[Area] [Nuovarea] Dichiarazione di Medel sul dovere di soccorso in mare e Proactiva Open Arms
thorgiov
thorgiov a libero.it
Mar 3 Apr 2018 20:02:44 CEST
Personalmente mi sono fatto l'idea che il nuovo Parlamento sopprimerà le
sezioni per la protezione internazionale, togliendo le controversie sul
diritto di asilo ai Tribunali e assegnandole ai Giudici di Pace. In tal
modo verranno meno molte delle ragioni di contrasto tra sezioni civili e
penali, anche se ovviamente rimarranno sul tappeto le questioni
giuridiche e soprattutto quello politiche e sociali derivanti dalla
immigrazione.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso civile del Tribunale di Napoli
Nord )
Il 03/04/2018 19:13, Ielo Paolo ha scritto:
>
> Di tutti passaggi argomentativi non ve ne è uno solo che mi convinca.
>
> Sono tutti controvertibili in fatto e in diritto, soprattutto quando
> si affastellano citazioni di norme senza ricostruire in modo compiuto
> un quadro giuridico.
>
> Adesso ce la dobbiamo prendere con la guardia costiera che commette
> illiceità nell'impartire ordini per svolgere la sua funzione?
>
> Suvvia.
>
> Proposta: invece di continuare questi dialoghi tra sordi -tali mi
> sembrano quelli che si realizzano sulla lista con mail sull'argomento-
> perché non organizziamo un incontro in cui discutere, con un
> contraddittorio reale?
>
> Magari non ne veniamo a capo, ma forse finiremo per comprenderci meglio
>
> Mi rendo conto di aver abusato della facoltà di intervento sulla
> lista. Per questo da ora sul punto mi taccio
>
> .......
>
> ma continuo a leggervi
>
>
> Paolo
>
>
> ------------------------------------------------------------------------
> *Da:* Apostolico Iolanda
> *Inviato:* martedì 3 aprile 2018 18:36
> *A:* Ielo Paolo; Albano Silvia; CENTINI MATTEO
> *Cc:* malta2013; area a areaperta.it; nuovarea a nuovarea.it
> *Oggetto:* Re: [Area] [Nuovarea] Dichiarazione di Medel sul dovere di
> soccorso in mare e Proactiva Open Arms
>
> http://questionegiustizia.it/articolo/il-sequestro-della-nave-open-arms-e-reato-soccorrere-migranti-in-pericolo-di-vita-_31-03-2018.php
>
> Su questione giustizia un ulteriore contributo all’inquadramento del
> caso ProActiva Open Arms.
>
> Non condivido, però, il richiamo unicamente alla categoria dello stato
> di necessità, che non esaurisce il campo delle cause di
> giustificazione perché il soccorso in mare è adempimento di un obbligo
> giuridico.
>
> La differenza non è da poco: in sostanza non si deve intervenire solo
> se l’imbarcazione sia in procinto di affondare e il pericolo non possa
> essere altrimenti evitato; lo si deve fare, e nel più breve tempo
> possibile, anche se è solo in difficoltà (il naufragio, nel delitto di
> omissione di soccorso, è un’aggravante).
>
> E allora l’attenzione andrebbe spostata dall’operato delle ONG a
> quello delle autorità italiane.
>
> C’è infatti, a mio avviso, un profilo di illiceità dell’ordine, che
> ormai la Guardia costiera italiana quasi sempre rivolge alle unità
> navalipiù vicine, di restare in stand -by perché il coordinamento
> delle operazioni è stato assunto dalla “guardia costiera libica” (il
> che significa persone, fra le quali anche minori, lasciate per ore
> ammassate su gommoni alla deriva in attesa dei libici; tra paura,
> disagio fisico, freddo o sole a seconda delle condizioni atmosferiche,
> ustioni provocatedal combustibile che spesso si riversa sul fondo del
> natante, umiliazione per chi si rende conto che a cittadini europei, o
> canadesi, o israeliani, o australiani, sarebbe riservato ben altro
> trattamento).
