[Area] R: R: Re: Questione morale in magistratura

De Ninis Luca luca.deninis a giustizia.it
Lun 19 Mar 2018 18:19:42 CET


Comprendo che gli argomenti introdotti da Pizzi, e da me condivisi e ripresi, possano considerarsi off topics rispetto all’oggetto della @ di Romeo.
Vorrei però rassicurare il collega che i temi trattati da parte mia non nascondevano alcun fin de non recevoir.
Semplicemente, concordando in senso generale sulle censure da lui sollevate, sulla specificità della questione etica in magistratura ho ritenuto di non avere informazioni ed osservazioni abbastanza nuove ed intelligenti da poter interessare persone dotte ed autorevoli come il dr. Romeo.
Il tono della sua risposta costituisce conferma indiretta della mia scelta.

Mi dispiace tuttavia che il dr. Romeo definisca  “sproloqui su temi del tutto secondari” o “geremiadi di facciata” le osservazioni, opinabili e controvertibili come tutte le generalizzazioni, su funzionalità efficacia ed adeguatezza del nostro processo penale. Non credo sia così:  riconosco che non sono questi i temi principali su cui deve concentrarsi l’attenzione di un magistrato, essendo responsabilità del Legislatore, ma credo che su di essi, almeno in una mailing list, dovrebbe comunque esservi diritto di opinione da parte di chi quel processo lo deve applicare.

Sul punto la nota di supponenza introdotta dal collega mi induce a rispondere sulla questione dell’esigibilità di una dimostrazione “con dati statistici incontrovertibili, e non con affermazioni generiche, che è la disciplina del nuovo processo penale all'origine della sua lentezza.”

Confermo la mia convinzione che è inesigibile la dimostrazione statistica che il nuovo rito sia l’origine della lentezza dei processi, né mi pare di aver mai sostenuto una simile conclusione.
Credo anzi che simili pretese dimostrano quanto sia seducente, anche su personalità dotte ed autorevoli, e quanto possa essere pericolosa e condurre a conclusioni fallaci, la tendenza a ritenere che tutte le risposte a questioni complesse e multiformi (come la misura dell’impegno di un magistrato o dell’efficacia di un sistema processuale), possano essere semplicemente rinvenute nelle statistiche degli uffici giudiziari.

Io non so se la durata dei processi sia aumentata o diminuita con il passaggio dal vecchio al nuovo rito: mi pare di ricordare che la lentezza dei processi fosse tema presente anche allora.
Ma mi sarebbe assai difficile anche solo definire i limiti di un’indagine simile e sono convinto che essa non potrebbe mai produrre la prova che pretende di ricevere il dr. Romeo. Di qui la sua inesigibilità.

Innanzitutto perché il modello di processo non è l’unica variabile da cui dipende la sua durata: al contrario è solo una di esse, insieme con numerose altre (carico giudiziario, dotazioni organiche e strutturali, impegno profuso dai singoli, etc.) e non è neppure indipendente dalle altre che intervengono sul medesimo parametro.
Solo per esemplificare, non devo certo ricordare come sia mutata l’attenzione, sotto i profili del disciplinare e della valutazione della professionalità, sulla laboriosità e sul rispetto delle scadenze da parte dei magistrati, dall’epoca del codice Rocco ad oggi.

In secondo luogo perché non esiste neppure l’uniformità minima essenziale del parametro (sistema processuale) che si vorrebbe analizzare statisticamente. Il codice Vassalli, come già quello precedente, ha subito una continua e spesso ondivaga evoluzione, in talune limitate fasi privilegiandosi gli aspetti di funzionalità/repressione (ad esempio nel periodo successivo alle stragi del 92-93), in altre riprendendo, enfatizzando e sviluppando l’originaria natura di “idea di altissima civiltà”, attraverso la proliferazione e sovrapposizione delle garanzie e delle sanzioni.

