[Area] R: Re: Questione morale in magistratura

thorgiov thorgiov a libero.it
Lun 19 Mar 2018 16:38:44 CET


Nazioni civili e moderne ? La nozione di civiltà non mi piace, se non 
altro perchè non esiste un modello ideale di civiltà valido per tutti i 
tempi. Preferisco parlare di Paesi razionali. Ora, a me sembra che 
l'Italia, sotto questo profilo, rappresenti davvero un unicum. Non mi 
risulta che esista un'altra nazione disponibile ad adottare un modello 
processuale che allunga i tempi dei processi e a preferirlo a quello 
vecchio "a prescindere", vale a dire solo per seguire una impostazione 
ideologica. Beninteso, non possiedo dati statistici e non sono 
abbastanza anziano da vantare una esperienza con il codice Rocco. Vero è 
che tutti i colleghi che tale esperienza hanno avuto mi hanno riferito 
che i processi, con il rito inquisitorio, erano molto più rapidi e 
richiedevano un minor impiego di risorse. Soprattutto i testimoni 
raramente venivano costretti a comparire in dibattimento per riferire le 
stesse cose già dette in istruttoria. Ora, non riesco proprio a 
comprendere per quale motivo le forze politiche e la popolazione si 
lamentino continuamente dei tempi lunghi dei processi ma preferiscano 
tenersi un rito che è la principale causa della lentezza della 
giustizia. O meglio, lo capisco benissimo , e l'ho già spiegato, ma 
continuo a ritenere schizofrenico questo atteggiamento. Gli italiani 
sono mentalmente dissociati, e non solo per quanto riguarda il tema 
della giustizia. A questo non c'è rimedio, a meno che dall'esterno non 
arrivi una forte scossa, con effetti devastanti ma risolutivi. La Grecia 
dovrebbe insegnare qualcosa.

Non mi sono mai sottratto al tema della questione morale. Ho già 
scritto, in diverse occasioni, che il vero punto debole dei magistrati è 
il carrierismo. Il Berlusca questo lo aveva capito benissimo, e dopo di 
lui i suoi successori. Perchè il carrierismo porta inevitabilmente al 
servilismo, se alla fine bisogna ringraziare qualcuno per il posto che 
si occupa. Il magistrato che pensa alla carriera non è mai libero. 
Avrebbe la possibilità di essere libero, perchè entra in servizio 
tramite un concorso pubblico e lo stipendio non dipende dalla funzione 
in concreto ricoperta. Ma l'ambizione travolge qualunque remora morale. 
Alla fine bisogna ingraziarsi tutti : la corrente di appartenenza, il 
capo dell'ufficio e della sezione, e se si mira ai livelli più alti 
anche il potere politico. Magari qualcuno, nel rapportarsi proprio al 
potere politico, pensa che alla fine non sia così difficile sovrastare 
il ministro di turno in carica in un determinato periodo, se non altro 
perchè quest'ultimo non è un tecnico del diritto. Pensa, tutto sommato, 
di essere lui a dettare le regole del gioco, in virtù di una presunta 
superiore abilità e conoscenza. Ma il patto con il diavolo è sempre a 
perdere, perchè alla fine arriva il conto da pagare.

Esiste poi un altro elemento di debolezza dei magistrati, che va di pari 
passo con l'ambizione : la vanità. Questo accade soprattutto nei 
rapporti con la società civile. Il magistrato ama sentirsi al centro 
dell'attenzione. A volte è anche in buona fede, perchè pensa di poter 
cambiare il mondo esterno, e non si accorge che è il mondo esterno che 
cambia lui. Penso soprattutto al rapporto con i professionisti nelle 
procedure esecutive individuali e concorsuali. Il magistrato si vede 
circondato da persone che sembrano pendere dalle sue labbra, e non si 
accorge che in realtà ciò che vogliono è soltanto ricevere una nomina, 
perchè in periodo di vacche magre spesso si tratta dell'unica occasione 
di lavoro disponibile sul mercato. Qui si vede l'esito infausto della 
concezione della giustizia come ammortizzatore sociale. Basti pensare 
che la stragrande maggioranza dei fallimenti è assolutamente inutile, e 
perchè in realtà non ci sono beni da liquidare e perchè ai fini della 
liquidazione sarebbero sufficienti le procedure esecutive individuali. 