>
> Il secondo profilo di illiceità, sul quale mi sembra difficile non
> concordare, è nel fatto che il coordinamento assunto dai libici, con
> il benestare delle autorità italiane, viola l’obbligo di condurre
> inaufraghiin un “place of safety”, così come prevedono le convenzioni
> internazionali,realizza di fatto un respingimento collettivo
> mascherato e pone in pericolo, come tutti sappiamo, la vita, la
> libertà e l’incolumità delle persone soccorse. E ciò viene considerato
> ammissibile dalle autorità italiane solo in ragione della loro
> provenienza e della loro condizione di migranti privi di titolo di
> ingresso o di soggiorno per ipaesi di destinazione.
>
> Sul mancato sbarco a Malta, sul quale si fa leva per ritenere
> configurabile la violazione dell’art. 12 del T.U. sull’immigrazione,e
> convenendo con l’autore dell’articolo sul fatto che non fa venire meno
> la causa di giustificazione, visto, peraltro, che l’approdo a Pozzallo
> fu comunque autorizzato dal Ministero dell’Interno, se è vero che la
> scelta del porto di sbarco non spetta al comandante, dobbiamo anche
> chiederci a chi spetta indicarlo. In altri termini, il centro di
> coordinamento che per primo ha ricevuto la segnalazione è esonerato da
> quest’obbligo solo perché il coordinamento è stato (illegittimamente)
> assunto dai Libici? Direi di no; direi che non si possono lasciare le
> unità che hanno effettuato il soccorso e tutte le persone a bordo a
> navigare per ore senza una meta certa e soprattutto _sicura_; direi
> che tale comportamento è, sotto un profilo oggettivo, un abuso e che è
> stabilito dalle convenzioni internazionali, proprio ad evitare simili
> situazioni, che _lo status dei naufraghi non deve essere preso in
> considerazionese non dopo lo sbarco_ (tranne, ovviamente, che al fine
> di escludere luoghi non sicuri in relazione alla nazionalità o alla
> condizione personale dei soggetti soccorsi).
>
> Ho riletto, in questi giorni, il resoconto stenografico dell’audizione
> del Procuratore Zuccarodinanzi al Comitato parlamentare di controllo
> sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività
> di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.
>
> Unpassaggiova ricordato:
>
> “/La volontà di creare corridoi sicuri è certamente un dato oggettivo.
> Loro stanno creando oggi un corridoio che consente un accesso in
> Italia, che sicuramente è del tutto anomalo, perché siamo interessati
> da correnti di traffico che certamente non ci sarebbero state se le
> ONG non avessero creato questi corridoi. Allora, io mi chiedo, ma
> sicuramente ve lo chiederete voi prima di me, perché è il vostro
> compito: è consentito a delle organizzazioni private di sostituirsi
> alle forze politiche e alle volontà delle nazioni nel creare questi
> corridoi e nello scegliere le modalità per creare questi corridoi? È
> consentito che siano loro a sostituirsi agli Stati? Io credo che
> questo sia un problema di carattere politico che voi vi dovete porre.
> Il problema che mi pongo è il seguente: questi soggetti, a prescindere
> dal fatto che ancora non ci risulta e probabilmente non perseguiranno
> profitti privati, si rendono comunque responsabili del reato
> quantomeno di cui all'articolo 12 della cosiddetta «Bossi-Fini» oppure
> no? Per questo vi dico che non appena si verificherà un caso che mi
> dia la possibilità di farlo, su questo aprirò un'indagine, perché
> evidentemente si può dubitare del fatto che sia lecito scegliere
> comunque il porto di approdo e portare in Italia dei migranti che non
> dovrebbero finire in Italia. Questo è il dato oggettivo che io debbo
> in questo momento certificare./”
>
> Mi chiedo di quale “_nazione_” si stesse parlando. Perché, e condivido
> il pensiero della collega Albano, la _Repubblica_ italiana, prima di
> approvare il T.U. sull’immigrazione, ha ratificato la CEDU e le
> convenzioni internazionali sui diritti dell’infanzia, sui soccorsi in
> mare e sullo status dei rifugiati; eha emanato la Costituzione, con
> gli artt. 2 e 10 inseriti tra i principi fondamentali, e
> l’enunciazione, all’ art. 117, del principio del rispetto dei vincoli
> derivanti dagli obblighi internazionali, oltre che dellaCostituzione
> stessa.
