[Area] R: R: R: La preghiera delle madri

Mario Ardigò marioardigo a yahoo.com
Ven 22 Dic 2017 15:05:23 CET


"Censurare" non va tanto bene, riferito genericamente a una qualsiasi religione. "Criticare" forse andrebbe meglio. Però va benissimo censurare tutto il male che si è pensato e fatto in nome di una religione. Anzi: dobbiamo combattere le religioni quando diventano intolleranti o peggio. 
 E' vero che i liberi pensatori a lungo se la sono passata male per colpa delle religioni. E certo i testi sacri sono pieni di violenza, anche estrema. Poi è vero che si è passati dalle parole ai fatti. Non sto a impapocchiare giustificazioni, perché non ci sono. In Europa da due secoli anche i religiosi se la passano meno bene, anche se l'Italia rimane il Paese più clericale dell'universo. Dovendo difendersi, si è incominciato ad apprezzare la libertà di coscienza. Questo è stato un progresso. Con tutto ciò, quando ci si sia convinti, faticosamente o non, di tutto questo, ancora si è rimasti però  all'esterno della fede. Spingersi avanti non è cosa per cui basti l'erudizione. Ma non si è obbligati a farlo. Si può vivere onorevolmente anche senza farlo. E personalmente non so nemmeno se mi va ancora di insistere a portare gli altri per quella via. Per me la fede è come venne descritta da Bergman nel film Il Settimo Sigillo: uno grida nel buio e nessuno risponde. Un'esperienza dolorosa, come la vita dei più anziani. Sono venute meno tante illusioni, certo. Che rimane? Qualcosa rimane. Mario Ardigò 

----- Messaggio originale -----
Da: "Pietro Mondaini" <pietro.mondaini a giustizia.it>
Inviato: ‎22/‎12/‎2017 10:52
A: "area a areaperta.it" <area a areaperta.it>
Oggetto: [Area] R:  R:  La preghiera delle madri

 
Vedi caro Ardigò, è del tutto evidente che  occorre parlare con tutti. Censurare la religione è semplicemente l’esercizio del diritto di libertà del pensiero e non equivale a censurare un credente. Essere contrari all’Islam (per es. esser contrari al dogma coranico di uccidere gli apostati) non significa essere contrari alle persone islamiche, che i liberali come me ritengono portatori di diritti umani, civili e sociali come tutti. È poi evidente che su ogni cosa si possano manifestare le proprie convinzioni, sulla religione come sulla biochimica e fisiologia dei celenterati, e ciascuna cosa può essere approfondita nella stessa maniera. Poi uno si fa le proprie idee e non deve essere stigmatizzato solo perché qualcuno si sente offeso. Questo atteggiamento è, a ben vedere, un atteggiamento violento e retrogrado. La libertà di manifestazione del pensiero non è un valore di origine religiosa, ma di origine laica. Tutte le religioni, nella storia, hanno impedito l’esercizio di questo diritto e adesso, paradossalmente, lo invocano, spesso per negare agli altri l’esercizio dei propri diritti (penso al divorzio, all’aborto, alla fecondazione eterologa, etc.).
Quello che è insopportabile veramente è che la religione debba avere uno statuto privilegiato rispetto ad ogni altra convinzione. Sembra che la libertà di manifestazione del pensiero che tutti, spero, condividiamo, si arresti di fronte alla religione. Si possono censurare liberamente le ideologie, ma non la religione. Perché, c’è forse un motivo valido? No, non c’è nessun motivo valido per il quale le convinzioni delle persone religiose debbano avere maggior tutela rispetto a convinzioni di natura diversa.
Non puoi certo dimostrare, mi pare, che il tuo sentimento religioso sia superiore al mio sentimento laico, che la tua morale cristiana sia superiore alla mia morale laica. Puoi avere queste convinzioni, ma non puoi darne una dimostrazione oggettiva. Io penso che i miei sentimenti e la mia morale non siano inferiori a quelli di un credente. Ancora in Italia viene sanzionata la bestemmia (anche se solo in via amministrativa) e il vilipendio della religione cattolica. Ma è possibile? Si dovrebbe sanzionare solo il vilipendio dei valori condivisi e positivi, come quelli della Costituzione, perché altrimenti si tratta di un vulnus al libero pensiero e al pensiero critico (cioè, l’esatto contrario alla fede).
Certo, l’approfondimento delle tematiche che si affrontano è importante e questo, tempo permettendo, lo faccio, ma è importante anche selezionare gli argomenti, scartando quelli che, secondo le nostre sensibilità, sono privi di interesse e valorizzando quelli che, sempre secondo le nostre sensibilità, sono importanti. Non vorrei che tu mi considerassi una persona superficiale solo perché esprimo giudizi senza avere letto tutti i commenti che sono stati scritti nel corso dei secoli sull’opera di san Tommaso. Posso essere libero di ritenerli privi di interesse, avendone letto qualcuno, per cui preferisco, come su ogni cosa, concentrarmi su ciò che ritengo importante. Per me la teologia NON è una cosa importante. Spero di essere libero di pensare questo. Vorrei fare una iperbole (ma neanche tanto, a ben vedere). Pensi forse che io non possa censurare il nazismo solo perché non ho letto il Mein Kampf? Evidentemente no, credo. Allo stesso modo uno può censurare la religione anche senza avere letto il Corano o la Bibbia. In nome del Main kampf, come in nome del Corano o della Bibbia, sono stati egualmente compiuti atti orrendi nel corso della storia.
 