Rammento ancora che cosa successe quando più di dieci anni fa fu 
approvata una riforma delle procedure concorsuali che fece crollare il 
numero dei fallimenti, perchè i requisiti per dichiararli erano 
diventati molto restrittivi. Improvvisamente i curatori si riciclarono 
come custodi nelle procedure immobiliari. Subito dopo il Governo, resosi 
conto che non i professionisti erano ridotti alla fame, pensò bene di 
adottare una controriforma per aumentare nuovamente il numero dei 
fallimenti ( e ovviamente anche i costi della giustizia, perchè laddove 
non ci sono fondi il curatore viene pagato con il patrocinio a spese 
dello Stato ). E così finì come nella più classica delle favole : 
vissero tutti felici e contenti.

FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 19/03/2018 12:27, Gioacchino Romeo ha scritto:
>
> Al di là del (prevedibile) sconfinamento nei “massimi sistemi” – che 
> lascia il tempo che trova – tre notazioni.
>
> _Per De Ninis_: inesigibile una richiesta di prove con dati 
> incontrovertibili? Premetto di non essere uno studioso dei “tempi” di 
> durata del processo nel corso degli anni. Ma dati certi e 
> inoppugnabili su di essi, disaggregati per uffici giudiziari, per 
> reati, per soggetti, per fasce d’età e così via, sono disponibili in 
> questo Paese incivile a antiquato /ab immemorabili/, e uno studio 
> comparativo tra durata del processo “Rocco” e durata del processo 
> “Vassalli” /coeteris paribus/di sicuro è stato fatto o comunque è 
> assolutamente possibile. Quindi nulla di inesigibile nella mia richiesta.
>
> _Per Pizzi_: avevo domandato che mi indicasse una o più Nazioni civili 
> e moderne (in Europa o anche extra). Ho letto una dotta lezione sui 
> tanti perché l’Italia presenta centinaia di elementi negativi, ma non 
> ho trovato nessuna citazione di Paesi stranieri che possano definirsi 
> civili e moderni. Dal silenzio devo desumere che, secondo il suo 
> giudizio, *non ne *esistano o che ne esistano, ma non sia facile 
> individuarli, o addirittura che *tutti gli altri Paesi*siano civili e 
> moderni?
>
> _Per entrambi_: avevo richiamato l’attenzione sulla circostanza che 
> gli argomenti così ampiamente trattati e di cui /supra/, non 
> costituivano per me, anche avuto riguardo all’oggetto della mia 
> /mail/, motivo di particolare interesse. E che invece mi interessava 
> conoscere l’altrui giudizio, anche per non essere costretto a pensare 
> che sproloqui su temi del tutto secondari nascondessero un /fin de non 
> recevoir/, sul tema principale che – lo ripeto – riguardava (e 
> riguarda) *la questione etica in magistratura*, in un caso 
> di*reiterazione, da parte del C.s.m., *di una nomina annullata dal 
> Consiglio di Stato ,tenuto conto che tale reiterazione era stata 
> profeticamente annunciata dal magistrato interessato dopo 
> l’annullamento del supremo giudice amministrativo e, *soprattutto*, 
> nell’altro caso, riguardante un fatto per me di inaudita gravità, 
> consistito nella *condanna a due anni di reclusione per abuso di 
> ufficio*inflitta a un ex presidente della Corte di cassazione, a nulla 
> rilevando né la prossima prescrizione del reato (alla quale, comunque, 
> è consentito rinunciare), né la cessazione del magistrato dal servizio 
> attivo.
>
> Non rilevo, in nessuna delle risposte dei colleghi, accenni al tema. 