>
> E allora il problema non è politico. E’ giuridico: non possono
> ammettersi un’azione delle nostre autorità amministrative o militariné
> un’interpretazione dell’art. 12 del T.U. sull’immigrazione che
>
> contrastino con tali fonti. Iolanda Apostolico
>
>
> *From:* Ielo Paolo <mailto:paolo.ielo a giustizia.it>
> *Sent:* Sunday, April 01, 2018 12:20 PM
> *To:* Albano Silvia <mailto:silvia.albano a giustizia.it> ; CENTINI
> MATTEO <mailto:matteo.centini a giustizia.it>
> *Cc:* malta2013 <mailto:malta2013 a yahoogroups.com> ; area a areaperta.it
> <mailto:area a areaperta.it> ; nuovarea a nuovarea.it
> <mailto:nuovarea a nuovarea.it>
> *Subject:* Re: [Area] [Nuovarea] Dichiarazione di Medel sul dovere di
> soccorso in mare e Proactiva Open Arms
>
> ------------------------------------------------------------------------
> *Da:* Nuovarea <nuovarea-bounces a nuovarea.it
> <mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it>> per conto di Ielo Paolo
> <paolo.ielo a giustizia.it <mailto:paolo.ielo a giustizia.it>>
> *Inviato:* sabato 31 marzo 2018 22:54:28
> *A:* Albano Silvia; CENTINI MATTEO
> *Cc:* malta2013; area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>;
> nuovarea a nuovarea.it <mailto:nuovarea a nuovarea.it>
> *Oggetto:* Re: [Nuovarea] [Area] Dichiarazione di Medel sul dovere di
> soccorso in mare e Proactiva Open Arms
> Si, ma dentro la cornice giuridica c’e’ il diritto penale, he non
> puoessere interpretato per essere annichilito
> Matteo ha ragione
> Ed e’ per questo che occrre discutere
> E molto
> Paolo
> ------------------------------------------------------------------------
> *Da:* Nuovarea <nuovarea-bounces a nuovarea.it
> <mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it>> per conto di Albano Silvia
> <silvia.albano a giustizia.it <mailto:silvia.albano a giustizia.it>>
> *Inviato:* sabato 31 marzo 2018 20:57:06
> *A:* CENTINI MATTEO
> *Cc:* malta2013; area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>;
> nuovarea a nuovarea.it
> *Oggetto:* Re: [Nuovarea] [Area] Dichiarazione di Medel sul dovere di
> soccorso in mare e Proactiva Open Arms
> Caro Matteo, in questo caso si tratta di argomenti che pratico
> quotidianamente occupandomi di protezione internazionale. Le norme
> fondamentali di riferimento quando si parla di migranti sono (o
> dovrebbero essere) le stesse per il civile e per il penale. La cornice
> giuridica nella quale ci dobbiamo muovere, in materia civile e penale,
> è quella. Ti consiglio di leggere una pregevolissima sentenza della
> cassazione in materia di misura di sicurezza dell'espulsione,
> estensore lello magi (sono fuori e non ho il pc per cui non posso
> essere più precisa), che fa ampia applicazione di questi principi in
> materia di esecuzione penale.
> Saluti.
> Silvia albano
>
> Inviato da iPhone
>
> Il giorno 31 mar 2018, alle ore 19:01, CENTINI MATTEO
> <matteo.centini a giustizia.it <mailto:matteo.centini a giustizia.it>> ha
> scritto:
>
>> Collega Albano, di nuovo scrivi di cose che non pratichi, come ti è
>> accaduto di recente in tema di riforma penitenziaria.