In tale quadro, anche se emergesse che nel periodo successivo al 1989 vi è stata una sostanziale stabilità o anche una progressiva diminuzione dei tempi processuali, questo non potrebbe comunque condurre alla conclusione che il modello del nuovo codice sia particolarmente efficiente e funzionale, né che il regime dell’art. 500 c.p.p. dopo il “giusto processo” o la presenza di almeno 3 livelli di esame cautelare (GIP – Riesame – Cassazione: oggi con ipotesi di Cassazione anche in sede di Riesame, vedi art. 309 c.9° ultimo periodo c.p.p.) ed almeno 4 di merito (GUP, primo grado, Appello, Cassazione), tutti potenzialmente incidenti sulle medesime questioni, non comportino alcun difetto di incisività ed efficacia rispetto ai risultati che sarebbe stato possibile ottenere con altri modelli processuali, che tenessero conto rapporto costo/beneficio di ogni garanzia.
Si tratterebbe di un semplice argomento, di origine statistica, né certo né incontrovertibile.

Luca De Ninis

Da: Gioacchino Romeo [mailto:gioarom a alice.it]
Inviato: lunedì 19 marzo 2018 12:27
A: De Ninis Luca; thorgiov; area a areaperta.it
Oggetto: R: [Area] R: Re: Questione morale in magistratura


Al di là del (prevedibile) sconfinamento nei “massimi sistemi” – che lascia il tempo che trova – tre notazioni.

Per De Ninis: inesigibile una richiesta di prove con dati incontrovertibili? Premetto di non essere uno studioso dei “tempi” di durata del processo nel corso degli anni. Ma dati certi e inoppugnabili su di essi, disaggregati per uffici giudiziari, per reati, per soggetti, per fasce d’età e così via, sono disponibili in questo Paese incivile a antiquato ab immemorabili, e uno studio comparativo tra durata del processo “Rocco” e durata del processo “Vassalli” coeteris paribus di sicuro è stato fatto o comunque è assolutamente possibile. Quindi nulla di inesigibile nella mia richiesta.

Per Pizzi: avevo domandato che mi indicasse una o più Nazioni civili e moderne (in Europa o anche extra). Ho letto una dotta lezione sui tanti perché l’Italia presenta centinaia di elementi negativi, ma non ho trovato nessuna citazione di Paesi stranieri che possano definirsi civili e moderni. Dal silenzio devo desumere che, secondo il suo giudizio, non ne esistano o che ne esistano, ma non sia facile individuarli, o addirittura che tutti gli altri Paesi siano civili e moderni?

Per entrambi: avevo richiamato l’attenzione sulla circostanza che gli argomenti così ampiamente trattati e di cui supra, non costituivano per me, anche avuto riguardo all’oggetto della mia mail, motivo di particolare interesse. E che invece mi interessava conoscere l’altrui giudizio, anche per non essere costretto a pensare che sproloqui su temi del tutto secondari nascondessero un fin de non recevoir, sul tema principale che – lo ripeto – riguardava (e riguarda) la questione etica in magistratura, in un caso di reiterazione, da parte del C.s.m., di una nomina annullata dal Consiglio di Stato ,tenuto conto che tale reiterazione era stata profeticamente annunciata dal magistrato interessato dopo l’annullamento del supremo giudice amministrativo e, soprattutto, nell’altro caso, riguardante un fatto per me di inaudita gravità, consistito nella condanna a due anni di reclusione per abuso di ufficio inflitta a un ex presidente della Corte di cassazione, a nulla rilevando né la prossima prescrizione del reato (alla quale, comunque, è consentito rinunciare), né la cessazione del magistrato dal servizio attivo.

Non rilevo, in nessuna delle risposte dei colleghi, accenni al tema. E, fatto per me di gravità assoluta, noto che sull’argomento non risulta nessun intervento in questa lista, benché, di tanto in tanto, non manchino geremiadi di facciata sui tempi “ da basso impero” che attraversiamo (a proposito di nomine, di provvedimenti giudiziari gravi assunti nei confronti di colleghi: il caso del giudice arrestato ai primi di febbraio a Ischia non mi risulta qui commentato, così come molti altri meritevoli di una qualche menzione, di procedimenti disciplinari per fatti di significativa gravità).