> E, fatto per me di gravità assoluta, noto che sull’argomento *non 
> risulta nessun intervento in questa lista, benché, di tanto in tanto, 
> non manchino geremiadi di facciata sui tempi “ da basso impero” che 
> attraversiamo *(a proposito di nomine, di provvedimenti giudiziari 
> gravi assunti nei confronti di colleghi: il caso del giudice arrestato 
> ai primi di febbraio a Ischia non mi risulta qui commentato, così come 
> molti altri meritevoli di una qualche menzione, di procedimenti 
> disciplinari per fatti di significativa gravità).
>
> Mi fermo qui.
>
> Gioacchino Romeo
>
>     ----Messaggio originale----
>     Da: luca.deninis a giustizia.it
>     Data: 19-mar-2018 10.19
>     A: "thorgiov"<thorgiov a libero.it>, "Gioacchino
>     Romeo"<gioarom a alice.it>, "area a areaperta.it"<area a areaperta.it>
>     Ogg: R: [Area] R: Re: Questione morale in magistratura
>
>     Concordo integralmente.
>
>     Ma ritengo necessaria una precisazione, che ritorni al tema del
>     processo penale.
>
>     Una chiave di lettura, che pare interessare pochi, è quella
>     valutare il processo penale secondo il modello della /cost benefit
>     analysis/.
>
>     Occorrerebbe cioè chiedersi:
>
>     1)il processo italiano permette di raggiungere /ricavi
>     accettabili/, ovvero risultati globalmente accettabili in termini
>     di /qualità//dell’accertamento giudiziario/, da intendersi come
>     /capacità di rimanere aderente ai fatti storici/ sottoposti a
>     giudizio ?
>
>     Io credo che sia difficile rispondere di sì.
>
>     2)Il costo del sistema dell’accertamento giudiziario (nel quale
>     deve essere compresa anche la fase delle indagini preliminari) è
>     giustificato dagli effetti favorevoli che produce (da valutare,
>     innanzitutto anche se non in via esclusiva /,/ sulla base di
>     quanto le funzioni specialpreventiva e generalpreventiva della
>     pena siano in grado di /ridurre i costi sociali/ dei comportamenti
>     devianti) ?
>
>     Io credo che sia difficile rispondere di sì. E che il cliente del
>     servizio, cioè il contribuente, potrebbe porsi il dubbio che non
>     si tratti di costi spesi bene.
>
>     3)Esistono costi ingiustificati, in termini di proliferazione e
>     sovrapposizione delle garanzie, nel nuovo processo penale italiano ?
>
>     Io credo che sia difficile rispondere di no.
>
>     Se allora si insiste a scegliere come prioritaria un’ “idea di
>     civiltà altissima”, senza porsi il problema se una simile idea è
>     /adeguata/ per raggiungere i suoi scopi, a mio avviso si dimostra
>     un livello di civiltà assolutamente insufficiente.
>
>     Luca De Ninis
>
>     *Da:*thorgiov [mailto:thorgiov a libero.it]
>     *Inviato:* domenica 18 marzo 2018 18:41
>     *A:* De Ninis Luca; Gioacchino Romeo; area a areaperta.it
>     *Oggetto:* Re: [Area] R: Re: Questione morale in magistratura
>
>     Partiamo da un dato di fatto : tutte le forze politiche italiane,
>     nessuna esclusa, sostengono che occorre abbreviare la durata dei
>     processi civili e penali e risollevare l'economia del Paese.