>> Personalmente mi sono occupato di sbarchi di migranti, quando non
>> erano le ong ma la Marina militare italiana a portarli da noi,
>> peraltro recuperandoli in acque internazionali e a volte direttamente
>> in acque libiche. In un caro ne portò a Reggio Calabria 1531. Mi
>> rifiutai di iscriverli tutti per art 10bis dlgs 286/98 sostenendo che
>> quelle persone se ne stavano alla deriva in acque non italiane e in
>> Italia li aveva portati la Marina italiana. Dissi che piuttosto
>> andava iscritto il comandante della nave nostrana. Individuammo tre
>> scafisti (tunisini) grazie alle deposizioni dei migranti (che, se
>> iscritti, sarebbero state carta straccia) e li feci mettere nella
>> stessa cella (previamente attrezzata). Con una quindicina di giorni,
>> grazie ai dialoghi captati e alle telefonate in patria pure
>> intercettate abbiamo potuto capire che:
>> 1) i libici ormai non si imbarcano più, portano i migranti su navi
>> madri subito a largo e da lì partono le imbarcazioni guidate da
>> scafisti tunisini (all’epoca, che poi in questi casi si coglie una
>> densa stratificazione della miseria, quindi è possibile che ora non
>> siano più i tunisini ma magari algerini o altro) muniti di Gps che si
>> avviano verso le acque internazionali;
>> 2) costoro hanno intrapreso il viaggio in cambio di circa € 1.500,00
>> (di cui gli era stata consegnata la metà e quindi chiamavano casa per
>> farsi dare il resto);
>> 3) nessuno dei soggetti coinvolti, ne’ scafisti ne’ trasportati aveva
>> la minima aspettativa di arrivare autonomamente in Italia: contavano
>> sul fatto che li prelevasse la Marina italiana dopo poca strada, già
>> in acque libiche;
>> 4) ciò veniva detto loro dagli stessi libici che gestivano il traffico;
>> 5) i tre tunisini schifavano il nostro paese e ci ritenevano dei
>> fessi ai quali poteva farsi ingogliare qualsiasi balla (dopo aver
>> preso 7 anni ne erano meno convinti);
>> 6) al netto degli scafisti e dei testimoni, la pg NON ha
>> fotosegnalato nessuno dei restanti 1500 nuovi arrivati in patente
>> violazione di norme interne e internazionali (sulle ragioni per le
>> quali la pg ha agito così penso di non dover dire nulla, salvo
>> aggiungere che non era questione rimessa al nostro controllo ma
>> attiene all’ordine pubblico).
>>
>> Ora, ti domando (estendendo il quesito anche ad eventuali ghost
>> writers), non credi che si stia girando a vuoto? Non credi che questo
>> sistema alimenti lo sfruttamento di queste povere persone?
>> Personalmente io credo di sì.
>> Come credo che dovremmo richiamare l’ambasciatore francese per
>> chiarimenti su quanto avvenuto a Bardonecchia.
>> Vedi, le procure sono piene di gente come te, non giriamo con il
>> manganello alla cintola e ci accendiamo i sigari dando fuoco alle
>> pagine della costituzione.
>> Statti bene
>>
>> Matteo Centini
>>
>> Inviato da iPhone
>>
>> Il giorno 31 mar 2018, alle ore 18:38, Albano Silvia
>> <silvia.albano a giustizia.it <mailto:silvia.albano a giustizia.it>> ha
>> scritto:
>>
>>>
>>> Se le procure fanno (un po’) politica piacciono alla politica
>>>
>>> Di Luigi Ferrarella (corriere della sera del 29.3.2018)
>>>
>>> Quiz n.1: chi rimarca, sui flussi migratori, le «misure di varia
>>> natura adottate» dal «governo italiano» per «assicurare condizioni
>>> di sicurezza interne compatibili con la tenuta democratica del
>>> Paese»? Il ministro degli Interni Minniti? No, una nota stampa della
>>> Procura di Catania. *Quiz n.2: chi avverte che «non può non far
>>> riflettere che l’ong spagnola Proactiva non si sia occupata del
>>> soccorso di migranti sulla rotta Marocco-Spagna dove pure sussistono
>>> esigenze umanitarie»? *Il ministro degli Esteri Alfano? No, sempre
>>> la nota del capo dei pm catanesi Carmelo Zuccaro dopo che il gip
>>> Nunzio Sarpietro – nel mantenere il sequestro della nave Open Arms
>>> della ong spagnola per l’ipotesi (di competenza però dei pm di
>>> Ragusa) di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di 215
>>> migranti salvati in mare il 15 marzo – aveva escluso l’associazione
>>> a delinquere perorata dalla territorialmente incompetente Procura
>>> catanese, criticato l’iscrizione di indagati sulla base di loro
>>> dichiarazioni come testi senza avvocato, e ribadito che per il
>>> diritto internazionale sinora non esiste alcuna zona di ricerca e
>>> soccorso di pertinenza della Libia.
>>> Reazioni? Curiosamente stavolta nessuno grida all’«invasione di
>>> campo»delle toghe. Forse perché va assimilandosi la crescente
>>> tendenza di parte delle Procure a intendere e autorappresentare il
>>> proprio ruolo come armonico prolungamento della progettualità
>>> politica, quasi un tassello della politica interna e a volte persino
>>> estera del Paese. Attitudine «governativa» più marcata quando capita
>>> che indagini doverose si trovino incidentalmente ad avere il vento
>>> in poppa della volontà politica, del presumibile consenso
>>> dell’opinione pubblica, del clima che pervade un determinato
>>> frangente sociale.