 
Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di mario ardigo
Inviato: venerdì 22 dicembre 2017 05:20
A: area a areaperta.it
Oggetto: Re: [Area] R: La preghiera delle madri
 
 Caro Mondaini, come non essere d'accordo con te? Hai fatto una buona sinossi di ciò che non va nel cristianesimo. Ma, mi domando: è tutto qui? Non so, ad un certo punto le sinossi non mi soddisfano più. Sento il bisogno di essere meno superficiale. Ma è un compito troppo vasto per una singola vita umana. Se poi uno inizia troppo tardi... Ma perché poi, iniziare? Una volta che uno dice "sono ateo", pensa di aver chiuso il discorso. Osservo solo che ateismo/teismo  non sono centrali  nel cristianesimo. A chi domanda  "dio c'è?",  risponde infatti "nessuno l'ha mai visto". E che ci sarebbe di più, allora? Eh, caro Mondaini, non basta una vita per scoprirlo, lo ripeto. Fai un salto alla Gregoriana, qui a Roma, e ti troverai davanti ad una sterminata biblioteca, tutta piena di testi sul tema "è ragionevole confidare nel Vangelo?"; ogni vita non è sufficiente per studiarli tutti. Tanta gente ci si è impegnata sopra, per scriverli, in tanti secoli, confrontandosi con tanti altri, ma per te è semplice, ti ergi in questa convinzione "c'è un'accozzaglia di regolette morali, spesso criptiche, interpretate secondo le convenienze e secondo il proprio bias di conferma, certamente non di origine divina e neppure originali perché tratte, tutte, da tradizioni morali di molti secoli precedenti". Del resto non ci si può occupare di tutto, in molte cose si rimane ad un livello superficiale. Anch'io faccio così. Ma di fronte all'ignoto, non mi vanto di non conoscere. Adotto una strategia più prudente, proprio perché so di non conoscere. Ma c'è poi veramente qualcosa  da conoscere? Senz'altro qualcuno, perché i credenti  sono ancora molti e con loro bisogna pur  interagire, non si può semplicemente ignorarli, loro e la loro fede. Questa è una ragione per cui si potrebbe cercare di essere meno superficiali. Non è che si nasca  credenti, lo si diventa imparando. Allora anche uno che vuole convincere la gente a non seguire quella via deve approfondire. Ma, poi, approfondendo, ti avverto, si potrebbero avere delle sorprese, come sempre accade quando ci si inoltra nell'ignoto.  Mario Ardigò
 
 
Il Giovedì 21 Dicembre 2017 10:27, Pietro Mondaini <pietro.mondaini a giustizia.it> ha scritto:
 
Spero di non apparire insolente se mi permetto di segnalare due letture sul tema per queste festività : 1) Richard Dawkins “L’Illusione di Dio” [libro che dovrebbe essere insegnato nelle scuole] e Christopher Hitchens, “Dio Non è Grande” … così, giusto per “santificare” le feste e per confutare la malcelata convinzione che religione e morale siano sinonimi e che quelli religiosi siano, per definizione, valori positivi. No, quelli religiosi NON sono per definizione valori positivi. Nel Vangelo, a mio giudizio, c’è un’accozzaglia di regolette morali, spesso criptiche, interpretate secondo le convenienze e secondo il proprio bias di conferma, certamente non di origine divina e neppure  originali perché tratte, tutte, da tradizioni morali di molti secoli precedenti (es. Confucio, ma non solo). Nei vangeli ci sono anche cose inaccetttabili, quali la stigmatizzazione terribile e le gravi minacce rivolte a coloro che non seguono il Messia. Pensiamo a Matteo, 11:21-24 – Le opere di Gesù non impressionarono le città di Corazid, Betsaida e Capernaum. Gesù disse: “Guai a te!” e le destinò ad una sorte peggiore di quella toccata a Sodoma. Per non parlare dei Papi, che quando  commentano gravi fatti come, per es., quelli terroristici, non trovano di meglio da fare che dar la colpa agli atei, contro ogni evidenza, sostenendo che gli attentatori fanatici religiosi sono dei “Senza Dio”. Ma poi (quali Vangeli? Tra i molteplici? Quelli selezionati a Nicea da alcuni buontemponi che non avevano altro da pensare se fosse natura umana, divina, etc. e per questo bisticciavano tra loro tanto che avevano bisogno di conciliarsi, con la garanzia della spada imperiale? Vangeli in seguito oltretutto manipolati, epitomati, chiosati, interpolati, etc., sino al V secolo a seconda delle convenienze politiche del momento? “Mo questo o’ mettèmo, questo o’ cavàmo, questo nun me convince …”
Pur comprendendo la buona intenzione della Prof. Bellucci, essendo ateo, rifiuto recisamente di essere definito “credente”: diretto a me è un appellativo che proprio disdegno.
Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di thorgiov
Inviato: mercoledì 20 dicembre 2017 17:36
A: area a areaperta.it
Oggetto: Re: [Area] La preghiera delle madri
 
No, a dire il vero, quando scrivo le sentenze, sono le parti che pregano Dio !
FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
 
Il 20/12/2017 04:01, Patrizia Bellucci ha scritto:
Caro Felice,
spesso sono più credenti gli atei di quelli che vanno a Messa tutte le domeniche!!!
Io sono stata come te per la maggior parte della mia vita, ma leggevo e sentivo l'esistenza del Divino nella natura, negli occhi dei bambini e dei miei Allievi e, sì, anche  nel Vostro coraggio! 
Negli ultimi anni, dopo tanto cercare e tanta inquietudine, sono finalmente approdata alla Fede di chi crede e prega. Ovviamente con una fede ben poco allineata...
N

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