[Area] R: Le correnti 'uccidono' l'ANM
thorgiov
thorgiov a libero.it
Sab 24 Mar 2018 20:01:07 CET
Nemmeno io ( tanto per cambiare ) sono d'accordo con Mario Ardigò. La
sensibilità comune in realtà si manifesta solo in sterili comunicati,
che risultano incomprensibili anche a chi li ha scritti, perchè sono
sempre frutto di un compromesso al ribasso. Nessuna iniziativa concreta
è possibile. Le sensibilità sono troppo diverse, e nessuna delle
correnti ha una netta prevalenza sulle altre, anche se stanno tutte
insieme nello stesso sindacato. L'ANM è un sindacato anomalo, che non
può funzionare, proprio per questo motivo : si pretende sempre di
trovare un punto di incontro che in realtà non può esistere. Solo una
persona è riuscita a far veramente coalizzare i magistrati tra di loro :
Silvio Berlusconi. Finita la sua era, è iniziata la pax renziana -
orlandiana, che è stata possibile perchè una parte della magistratura ha
preferito trovare un accordo con il Governo, probabilmente in virtù di
un comune sentire ( comune al Governo, non alle altre correnti ) e della
presenza di numerosi esponenti di quella fazione negli uffici
ministeriali. Poichè questa parte dell'ANM ha stipulato una vera e
propria pace ( non un armistizio ) con l'Esecutivo, condividendo ( e in
qualche caso predisponendo ) molte sue riforme, in campo giudiziario e
non ( v. le leggi Cirinnà e sull'ordinamento penitenziario ) , il
sindacato non poteva mettersi in una posizione di contrasto con il duo
Renzi - Orlando, nemmeno su leggi che obiettivamente hanno danneggiato
la magistratura nel suo insieme . L'ANM è troppo divisa al suo interno,
e rispecchia in questo le divisioni del corpo elettorale. Insomma, non
siamo più nel 1909, quando il sindacato fu costituito. All'epoca la
magistratura rappresentava un corpo sociale omogeneo. Ora non è più
così. Per tale motivo l'ANM alla attualità non è in grado di decidere
nulla.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
Il 24/03/2018 18:50, Francesco Mazzagalanti ha scritto:
>
> Devo dire che, per una volta, le pacate (e ottimistiche) riflessioni
> di Mario Ardigò (che non conosco personalmente), tanto apprezzate in
> questa lista anche per lo spessore culturale e l’attenzione sottesa ad
> ogni suo meditato intervento, non mi paiono per niente condivisibili,
> né tanto meno convincenti.
>
> Va premesso che, a mio avviso, dal punto di vista politico, l’intesa
> tra Renzi e Berlusconi è stata una delle cause del progressivo
> sgretolamento del PD, che Renzi (come il vecchio Scalfari aveva
> saggiamente previsto anzitempo) ha contribuito a distruggere.
>
> Certo Il PD è imploso per una sequela di variegati motivi (che non sto
> qui a ricordare), una buona parte dei quali, peraltro, sono
> riconducibili alle dissennate modalità di azione con cui il
> “segretario” del partito (e, a lungo, anche premier) si è mosso nel
> corso del suo (sventurato) percorso politico.
>
> Certo, venendo a noi, il “renzismo” nel suo complesso è stato meno
> “aspro” nei confronti della magistratura rispetto al “berlusconismo”
> (e ci sarebbe mancato altro …, pur se, a mio avviso, una buona parte
> del merito va dato al ministro Orlando). Tuttavia, non credo possiamo
> dimenticare il modo in cui Renzi si è attivato sul versante della
> responsabilità civile dei giudici, delle ferie e del pensionamento
> “anticipato” dei magistrati (e parlo del “metodo” perché, quanto al
> merito ci sarebbero troppi distinguo da fare).
>
> Anche sul versante ANM la (invero singolare) rotazione del Presidente,
> più che espressione di una sensibilità (condivisa), mi è parso il
> frutto di una necessità (condivisa), sintomo di una debolezza che non
> credo ci abbia giovato, come l’attualità mi pare dimostri
>
> Mi pare, inoltre che Mario si sia “perso” l’ottimo recente intervento
> in lista di Domenico Pellegrini (che pure ha avuto un certo numero di
> riscontri positivi), con riferimento a quanto accaduto in CDC sui temi
> (di grande rilievo anche mediatico) del codice etico in materia di
> social media e di ordinamento penitenziario. Mi riferisco al
> “respingimento” da parte del CDC delle conclusioni condivise cui i
> gruppi di lavoro erano pervenuti. Mi fermo qui, sembrandomi inutile
> riprendere il contenuto della mail di Domenico del 10.3 u.s.
>
> Insomma, siamo onesti: stiamo messi piuttosto male; in tempi di
> elezioni, speriamo che qualcuno (della nostra Area) sappia assumere,
> con le modalità più opportune, le iniziative che la delicatezza della
> situazione (anche politica generale) richiede.
>
> Francesco Mazza Galanti - Genova
>
> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di *Ardigo' Mario
> *Inviato:* sabato 24 marzo 2018 17:14
> *A:* AREA Mailing List <area a areaperta.it>
> *Oggetto:* Re: [Area] Le correnti 'uccidono' l'ANM
>
> In politica c'è il ring dei "capi politici". Ma poi, che cambia?