>>>
>>> Ferrarella è attento osservatore.
>>> Il punto non mi sembra quanti effettivi migranti abbia salvato la
>>> open arms, verrà verificato dai latori del premio e mi interessa
>>> poco sinceramente. Il punto è che ci sono norme primarie, ed il
>>> codice di condotta ovviamente non lo è, che nella gerarchia delle
>>> fonti vengono molto prima e che un giurista deve applicare, che
>>> impongono di non consegnare i migranti alle autorità libiche. Già
>>> abbiamo avuto una condanna della cedu per questo. Il nostro faro
>>> sono sempre state la costituzione e le carte sovranazionali che
>>> sanciscono i diritti umani fondamentali, mi spiace constatare che la
>>> magistratura progressista lo stia smarrendo. Per fortuna c'è una
>>> parte della magistratura che va oltre area che, grazie anche alle
>>> battaglie culturali di questi anni, questi punti di riferimento ce
>>> li ha molto ben presenti.
>>> Saluti.
>>> Silvia albano
>>>
>>>
>>> Inviato da iPhone
>>>
>>> Il giorno 31 mar 2018, alle ore 17:59, Domenico Gallo
>>> <domenico.gallo a gmail.com <mailto:domenico.gallo a gmail.com>> ha scritto:
>>>
>>>> quel che è certo è che i profughi salvati in mare non possono
>>>> essere sbarcati in Libia o consegnati alla marina libica. Il fatto
>>>> che l'Italia abbia speso tanti soldi per consentire alla marina
>>>> libica di catturare i profughi in mare e di riportarli in Libia,
>>>> significa soltanto che il lavoro sporco, quello che è stato
>>>> condannato dalla CEDU con la sentenza Hirsi c/Italia del 2012 è
>>>> stato delegato ad altri, o come si usa dire esternalizzato. Se
>>>> alle navi ONG venisse impartito l'ordine di consegnare i salvati
>>>> nelle mani dei boia libici, l'ordine dovrebbe essere disapplicato,
>>>> se si deve salvare una persona per rispedirla all'inferno, tanto
>>>> vale lasciarla affogare. Inoltre è indecente lo scaricabarile su
>>>> altri porti. Non può scaricare su Malta il flusso dei profughi, nè
>>>> si può pretendere che quelli che naufragano nel Mar di Sicilia
>>>> vengano sbarcati in Spagna, salvo che non lo chieda il governo
>>>> spagnolo.
>>>> Se a qualcuno interessasse, segnalo che in letteratura c'è un
>>>> precedente in tema. E' stato scritto da Sofocle nel V secolo A.C.
>>>> Domenico Gallo
>>>>
>>>> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail>
>>>> Mail priva di virus. www.avast.com
>>>> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail>
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> 2018-03-31 15:27 GMT+02:00 Salvi Giovanni
>>>> <giovanni.salvi a giustizia.it <mailto:giovanni.salvi a giustizia.it>>:
>>>>
>>>> Non condivido il comunicato. 59.000 è il numero di migranti
>>>> soccorsi nel mediterraneo centrale da tutte le ONG dal 2015 al
>>>> 2017 e non dalla Proactiva Open Arms (dati UN). Se si dovrà
>>>> dare un premio, è bene che si chiedano dati precisi: quando,
>>>> dove e come e con quale destinazione.Sul punto la ONG è
>>>> silenziosa. Nessuna informazione può essere trovata sul suo
>>>> sito. Le imbarcazioni di cui dispone la ONG fanno poi
>>>> escludere numeri anche molto più modesti. Se mi sbaglio, vorrei
>>>> essere corretto. Prego Medel di mettere a disposizione i dati,
>>>> possibilmente dettagliati e specifici. Raccomando caldamente
>>>> che le fonti siano verificate, visto che Medel è proponente del
>>>> riconoscimento. La Marina Militare Italiana e la Guardia
>>>> Costiera hanno soccorso un numero enormemente superiore di
>>>> migranti (120.000 nel 2014, 70.000 nel 2015, 71.000 nel 2016,
>>>> cui si aggiungono quelli soccorsi dalle navi mercantili su
>>>> ordine della centrale operativa italiana). Non trovo nel
>>>> comunicato di Medel alcun cenno al ruolo dell'Italia,
>>>> accomunata invece nella negativa valutazione degli altri paesi.