Mi fermo qui.

Gioacchino Romeo
----Messaggio originale----
Da: luca.deninis a giustizia.it<mailto:luca.deninis a giustizia.it>
Data: 19-mar-2018 10.19
A: "thorgiov"<thorgiov a libero.it<mailto:thorgiov a libero.it>>, "Gioacchino Romeo"<gioarom a alice.it<mailto:gioarom a alice.it>>, "area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>"<area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>>
Ogg: R: [Area] R: Re: Questione morale in magistratura
Concordo integralmente.
Ma ritengo necessaria una precisazione, che ritorni al tema del processo penale.

Una chiave di lettura, che pare interessare pochi, è quella valutare il processo penale secondo il modello della cost benefit analysis.
Occorrerebbe cioè chiedersi:

1)      il processo italiano permette di raggiungere ricavi accettabili, ovvero risultati globalmente accettabili in termini di qualitàdell’accertamento giudiziario, da intendersi come capacità di rimanere aderente ai fatti storici sottoposti a giudizio ?

Io credo che sia difficile rispondere di sì.

2)      Il costo del sistema dell’accertamento giudiziario (nel quale deve essere compresa anche la fase delle indagini preliminari) è giustificato dagli effetti favorevoli che produce (da valutare, innanzitutto anche se non in via esclusiva , sulla base di quanto le funzioni specialpreventiva e generalpreventiva della pena siano in grado di ridurre i costi sociali dei comportamenti devianti) ?

Io credo che sia difficile rispondere di sì. E che il cliente del servizio, cioè il contribuente, potrebbe porsi il dubbio che non si tratti di costi spesi bene.

3)      Esistono costi ingiustificati, in termini di proliferazione e sovrapposizione delle garanzie, nel nuovo processo penale italiano ?

Io credo che sia difficile rispondere di no.


Se allora si insiste a scegliere come prioritaria un’ “idea di civiltà altissima”, senza porsi il problema se una simile idea è adeguata per raggiungere i suoi scopi, a mio avviso si dimostra un livello di civiltà assolutamente insufficiente.

Luca De Ninis

Da: thorgiov [mailto:thorgiov a libero.it]
Inviato: domenica 18 marzo 2018 18:41
A: De Ninis Luca; Gioacchino Romeo; area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>
Oggetto: Re: [Area] R: Re: Questione morale in magistratura


