo Paese è corrotto? Perché è vero, perché 
>>>> così risulta in classifiche di osservatori internazionali e perché 
>>>> ogni pm con un minimo (minimo) di iniziativa ben ha sperimentato 
>>>> ficcando il naso in qualsiasi appalto pubblico. Taccio poi su di 
>>>> una serie di affermazioni fatte senza addurre le ragioni su cui si 
>>>> fondano né un minimo di motivazione, come il metodo scientifico 
>>>> dovrebbe imporre ad uno che fa pur sempre il professore. Ormai 
>>>> Cassese svolge queste considerazioni da anni, ma mai che l’abbia 
>>>> letto scrivere sulla situazione della giustizia amministrativa, che 
>>>> egli dovrebbe conoscere meglio.
>>>>
>>>> Anche io ho molte riserve sul nostro mondo, anche se per ragioni 
>>>> decisamente diverse da quelle di Cassese, ma mi pare decisamente in 
>>>> mala fede.
>>>>
>>>> Matteo Centini, procura PC
>>>>
>>>> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di 
>>>> *Imperato MArco
>>>> *Inviato:* martedì 31 ottobre 2017 13:03
>>>> *A:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>>>> *Oggetto:* [Area] Intervista di Cassese
>>>>
>>>> Intervista critica di Cassese che credo meriti di essere letta e su 
>>>> cui riflettere (di seguito trascrivo il contenuto preso dal sito di 
>>>> ristretti orizzonti):
>>>>
>>>>
>>>>   Il j'accuse di Cassese contro procure e giornalisti
>>>>
>>>> 	
>>>>
>>>> <image001.png> 
>>>> <http://www.ristretti.org/pdf/Le-Notizie-di-Ristretti/il-jaccuse-di-cassese-contro-procure-e-giornalisti.pdf?format=phocapdf>
>>>>
>>>> 	
>>>>
>>>> <image002.png> 
>>>> <http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/il-jaccuse-di-cassese-contro-procure-e-giornalisti/Stampa>
>>>>
>>>> /di Giulia Merlo/
>>>>
>>>> *Il Dubbio, 31 ottobre 2017*
>>>>
>>>> "I pm cercano visibilità e agiscono come giustizieri", è l'accusa 
>>>> del professore e giudice emerito della Corte Costituzionale, Sabino 
>>>> Cassese. "Anche se corpo giudiziario è nel suo insieme di 
>>>> prim'ordine, al suo interno tutti si sentono prime donne, nessuno 
>>>> tollera rapporti cooperativi e l'individualismo predomina" 
>>>> chiarisce Cassese, che però ripartisce le colpe: non solo alla 
>>>> magistratura ma anche "all'opinione pubblica e a chi la forma, cioè 
>>>> i giornali".
>>>>
>>>> "L'ordine giudiziario dovrebbe interrogarsi di più sulla propria 
>>>> funzione e sui modi in cui viene svolta". Sabino Cassese, giudice 
>>>> emerito della Corte Costituzionale, ex ministro del governo Ciampi 
>>>> e già professore di diritto amministrativo in numerosi atenei 
>>>> italiani, analizza la situazione della giustizia in Italia, a 
>>>> partire dal rapporto tra politica e magistratura.
>>>>
>>>> Professore, viviamo in un tempo di conflitto tra politica e giustizia?
>>>>
>>>> Più che un conflitto continuo, mi pare che vi sia un ripetersi di 
>>>> tensioni. Ma occorre distinguere. Le tensioni sono provocate nella 
>>>> maggior parte dei casi dalle procure, quindi non dalla giustizia, 
>>>> ma dall'accusa. E sono aumentate dalla lentezza con la quale la 
>>>> giustizia segue. È purtroppo normale che le procure registrino tra 
>>>> gli indagati persone che, dopo 710 anni, riescono a veder 
>>>> riconosciuto che non hanno commesso il fatto. Il secondo motivo di 
>>>> tensione è costituito da decisioni giudiziarie che si espandono in 
>>>> opposizione ad amministrazioni pubbliche, negandone l'expertise. Il 
>>>> terzo è più generale e riguarda la tensione tra giustizia e 
>>>> società, a causa della lentezza della giusti- zia. Dunque, 
>>>> distinguiamo bene i diversi motivi, fattori ed elementi di tensione.
>>>>
>>>> Come spiega questo cortocircuito tra poteri dello Stato?
>>>>
>>>> In molti Paesi moderni c'è una espansione del sistema giudiziario. 
>>>> In Italia la peculiarità è data dalla circostanza che magistrati e 
>>>> accusa e giustizia fanno parte dello stesso ordine. Su questa base 
>>>> si è inserita una corsa dei magistrati - specialmente dei 
>>>> procuratori - verso la politica. Quindi, un loro desiderio di 
>>>> "farsi vedere", agire come "giustizieri". Tutto questo, avvalorato 
>>>> da una narrazione del Paese come una nazione corrotta, mafiosa, 
>>>> dominata dall'illegalità. Quindi, le responsabilità non sono solo 
>>>> del corpo giudiziario, ma anche di tutti noi. Bisogna distinguere 
>>>> bene. Innanzitutto il corpo giudiziario è nel suo insieme di 
>>>> prim'ordine, anche se al suo interno tutti si sentono prime donne, 
>>>> nessuno tollera rapporti cooperativi e l'individualismo predomina. 