>
> Tra noi c'è un ordinato ricambio al vertice. Segno di una sensibilità
> condivisa. Non si tratta di intrallazzi al vertice: è la base ad
> essere così. Le divisioni tra noi sono molto meno importanti che nella
> società intorno.
>
> L'era del berlusconismo non è neanche lontanamente paragonabile alla
> breve parabola del renzismo. Quest'ultimo, in alcuni suoi tratti,
> dipende dal primo, ne è in parte una conseguenza e in parte una
> continuazione, con qualcosa di diverso. L'inizio del renzismo iniziò
> con un'intesa tra i due leader.
>
> La critica alla magistratura fu meno aspra durante il renzismo.
> Prevalsero, mi pare, gli intenti di riforme condivise, mettendo a
> frutto anche l'esperienza giudiziaria. E' questione che non è stata al
> centro della recente campagna elettorale, ma riforme vi sono state, e
> importanti, impegnando pratici e studiosi in una continua opera di
> aggiornamento. Quella delle intercettazioni era necessaria: il
> differimento della sua entrata in vigore è stato saggio, per dare
> spazio, in una materia così calda, all'ulteriore riflessione dei
> pratici. E' comprensibile che siano stati i capi dei più importanti
> uffici del pubblico ministero a intervenire, manifestando, ancora una
> volta, una sensibilità comune.
>
> Mario Ardigò - Roma
>
> ------------------------------------------------------------------------
>
> *Da:*Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di Andrea Reale
> <andreale a yahoo.com>
> *Inviato:* sabato 24 marzo 2018 09:35
> *A:* AREA Mailing List
> *Oggetto:* [Area] Le correnti 'uccidono' l'ANM
>
> Liana Milella su Repubblica (qui sotto il suo commento sul suo blog)
> si è finalmente accorta di una realtà evidente ai più.
>
> Non servivano certo il tema delle intercettazioni (e l'iniziativa
> assunta da sei procuratori capo ) o i ‘casi’ Zucca e Ferranti per
> disvelare il bavaglio che le correnti hanno messo all'associazionismo
> giudiziario da anni ed il ‘manuale Cencelli’ che esse hanno imposto
> (anche ) all’associazione.
>
> Le giunte unitarie e gli accordi ‘estesi’ tra i gruppi (rappresentanti
> le assertivamente diverse sensibilità culturali della
> magistratura) , piuttosto che dare forza, ingessano l’attività
> associativa, perché conducono sempre a compromessi al ribasso e, alla
> fin fine , al silenzio su tematiche di vitale importanza.
>
> Pur di non scontentare una delle correnti maggioritarie in causa –
> quasi sempre coinvolta nelle vicende più scottanti, se non in casi
> eccezionali- si preferisce, infatti, soprassedere e non ufficializzare
> alcuna posizione.
>
> Siamo oggi in attesa della prossima , vista e rivista, giunta
> esecutiva di larghe intese......
>
> Saluti,
>
> Andrea Reale
>
>
> /Quattro anni. Quattro presidenti per l’Anm. Il primo, due anni fa, fu
> Davigo, perché era il più votato, nonostante la sua corrente, Autonomia e
> indipendenza, fosse all’esordio. Per la sua
> pregressa notorietà, di ex pm di Mani pulite e
> fustigatore dei corrotti, ha dominato mediaticamente. C’era la fila per intervistarlo, e
> bisognava mettersi in coda. Il secondo, l’anno scorso, è stato Albamonte, di Area. Il terzo – lo
> eleggeranno oggi, 24 marzo – è Minisci, di Unicost. Il quarto lo nomineranno l’anno prossimo.
> Sarà di Magistratura indipendente. Nessuna suspense. Nessuna sorpresa. Un manuale
> Cencelli che toglie peso all’Anm e riduce l’autorevolezza del presidente.
> Succede così – e poi l’Anm se ne lamenta pure – che altre figure prendano peso e diventino
> interlocutori privilegiati dei palazzi. È successo con i procuratori, i sei potenti procuratori di
> Milano Greco, di Torino Spataro, di Roma Pignatone, di Firenze Creazzo, di Napoli Melillo, di
> Palermo Lo Voi, divenuti interlocutori del Guardasigilli Orlando e delle commissioni Giustizia
> di Camera e Senato, nonché dello stesso Csm. Con i limiti, ovviamente, che una figura come
> un procuratore può avere, visto che il sindacato delle toghe può ipotizzare una protesta,
> un’agitazione, uno sciopero, ma non può certo farlo il capo di un ufficio.
> Accade così, come sulle intercettazioni, che si scopra con tre mesi di ritardo, che la riforma fa
> gravi danni alla giustizia, oltre essere un bavaglio per la stampa. Danni agli imputati, danni
> alle indagini, danni alla trasparenza delle inchieste stesse. I giornalisti, anche se non tutti, lo
> hanno scritto. L’Anm non ha gridato come avrebbe dovuto. I procuratori si sono persi nei
> dettagli e alcuni, come Spataro, hanno anche promosso la legge. Ma proprio sulle
> intercettazioni si è avvertito lo scarso peso di quell’Anm che un tempo, battagliera e pronta
> allo sciopero con Berlusconi, ha avuto le unghie spuntate con Renzi e con il Pd./
>
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