Partiamo da un dato di fatto : tutte le forze politiche italiane, nessuna esclusa, sostengono che occorre abbreviare la durata dei processi civili e penali e risollevare l'economia del Paese. Ebbene, che cosa c'è di più antieconomico del rito accusatorio all'italiana ? Si tratta di una costruzione assurda : tutto quello che è stato fatto durante le indagini non può essere utilizzato per la decisione. Ne consegue che tutti i testimoni debbono tornare a deporre di fronte alla autorità giudiziaria. Ne vengono fuori deposizioni per forza di cosa meno attendibili, perchè il passare del tempo rende più difficile il ricordo e perchè è ben possibile che i testimoni vengano, per così dire, "avvicinati" per ritrattare o per rendere dichiarazioni diverse da quelle già rese alla polizia giudiziaria. Inoltre esiste un dispendio evidente in termini di spesa pubblica , perchè la citazione dei testi e la stenotipia in dibattimento costa, e costa parecchio. Ma il vero costo economico è dato dalla necessità, per i testimoni, di doversi recare in dibattimento, nella speranza ( spesso vana ) che non venga rinviato a causa del legittimo impedimento a comparire dell'imputato o del suo difensore, venendo così distolti dalle loro attività, istituzionali e non. Molte volte ho visto agenti delle forze di polizia costretti ad attendere per ore il loro turno in dibattimento solo per riferire gli esiti di accertamenti effettuati anni prima, e nell'occasione ho sempre pensato che avrebbero potuto impiegare il loro tempo in maniera molto più proficua, per esempio nell'attività di prevenzione dei reati. Eppure tutte le forze politiche insistono sul fatto che bisogna mandare più agenti per le strade al fine di preservare la sicurezza dei cittadini. Questo vale ovviamente anche per coloro che non appartengono alle forze di polizia. Credo anzi che essere citati come testi in un processo penale sia una disgrazia per chiunque, una vera iattura, perchè si viene costretti a lasciare la propria attività, il proprio lavoro, perdendo tempo e denaro. Certamente il processo penale non è l'unica causa della lentezza del sistema Paese, ma a mio parere costituisce la più evidente manifestazione della irrazionalità dell'Italia. A ben vedere, non si tratta neppure di un sintomo di inciviltà del Paese, anzi. Coloro che hanno sostenuto prima il rito accusatorio nel sistema penale e poi la introduzione del principio del giusto processo in Costituzione, in realtà, hanno voluto affermare una idea altissima di civiltà. Troppo alta. L'Italia è in difficoltà perchè i principi, gli ideali, prevalgono su tutto, anche contro ogni evidenza. L'atteggiamento italiano, non solo con riguardo al processo penale, è sempre lo stesso . I fatti dimostrano che il processo penale non funziona ? Peggio per i fatti ! I fatti dimostrano che la spesa pubblica italiana non è più sostenuta da una crescita economica adeguata a causa del mutamento radicale del contesto economico mondiale? Peggio per i fatti, perchè questo non può ostacolare l'abbassamento delle tasse con la flat tax o l'introduzione del reddito di cittadinanza ( o di tutti e due insieme, che sarebbe il massimo della schizofrenia, e quindi la soluzione più adatta per il popolo italiota ). I fatti dimostrano che l'attuale sistema pensionistico, a causa dell'invecchiamento progressivo della popolazione, non può reggere ? Peggio per i fatti ! Al limite se la dovranno piangere le generazioni future. L'immigrazione dall'Africa non ha un senso perchè non esiste una domanda di manodopera che corrisponda alla offerta ( principio cardine di ogni economia ), e i fatti dimostrano che agli immigrati non resta altra possibilità che chiedere l'elemosina per strada ? Peggio per i fatti ! Il principio deve prevalere su tutto.

Questo è un atteggiamento tipicamente italiano, tipicamente cattolico. Il principio non si può discutere. Semmai si puà transigere sul fatto, di volta in volta. Invece sarebbe ora di capire che anche i principi debbono adattarsi alla realtà ed essere modificati o abbandonati se questa lo esige. Se non altro perchè la realtà esiste ( anche se il titolo di una canzone di Franco Battiato dice il contrario ).

FELICE  PIZZI  ( Giudice del Tribunale di Napoli Nord )

Il 18/03/2018 16:42, De Ninis Luca ha scritto:
Certamente non è la disciplina del nuovo processo penale il fondamento dell’arretratezza civile e morale del nostro Paese.
Ne è soltanto una piccola componente o, se preferisci, un epifenomeno.
Ma la richiesta di una dimostrazione con dati statistici incontrovertibili mi pare francamente inesigibile …

Luca De Ninis

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it<javascript:handleMailto('mailto:area-bounces a areaperta.it');return%20false;>] Per conto di Gioacchino Romeo
Inviato: domenica 18 marzo 2018 16:17
A:thorgiov a libero.it<javascript:handleMailto('mailto:thorgiov a libero.it');return%20false;>; area a areaperta.it<javascript:handleMailto('mailto:area a areaperta.it');return%20false;>
Oggetto: [Area] R: Re: Questione morale in magistratura


Hai scritto: "Perché, ti risulta che l'Italia sia un Paese civile e moderno?" Rispondo: a me non risulta e meglio avrei dovuto scrivere: in un Paese che si ritiene civile e moderno. E non avrei difficoltà a condividere l'idea che l'Italia è un Paese incivile e arcaico, se si dimostrasse con dati statistici incontrovertibili, e non con affermazioni generiche, che è la disciplina del nuovo processo penale all'origine della sua lentezza.