>     Ebbene, che cosa c'è di più antieconomico del rito accusatorio
>     all'italiana ? Si tratta di una costruzione assurda : tutto quello
>     che è stato fatto durante le indagini non può essere utilizzato
>     per la decisione. Ne consegue che tutti i testimoni debbono
>     tornare a deporre di fronte alla autorità giudiziaria. Ne vengono
>     fuori deposizioni per forza di cosa meno attendibili, perchè il
>     passare del tempo rende più difficile il ricordo e perchè è ben
>     possibile che i testimoni vengano, per così dire, "avvicinati" per
>     ritrattare o per rendere dichiarazioni diverse da quelle già rese
>     alla polizia giudiziaria. Inoltre esiste un dispendio evidente in
>     termini di spesa pubblica , perchè la citazione dei testi e la
>     stenotipia in dibattimento costa, e costa parecchio. Ma il vero
>     costo economico è dato dalla necessità, per i testimoni, di
>     doversi recare in dibattimento, nella speranza ( spesso vana ) che
>     non venga rinviato a causa del legittimo impedimento a comparire
>     dell'imputato o del suo difensore, venendo così distolti dalle
>     loro attività, istituzionali e non. Molte volte ho visto agenti
>     delle forze di polizia costretti ad attendere per ore il loro
>     turno in dibattimento solo per riferire gli esiti di accertamenti
>     effettuati anni prima, e nell'occasione ho sempre pensato che
>     avrebbero potuto impiegare il loro tempo in maniera molto più
>     proficua, per esempio nell'attività di prevenzione dei reati.
>     Eppure tutte le forze politiche insistono sul fatto che bisogna
>     mandare più agenti per le strade al fine di preservare la
>     sicurezza dei cittadini. Questo vale ovviamente anche per coloro
>     che non appartengono alle forze di polizia. Credo anzi che essere
>     citati come testi in un processo penale sia una disgrazia per
>     chiunque, una vera iattura, perchè si viene costretti a lasciare
>     la propria attività, il proprio lavoro, perdendo tempo e denaro.
>     Certamente il processo penale non è l'unica causa della lentezza
>     del sistema Paese, ma a mio parere costituisce la più evidente
>     manifestazione della irrazionalità dell'Italia. A ben vedere, non
>     si tratta neppure di un sintomo di inciviltà del Paese, anzi.
>     Coloro che hanno sostenuto prima il rito accusatorio nel sistema
>     penale e poi la introduzione del principio del giusto processo in
>     Costituzione, in realtà, hanno voluto affermare una idea altissima
>     di civiltà. Troppo alta. L'Italia è in difficoltà perchè i
>     principi, gli ideali, prevalgono su tutto, anche contro ogni
>     evidenza. L'atteggiamento italiano, non solo con riguardo al
>     processo penale, è sempre lo stesso . I fatti dimostrano che il
>     processo penale non funziona ? Peggio per i fatti ! I fatti
>     dimostrano che la spesa pubblica italiana non è più sostenuta da
>     una crescita economica adeguata a causa del mutamento radicale del
>     contesto economico mondiale? Peggio per i fatti, perchè questo non
>     può ostacolare l'abbassamento delle tasse con la flat tax o
>     l'introduzione del reddito di cittadinanza ( o di tutti e due
>     insieme, che sarebbe il massimo della schizofrenia, e quindi la
>     soluzione più adatta per il popolo italiota ). I fatti dimostrano
>     che l'attuale sistema pensionistico, a causa dell'invecchiamento
>     progressivo della popolazione, non può reggere ? Peggio per i
>     fatti ! Al limite se la dovranno piangere le generazioni future.
>     L'immigrazione dall'Africa non ha un senso perchè non esiste una
>     domanda di manodopera che corrisponda alla offerta ( principio
>     cardine di ogni economia ), e i fatti dimostrano che agli
>     immigrati non resta altra possibilità che chiedere l'elemosina per
>     strada ? Peggio per i fatti ! Il principio deve prevalere su tutto.
>
>     Questo è un atteggiamento tipicamente italiano, tipicamente
>     cattolico. Il principio non si può discutere. Semmai si puà
>     transigere sul fatto, di volta in volta. Invece sarebbe ora di
>     capire che anche i principi debbono adattarsi alla realtà ed
>     essere modificati o abbandonati se questa lo esige. Se non altro
>     perchè la realtà esiste ( anche se il titolo di una canzone di
>     Franco Battiato dice il contrario ).
>
>     FELICE  PIZZI  ( Giudice del Tribunale di Napoli Nord )
>
>     Il 18/03/2018 16:42, De Ninis Luca ha scritto:
>
>         Certamente non è la disciplina del nuovo processo penale il
>         fondamento dell’arretratezza civile e morale del nostro Paese.