>>>> Al contrario, non trovo alcuna stigmatizzazione del
>>>> comportamento spagnolo, che rifiuta l'approdo alla ONG di
>>>> Barcellona, come ha riferito la sindaca di Barcellona. Non
>>>> trovo nel comunicato alcun cenno alle molte questioni
>>>> giuridiche che si pongono nel soccorso in mare e soprattutto
>>>> nello sbarco, visto che non compete alla nave operante decidere
>>>> dove andare, punto fondamentale che si continua a mettere da
>>>> parte. Non si fa un buon servizio nemmeno ai migranti con un
>>>> approccio superficiale. Le ONG hanno svolto un ruolo molto
>>>> importante. Hanno salvato vite e tenuta alta, in un'europa che
>>>> si girava dall'altra parte, la tensione morale. Ma devono
>>>> rispettare le regole, come molte di loro hanno fatto ma non
>>>> tutte. Il nostro paese non deve essere punito per l'impegno che
>>>> ha prestato nel soccorrere e nell'accogliere, unico tra tutti i
>>>> paesi europei. Giovanni Salvi
>>>>
>>>> ------------------------------------------------------------------------
>>>> *Da:* Nuovarea <nuovarea-bounces a nuovarea.it
>>>> <mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it>> per conto di
>>>> Mariarosaria Guglielmi <mariarosaria.guglielmi a giustizia.it
>>>> <mailto:mariarosaria.guglielmi a giustizia.it>>
>>>> *Inviato:* sabato 31 marzo 2018 12:11
>>>> *A:* nuovarea a nuovarea.it <mailto:nuovarea a nuovarea.it>;
>>>> area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>>>> *Oggetto:* [Nuovarea] Dichiarazione di Medel sul dovere di
>>>> soccorso in mare e Proactiva Open Arms
>>>>
>>>> Trasmetto la dichiarazione adottata da Medel il 31 marzo 2018
>>>> sul dovere di soccorso in mare e Proactiva Open Arms ( in
>>>> allegato la traduzione)
>>>>
>>>> Mariarosaria
>>>>
>>>> *MEDEL Book***
>>>>
>>>> *MEDEL DECLARATION*
>>>>
>>>> *SOLIDARITY WITH “PROACTIVA OPEN ARMS”*
>>>>
>>>> Migration is part of our history and part of the history of our
>>>> nations and civilization.
>>>>
>>>> As MEDEL recalled in the /Palma Declaration for Refugees and
>>>> Migrants/ of 11 March 2017^[1] <#m_4479857094446241462__ftn1>,
>>>> migration is nowadays the story of a huge humanitarian tragedy
>>>> taking place in front of our eyes, in our seas, where thousands
>>>> of migrants, escaping from war and starvation, lose their lives.
>>>>
>>>> The same tragedy continues in Libyan detention centres, where
>>>> migrants are systematically denied their fundamental right to
>>>> asylum and the possibility to reach the countries where this
>>>> right can be assessed and eventually granted. In addition to
>>>> this, they are also victims of inhuman and degrading treatment,
>>>> as recently confirmed by the UN secretary general on the basis
>>>> of the inquiry of the /United Nations Support Mission in
>>>> Libya/^[2] <#m_4479857094446241462__ftn2>.
>>>>
>>>> In view of the migration flows that we are experiencing
>>>> nowadays no one can feel as a passive witness. Ginetta Sagan
>>>> once wrote “silence in the face of injustice is complicity with
>>>> the oppressor”.
>>>>
>>>> What is going on right now in the Mediterranean puts seriously
>>>> into question the democratic identity of Europe, as well as the
>>>> universality and indivisibility of the fundamental rights that
>>>> are part of its moral and spiritual heritage, for the enjoyment
>>>> of which the European Union took over “responsibilities and
>>>> duties” towards the whole human community and future
>>>> generations. Such responsibilities and duties impose Europe the
>>>> obligation to put an end to tragedies at sea, to take migrants
>>>> to a safe place with the absolute prohibition, as stated by
>>>> several international treaties and our European Courts^[3]
>>>> <#m_4479857094446241462__ftn3>, of a /refoulement/ to places
>>>> where they run the risk of suffering torture and/or inhuman or
>>>> degrading treatments.