Ciò detto, però, da un lato sarei curioso di sapere se tu ritieni che ci sia (magari solo in Europa; se vuoi, anche in altri continenti) un Paese civile e moderno e, in caso affermativo, fare i nomi; dall'altro, noto che nel mio scritto il problema della durata dei processi era abbastanza secondario rispetto al vero tema della mail e compendiato in un oggetto che si riferiva alla questione morale in magistratura. Forse sarebbe stato utile interloquire anche, o principalmente, su di esso.

Gioacchino Romeo
----Messaggio originale----
Da: thorgiov a libero.it<javascript:handleMailto('mailto:thorgiov a libero.it');return%20false;>
Data: 18-mar-2018 9.42
A: "Gioacchino Romeo"<gioarom a alice.it<javascript:handleMailto('mailto:gioarom a alice.it');return%20false;>>, <area a areaperta.it<javascript:handleMailto('mailto:area a areaperta.it');return%20false;>>
Ogg: Re: Questione morale in magistratura

Hai scritto : "è accettabile, in un Paese civile e moderno, che la giustizia penale venga assicurata in tempi così irragionevolmente lunghi?"

Perchè, ti risulta che l'Italia sia un Paese civile e moderno? Il rito accusatorio all'italiana è stato introdotto proprio per allungare i tempi dei processi, che con il codice Rocco erano intollerabilmente brevi. L'opera è stata completata con l'introduzione, per via costituzionale, del principio del giusto processo. In questo modo, un popolo che vive di retorica e di mala fede, non solo ha trovato l'espediente per garantirsi l'impunità assoluta, ma anche uno strumento utile per garantirsi un reddito di cittadinanza dissimulato, visto che più la giustizia è lenta, più rende. Tutto questo però non è affatto irragionevole, ma risponde a interessi molto concreti di larga parte della popolazione, che poi, ovviamente, con il solito atteggiamento schizofrenico, ha anche il coraggio di lamentarsi dei tempi lunghi della giustizia.

FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

Il 17/03/2018 18:47, Gioacchino Romeo ha scritto:

È così. Nella seduta del 14 marzo 2018 la dott.ssa Musti, che sicuramente ha doti non comuni di preveggenza, è stata riconfermata Procuratore di Modena. Se fossi il suo contraddittore, non esiterei a impugnare questa seconda nomina (e magari, chissà, un commissario ad acta potrebbe mettere a tacere la protervia di un organo che non difende più i magistrati, ma dal quale i magistrati devono difendersi). Non essendolo, riprenderò, sotto altro profilo, l’argomento dellaquestione morale in magistratura.

Poco più di 24 ore fa, ho segnalato un link che rinvia a un articolo di ieri diRepubblica (ma la notizia è su tutti i principali quotidiani) della sentenza con la quale il tribunale di Roma ha, tra l’altro, condannato, un ex presidente della Corte di cassazione a due anni di reclusione per abuso di ufficio in relazione a una vicenda (l’assegnazione alle Sezioni unite della causa Mondadori-Agenzia delle entrate) della quale si occupò la stampa a suo tempo per un presunto collegamento strumentale tra quella assegnazione e l’emendamento a un testo di legge che avrebbe dilazionatoil collocamento a riposodei magistrati.

La prescrizione incombe e quindi l’interesse alla vicenda potrebbe apparire marginale, anche tenuto conto che da oltre sette anni e mezzo il magistrato è a riposo. E questa può essere una delle tante chiavi di lettura per spiegare l’assordante silenzio sulla notizia.

A mio giudizio, però, alcune riflessioni si impongono egualmente. E quindi riapro il cahier de doléances.

La prima riflessione riguarda il fatto in sé, che mi pare di non trascurabile gravità, specie tenuto conto che il magistrato condannato era al vertice di tutta la magistratura. E mi augurerei che, per dissipare ogni ombra sulla correttezza del suo operato, il dott. Carbone rinunci alla prescrizione prossima per conseguire una piena assoluzione nel merito dell’accusa.