>
>         Ne è soltanto una piccola componente o, se preferisci, un
>         epifenomeno.
>
>         Ma la richiesta di una dimostrazione con dati statistici
>         incontrovertibili mi pare francamente inesigibile …
>
>         Luca De Ninis
>
>         *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it
>         <javascript:handleMailto('mailto:area-bounces a areaperta.it');return
>         false;>] *Per conto di *Gioacchino Romeo
>         *Inviato:* domenica 18 marzo 2018 16:17
>         *A:*thorgiov a libero.it
>         <javascript:handleMailto('mailto:thorgiov a libero.it');return
>         false;>; area a areaperta.it
>         <javascript:handleMailto('mailto:area a areaperta.it');return
>         false;>
>         *Oggetto:* [Area] R: Re: Questione morale in magistratura
>
>         Hai scritto: "Perché, ti risulta che l'Italia sia un Paese
>         civile e moderno?" Rispondo: a me non risulta e meglio avrei
>         dovuto scrivere: /in un Paese che si ritiene civile e
>         moderno/. E non avrei difficoltà a condividere l'idea che
>         l'Italia è un Paese incivile e arcaico, se si dimostrasse con
>         dati statistici incontrovertibili, e non con affermazioni
>         generiche, che è la disciplina del nuovo processo penale
>         all'origine della sua lentezza.
>
>         Ciò detto, però, da un lato sarei curioso di sapere se tu
>         ritieni che ci sia (magari solo in Europa; se vuoi, anche in
>         altri continenti) un Paese civile e moderno e, in caso
>         affermativo, fare i nomi; dall'altro, noto che nel mio scritto
>         il problema della durata dei processi era abbastanza
>         secondario rispetto al vero tema della mail e compendiato in
>         un oggetto che si riferiva alla /questione morale in
>         magistratura/. Forse sarebbe stato utile interloquire anche, o
>         principalmente, su di esso.
>
>         Gioacchino Romeo
>
>             ----Messaggio originale----
>             Da: thorgiov a libero.it
>             <javascript:handleMailto('mailto:thorgiov a libero.it');return
>             false;>
>             Data: 18-mar-2018 9.42
>             A: "Gioacchino Romeo"<gioarom a alice.it
>             <javascript:handleMailto('mailto:gioarom a alice.it');return
>             false;>>, <area a areaperta.it
>             <javascript:handleMailto('mailto:area a areaperta.it');return
>             false;>>
>             Ogg: Re: Questione morale in magistratura
>
>             Hai scritto : "è accettabile, in un Paese civile e
>             moderno, che la giustizia penale venga assicurata in tempi
>             così irragionevolmente lunghi?"
>
>             Perchè, ti risulta che l'Italia sia un Paese civile e
>             moderno? Il rito accusatorio all'italiana è stato
>             introdotto proprio per allungare i tempi dei processi, che
>             con il codice Rocco erano intollerabilmente brevi. L'opera
>             è stata completata con l'introduzione, per via
>             costituzionale, del principio del giusto processo. In
>             questo modo, un popolo che vive di retorica e di mala
>             fede, non solo ha trovato l'espediente per garantirsi
>             l'impunità assoluta, ma anche uno strumento utile per
>             garantirsi un reddito di cittadinanza dissimulato, visto
>             che più la giustizia è lenta, più rende. Tutto questo però
>             non è affatto irragionevole, ma risponde a interessi molto
>             concreti di larga parte della popolazione, che poi,
>             ovviamente, con il solito atteggiamento schizofrenico, ha
>             anche il coraggio di lamentarsi dei tempi lunghi della
>             giustizia.