>>>>
>>>> To rescue migrants at sea and taking them to a safe place
>>>> represents not only a legal obligation but also a moral duty.
>>>>
>>>> During these years, the activity of NGOs has counteracted the
>>>> passivity of States and Europe, ensuring the only way to
>>>> guarantee the lives of thousands of migrants at risk in the
>>>> Mediterranean by taking them to safe place, and by that
>>>> responding to the “ethical imperative” that imposes putting in
>>>> the first place the life and physical integrity of refugees in
>>>> severe situations of vulnerability.
>>>>
>>>> Thanks to the rescue operations of “Proactiva Open Arms”,
>>>> 59.000 migrants were saved from drowning in the Mediterranean,
>>>> that way preventing the already-shameful-number of deaths
>>>> recorded this year to increase. As a recognition to the value
>>>> of this humanitarian work, which represents the practical
>>>> translation of a strong commitment for the defence of
>>>> fundamental rights in the name of solidarity and human dignity
>>>> that are part of our civilization and culture, MEDEL has
>>>> decided to nominate “Proactiva Open Arms” for the 2018 Václav
>>>> Havel Human Rights Prize of the Parliamentary Assembly of the
>>>> Council of Europe.
>>>>
>>>> While confirming our full respect for the decisions issued by
>>>> the judicial authorities about the rescue operations that
>>>> “Proactiva Open Arms” performed on 15 March 2018, we deem
>>>> appropriate to recall that the assessment of the legality of a
>>>> rescue mission at sea cannot disregard the primacy of ensuring,
>>>> in any circumstance, the safety of migrants and the
>>>> humanitarian goals underlying all rescue operations.
>>>>
>>>> We here recall the statement of MEDEL of October 7^th , 2013[4]
>>>> <#m_4479857094446241462__ftn4>, which is still unfortunately
>>>> valid: in the preamble of the Charter of Fundamental Rights of
>>>> the European Union, the European Nations have clearly stated
>>>> that /“the Union is founded on the indivisible, universal
>>>> values of human dignity, freedom, equality and solidarity”/ and
>>>> that /“enjoyment of these rights entails responsibilities and
>>>> duties with regard to other persons, to the human community and
>>>> to future generations”/.
>>>>
>>>> It is time for the European Union to prove that those are not
>>>> meaningless words.
>>>>
>>>> /March 31^st , 2018/
>>>>
>>>>
>>>> ------------------------------------------------------------------------
>>>>
>>>>
>>>> ------------------------------------------------------------------------
>>>>
>>>>
>>>> ------------------------------------------------------------------------
>>>>
>>>>
>>>> ------------------------------------------------------------------------
>>>>
>>>> ------------------------------------------------------------------------
>>>>
>>>> [1] <#m_4479857094446241462__ftnref1>Available here:
>>>>
>>>> http://www.medelnet.eu/index.php/news/europe/371-medel-palma-declaration-for-refugees-and-migrants
>>>> <http://www.medelnet.eu/index.php/news/europe/371-medel-palma-declaration-for-refugees-and-migrants>
>>>>
>>>> [2] <#m_4479857094446241462__ftnref2>See also, /Hirsi Jamaa and
>>>> others v. Italy/ [GC], no. 27765/09, paragraphs 33 to 42, as
>>>> well as paragraphs 123 to 138 where the European Court of Human
>>>> Rights enumerated and analysed the most relevant international
>>>> material concerning the situation of migrants in Libya.
>>>>
>>>> [3] <#m_4479857094446241462__ftnref3>See, inter alia, ECtHR,
>>>> /Saadi v. Italy [GC]/, no. 37201, /M.S.S. v. Belgium and Greece
>>>> [GC]/, no, 30696/09, /Tarakhel v. Switzerland /[GC],//no.
>>>> 29217/12/y Paposhvili v. Belgium /[GC], no. 41738/10.
>>>>
>>>> [4]
>>>> <#m_4479857094446241462__ftnref4>http://www.medelnet.eu/index.php/news/europe/210-medel-calls-for-new-immigration-rules
>>>> <http://www.medelnet.eu/index.php/news/europe/210-medel-calls-for-new-immigration-rules>
>>>>
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