Tanto più che, come si ricorderà, illo tempore la Corte di cassazione non si limitò solo a smentire formalmente quel presunto collegamento, esplicitamente affermato dal quotidiano la Repubblica,facendo presente che l’assegnazione alle Sezioni unite era stata adottata in base a quanto prescrive l’art. 374 c.p.c., ma ipotizzò anche una querela al quotidiano romano (che, però, non fu mai proposta).

Un’altra ragione di riflessione riguarda l’enorme ritardo con cui è stato definito, in solo primo grado, il giudizio, in un caso che avrebbe meritato una pronta risposta della giustizia, proprio per le implicazioni istituzionali che comportava. Lo stesso g.i.p. di Roma, nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta il 6 luglio 2010, nell’ambito del citato procedimento, nei confronti di Flavio Carboni, Pasquale Lombardi e Arcangelo Martino, scrisse del “coinvolgimento illecito (o del concreto tentativo in tal senso) di persone ricoprenti delicate funzioni pubbliche” e affermò che “un quadro di tale tipo non può non provocare un forte e giustificato allarme sociale e istituzionale”, per il concreto pericolo di condizionamento anche di importanti istituzioni giudiziarie.

Mi risulta che il 3 gennaio 2012, cioè oltre sei anni or sono, si erano chiuse le indagini preliminari. Mi domando: è accettabile, in un Paese civile e moderno, che la giustizia penale venga assicurata in tempi così irragionevolmente lunghi?

Infine, un’ultima notazione, che prescinde dal caso di specie, nel quale fu una sentenza del Consiglio di Stato (3893/2007) ad obbligare, in qualche misura, il C.s.m. a designare Carbone alla prima presidenza della Corte suprema (evidentemente correvano altri tempi rispetto a quelli odierni, in cui le sentenze del Consiglio di Stato sono considerate più o meno come carta straccia). E riguarda il conferimento degli incarichi direttivi (in quella occasione addirittura di un incarico apicale). Qual è la regola? Quale l’eccezione? L’impressione che un osservatore esterno ha del modus procedendi del C.s.m.è che tutto sia affidato a logiche estranee alle regole scritte, che valgono, più o meno, quanto valevano le gride manzoniane.

Gioacchino Romeo

----Messaggio originale----
Da: thorgiov a libero.it<invalidurl.gif>
Data: 17-mar-2018 17.33
A: <area a areaperta.it><invalidurl.gif>
Ogg: Re: [Area] R: R: R: Fwd: Re: R: Procura di Modena

Scusate se riprendo un tema già trattato sulla lista. Ho letto nel notiziario che il CSM ha confermato la nomina a Procuratore Capo di Modena della Musti. Ciò significa che  le sue previsioni erano azzeccate.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

Il 21/01/2018 22:49, Gioacchino Romeo ha scritto:
Ecco: è scappata anche a me la tastiera. Ovviamente: “avrei desiderato che quella che avrebbe dovuto maggiormente rispettarlo lo osservasse…….”

Inviato da Posta<https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=550986> per Windows 10

Da: andreale<invalidurl.gif>
Inviato: domenica 21 gennaio 2018 22:33
A: amelia.torrice<invalidurl.gif>; De Ninis Luca<invalidurl.gif>; Gioacchino Romeo<invalidurl.gif>; area a areaperta.it<invalidurl.gif>
Oggetto: Re: [Area] R: R: Fwd: Re: R: Procura di Modena

Peccato, Amelia, poteva essere una occasione per un proficuo, pubblico, scambio ( tra colleghi con idee diverse) sul modello di magistrato dirigente  che  vuole o vorrebbe vedere  incarnato un gruppo 'politico' di magistrati  come   Area .
Ma se preferite il silenzio, continuiamo così. Del resto io vivo in Sicilia e sono siciliano ;  so bene il valore del  silenzio.
Molti dicono qui : 'a megghiu parola è  chissà ca 'un si dici'!
Andrea Reale


Inviato da smartphone Samsung Galaxy.

