[Area] il nostro triste Rosatellum
andreale
andreale a yahoo.com
Ven 16 Feb 2018 21:54:39 CET
A me di 'fuorviante la realtà dei fatti' nell'articolo di Rosatelli appare solo l'affermazione che la perdita di autorevolezza del CSM e le spartizioni correntizie dei posti apicali siano state causate dalla componente laica-politica.La differenza numerica con i togati è sotto gli occhi di tutti.Il potere della 'corrente dei laici', in realtà, è stato determinato dalla connivenza con i gruppi togati , trasversalmente coinvolti negli accordi per la 'equa' divisione dei posti da assegnare.Il manifesto di questa delegittimazione del CSM trova plastica immagine nella famigerata mail scappata da un consigliere togato del CSM nel 2012 (accidentalmente di Area).Il gruppo di Area (a prescindere dalla sua compagine interna novecentesca) continua ad avere le stesse responsabilità degli altri gruppi di magistrati nella lottizzazione dei dirigenti , anzi, forse, in percentuale, maggiori.Andrea Reale
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-------- Messaggio originale --------Da: Valerio Savio <valerio.savio a giustizia.it> Data: 16/02/18 18:03 (GMT+01:00) A: nuovarea a nuovarea.it, iscritti a magistraturademocratica.it, Area a areaperta.it, "Area a areaperta.it" <area a areaperta.it>, mdlazio a magistraturademocratica.it, valerio.savio1960 a gmail.com Oggetto: [Area] il nostro triste Rosatellum
“Rosatellum” si era già
conquistato nel lessico politico generale un significato negativo,nell’indicare
la pessima legge elettorale con cui andremo a votare il 4 marzo.
Grazie a Jacopo Rosatelli
e al suo articolo sul “Manifesto” di cui discutiamo, “Rosatellum” potrà ora
avere un significato negativo suo proprio tutto interno al nostro piccolo mondo.
Non solo il significato di “pezzo” giornalistico disinformato e quindi
“fuorviante” la realtà dei fatti, come hanno ben detto Mariarosaria Guglielmi e
Riccardo De Vito , non solo quello di “pezzo” giornalisticamente pigro (
espressione di quell’incapacità a sinistra “di aprire la finestra e scoprire che
il mondo è cambiato”, Picazio ), ma quello di “giornalismo” banale, incapace di
uscire da certi clichet dell’informazione spettacolo.
Un pezzo così avremmo potuto
leggerlo – e ne abbiamo letti in passato tanti, tutti attenti a personalismi ,
fazioni, “vittorie” e “sconfitte” – su Libero, sul “Mattino” o , per dire , sul
“Messaggero”, e non avrebbe scandalizzato nessuno. Sul “Manifesto” non dovrebbe
capitare, e fa male ( almeno a chi lo leggeva al liceo ).
Prima di scrivere sulle
“primarie”, bene il giornalista avrebbe potuto e dovuto informarsi:
--- su come si sono svolte le
“assemblee” elettorali ( che i resoconti riportano all’unisono come occasioni di
proficuo confronto, di elaborazione di programmi, di dialogo dei candidati con i
colleghi dei distretti , come occasioni di incontro e non di scontro e di gioco
di squadra tra i candidati, come assemblee in cui mai , mai, i candidati si sono
personalmente attaccati tra loro , ancor meno in quanto “di md” o “del
Movimento”);
--- su come anche le mailing
list non abbiano visto i candidati , e i “gruppi fondatori” , competere tra
loro;
--- su come si sia configurato e
si configuri in Area il dibattito , su primarie “aperte” o “chiuse” , sul numero
dei candidati da mettere in pista per i giudicanti-merito ( con opinioni
trasversali ai “gruppi fondatori”). Su come diversi candidati a fronte della
loro provenienza associativa “storica” abbiano negli ultimi tempi modificato le
loro posizioni culturali e politiche , ponendosi , e se volete “offrendosi” agli
elettori, molto più come “Area” che come esponenti delle loro vecchie
associazioni;
--- su come la pagina delle
primarie , in Area da otto anni a funzione costitutiva/fondativa per il gruppo,
abbia visto una grande attenzione di tutti a evitare lacerazioni che non ci
possiamo più permettere ( e penso a Mario Palazzi, e al suo “passo indietro” a
Roma nell’evitare contrapposizioni con Cascini ).
Un giornalista che avesse voluto
informarsi e capire le cose ( Marcello, non sono d’accordo con te: l’articolo
tutto dimostra tranne che Rosatelli abbia degli “insiders” che lo informino
davvero) avrebbe agevolmente potuto comprendere con un rapido giro di telefonate
che se in AREA fossero ancora così decisive le “provenienze” associative
novecentesche MOVIMENTO ed MD si sarebbero a tavolino spartiti i “posti” in base
al presumibile reciproco “peso” ( magari dopo una guerra su liste, negli uffici
e a colpi di Rosatelli), e che invece quando si decide tutti insieme di dare la
parola , e il voto decisivo, addirittura non solo agli iscritti, ma a 1000
“esterni” al gruppo – con un’apertura che non ha eguali ad alcuna latitudine
politica -- si decide una cosa diversa, in un quadro in cui i Gruppi Fondatori e
le loro Dirigenze accettano di rendersi liquidi in mare aperto, e di contare
poco o pochissimo.
Nel “Rosatellum” a falce e
martello, nulla di tutto questo.
Una cosa malinconica.
Quanto a noi, abituiamoci
a non dare troppo peso a queste cose, e concentriamoci sulle difficili
“secondarie”.
E ricordiamoci che anche saltare
sulla sedia con riflesso pavloviano di fronte a certi episodi non aiuta a
superare una fase storica.
Un caro saluto a tutti, ed in particolare ai candidati tutti , dallo
“stile” elettorale dei quali mi sono sentito rappresentato.
Valerio Savio
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