[Area] Riforma penitenziaria

[casa riccelli]

"Certo è che nessuno è legittimato a parlare per tutti i magistrati" scrive Felice: e chi gli dà torto?
Spero sia ancora concesso parlare, in generale e quindi anche ai magistrati. Se poi chi parla è rappresentante di altri, democraticamente scelto, potrà parlare anche a nome di quelli.
 Siamo tutti in grado, persino quelli che votano forza nuova, di capire che, quando anche parla il presidente di un gruppo, è sempre lui a parlare, pur cercando di interpretare le ragioni e i pensieri degli appartenenti, senza dover ricorrere al referendum. Se lo fa male, questi ne trarranno le conseguenze. Se no, si meritano quel rappresentante.  

stefano celli 

> Il giorno 21 feb 2018, alle ore 18:26, thorgiov <thorgiov a libero.it> ha scritto:
> 
> E allora che cosa bisogna fare ? Firmare un appello contro la riforma penitenziaria per vedere se sono in numero superiore i favorevoli o i contrari, e poi decidere in base alla opinione della maggioranza dei firmatari? Forse bisognerebbe fare un referendum ristretto tra le varie categorie di giuristi. Certo è che nessuno è legittimato a parlare per tutti i magistrati.
> 
> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
> 
> Il 21/02/2018 18:08, riccardo arena ha scritto:
>> Vi segnalo che, nel silenzio dei mass media, oltre 300 giuristi, tra professori, magistrati e avvocati, hanno firmato un appello per la riforma penitenziaria.
>> Qui potete trovare il testo dell'appello e tutti i firmatari: http://www.radioradicale.it/pagine/appello-la-xvii-legislatura-rischia-di-chiudersi-con-il-fallimento-della-riforma
>> Per  sottoscrivere l'appello basta inviarmi una e mail.
>> Cordialmente
>>                           Riccardo Arena
>> 
>> Il giorno 21 febbraio 2018 12:39, Francesco Maisto <francescomaisto2 a gmail.com> ha scritto:
>>> Ottimo l'articolo di Ferrarella segnalato da Edmondo ed è importante, oltre il qualificato merito, la segnalazione di tante azioni civili e non violente, peraltro non pubblicizzate dai media, dei tanti detenuti in tutta la Penisola a sostegno dell'approvazione della Riforma.
>>> Ricordo ben altre e violente e distruttive proteste dei carcerati per ottenere le giuste riforme.
>>> Quando si discuteva del possibile raggio di riduzione delle preclusioni nella prima Commissione Mista del CSM nella quale fui nominato, prospettai, statistiche alla mano, l'irrilevanza di danni durante la vigenza della Legge cd. Gozzini, e perfino nel semestre di applicazione del primo Decreto Cancellieri dal quale ( per qualche confusione ministeriale tra comma e inciso dell'art.4 bis) furono abrogate tante preclusioni.
>>> Bisogna reclamare l'approvazione della Riforma nella certezza che i Magistrati di Sorveglianza sapranno esercitare secondo Giustizia la restituita discrezionalità ( che non è automatismo dei benefici, come vanno dicendo i detrattori della Riforma)
>>> Incollo di seguito quanto ho scritto nella mi. dell'ANM, ma stranamente non pubblicato:
>>> Ho letto con attenzione l'ottimo articolo di Donatella Stasio che richiama correttamente i passaggi istituzionali dello schema di Decreto di  Riforma penitenziaria, evidenzia le mete additate dalla nostra Costituzione ed i principi che esigono applicazione. Condivido che ci si debba mobilitare per la pronta approvazione. Francamente quell'articolo non delinea ( e forse non doveva) quale modello di carcere realizzare in  Italia. In 40 anni di Magistratura di Sorveglianza ho girato un pò di carceri per il mondo ed ho visto tipologie di istituzioni civili, umane, dignitose e costruttive di responsabilità per i detenuti.
>>> Con grande fatica ne esiste qualcuna anche in Italia.
>>> I Magistrati di Sorveglianza condividono la Riforma pur con tutte le Osservazioni prospettate in Commissione Giustizia."
>>> Francesco Maisto
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