>
>             FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di
>             Napoli Nord )
>
>             Il 17/03/2018 18:47, Gioacchino Romeo ha scritto:
>
>                 È così. Nella seduta del 14 marzo 2018 la dott.ssa
>                 Musti, che sicuramente ha doti non comuni di
>                 preveggenza, è stata riconfermata Procuratore di
>                 Modena. Se fossi il suo contraddittore, non esiterei a
>                 impugnare questa seconda nomina (e magari, chissà, un
>                 commissario /ad acta/ potrebbe mettere a tacere la
>                 protervia di un organo che non difende più i
>                 magistrati, ma dal quale i magistrati devono
>                 difendersi). Non essendolo, riprenderò, sotto altro
>                 profilo, l’argomento della/questione morale in
>                 magistratura/.
>
>                 Poco più di 24 ore fa, ho segnalato un link che rinvia
>                 a un articolo di ieri di/Repubblica /(ma la notizia è
>                 su tutti i principali quotidiani) della sentenza con
>                 la quale il tribunale di Roma ha, tra l’altro,
>                 condannato, un ex presidente della Corte di cassazione
>                 a due anni di reclusione per abuso di ufficio in
>                 relazione a una vicenda (l’assegnazione alle Sezioni
>                 unite della causa Mondadori-Agenzia delle entrate)
>                 della quale si occupò la stampa a suo tempo per un
>                 presunto collegamento strumentale tra quella
>                 assegnazione e l’emendamento a un testo di legge che
>                 avrebbe dilazionatoil collocamento a riposodei
>                 magistrati.
>
>                 La prescrizione incombe e quindi l’interesse alla
>                 vicenda potrebbe apparire marginale, anche tenuto
>                 conto che da oltre sette anni e mezzo il magistrato è
>                 a riposo. E questa può essere una delle tante chiavi
>                 di lettura per spiegare l’assordante silenzio sulla
>                 notizia.
>
>                 A mio giudizio, però, alcune riflessioni si impongono
>                 egualmente. E quindi riapro il /cahier de doléances/.
>
>                 La prima riflessione riguarda il fatto in sé, che mi
>                 pare di non trascurabile gravità, specie tenuto conto
>                 che il magistrato condannato era al vertice di tutta
>                 la magistratura. E mi augurerei che, per dissipare
>                 ogni ombra sulla correttezza del suo operato, il dott.
>                 Carbone rinunci alla prescrizione prossima per
>                 conseguire una piena assoluzione nel merito dell’accusa.
>
>                 Tanto più che, come si ricorderà, /illo tempore /la
>                 Corte di cassazione non si limitò solo a smentire
>                 formalmente quel presunto collegamento, esplicitamente
>                 affermato dal quotidiano /la Repubblica/,facendo
>                 presente che l’assegnazione alle Sezioni unite era
>                 stata adottata in base a quanto prescrive l’art. 374
>                 c.p.c., ma ipotizzò anche una querela al quotidiano
>                 romano (che, però, non fu mai proposta).
>
>                 Un’altra ragione di riflessione riguarda l’enorme
>                 ritardo con cui è stato definito, in solo primo grado,
>                 il giudizio, in un caso che avrebbe meritato una
>                 pronta risposta della giustizia, proprio per le
>                 implicazioni istituzionali che comportava. Lo stesso
>                 g.i.p. di Roma, nell’ordinanza di custodia cautelare
>                 in carcere disposta il 6 luglio 2010, nell’ambito del
>                 citato procedimento, nei confronti di Flavio Carboni,
>                 Pasquale Lombardi e Arcangelo Martino, scrisse del
>                 “coinvolgimento illecito (o del concreto tentativo in
>                 tal senso) di persone ricoprenti delicate funzioni
>                 pubbliche” e affermò che “un quadro di tale tipo non
>                 può non provocare un forte e giustificato allarme
>                 sociale e istituzionale”, per il concreto pericolo di
>                 condizionamento anche di importanti istituzioni
>                 giudiziarie.
>
>                 Mi risulta che il 3 gennaio 2012, cioè oltre sei anni
>                 or sono, si erano chiuse le indagini preliminari. Mi
>                 domando: è accettabile, in un Paese civile e moderno,
>                 che la giustizia penale venga assicurata in tempi così
>                 irragionevolmente lunghi?