-------- Messaggio originale --------
Da: "amelia.torrice" <amelia.torrice a fastwebnet.it><invalidurl.gif>
Data: 21/01/18 21:32 (GMT+01:00)
A: De Ninis Luca <luca.deninis a giustizia.it><invalidurl.gif>, Gioacchino Romeo <gioarom a alice.it><invalidurl.gif>, andreale a yahoo.com<invalidurl.gif>, area a areaperta.it<invalidurl.gif>
Oggetto: Re: [Area] R:  R:  Fwd: Re:  R:  Procura di Modena

...forse è  opportuno che stia in silenzio e lontana dalla tastiera che a volte mi scappa  dalle mani



amelia torrice

Inviato da smartphone Samsung Galaxy.

-------- Messaggio originale --------
Da: "amelia.torrice" <amelia.torrice a fastwebnet.it><invalidurl.gif>
Data: 21/01/18 21:26 (GMT+01:00)
A: De Ninis Luca <luca.deninis a giustizia.it><invalidurl.gif>, Gioacchino Romeo <gioarom a alice.it><invalidurl.gif>, andreale a yahoo.com<invalidurl.gif>, area a areaperta.it<invalidurl.gif>
Oggetto: Re: [Area] R:  R:  Fwd: Re:  R:  Procura di Modena

Mi spiace essere stata tanto criptica da sollecitare richieste di integrazioni.non volevo essere né  polemica né  offensiva con nessuno.davvero.
Forse è  opportuno




amelia torrice

Inviato da smartphone Samsung Galaxy.

-------- Messaggio originale --------
Da: De Ninis Luca <luca.deninis a giustizia.it><invalidurl.gif>
Data: 21/01/18 18:01 (GMT+01:00)
A: Gioacchino Romeo <gioarom a alice.it><invalidurl.gif>, andreale a yahoo.com<invalidurl.gif>, area a areaperta.it<invalidurl.gif>
Oggetto: [Area] R:  R:  Fwd: Re:  R:  Procura di Modena

Ma che ha inteso dire la dr.ssa Torrice?
A chi si è rivolta?
Secondo me sarebbe utile un’interpretazione autentica..

Luca De Ninis

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it<invalidurl.gif>] Per conto di Gioacchino Romeo
Inviato: domenica 21 gennaio 2018 17:32
A:andreale a yahoo.com<invalidurl.gif>; area a areaperta.it<invalidurl.gif>
Oggetto: [Area] R: Fwd: Re: R: Procura di Modena


“Il silenzio è virtù rara”. Il principio, enunciato con riferimento al caso di specie, rappresenta un memorabile salto di qualità ideologico, etico, giuridico rispetto a quei concetti di trasparenza e, al seguito, di case di vetro che si ripetono oramai solo come stanchi stereotipi da decenni. Ma sì: capovolgiamo pure la realtà. E, come al solito, il colpevole sarà non chi beneficia di pratiche opache, ma chi le denuncia.

Anche se la denuncia – che a tappeto sarebbe impossibile di fronte a un costume diffuso di pratiche sempre meno ortodosse da parte del C.S.M. – trae spunto nell’occasione proprio da un mancato esercizio della “virtù del silenzio” da parte di chi avrebbe avuto interesse e, sul piano deontologico, un obbligo, a tacere.

Un bruttissimo film, non c’è che dire.

Gioacchino Romeo

----Messaggio originale----
Da: andreale a yahoo.com<invalidurl.gif>
Data: 21-gen-2018 15.30
A: <area a areaperta.it<invalidurl.gif>>
Ogg: [Area] Fwd: Re: R: Procura di Modena



Infatti.  Bisognava  ricordarlo  alla tua compagna di corrente Musti prima che rendesse quella vergognosa intervista!
Andrea Reale



Inviato da smartphone Samsung Galaxy.




[https://ipmcdn.avast.com/images/icons/icon-envelope-tick-round-orange-animated-no-repeat-v1.gif]<https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient>

Mail priva di virus. www.avast.com<https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient>





_______________________________________________



Area mailing list



Area a areaperta.it<invalidurl.gif>http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it









-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://mail.areaperta.it/mailman/private/area_areaperta.it/attachments/20180319/9a31028d/attachment.html>


Maggiori informazioni sulla lista Area