>>>> Poi, vi sono gravi responsabilità dell'opinione pubblica e di chi 
>>>> la forma, principalmente dei giornali. Le faccio qualche esempio: 
>>>> perché non si cerca di sfatare questa idea che l'Italia è un Paese 
>>>> fondamentalmente corrotto? Perché non si cerca di analizzare bene 
>>>> quali sono i limiti geografici e di influenza della mafia? É ancora 
>>>> vera la storia del familismo amorale?
>>>>
>>>> Esiste, in questo conflitto, un rischio di crisi per il nostro 
>>>> sistema democratico?
>>>>
>>>> Non penso che ci siano motivi di preoccuparsi per una crisi 
>>>> sistemica. Penso che dobbiamo preoccuparci dei tempi, piuttosto che 
>>>> dei conflitti. I conflitti possono anche essere benefici, ma non 
>>>> possono protrarsi a lungo. Insomma, le tensioni troverebbero un 
>>>> alveo fisiologico se le indagini delle procure si chiudessero 
>>>> sollecitamente e la gente potesse contare, come in molti Paesi, sul 
>>>> fatto che un processo, in tutti i suoi gradi, si chiude in un anno.
>>>>
>>>> Come si può abbassare la tensione?
>>>>
>>>> Innanzitutto con tempi brevi. Poi, mettendo una separazione netta 
>>>> tra ordine giudiziario e corpo politico. L'ordine giudiziario ha 
>>>> finito per confondersi con la politica, e questo non è un bene.
>>>>
>>>> L'ordinamento giudiziario, al pari del sistema politico, sta 
>>>> vivendo un periodo di crisi. Da anni ormai si parla di necessità di 
>>>> riforma: lei condivide e, soprattutto, ritiene che la politica 
>>>> abbia la forza per metterla in atto?
>>>>
>>>> Penso che l'ordine giudiziario dovrebbe interrogarsi di più sulla 
>>>> propria funzione e sui modi in cui viene svolta. Poi, dovrebbe 
>>>> aprirsi all'esterno, ascoltare ed essere meno endogamico. L'esempio 
>>>> della Scuola della magistratura è interessante: persino lì ci sono 
>>>> le cordate dei magistrati, le scelte accurate dei docenti "vicini", 
>>>> mentre quella potrebbe diventare la palestra per avviare un dialogo 
>>>> tra interno ed esterno dell'ordine giudiziario.
>>>>
>>>> Quali individua come priorità di riforma per il nostro ordinamento?
>>>>
>>>> Farei tacere le leggi, per qualche tempo e spingerei il Csm e il 
>>>> Ministero della giustizia a garantire tempi brevi per la giustizia. 
>>>> Un grande sforzo in tal senso ridarebbe all'ordine giudiziario quel 
>>>> prestigio che ha perduto, considerato anche che la magistratura è 
>>>> andata progressivamen-te scendendo nei sondaggi di opinione pubblica.
>>>>
>>>> Lei ritiene che sia necessario un cambiamento all'interno della 
>>>> magistratura? Si dibatte ancora oggi dell'annoso tema della 
>>>> separazione delle carriere.
>>>>
>>>> La separazione ha assunto un valore simbolico. Invece, come tale, 
>>>> rappresenterebbe nella sostanza solo un limite di carriera per gli 
>>>> appartenenti al corpo, perché non consente di passare dall'una 
>>>> all'altra funzione, guadagnando sedi più comode o vicine a casa. 
>>>> L'argomento contrario principale è quello della sottoposizione 
>>>> dell'accusa a direttive esterne, quindi non riguarda la separazione 
>>>> in sé, quanto quel che potrebbe seguire.
>>>>
>>>> Da giudice costituzionale, tra il 2005 e il 2014, è stato chiamato 
>>>> a pronunciarsi su temi che hanno infuocato l'opinione pubblica, a 
>>>> partire dalla costituzionalità del Porcellum. La appassiona il 
>>>> dibattito odierno in materia di legge elettorale?
>>>>
>>>> Non mi appassiona e mi preoccupa la durata delle soluzioni. Se non 
>>>> ci mettiamo d'accordo su una formula elettorale, finiremo per fare 
>>>> una legge prima di ogni elezione, cambiando le regole del gioco 
>>>> ogni volta che inizia il gioco. Per esempio, nessuno di quelli che 
>>>> ho interrogato è disposto ad affermare che la legge Rosato è stata 
>>>> fatta per durare.
>>>>
>>>> Lei è stato ministro per la Funzione Pubblica del governo Ciampi, 
>>>> come ricorda quel periodo storico così drammatico?
>>>>
>>>> La meraviglierò: ero così concentrato sul mio compito - assicurare 
>>>> qualche piccolo passo sulla strada di una amministrazione più 
>>>> funzionante - che le circostanze di quei giorni le ho vissute quasi 
>>>> da lontano, consigliando Ciampi quando necessario e facendo il mio 
>>>> dovere.
>>>>
>>>> Marco Imperato
>>>>
>>>> Procura Modena
>>>>
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