>
>                 Infine, un’ultima notazione, che prescinde dal caso di
>                 specie, nel quale fu una sentenza del Consiglio di
>                 Stato (3893/2007) ad obbligare, in qualche misura, il
>                 C.s.m. a designare Carbone alla prima presidenza della
>                 Corte suprema (evidentemente correvano altri tempi
>                 rispetto a quelli odierni, in cui le sentenze del
>                 Consiglio di Stato sono considerate più o meno come
>                 carta straccia). E riguarda il conferimento degli
>                 incarichi direttivi (in quella occasione addirittura
>                 di un incarico apicale). Qual è la regola? Quale
>                 l’eccezione? L’impressione che un osservatore esterno
>                 ha del /modus procedendi/ del C.s.m.è che tutto sia
>                 affidato a logiche estranee alle _regole scritte_, che
>                 valgono, più o meno, quanto valevano le gride manzoniane.
>
>                 Gioacchino Romeo
>
>                     ----Messaggio originale----
>                     Da: thorgiov a libero.it <invalidurl.gif>
>                     Data: 17-mar-2018 17.33
>                     A: <area a areaperta.it> <invalidurl.gif>
>                     Ogg: Re: [Area] R: R: R: Fwd: Re: R: Procura di
>                     Modena
>
>                     Scusate se riprendo un tema già trattato sulla
>                     lista. Ho letto nel notiziario che il CSM ha
>                     confermato la nomina a Procuratore Capo di Modena
>                     della Musti. Ciò significa che  le sue previsioni
>                     erano azzeccate.
>
>                     FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del
>                     Tribunale di Napoli Nord )
>
>                     Il 21/01/2018 22:49, Gioacchino Romeo ha scritto:
>
>                         Ecco: è scappata anche a me la tastiera.
>                         Ovviamente: “avrei desiderato che quella che
>                         avrebbe dovuto maggiormente rispettarlo lo
>                         osservasse…….”
>
>                         Inviato da Posta
>                         <https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=550986>
>                         per Windows 10
>
>                         *Da: *andreale <invalidurl.gif>
>                         *Inviato: *domenica 21 gennaio 2018 22:33
>                         *A: *amelia.torrice <invalidurl.gif>; De Ninis
>                         Luca <invalidurl.gif>; Gioacchino Romeo
>                         <invalidurl.gif>; area a areaperta.it
>                         <invalidurl.gif>
>                         *Oggetto: *Re: [Area] R: R: Fwd: Re: R:
>                         Procura di Modena
>
>                         Peccato, Amelia, poteva essere una occasione
>                         per un proficuo, pubblico, scambio ( tra
>                         colleghi con idee diverse) sul modello di
>                         magistrato dirigente  che  vuole o vorrebbe
>                         vedere incarnato un gruppo 'politico' di
>                         magistrati come   Area .
>
>                         Ma se preferite il silenzio, continuiamo così.
>                         Del resto io vivo in Sicilia e sono siciliano
>                         ; so bene il valore del  silenzio.
>
>                         Molti dicono qui : 'a /megghiu parola è 
>                         chissà ca 'un si dici/'!
>
>                         Andrea Reale
>
>                         Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
>
>                         -------- Messaggio originale --------
>
>                         Da: "amelia.torrice"
>                         <amelia.torrice a fastwebnet.it> <invalidurl.gif>
>
>                         Data: 21/01/18 21:32 (GMT+01:00)
>
>                         A: De Ninis Luca <luca.deninis a giustizia.it>
>                         <invalidurl.gif>, Gioacchino Romeo
>                         <gioarom a alice.it> <invalidurl.gif>,
>                         andreale a yahoo.com <invalidurl.gif>,
>                         area a areaperta.it <invalidurl.gif>
>
>                         Oggetto: Re: [Area] R:  R:  Fwd: Re:  R: 
>                         Procura di Modena
>
>                         ...forse è  opportuno che stia in silenzio e
>                         lontana dalla tastiera che a volte mi scappa 
>                         dalle mani
>
>                         /amelia torrice/
>
>                         Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
>
>                         -------- Messaggio originale --------
>
>                         Da: "amelia.torrice"
>                         <amelia.torrice a fastwebnet.it> <invalidurl.gif>
>
>                         Data: 21/01/18 21:26 (GMT+01:00)
>
>                         A: De Ninis Luca <luca.deninis a giustizia.it>
>                         <invalidurl.gif>, Gioacchino Romeo
>                         <gioarom a alice.it> <invalidurl.gif>,
>                         andreale a yahoo.com <invalidurl.gif>,
>                         area a areaperta.it <invalidurl.gif>
>
>                         Oggetto: Re: [Area] R:  R:  Fwd: Re:  R: 
>                         Procura di Modena
>
>                         Mi spiace essere stata tanto criptica da
>                         sollecitare richieste di integrazioni.non
>                         volevo essere né  polemica né  offensiva con
>                         nessuno.davvero.
>
>                         Forse è opportuno
>
>                         /amelia torrice/
>
>                         Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
>
>                         -------- Messaggio originale --------
>
>                         Da: De Ninis Luca <luca.deninis a giustizia.it>
>                         <invalidurl.gif>
>
>                         Data: 21/01/18 18:01 (GMT+01:00)
>
>                         A: Gioacchino Romeo <gioarom a alice.it>
>                         <invalidurl.gif>, andreale a yahoo.com
>                         <invalidurl.gif>, area a areaperta.it
>                         <invalidurl.gif>
>
>                         Oggetto: [Area] R:  R:  Fwd: Re:  R:  Procura
>                         di Modena
>
>                         Ma che ha inteso dire la dr.ssa Torrice?
>
>                         A chi si è rivolta?
>
>                         Secondo me sarebbe utile un’interpretazione
>                         autentica..
>
>                         Luca De Ninis
>
>                         *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it
>                         <invalidurl.gif>] *Per conto di *Gioacchino Romeo
>                         *Inviato:* domenica 21 gennaio 2018 17:32
>                         *A:*andreale a yahoo.com <invalidurl.gif>;
>                         area a areaperta.it <invalidurl.gif>
>                         *Oggetto:* [Area] R: Fwd: Re: R: Procura di
>                         Modena
>
>                         “Il silenzio è virtù rara”. Il principio,
>                         enunciato con riferimento al caso di specie,
>                         rappresenta un memorabile salto di qualità
>                         ideologico, etico, giuridico rispetto a quei
>                         concetti di trasparenza e, al seguito, di case
>                         di vetro che si ripetono oramai solo come
>                         stanchi stereotipi da decenni. Ma sì:
>                         capovolgiamo pure la realtà. E, come al
>                         solito, il colpevole sarà non chi beneficia di
>                         pratiche opache, ma chi le denuncia.
>
>                         Anche se la denuncia – che a tappeto sarebbe
>                         impossibile di fronte a un costume diffuso di
>                         pratiche sempre meno ortodosse da parte del
>                         C.S.M. – trae spunto nell’occasione proprio da
>                         un mancato esercizio della “virtù del
>                         silenzio” da parte di chi avrebbe avuto
>                         interesse e, sul piano deontologico, un
>                         obbligo, a tacere.
>
>                         Un bruttissimo film, non c’è che dire.
>
>                         Gioacchino Romeo
>
>                             ----Messaggio originale----
>                             Da: andreale a yahoo.com <invalidurl.gif>
>                             Data: 21-gen-2018 15.30
>                             A: <area a areaperta.it <invalidurl.gif>>
>                             Ogg: [Area] Fwd: Re: R: Procura di Modena
>
>                             Infatti. Bisognava  ricordarlo  alla tua
>                             compagna di corrente Musti prima che
>                             rendesse quella vergognosa intervista!
>
>                             Andrea Reale
>
>                             Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
>
>                         <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient>
>
>
>                         	
>
>                         Mail priva di virus. www.avast.com
>                         <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient>
>
>
>
>
>
>
>                         _______________________________________________
>                                  
>
>                         Area mailing list
>                                  
>
>                         Area a areaperta.it
>                         <invalidurl.gif>http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
>                                  
>
>
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